Perché stendere i panni non è poi così noioso…
di slanif
 
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Non riesco proprio a capire perché. Perché devo essere io a fare questo lavoro tedioso e noioso? Perché non può farlo Zoro, invece di dormire?, o Luffy, invece di starsene sulla testa della Going Merry a fissare l’orizzonte con sguardo perso più del solito?, o perché non Nami o Nico Robin, che sono delle donne? Sono raccomandati, forse?
Chopper e Usop sono esentati perché giustificati, stavolta (non me li sono di certo dimenticati! Figuriamoci!)… Chopper sta provando non so quale nuova medicina e sta intrugliando un sacco di roba insieme che attendo terrorizzato il momento in cui sentirò uno scoppio e la Going Merry salterà in aria! Tutto lavoro sprecato, quello di Usop, che sta tentando di aggiustarla… ormai è piena di pece… non sembra neanche più lei. Ma è la nostra Nave ed è importante. Abbiamo tutti un legame speciale con questa Nave, per un motivo o per un altro…
Comunque torniamo al discorso iniziale, invece di perderci in romanticherie… PERCHE’ DIAVOLO DEVO ESSERE IO A STENDERE I PANNI? Che mi fa pure un po’ senso, tra l’altro… non è esattamente la maggiore attrattiva della mia vita quella di toccare le mutande a cuoricini di Usop… o quelle con le Navi di Luffy… e nemmeno le mutandine di pizzo rosa di Nami o i reggiseni blu di raso di Nico Robin! Per carità… questi due ulrimi indumenti non mi danno lo stesso senso di ripugnanza delle mutande di Usop o di Luffy, ma è certo che da quando ho scoperto dove pendo, non hanno su di me più nessuna attrattiva! E’ diventato quasi imbarazzante, direi…
Afferro una bretella celeste tra l’indice e il pollice e tiro su l’ultimo reggiseno di Nico Robin. Come con gli altri, lo appendo sul filo con una coppa che pende da un lato e una coppa che pende dall’altro e copro il fiocchetto al centro con una molletta verde.
Continuo a stendere panni a destra e manca, soprattutto lenzuola su lenzuola (il cui novanta per cento le abbiamo sporcate io e Zoro nei nostri momenti di…felicità, diciamo…) fino a quando non estraggo dal mucchio una cosa davvero interessante…
Me lo rigiro tra le mani, osservandone le fattezze e la pesantezza della stoffa. Lo spalanco davanti a me, tendendolo tra le mani, e cerco di capire, in base alla grandezza, a chi appartiene…
Non riesco a capire… pensiamo… chi è che si metterebbe un perizoma (tipicamente da uomo) e poi fosse così idiota da metterlo a lavare insieme agli altri capi come se nulla fosse non pensando minimamente alle conseguenze (e cioè Mesi e Mesi di prese per il culo su sfottò infiniti…)? Istintivamente direi Luffy, ma sono troppo grosse per appartenere a quello stecco… dubito anche siano di Chopper… okay che la nostra piccola Renna sa trasformarsi, ma non penso sia così masochista da portare un filo interdentale in mezzo alle chiappe che va sempre più restringendosi mano mano che la sua trasformazione diventa sempre più grande!
In conclusione rimangono quindi Usop e Zoro. Le mutande di Zoro le riconosco (gliene ho tolte un sacco, modestamente)… possibile sia Usop? Lo facevo più da cuoricini, caramelle e paperette… che nella nostra ultima sosta se lo sia messo per far colpo su qualche donnetta? Non risale a molto tempo fa e potrebbe essere che si trovasse ancora tra i panni da lavare… ma pensa… Usop usa i perizomi!
La risata che esplode dalla mia bocca è così fragorosa che la testa verde mi raggiunge ringhiando: “Cosa hai da ridere, essere dalle strane sopracciglia?”.
Che bel modo di apostrofarmi, amore…
Ma non ho voglia di dargli adito. Con ancora il perizoma in mano, mi piego in due e, poggiando le mani sulle ginocchia flesse, per poco non mi strozzo a furia di ridere. Usop porta il perizoma! BWAHAHAH! Da comica!
“Allora, ma la pianti?” mi chiede Zoro, fissandomi con le sopracciglia aggrottate, non riuscendo proprio a capire cosa ci sia di tanto divertente nello stendere i panni…
Cerco di riprendere fiato e poi mi tiro su, arrivando fin davanti a lui, poggiando il mio braccio magro, avvolto nella camicia blu a righe nere, sulla sua spalla larga: “Tu. Non sai. Cosa ho trovato. Io” scandisco, come una litania.
Lui continua a fissarmi senza capire: “Che diavolo stai dicendo?”.
Continuo a ridacchiare mentre alzo il braccio e gli mostro l’oggetto della mia iralità: “Guarda!”.
Lui sposta lo sguardo dalla mia faccia al perizoma e in meno di un secondo spalanca gli occhi e me lo strappa dalle mani: “CHE DIAVOLO CI FAITU COL MIO PERIZOMA?”.
“EEEHHH?” grido, spalancando gli occhi e la bocca, in un’espressione che davvero è sorpresa. Non ci posso credere. Non è Usop a portare il perizoma. Ma Zoro! Zoro? Davvero è Zoro?
…
…
…
BWAHAHAH!
Zoro porta i perizomiii! Sto per morire soffocato, fate qualcosaaa! BWAHAHAH!
“Non ci credooo!” esalo, mentre muoio dal ridere.
“Stai zitto!” mi ammonisce Zoro, stringendo il pezzo di stoffa tra le mani e nascondendolo dietro la schiena, quasi timoroso che possa portarglielo via!
“E non dirlo...”. non fa in tempo a finire la frase che io sono già sul ponte, affacciato di sotto ad urlare: “RAGAZZIII! NON SAPETE COSA HO SCOPERTO! ZORO PORTA IL PMMMPPPFFFHHH!”. La mano di Zoro si catapulta sulla mia faccia, spiaccicandomecela sopra, facendomi anche un discreto male.
Intanto, però, tutti i restanti occupanti della Nave mi hanno degnato della loro attenzione e ora, fissandoci, cominciano a fare ipotesi: “Una p? ma che è?” inizia Usop.
“Una pertica tra le gambe?” lo deride Nico Robin, con quell’aria furba di chi sa tutto ma fa finta di non sapere mai niente.
“O magari una protesi!” dice Nami, battendo il pugno sulla mano, come se avesse fatto la scoperta più interessante della sua vita “L’ho sempre detto che la bozza nei pantaloni non poteva essere vera…” continua Nami, rimuginando tra se e se.
“STATE ZITTIII!” urla Zoro, furioso, sguainando una delle sue spade.
Con questo suo gesto mi molla e io ne approfitto per sgusciare via, sfilargli il perizoma da dentro la fascia che ha in vita e sventolarlo davanti a tutti: “Un perizoma~♥!”.
“CHEEE?” urlano gli altri “NON E’ POSSIBILEEE!”. E, come me, attaccano a ridere quasi a soffocarsi mentre Zoro inizia a rincorrermi, fendendo colpi in aria come se volesse farmi a fettine. Io scappo ridendo e usando il perizoma come se fosse una Mongolfiera, facendolo gonfiare.
Intanto anche gli altri ci hanno raggiunto, sfottendo Zoro a non finire, iniziando la litania che durerà per moooltooo teeempooo!
“Ma come diavolo hai steso i miei reggiseni?” mi domanda Nico Robin, staccandoli tutti e riagganciandoli nella maniera giusta.
“E chi li aveva stesi mai!” cerco di difendermi.
“E non li hai manco mai tolti, mi sa…” mi provoca Nami, ridendo di me.
La fisso malamente e poi mi volto a fissare le lenzuola che, lente, si muovono al passare del vento, mentre Zoro è sommerso da braccia e gambe di gomma che cercano di abbassargli i pantaloni per vedere se ne porta uno anche adesso. Ridacchio. Dopotutto… non è così noioso stendere i panni…
 
**FINE**