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Autore: PinkBiatch    25/08/2013    5 recensioni
“C'è una mezzosangue, ad Hogwarts. E' un'insopportabile so-tutto-io, coi capelli crespi e i denti davanti..”
“Sporgenti.” Aveva continuato suo padre, come in trance.
“Come fai a saperlo?” Chiese Scorpius, incuriosito.
“Immagino sia la figlia della Granger.” Disse soltanto lui.
“Sì, si chiama Rose..”
“Che nome del cazzo, Rose..” Disse assorto suo padre.
“Rose Weasley.” Finì Scorpius.
“Weasley.” Draco sputò per terra.“Le avrei dato un nome migliore.”
“Cosa?”
“Niente, Scorp, niente. Stavo pensando fra me e me. M'ero dimenticato quanto la disprezzassi.”
“Chi? La madre di Rose?”
"Sì."
Suo padre si bucò con una spina e buttò la rosa che aveva appena colto fuori dal cancello in ferro battuto che circondava il giardino.
“Perché l'hai buttata?” Chiese suo figlio.
“Perché mi ero bucato” Rispose Draco semplicemente.
“Hai buttato via la più bella rosa del giardino solo perché ti sei bucato con una spina che avresti potuto togliere.” Lo rimbeccò Scorpius.
Quelle parole fecero pensare Draco.
“Verrà il giorno in cui ti mancherà.” Disse Draco dopo un po', quando erano ormai vicini alla porta di casa.
“Chi?”
“Quella Sudicia Mezzosangue.” Ed entrò in casa velocemente, abbandonando Scorpius confuso davanti alla porta di casa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ed eccomi di nuovo qua a pubblicare un altro capitolo! Purtroppo i miei impegni stanno cominciando ad arrivare (come il trasloco dalla casa al mare al RADUNO DI HARRY POTTER NEVER ENDS *^*) e così sto scrivendo un po' di meno, ma certo non ho intenzione di trascurarvi e sto comunque scrivendo il più possibile! Prometto che, almeno fino a che non comincerà la scuola, non ci saranno buchi vuoti e giorni in cui non troverete qualcosa, almeno che non succedano cose particolari u.u detto questo ringrazio tutti voi per le recensioni, perché davvero per me vuol dire tantissimo! Invito anche chi non l'ha fatto fino ad ora a condividere i suoi pensieri con me, sempre se ne ha tempo\voglia c: vi amo tutti!
P.S. In caso non capiste le parti en françois, basta dirmelo e ve le tradurrò, non l'ho fatto fino ad ora perché non lo credevo necessario visto che penso si capisca bene c:      



8

 

 

 

Anche a Rose Weasley giravano molte cose per la testa, molti interrogativi. Si chiese cosa fosse scattato in Scorpius per renderlo tanto schivo, cosa l'avesse reso così inafferrabile, così lontano anni luce da non poter essere avvicinato mai.
Ben presto, Rose fece l'abitudine a malincuore a vedere Rose e Blanca che pomiciavano ovunque e a tutte le ore del giorno e della notte. Sembrava che lo facessero apposta di farlo in faccia a lei, era assurdo. Ovunque si girava, li vedeva lì, tanto da farla pensare quasi di essere in preda a delle allucinazioni nervose.
Finalmente cominciò una fitta corrispondenza tra lei e la madre. Si scambiavano impressioni su ogni cosa, lei le raccontava delle lezioni e talvolta le chiedeva dei chiarimenti su cose che non aveva capito. Sembravano lettere così normali, come quelle dei tre anni precedenti, perché nessuna delle due osava affrontare gli argomenti più delicati.
Sua madre non le chiedeva del ragazzo misterioso, Rose non le parlava del Torneo e non osava rientrare nell'argomento Draco Malfoy, perché benché sua madre si fosse tanto sforzata di apparire normale parlando di lui, Rose capiva che c'era una certa nervosità quando lei parlava di lui, così preferì evitarlo.
Un giorno, però, si disse, quando l'avrebbe rivista, le avrebbe resi noti i suoi sospetti e avrebbe atteso pazientemente una risposta, che, sapeva, prima o poi sarebbe arrivata.
Erano ormai passate settimane da quando il suo nome era uscito dal Calice di Fuoco, ma l'assenza di ogni piccola novità la rendeva più nervosa.
La novità arrivò un giorno, senza preavviso, come un fuoco d'artificio che esplode in alto nel cielo senza che ci sia una qualsiasi festività. In realtà, non riguardava le prove, ma sapere che comunque ancora tutti ci stavano pensando la rincuorò un po'.
Era una domenica mattina, la mattina del 25 ottobre, quando Rose, che stava scendendo per la colazione insieme a Lily, lesse l'avviso sulla bacheca.
C'era scritto che era di massima importanza che tutti si ritrovassero nella Sala Grande quella mattina alle undici, perché dovevano dare un avviso importante.
Mentre scendevano verso la Sala Grande, Lily e Rose discussero di ciò che poteva essere l'oggetto dell'avviso.
Ben presto concordarono sul fatto che si trattasse sicuramente di qualcosa che riguardava il Torneo Tremaghi, ma esattamente cosa del Torneo Tremaghi, non potevano saperlo.
Fortunatamente quella mattina si erano svegliate abbastanza tardi da arrivare in Sala Grande quando mancava solo mezz'ora all'avviso della McGranitt, che era già seduta al suo posto, con al fianco qualche insegnante quale Hagrid.
Sua madre, suo padre e lo zio Harry, erano sempre stati affiatati con Hagrid, e si poteva dire che lui, in qualche modo, favorisse lei, suo fratello ed i suoi cugini sebbene in modo più leggero, perché raramente avevano parlato con lui se non per chiedere informazioni riguardanti le lezioni.
Hermione aveva raccontato a Rose delle prime lezioni di Hagrid, di quanto fossero state pericolose, ed una volta le disse che un ragazzo era stato ferito da un Ippogrifo, ma non le disse mai chi.
Adesso, forse grazie al passare degli anni, le lezioni di Hagrid si erano fatte più serie e meno pericolose, e senz'altro più attente al programma di quanto le avesse detto la madre.
La cosa che più apprezzava di Hagrid era la sua estrema semplicità, che in qualche modo faceva risultare automatico volergli bene, anche se non lo dette mai a vedere e si limitò sempre a trattarlo come ogni altro insegnante.

 

Scorpius Malfoy quella mattina, la mattina del 25 ottobre, si svegliò presto. Si vestì, si preparò ed andò in Sala Grande ad aspettare l'arrivo di Blanca. La sua “relazione” con lei non era cambiata, se non che era diventata più fastidiosa e più appiccicosa che mai.
La baciava ancora ovunque, tanto che ormai pareva prendere gusto a sentire quel cuore battere fortissimo vicino al suo, che invece rimaneva immutato. Ogni tanto si diceva che aveva bisogno di una svolta, di qualcosa che cambiasse, ma poi smentiva il tutto a se stesso dicendo che non sarebbe mai servito a niente, che era meglio lasciar le cose scorrere placidamente.
Trovava anche del gusto a pomiciare con Blanca davanti a suo padre. Vedeva lo sconforto e lo sgomento nella sua faccia, ed in qualche modo si era convinto che tutto ciò che suo padre non approvasse diventava automaticamente la cosa giusta da fare.
Forse questo valeva quando suo padre aveva la sua età, ma Scorpius non sapeva di fare i suoi stessi errori, forse più clamorosamente perché era davvero convinto di fare la cosa giusta.
Anche Robert cominciava a disprezzarlo, sebbene silenziosamente. Ma Scorpius si chiese se non l'avesse sempre fatto. Era una persona riservata anche lui, Robert, ma sicuramente lasciava che i sentimenti prendessero un po' di sopravvento dentro di lui, sotto quella coltre di cupa freddezza.
Si erano piaciuti fin da subito, lui e Robert. Entrambi così superiori al mondo che li circondava, entrambi così fieri di ciò che erano e così lontani dal farsi scalfire dalle parole altrui. Pian piano però Robert era maturato, era cresciuto, lasciando Scorpius al suo stato primordiale di ragazzino viziato e cattivo, e talvolta anche ingenuo.
Entrambi sentivano la spaccatura tra di loro accrescersi, ma avevano reazioni estremamente diverse. Scorpius, dal canto suo, credeva che oramai sarebbe stata solo un'altra persona che se ne andava dalla sua vita, e non avrebbe fatto davvero una grande differenza.
A Robert dispiaceva, ma era convinto fermamente di aver ragione ad affermare che Scorpius si stava solo comportando da idiota a sue spese e sarebbe rimasto solo.
In effetti lo era, solo.
Si ritrovava ogni mattina ad aspettare che la sua “ragazza” scendesse da quelle scale sculettando con tre chili di trucco in faccia per apparire perlomeno presentabile. Si sedeva su una poltrona in disparte ed aspettava, nessuno che lo notasse, che lo salutasse. Era essenzialmente solo, ma i suoi pensieri gli bastavano a tenersi compagnia in quella mezz'ora di attesa di tutto quel trucco con un po' di rospo sotto.
Dopo bastava pomiciare un po' e darsi da fare con lo studio, che sembrava la cosa migliore da fare, e davvero non chiedeva altro. Era così fermamente convinto che la sua vita non dovesse far altro se non finire lì. Tra quelle quattro mura. Con quella sottospecie di ragazza-rospo menomata. Senza nessun amico. Con l'odio di suo padre a gravargli sulla schiena. Con un po' di libri di scuola da leggere con cose che conosceva già.
Scorpius non lo sapeva, ma facendo così stava estremamente sminuendo la sua persona, che prima aveva sempre elogiato così fermamente.
Quella mattina trovò l'avviso sulla bacheca in Sala Comune e sperò che Blanca riuscisse perlomeno ad essere pronta dieci minuti prima delle undici per arrivare in tempo.
Fortunatamente il suo desiderio fu esaudito, e quando mancavano esattamente dieci minuti alle undici correva mano nella mano per i corridoi sperando di arrivare in tempo nella Sala Grande.
Ce la fece anche stavolta.
Si guardò intorno e schioccò un sonoro bacio sulla bocca di Blanca che non gli fece provare niente se non divertimento e disgusto assieme.
Si sedettero accanto e Scorpius si scoprì nel mezzo a Blanca e Robert.
“Robert.” Lo salutò.
Lui non si degnò nemmeno di rispondergli.
La McGranitt si alzò appena Scorpius si arrese al fatto che Robert era ormai una persona che apparteneva al passato, ed annunciò che sei giorni dopo si sarebbe tenuta una cerimonia molto attesa riguardante il Torneo Tremaghi.
Proprio mentre nella mente di tutti si formava l'idea che avrebbe avuto luogo la prima prova, lei annunciò che si sarebbe tenuto il Ballo del Ceppo.
Forse qualche mese prima Scorpius sarebbe stato emozionato, quantomeno indifferente verso la cerimonia, ma adesso si ritrovò ad odiarla perché non avrebbe avuto scuse per non portarci Blanca.
Non poteva lasciarla, non poteva fingersi malato, ed in quell'istante si dichiarò spacciato, ed avrebbe voluto ricevere un invito interessante come quello della Weasley, perlomeno per il gusto di rifiutarla.
Qualcosa, però, gli disse che lei, prima di invitarlo al Ballo, si sarebbe buttata dalla Torre di Astronomia senza una scopa sotto il culo pronta a sorreggerla.
Cercò qualcosa da fare, e la risposta gli arrivò in un secondo, rendendolo quantomeno raggiante: avrebbe solo dovuto fare il filo a Danica, la ragazza di Durmstrang, fino a che lei non avesse accettato.
Appena l'annuncio della McGranitt finì e questa tornò al suo posto, Scorpius cinse le spalle di Blanca con una mano e la invitò a fare una passeggiata, perché aveva da parlarle di una cosa urgente.
Uscirono dalla Sala Grande e si riversarono nel corridoio principale, da lì uscirono di nuovo e se ne andarono sulla riva del Lago Nero.
Una volta seduti lì, Scorpius trasse un profondo respiro e tacque qualche secondo per pensare alle parole più giuste da dire, e quando fu in procinto di cominciare il discorso, Blanca si voltò verso di lui raggiante e sorrise.
“Senti, questa attesa mi sta uccidendo. So che sei nervoso per chiedermelo, ma la risposta è sì!”
Scorpius si sentì male e si odiò per un lungo istante per aver aspettato tanto.
“In realtà, Blanca, dovrei parlarti di un'altra cosa, totalmente diversa dal Ballo del Ceppo.”
“Oh”, disse lei, sinceramente delusa, “Va bene, parla pure. Ti ascolto.”
“Ecco, vedi, il fatto è che io sono stato veramente bene con te, è stato un mese molt..”
“Sì, però, stavo pensando che dovremmo vestirci coordinati al ballo. Per esempio, io argento e tu verde.”
“Blanca, tesoro, per favore, lasciami parlar..”
“Potrei tingermi delle ciocche argento per l'occasione!”
“Si, è una buona idea, ma ora ti prego fammi finir..”
“Merlino, che idea bellissima! Potrei anche farmi truccare da Kristen come si truccò lei quando uscì con Nott..”
“Sì, Blanca, idea fantastica, ma io dovrei davvero parlarti di una cosa important..”
“E che ne dici se mi faccio anche la manicure intonata?”
A quel punto fu veramente troppo, e Scorpius esplose. Si alzò in piedi e cominciò ad urlare.
“Senti, sciocca ragazzina che assomiglia ad un rospo! A me di te e la tua cazzo di roba non è mai importato niente e ti ho solo usata, mi fai veramente schifo! Quindi per me puoi anche tingerti i peli delle braccia di verde ed argento, tanto rimarrai sempre orrenda! E smetti di truccarti per mezz'ora la mattina, per apparire bella prova con un sacchetto in testa!”
Appena finì il suo discorso si sentì immensamente crudele, e notò che c'era una piccola folla intorno a lui. Si aspettava che Blanca cominciasse a piangere, ma al contrario lo guardò e rise di gusto.
“Okay, okay, amore, adesso hai attirato la mia attenzione. Di cosa volevi parlarmi?”
Scorpius, per la seconda volta nel giro di qualche minuto, si sentì estremamente arrabbiato. Possibile che quell'oca giuliva capisse solo quello che voleva capire?
“Senti. Tu non mi piaci. Non l'hai mai fatto e mai lo farai, anzi mi fai schifo. Per cui, adesso, io me ne vado per i fatti miei, e tu trovati un altro che ti porti al ballo, perché io non lo farò.”
Blanca, fortunatamente, sembrò capire le parole di Scorpius, ma quando lei cominciò a parlare e non aveva cominciato a piangere, Scorpius si preoccupò.
“Okay. Quando ti passa fammi sapere, succedono a tutte le giornate no.”
Scorpius, che stava di nuovo per farsi cogliere da un istinto omicida che aveva già portato la sua mano sulla bacchetta, decise di non prendersela stavolta e lasciare che la sua indifferenza facesse capire a Blanca quanto lui se ne fregasse di lei.
Tornò dentro al Castello e si diresse verso i suoi dormitori, desideroso di trovare Robert e parlare con lui.

 


Rose fu contenta per la notizia del ballo, e si disse che avrebbe potuto divertirsi anche senza che Scorpius la invitasse, perché, lei sapeva bene, non l'avrebbe mai fatto.
In compenso, quel giorno si sarebbe recata ad Hogsmeade con Lily e Sugar per comprare un vestito da Madama McClan, che aveva aperto anche lì per avere una maggiore clientela.
Si chiese perché nella lettera inviata da Hogwarts non fosse scritto di portare un abito da cerimonia, e si disse che probabilmente era stata una svista della McGranitt, che quell'anno aveva dovuto badare davvero a moltissime cose.
Decise di uscire nel parco visto che era una delle ultime giornate di sole prima che arrivasse il freddo pungente e vi si recò da sola.
Quando uscì assisté ad una scenetta quantomeno insolita: Scorpius sembrava litigare furiosamente con Blanca per qualche motivo, e quando le giunsero le urla sebbene si trovasse a debita distanza, capì che Scorpius stava cercando in tutti i modi di liberarsi di lei, ma con scarsi risultati. Si lasciò sfuggire una risatina compiaciuta ed aspettò che Scorpius si allontanasse per piazzarsi proprio vicino alla sfortunata Blanca.
Si sdraiò a pancia sotto e tirò fuori dalla sua borsa un libro per appoggiarsi ed una pergamena ed una piuma per scrivere un'altra lettera alla madre.

 

Cara mamma,
oggi ci hanno avvisati che il trentuno si terrà il Ballo del Ceppo, ed oggi io, Lily e Sugar, abbiamo deciso che andremo ad Hogsmeade a comprare un vestito per il ballo.
Spero di riuscire ad essere invitata da qualcuno, e spero anche di trovare qualcuno disposto ad insegnarmi visto che io non so ballare!
Diciamo però, che tutto sommato sono contenta e che spero avrò notizie delle prove che mi aspettano. Tu comunque stai tranquilla, riuscirò sempre a cavarmela!
Mi manchi.
Rose.

 

Rose piegò la pergamena e la mise nella busta, e si concesse qualche minuto prima di salire nei dormitori a prendere Edvige per osservare Blanca.
Sembrava estremamente tranquilla, davvero convinta che Scorpius sarebbe mai tornato da lei.
Le fece quasi pena, ma poi si disse che non tutti potevano nascere con un cervello perfettamente funzionante, e si avviò verso il dormitorio Grifondoro senza nemmeno pensarci più.

 

 

Scorpius Malfoy trovò subito Robert, seduto in poltrona nella Sala Comune Serpeverde quasi come se lo aspettasse.
Invece di passargli avanti senza nemmeno salutarlo come aveva preso a fare, Scorpius prese posto vicino a lui.
“Rimorsi del cuore di acciaio?”
“Non direi.” Rispose Scorpius.
“Hai intenzione di chiedermi scusa?” Chiese Robert dopo qualche minuto di silenzio.
“Scusa? E di cosa?” Chiese Scorpius con aria di sufficienza.
Robert si alzò e se ne andò nei dormitori, non arrabbiato, non stizzito. Solo stanco delle cazzate di Scorpius.
Scorpius si disse che non sarebbe valsa la pena di seguirlo, e non lo fece. Rimase un po' a pensare sulla sua poltrona e poi si alzò ed uscì per tornare in Sala Grande per il pranzo.
Svuotarsi della sua rabbia gli aveva fatto venire fame.
Mentre pranzava arrivò anche Robert, e lui, desideroso di parlarci, fece spostare una ragazzina del primo anno per sedersi accanto a Robert.
“Importunare quelli del primo anno non ti farà riguadagnare la mia amicizia.”
“Cosa devo fare?”
“Tornare quello che eri.”
“Almeno dimmi cos'ero!”
“Facciamo così, ti dirò cosa non eri. Non eri un falso, né un ipocrita. Non eri un cagasotto e nemmeno uno che si fa spaventare dai propri sentimenti. Non eri uno stupido e non eri solo. Invece adesso sei tutte queste cose.”
“Cosa vorresti dire?”
“Che fai sempre più schifo, Scorp. Ogni giorno che passa. E' per questo che mi sono allontanato da te. Perché sei un bambino, sei infantile, e credi che esternarti da tutto ti renda una persona migliore quando non lo sei affatto. Ogni giorno che passi a rinnegare i tuoi sentimenti offendendo la Weasley, pomiciando con Blanca ovunque, lanciando sguardi di sfida a tuo padre quando fai qualcosa che sai lo innervosirà. Devi capire ciò che provi, Scorpius. Provi affetto, se non amore, nei confronti di Rose Weasley. Provi ribrezzo nei confronti della Parkinson. E vuoi molto bene a tuo padre.”
“Ciò che faccio non ti riguarda.” Disse Scorpius scettico, ferito come da una lama dalla verità pronunciata da quello che un tempo era il suo migliore amico.
“Va bene, come vuoi. Ma poi non venirmi a cercare e non chiedermi cosa devi fare per riconquistarti il mio affetto, perché ogni secondo che passa scali la classifica delle persone che odio di più, e presto supererai la McGranitt, quindi occhio.” Disse Robert, con la stessa aria di superiorità vera con la quale aveva parlato fino a quel momento, sebbene avesse tradito un po' di calore ricordando a Scorpius ciò che era prima di diventare così.
Robert si alzò e si diresse verso il Lago Nero, lasciando Scorpius un'altra volta solo, più di prima.
Questo, però, non si diede per vinto, e dopo molte lotte con se stesso decise di raggiungere il Lago Nero.
Robert era sdraiato sul prato in disparte, ma era facilmente individuabile, e Scorpius si diresse a passo sicuro verso di lui, deciso a non sbagliare stavolta.
Si sedette e si circondò le ginocchia con le braccia, e cominciò a guardare l'orizzonte per cercare le parole giuste, come se la sua testa non potesse più contenerne. Cercava le parole giuste come quelle del libro verde di suo padre, che avrebbero consolato Robert da tutti i mali da cui poteva essere afflitto, di cui Scorpius non era più a conoscenza.
“Vedi,” cominciò, dopo aver tratto un respiro profondo, “ogni tanto la vita ci mette di fronte a delle prove, per vedere se siamo all'altezza. Un po' come gli esami di scuola. La mia prova è stata lei. Ero stato perfetto, finalmente, un alunno impeccabile di ciò che la vita insegna. Avevo osservato l'amore, prima di allora, ma solo da un punto di vista esterno. Mi sembrava una cosa grandiosa, ma dentro di me non credevo di esserne degno.
Ecco, quando questo, quando l'amore, mi si è parato davanti, quando lei mi si è parata davanti, io ho cercato in tutti i modi di schermirlo, ho cercato di allontanarlo, di ridergli in faccia e sminuirlo e farlo andare via. Ma lei era paziente, come l'amore. Lei non si è data per vinta ed ha continuato a guardarmi come mi guardava prima, anche dopo quel terribile scherzo. Questa cosa, ecco, questa cosa mi ha fatto impazzire. Credevo di essere pazzo! Davanti a me vedevo solo un corridoio senza porte, senza vie di uscita, mi sembrava un treno senza finestrini e senza porte da cui poter uscire. Avevo paura che mi si incollasse addosso e che non se ne andasse mai più.” Respirò profondamente. “Così ho cominciato a scrollare le spalle. Mi sono chiesto se anche quello nei tuoi confronti, in quelli di mio padre, fosse amore. Così ho voluto liberarmene. E direi che ci sono riuscito, senza capire davvero il mio errore, credendo di fare continuamente la cosa giusta.
La verità.. la verità è che mio padre è sempre stato mille volte migliore di me, perché lui il suo amore l'ha accettato, così come ha accettato l'errore di averlo lasciato andare via. Io spero davvero di crescere come ha fatto lui, spero di crescere e capire ciò che mi è successo, ciò che mi ha spinto a scappare.
Ma io non voglio più scappare, Robert. Né da te, né da mio padre.”
Robert parve soddisfatto. Si alzò a sedere, lo guardò e sorrise. Gli tirò una pacca affettuosa sulla schiena, poi tornò pensieroso.
“E la Weasley?” Gli chiese.
“Non esistono solo le donne quando si parla d'amore.” Concluse Scorpius, non ancora pronto per dire che avrebbe accettato anche lei.
“Ma è partito tutto da lei. Cosa pensi che farai?”
“Aspetterò che il suo treno passi e poi aspetterò un treno.”
“Cosa ti fa pensare che arriverà qualcun altro, un altro treno?”
“Non un altro treno. Il suo treno.”
“Perché non lo prendi adesso? Sei ancora in tempo.”
“Aspetterò che provi altre cose sulla sua pelle nel viaggio di andata per un'altra parte, e nel viaggio di ritorno per la mia stazione prima che si fermi qui.”
“Perché non sei un treno, tu?”
“Perché sono nato per aspettarli, i treni.”
Quella spiegazione sembrò bastare a Robert, che non fece altre domande e si sdraiò di nuovo.
Dopo non molto fu imitato da Scorpius, che si voltò verso di lui e gli chiese:
“Chi hai intenzione di invitare al ballo?”
“E' una domanda interessante, a cui peraltro non so rispondere. Charlotte, quella di Beauxbatons è carina. Potrei chiedere a lei.”
“Mh, sì, ottima scelta. Però devi vedere se ti accetterà.”
“Zitto tu” rise Robert.
“E' la pura verità!”
“E tu chi inviterai?”
“Pensavo a Danica, quella di Durmstrang.”
“Anche tu devi stare attento a non essere rifiutato, allora!”
“Più che altro non dobbiamo aspettare prima che ci scappino le prede migliori!” Ridacchiò Scorpius.

 

Rose si preparò insieme a Lily per andare ad Hogsmeade a comprare il vestito per il ballo, ed ebbe modo di confrontarsi su lei su chi le piacerebbe che la invitasse.
Lily, scoprì, si sentiva ancora abbastanza piccola da non fare un gran caso ai ragazzi, così si disse che l'uno valeva l'altro, e pensò che avrebbe potuto invitare lei stessa Hugo, perché erano entrambi del secondo anno ed ad entrambi non interessava andare con qualcuno in particolare. C'era da divertirsi, se ci fosse andata con Hugo.
In cuor suo, Rose, sapeva che la persona da cui voleva essere invitata non l'avrebbe fatto, così ci penso un po' su e giunse alla conclusione che non sarebbe stato male, per lei, andarci con Nicolas. No, in effetti si poteva fare.
Mentre si incamminava, verso Hogsmeade con Lily -che in condizioni normali non avrebbe potuto andarci visto che frequentava il secondo anno, ma che visto che non era stato comunicato di portare un vestito da cerimonia aveva ottenuto il permesso della McGranitt- Rose vide che molti studenti, sia di Durmstrang che di Beauxbatons, andavano verso Hogsmeade.
Quando incontrò Charlotte, sapendo che sicuramente era a conoscenza di dove fosse Nicolas, che al momento non era con lei, non si fece troppi scrupoli e glielo chiese.
“Nicolas, disci? Ponso che sia jià arivoto ad Ogsmìd, oui.
Merci!” La ringraziò Rose, e si incamminò verso il centro di Hogsmeade.
“Anche lui era onsioso de vederte, mi ha detto che dove dirti una chose!” Le gridò dietro Charlotte.
Rose le fece un cenno con la mano a mo' di ringraziamento e sperò tanto che lui le volesse chiedere di andare al ballo con lui.
Visto che Madama McClan era appena aperta e tutti gli studenti che ci erano riusciti erano entrati, Rose decise di non entrare nella ressa ed andare ad aspettare che la folla si sfoltisse un po' dai Tre Manici di Scopa.
Qui fu sorpresa di trovare Al, James ed Hugo, tutti intenti a parlare fitto fitto fra loro.
“Di che parlate?” Chiese Rose avvicinandosi al tavolo.
“Oh, noi? No, no, nulla.. Parlavamo di.. Quidditch.” Disse James fingendo di non tramare nulla.
“Sì. Di Quidditch. Okay. Ci credo.” Rise Rose, “Perché non inviti Sugar?”
Un po' di rossore tinse le guance di James mentre tentava di dire qualcosa.
“Allora ti piace!” Disse Rose cominciando a saltellare sulla sedia, “lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!”
“E sta' zitta!” La rimbeccò James.
“E tu, Al?”
“Non ne ho la più pallida idea..” Ammise sincero Al.
“Potrei sentire qualcuno del nostro anno!” Propose Rose piena d'iniziativa, “Che ne dici di Jane?”
“Oh.. Jane, dici?” Disse Al, arrossendo come aveva appena fatto il fratello.
“Devo dire che ci sai fare con le tue intuizioni!” Rise James.
“Certo che sì! Speriamo che al Torneo ci sia una prova in cui devo creare delle coppie, almeno quella sono sicura di vincerla!” Rise Rose.
“E tu.. con chi pensi di andarci?” Le chiese James un po' incerto, lo spettro di un affetto frainteso e lontano che gli illuminava un po' gli occhi di curiosità.
“Non lo so, J. Stavo pensando che sarebbe carino andarci con Nicolas, il ragazzo di Beauxbatons.” Ammise Rose, “E penso di avere buone probabilità, perché prima Charlotte mi ha detto che mi voleva parlare.”
“Bene allora! Speriamo solo di riuscire nei nostri intenti!” Disse positivo Al.
“E tu, Lily? Con chi ci andrai?” Le chiese Hugo, le guance tinte di un leggero rossore.
“Pensavo di venirci con te.” Disse lei risoluta, “E' un problema per te?”
“Certo che no! Ok! Sì! Forte!” Disse Hugo, sospirando di sollievo.
“Ecco.” Commentò serio James, mettendo il broncio.
Rose rise, “Che hai J?”
“Gli unici due a cui non importava niente hanno già trovato un compagno!”
Tutti risero fino a che una voce alle spalle di Rose l'interruppe.
Bonsoir, mes amis!” Li salutò Nicolas, “vi dispioce se vi porto via l'amica per un momentino? Sompre che a lei vada bien!”
“Certo che sì!” Rispose Rose, alzandosi pimpante e sistemandosi al suo fianco.
Sci vediomo fra poco!” Li salutò Nicolas, dirigendosi verso la porta con Rose.
Camminarono in silenzio per un po', fino a che non raggiunsero la Stramberga Strillante, dove non si trovava nessuno intorno.
Rose, io.. mi stovo chiedendo se tu.. se tu volessi venire al ballo avec moi.” Le disse, senza troppi giri di parole, soltanto balbettando un po'.
Lei alzò lo sguardo e gli sorrise raggiante, dicendogli di sì.
Lui parve sinceramente sollevato e trasse un sospiro di sollievo, e le chiese addirittura se le sarebbe piaciuto andare insieme a lui da Madama McClan per scegliere due vestiti che si accordassero bene visto che avrebbero anche aperto le danze.
“Certo che sì!” Rispose Rose, sinceramente compiaciuta.
Charmant!” Esclamò lui, e tornarono verso i Tre Manici di Scopa.
Rose fece provare la Burrobirra a Nicolas, che ne rimase estasiato e ne prese un'altra. Le parlò un po' delle specialità che avevano a Beauxbatons e Rose fu fiera di imparare cose nuove.
Ben presto, però, si accorse che lei era l'oggetto di quasi tutti gli sguardi di Nicolas, e non solo perché gli sedeva vicino. Si chiese se a lui lei piacesse davvero, e si chiese, per un attimo, se avesse fatto la cosa giusta ad accettarlo, avendo paura di averlo illuso troppo.
Ben presto si diressero da Madama McClan, dove trovarono anche Danica, che salutò calorosamente sia lei che Nicolas. Rose le chiese se sapesse già con chi andava al ballo e si stupì di vederla così sicura nel dire di sì.
Quando le disse che ci andava con Scorpius Malfoy Rose stava per cascare tra le braccia di Nicolas, svenuta.
Con Scorpius? Lei?
Si ricordò che in effetti già una volta prima di allora era stata oggetto di attenzione da parte di Scorpius, ma che lì per lì le era sembrata una cosa da nulla.
E se invece fosse diventato qualcosa di più serio?
Decise di non pensarci e si mise a guardare i vestiti con Nicolas.
Ben presto decisero di vestirsi coi colori di Grifondoro, quali oro e rosso. Nicolas trovò uno splendido completo molto elegante e dorato, mentre Rose era ancora a caccia di qualcosa che la attirasse davvero.
Sentì una voce alle sue spalle salutarla, era una voce strascicata e tagliente, con forse una punta di calore in più.
“Weasley. Anche tu qui per comprare il vestito per il Ballo? Sai già con chi ci andrai?”
“Sì, anche io qui. Ci andrò con Nicolas.”
Nicolas, sentendosi nominare da Rose, si affrettò a raggiungerla. Scrutò un po' Malfoy e poi le chiese chi fosse.
“Oh, scusa, credevo tu lo conoscessi già. Lui è Scorpius Malfoy. Il ragazzo che ha invitato al ballo Danica.”
“Oh, davvero? C'est un plaisir!
Pour moi aussi.” Rispose Scorpius stringendogli la mano.
Tu parles français?” Le chiese Rose interessata.
Plus bien que toi.” Rispose con un sorriso sulle labbra Scorpius, per poi andarsene.
Tu dois acheter cet robe, je pense que il peut aller bien avec le couleur de ta peau!” Le disse Scorpius andando via ed indicandole un vestito appeso poco più in là.
Rose lo andò a vedere da vicino e rimase a bocca aperta.
Era bellissimo, rosso sangue con uno scollo omerale ed un corpetto stretto che si allargava pian piano e morbidamente giù fino ai piedi.
Rose seppe che era suo ancor prima di provarlo.
Quando lo provò, era ancora più bello. Sembrava una fiamma, vista da lontano, coi capelli ed il vestito dello stesso colore.
Sarebbe stata splendida.

  
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