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Autore: GJDunkel    25/08/2013    6 recensioni
Mi ha sempre colpito il profondo ed eterno amore che Piton ha provato per Lily e mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se Severus non l'avesse trattata così male e non avesse intrapreso una cattiva strada frequentando i futuri Mangiamorte quando si trovava ad Hogwarts. In questa storia Piton ha la possibilità di tornare indietro nel passato e di poter rimediare finalmente ai suoi sbagli. Ci riuscirà? O cadrà di nuovo negli stessi errori?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Petunia Dursley, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da VII libro alternativo
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Una settimana dopo, Petunia guarì completamente, e fece ben volentieri conoscenza con Piton, il quale provò una piacevole sensazione allo stomaco quando Lily lo presentò come “un mio caro amico”. I tre passavano le giornate un po’ al parco di Cokeworth e un po’ a Sherwood, a giocare, parlare, rincorrersi, fare pic-nic, senza mai accennare all’argomento magia. Il giorno del compleanno di Lily, però, nessuna delle due si presentò al parco. Piton rimase ad aspettarle tutto il giorno, seduto sull’altalena, poi la sera, sconfitto, se ne tornò a casa. Quando il giorno seguente accadde la medesima cosa, Severus cominciò davvero a preoccuparsi e fu con meno aspettative, ma non perdendo del tutto la speranza, che il giorno dopo ancora ritornò al parco. Dopo un’oretta che era lì, sentì all’improvviso dei passi lenti. Sembrava che qualcuno si stesse avvicinando a lui cautamente, cercando di non farsi sentire.
  Fece per voltarsi, quando sentì due mani affondargli nelle spalle e qualcuno gridare:
 
<< BUUH! >> Piton sussultò.
<< Lily! >> Esclamò, sorpreso e lieto insieme.
 
  Un secondo dopo, stavano già ridendo come due scemi, riuscendo a fermarsi solo un quarto d’ora più tardi, con grande sforzo.
 
<< Come l’hanno presa i tuoi? – domandò Severus di colpo, alludendo alla notizia che lei era una strega – E perché non ti sei fatta vedere questi giorni? >>
<< Perché ci sono voluti ben due giorni per convincere i miei! All’inizio credevano fosse uno scherzo quando quel mago ha bussato alla nostra porta. Dopo che ha finito di parlare, i miei si sono messi a ridere, chiedendo dove fosse la telecamera nascosta. Petunia è stata l’unica a credere subito ad ogni parola, avendomi visto fare magie in passato, e tutto l’intero pomeriggio io, lei e il mago, abbiamo tentato di far entrare in testa ai miei che non era una presa in giro, ma vedendo che loro continuavano a non crederci, quest’ultimo è sparito all’improvviso, si è come… >>
<< …smaterializzato? >> Indovinò Piton.
<< Sì! Ed è tornato la mattina dopo con il preside della scuola, un tipo stravagante, con una lunga barba argentata, mi pare si chiami Albus Sapiente… >>
<< Silente >> La corresse.
<< Sì, giusto, Silente. Ha spiegato di nuovo con calma tutto ai miei genitori, i quali si sono fatti un’altra lunga risata, increduli.  A quel punto il preside ha tirato fuori la sua bacchetta e con un solo gesto ha cambiato la disposizione e il colore di tutti, ma dico tutti i mobili del salotto! Al ché i miei, finalmente persuasi, si sono ammutoliti. Dopo un bel po’ mio padre è riuscito a spiccicare un “Ok, ci crediamo”, mentre mia madre annuiva irrequieta. Così i maghi, soddisfatti, si sono nuovamente smaterializzati. Dovresti vedere i miei genitori! Mi osservano sempre tentennanti e un po’ impauriti, come se si fossero improvvisamente resi conto di avere un alieno dentro casa! Ma li capisco – aggiunse comprensiva – devono ancora abituarsi all’idea >>
<< E… tua sorella? >> Chiese Piton preoccupato.
<< Lei… beh, lei è felice per me! >>
<< Davvero? >>
<< Sì, dico sul serio!  Non è per niente arrabbiata o invidiosa, anzi… In questi giorni lei è l’unica che non mi guarda in modo strano, e quando siamo in cortile è lei la prima a chiedermi di mostrarle qualche trucco o magia, osservandomi affascinata >>
<< Beh è grandioso!  - rispose Piton, rincuorato – Ma come mai oggi non è con te al parco? >>
<< È a fare merenda a casa di Lacy, una sua compagna di scuola. – spiegò lei – Comunque… ho parlato anche di te >>
<< E…? >>
<< Petunia non vede l’ora di vedere fare magie anche a te, mentre i miei sono contenti che io abbia già un amico del mio… genere. Mi hanno persino chiesto se ti andrebbe di venire a pranzo da noi domani! >>
<< Sul serio? >> Non poteva crederci. Stava andando tutto anche meglio del previsto.
<< Certo! Ne sarebbero grati! E…anche io >> Aggiunse sorridendo.
 
  Il giorno dopo, a pranzo dagli Evans, filò fortunatamente tutto liscio.
Ai genitori di Lily piacque molto Piton, giudicandolo un bravo ragazzo, gentile ed educato, spronando le loro figlie a frequentarlo più spesso. Severus si offrì di ricambiare  l’invito a pranzo, e almeno per una volta i suoi, di fronte a degli ospiti, evitarono di litigare, dimostrandosi invece molto accoglienti.
 
  Arrivò Agosto, e gli ultimi giorni decisero di andare a Diagon Alley per fornirsi di tutto l’occorrente necessario per l’inizio dell’imminente anno scolastico. I coniugi Evans, insieme alle loro figlie, vennero risparmiati da viaggiare fino al Paiolo Magico, usando invece la Metropolvere. Con l’aiuto di Eileen, la madre di Severus, si spostarono dal camino alla meta desiderata, dicendone soltanto il nome e facendo attenzione ad essere il più chiari possibile nella pronuncia. Larry e Jane Evans rimasero a dir poco esterrefatti nel vedere tutte quelle strade traboccanti magia. Contemplavano le vetrine esporre dolciumi mai visti e sentiti prima, oggetti da forme strane, erbe magiche, pozioni…    Osservavano stupiti gente praticare magie con totale nonchalance e, distratti da tutte le cose incredibili che avevano intorno, stavano quasi per scontrarsi con un ragazzo in sella ad una scopa volante, la cui visione li sconvolse ancora di più.
  Dopo vari acquisti, uscirono dal Ghirigoro con una catasta di libri e fecero conoscenza con Olivander, il quale, dopo aver trovato la giusta bacchetta per Lily e Sev, spiegò loro l’importanza del legame fra un mago e la sua bacchetta. Dopodiché, Eileen portò tutti al bar-gelateria di Florian Fortebraccio. Jane, Lawrence ed Eileen si presero un semplice caffè sedendosi a un tavolino fuori al locale, mentre Piton, Lily e Petunia entrarono per prendersi qualcosa da bere anche loro. Arrivati al bancone, Severus fece un’esilarante gaffe. Tutto convinto e sicuro di sé, dimenticandosi per un momento di essere solo un undicenne, si rivolse alla barista ordinando “ Una Burrobirra ghiacciata, per favore” con aria da uomo vissuto. Inutile dire che tutti, compreso Florian, si fecero una grassa risata, mentre Piton cercava di farsi più piccolo che poteva per la vergogna, pregando in tutte le lingue Merlino di aprirgli un varco sotto i piedi per poter sprofondare. Alla fine tornarono al tavolino dopo che la barista ebbe rifilato loro tre succhi di zucca e un sacchetto di Gelatine Tuttigusti+1, facendogli persino lo sconto. Gli Evans passarono alla Gringott per aprire un conto a nome di Lily, versando un po’ dei loro risparmi cambiandoli in galeoni e, come ultima tappa, andarono al negozio di animali. Severus e Lily s’innamorò all’istante di un coniglietto bianco, chiuso in una piccola gabbia, mentre Severus rimase colpito da un gufo piccolo e nero come il carbone. Eileen glielo comprò subito, e lui lo chiamò Black, un nome non molto originale, ma a lui piaceva. Jane e Larry acquistarono invece il coniglio a Lily, che lo nominò Cherie. Gli Evans, sotto consiglio della signora Piton,  per compensare comprarono un elegante gufo, di nome Will, a Petunia, così da non farla sentire troppo tagliata fuori da un modo che non le apparteneva.
  La sera, gli Evans, Severus ed Eileen, tornarono ognuno a casa propria, con la promessa di vedersi presto. Quello, sperò Piton, era forse l’inizio di un bellissimo rapporto.

  
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