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Autore: Biskizz    29/08/2013    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazza qualsiasi che un giorno incontra un uomo in circostanze alquanto strambe. Chi sarà mai quest'uomo, e come mai costui conosce già il nome della ragazza?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marie arrivò poi all'univeristà con qualche minuto di ritardo, convinta che qualche amico le avesse fatto uno scherzo. Tuttavia, non ne fece parola a nessuno, temendo di essere presa per pazza.

Il giorno seguente, di sera, Marie era nella sua stanza e studiava. Era un piccola stanza di una struttura per studenti, ma per lei era abbastanza, e vi era una bella finestra con infissi bianchi che a lei piaceva molto, e che affacciava su un bel panorama, con tutta la veduta sul paesino e delle case vicine, e in lontananza, dei colli rocciosi che alla sera permettevano al sole di dare luogo ad un meraviglioso tramonto. 

Mentre era intenta a leggere, con la schiena curvata sulla scrivania, Marie ripensava allo strano incontro del giorno precedente, e per un istante le sembrò di udire ancora quella dolce melodia. Si voltò verso la finestra, ma sembravano esserci soltanto i raggi lunari a farle compagnia quella sera.

Invece, tornata a leggere, udì effettivamente delle note provenire dall'esterno.
Conosceva molto bene quel pezzo; era il "Claire de lune" di Debussy.
Nonostante avesse sempre ascoltato il pezzo al pianoforte, stavolta sembrava provenire da una chitarra.
-"Non sarà mica... No, sarà qualche studente che si sta esercitando..."

Ma una voce di uomo la smentì prontamente:
-"Una magnifica luna piena stasera, era inevitabile suonare questo pezzo."

Marie si voltò, e lo vide di nuovo. Lo strano uomo dell'altro giorno, vestito esattamente nello stesso modo, era seduto sulla ciminiera del camino della casa di fronte.

-"Tu... si può sapere chi sei?"
-"Il mio nome è Friedrich Sebastian Voigt, e sono suo marito, mia cara."
-"Marito?! Smettila di prendermi per il culo, se questo è uno scherzo, fallo finire immediatamente!"
-"La prego, mia bella, non rovini le sue amabili labbra con tale turpiloquio! Posso spiegarle tutto, vedrà!"
-"Vattene subito e smettila di seguirmi, altrimenti chiamo la polizia, hai capito?!"

Marie chiuse con violenza la finestra, coprendola poi con le tende. Il suo cuore correva all'impazzata, il viso era arrossato dalla rabbia. 

Una voce dalla porta della camera: 
-"Marie, tutto bene? Cosa sono queste urla?"

Era la studentessa della camera affianco, Julie.
Marie prese un respiro profondo e rispose:

-"Non è niente, Julie. Stavo solo discutendo al cellulare."

  
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