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Autore: pensamiancora    29/08/2013    3 recensioni
Ma quando si ama tanto, quando si ama forte, è veramente impossibile uscirne illesi.
Louisa non voleva ammetterlo, ma il suo punto debole era lui. Quando si faceva il suo nome, qualcosa si accendeva dentro di lei.
Si spegneva subito, questo sì, ma non rinunciava mai ad accendersi.
Louisa non voleva ammetterlo, ma quell'amore l'aveva cambiata.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Frasi incise sulla pelle

"Non le dimentichi certe persone, sono come frasi incise sulla pelle.
Puoi cercare di nasconderle per non pensarci, per non ricordare.
Ma sai che sono lì. Sono lì con te.

E lo saranno per sempre."
Liquid Lives

Louisa non lo amava più. Ne era certa.
Sapeva cosa significava amare. E sapeva cosa significava amare lui.
Significava piangere, tanto. Significava ascoltare canzoni tristi e pensare a lui, leggere libri e trovarvi qualche riferimento, leggere frasi d'amore e trovarvi sempre un po' di lui. Significava sentire qualcosa all'altezza dello stomaco, un macigno pesante, e un senso di vuoto allucinante, alienante, che faceva quasi girare la testa. Significava lottare quotidianamente con la consapevolezza che lui fosse sempre più in alto, irraggiungibile. Significava avere sbalzi d'umore, essere improvvisamente felice e poi improvvisamente triste, prima al Settimo Cielo e poi giù, giù in profondità. Significava non sopportare la sua assenza, sentire che qualcosa manca quando lui non c'è, un pezzo di cuore andarsene quando lui va via.
E lei non provava nulla di tutto questo.
Aveva smesso ormai da tempo di stare male, si era abituata alla perfezione alla sua assenza, non ne sentiva la mancanza, perché la sua presenza non era più fondamentale.
Louisa si era innamorata, stavolta di un amore più puro e genuino.
Non le faceva più così male. Stavolta, l'amore, significava gioia. Felicità.
Significava emozionarsi per un semplice gesto, per una telefonata inaspettata, per un messaggio improvviso, per un sorriso fatto al momento giusto. Significava sentire il bisogno esasperante di un bacio, sentire il bisogno dell'altro crescere secondo dopo secondo. Significava crescere insieme all'altro. Amare ed essere amati. Significava essere corrisposti. Significava concedersi anche il lusso di essere arrabbiati, nervosi, intrattabili alle volte. Significava poter contare sull'altro, senza avere costantemente la paura di rimanere sola. Significava poter dire di essere veramente felice.
Significava avere le farfalle nello stomaco ogni volta che due occhi si incrociavano e sentire sempre il cuore battere ogni volta che due mani si intrecciavano. Significava conoscere a memoria l'altro, capirlo. Significava essere capiti.
Significava sentirsi ancora emozionati dopo tanto tempo.
Louisa ormai aveva dimenticato cosa significava soffrire per amore.
Aveva dimenticato cosa significava amare lui e aveva capito che l'amore, in fondo, era un'altra cosa.
Ma quando si ama tanto, quando si ama forte, è veramente impossibile uscirne illesi.
Louisa non voleva ammetterlo, ma il suo punto debole era lui. Quando si faceva il suo nome, qualcosa si accendeva dentro di lei.
Si spegneva subito, questo sì, ma non rinunciava mai ad accendersi.
Louisa non voleva ammetterlo, ma quell'amore l'aveva cambiata. Qualche cicatrice la portava ancora con sé, coperta da strati e strati di sicurezza. Capitava ancora, raramente, che qualche parola gli ricordasse lui, che qualche frase la facesse pensare a lui. Come quella volta che, leggendo una frase di un libro, "E' meglio se ci lasciamo perdere", aveva pensato a lui.
Effettivamente, sarebbe stato meglio. Lui lo aveva detto, ma Louisa amava le sfide e ormai si era innamorata. Lasciarlo perdere era fuori discussione.
Louisa non voleva ammetterlo, ma c'era ancora qualcosa che la legava a lui. Una parte di lui che non riusciva a lasciar andare.
Perché quando lei lo vedeva, il mondo cominciava a ruotare intorno a lui.
Quando lo vedeva allontanarsi, un minuscolo, impercettibile senso di vuoto c'era sempre.
E quando ci pensava, non stava male. Si limitava a pensare "lui è lui".
Lui era lui.
Così diceva Louisa.
Non si trattava di resistere - non doveva resistere a niente, lei era innamorata, lei non voleva altro che il suo ragazzo, davvero, e assolutamente non voleva lui.
Si trattava di ammettere a sé stessa che certe persone non si dimenticano.
Si nascondono per non pensarci, per non ricordare.
Ma sono lì.
E lo saranno per sempre.
E Louisa questo lo sapeva.

  
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