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Autore: Earth    31/08/2013    5 recensioni
In un passato lontano e oscuro Gallifrey fu distrutto. Solo un Signore del Tempo sopravvisse. Girò in lungo e in largo nell'universo e con il passare degli anni la terra lo riconobbe come il Dottore. Questo è tutto vero, ma lui è solo l'ultimo Signore del Tempo...
- Primo capitolo: da qualche parte nella 6° stagione
- Secondo capitolo: 7° stagione, tra "The Snowmen" e "The Bells of Sait John"
- Terzo e seguenti: 7° stagione, tra "Cold War" e "Hide"
Genere: Introspettivo, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Trilli non si è mai arresa


 

David stava parlando con un poliziotto vestito di blu.
Erano arrivati poco dopo l'esplosione, doveva essere stato proprio un grande botto. I signori che abitavano nella casa vicino a quella di Tom e David erano corsi fuori ancora in pigiama, ma poi erano rimasti ammutoliti a guardare le fiamme che avvolgevano tutto. Solo dopo, quando il fuoco si era spento si erano sentite le sirene. Ambulanza, polizia, vigili del fuoco. E l'unica cosa che avevano trovato era un mucchietto di cenere, una manciata di gente terrorizzata e i singhiozzi di una Fata che aveva perso le sue ali.
Il Dottore osservava pensieroso quel mormorio di gente che andava e veniva. A poco a poco la calma era tornata nell'isolato. Le persone avevano ripreso a fare quello che stavano facendo prima di essere svegliate di soprassalto, i poliziotti facevano il loro lavoro e i curiosi gironzolavano cercando di non farsi notare.
A pochi passi da lui Clara stava mettendo un cerotto sul ginocchio di Tom seduto sul retro di un' ambulanza.
« Non c'è alcun motivo per avere paura. Sono cose che succedono, un giorno giochi a palla con gli amici nel tuo giardino e il giorno dopo... vai a giocare nel giardino dei tuoi amici » Gli stava dicendo. Clara era brava con i bambini, d'altronde era una tata...
« Ma io non ho paura! » la vocina di Tom riecheggiò nell'aria ormai fredda della notte.
Il Dottore si sentì tirare per la giacca, si voltò e vide Tom li accanto a lui che lo guardava preoccupato « Dottore » disse il bambino « credi che la Fata sia ancora triste? » .
Al Dottore tornarono alla mente le lacrime, la polvere che aveva ancora sulle mani, quella nuvoletta dorata, quel TARDIS che avevano visto arrivare in volo. Prepotentemente gli rimbombò ancora nelle orecchie quel “salvarlo” gridato d'impulso dalla Fata.
Che domanda. Triste... aveva sempre pensato che fosse una parola strana, senza di essa non ci sarebbe stato il felice ne allegro ne divertente, ma si, era triste.
« Non lo so » disse però a Tom tirando fuori dalla giacca il cacciavite sonico e muovendolo orizzontalmente d'avanti a se. Con fare teatrale scansionò l'intera zona: due alieni, una macchina del tempo in lontananza e tanti umani. Tutto sembrava tornato normale, i foboidiani erano scomparsi, spariti, scappati, nascosti forse comunque non erano più lì.
« Perchè non le vai a parlare? » disse ad un tratto Clara. Il Dottore osservò lei e Tom. Erano ricoperti di polvere, l'acconciatura di Clara era caduta e adesso aveva i capelli che le svolazzavano disordinati di qua e di là.
Forse aveva ragione. Avrebbe dovuto parlarle, ma per dirle cosa? Chi era? Cosa ci faceva li? Perché era questo che avrebbe voluto chiederle, quello che ancora non aveva capito. Ma no, non gli avrebbe risposto.
In lontananza riecheggio il rumore sordo di un tuono. Delle nuvole nere si avvicinavano silenziose nel cielo buio nascondendo le poche stelle che ancora brillavano.
Il Signore del Tempo lanciò uno sguardo a Clara che lo ricambiò con un sorriso. Poi si incamminò lungo la strada.
Un gruppetto di curiosi si era radunato intorno ad una donna dai capelli biondi e tailleur grigio.
« Questa sera, 29 febbraio 1953, la tranquilla vita dei cittadini è stata scossa....» stava dicendo con un microfono in mano. La tv locale doveva essere arrivata. Il Dottore li oltrepassò velocemente.
La Fata era seduta sui gradini di una villa poco distante dalla confusione e dalla gente che andava e veniva intorno alla casa di Tom e David che non c'era più. Lo vide arrivare, ma fece finta di nulla.
Il Signore del Tempo si sedette accanto a lei.
« Questa è la fine? » la voce della ragazza era piatta e distante.
Il Dottore la osservò, aveva gli occhi lucidi dalle lacrime, ma puliti, il trucco nero era stato cancellato e ora non ve ne era più alcuna traccia.
« Non doveva finire qui. Non qui, non adesso, non così....» la Fata guadava l'orizzonte lontano, a dire il vero sembrava che stesse parlando più a se stessa che con qualcuno. Per qualche lungo attimo nessuno dei due parlò, poi lei disse:
« Era rotto » un risolino le salì su per la gola.
Il Dottore la osservò perplesso: « cosa era rotto? » chiese nonostante intuisse già la risposta.
« Il TARDIS » rispose lei riacquistando il tono piatto e distante di prima.
In effetti la cosa era stata strana, come aveva potuto andare in frantumi così?
« Non funzionava più niente » continuò la Fata « niente scudi protettivi, niente oscillatore di campo o freno a mano. Era rimasto solo il circuito camaleonte. Avrei dovuto sistemarla prima o poi, ma sono ferma qui da settimane ormai. »
Una leggera brezza si alzò da ovest. Gli alberi si dondolarono annoiati, accarezzati da quell'alito di vento e le loro ombre, proiettate sull'asfalto dalla fioca luce dei lampioni, oscillarono seguendo il movimento dei rami spogli.
« Ti starai chiedendo come ho fatto » riprese la Fata « perché per rompere un TARDIS bisogna essere davvero bravi, ma quando credi che le regole non servano a nulla, quando credi di poter fare qualunque cosa tu voglia... » la Fata si passò una mano tra i capelli sistemandone una ciocca dietro l'orecchio, « io l'ho visto. Non doveva finire qui. Non qui, non adesso, non così e... e...»
« Se vuoi posso sempre darti un passaggio » disse il Dottore interrompendo il monologo della Fata.
Sul viso della ragazza si dipinse un espressione sorpresa, una specie di sorriso comparve per un attimo sulle sue labbra e per la prima volta da quando avevano iniziato a parlare si voltò verso di lui:
« No Dottore, non puoi » disse lei scuotendo la testa.
« Certo che posso! Posso darti un passaggio ovunque tu voglia, ovunque...» ma lei lo interruppe prima che potesse finire la frase.
« No Dottore, non puoi. »
Negli occhi della ragazza c'era malinconia, quegli occhi color del ghiaccio lo scrutavano con movimenti impercettibili e veloci come alla ricerca di qualcosa. Il Dottore la osservava disorientato, aveva la strana sensazione di essersi perso, di non avere la più pallida idea di che cosa stessero parlando. Quegli occhi vitrei continuavano a fissarlo e per un momento non lo videro più, di nuovo, come quella mattina vicino ad una delle tante fermate della metro di Londra, lo sguardo divenne spento e vuoto correndo verso ricordi lontani.
« Trilli non si è mai arresa» la vocina di Tom arrivò dalle loro spalle. I due Signori del Tempo si voltarono. Tom e Clara si sedettero sui gradini di legno accanto a loro.
« Trilli? » chiese la Fata interrogativa osservando il ragazzino che si sistemava una coperta grigia sulle spalle.
« Si » replicò lui « Trilli Campanellino! Tu sei un fata no? E le fate non si arrendono»
La Fata lo guardò sorpresa.
« Tom, hai ragione! » esclamò il Dottore saltando in piedi « Non ti puoi arrendere così senza nemmeno provare ad aggiustare le cose! » e cominciò a camminare a passo svelto verso il parco.
« Torniamo indietro! » esclamò.
« Dove stai andando? Che vuoi fare? » gli disse la Fata alzandosi a sua volta e seguendolo.
« Ti sbagli di grosso sai? » disse il Signore del Tempo voltandosi per un attimo per poi continuare a correre « questa non è la fine! I finali sono noiosi! Non qui, non ora non adesso giusto? L'hai detto tu stessa! »
« David » gridò Clara. E il Dottore vide i tre ragazzi raggiungerli.
Percorsero velocemente la strada a ritroso. Passarono davanti al cartellone pubblicitario dove la ragazza della coca-cola ancora sorrideva spensierata ignorando quegli ultimi avvenimenti, ma la vecchia auto verde parcheggiata lì davanti non c'era più.
Nel parco, accanto alle altalene, c'era una cabina blu e lui si dirigeva proprio verso di lei.
Afferrò la maniglia e spinse la porta verso l'interno aprendola.
Il Dottore era entrato nel TARDIS seguito da una Fata, che brontolava qualcosa in protesta al nuovo piano, se così poteva definirsi, Clara e i due fratelli.
« Ma come fa ad essere qui? » chiese Clara entrando « era vicino la villetta... »
Il Dottore si avvicinò ai comandi.
« Cosa stai facendo? » il tono della Fata era esasperato « non credi ci siano già troppi paradossi qui dentro» la ragazza si pose tra lui e la consolle, poi il tono della sua voce si abbassò, diventando quasi un bisbiglio: « l'hai vista andarsene due volte davanti hai tuoi occhi o sbaglio?» disse e lanciò un veloce sguardo verso Clara.
Il Dottore esitò per un attimo. Ecco un altra cosa che non aveva ancora capito di quella Fata: come faceva a sapere così tante cose su di lui? Una vocina nella sua testa gli diceva di fare attenzione, di non fidarsi, ma fu distratto dalle esclamazioni di sorpresa di Tom e David e dalla risate di Clara divertita della reazione dei due fratelli davanti al “più grande all'interno”.
Il Signore del Tempo sorrise alla Fata e scansandola disse: « i paradossi si risolvono da soli ».
Poi tirò giù una leva «Allora? » continuò osservando uno schermo rettangolare con sopra le coordinate su dove si trovavano in quel momento « dove andiamo? »
La Fata sospirò arresa, poi incrociò le braccia al petto, alzò un sopracciglio e sorrise, il Dottore credette di vedere uno scintillio nei suoi occhi.
« Questa mattina credo che possa bastare» gli rispose.
Il Dottore cominciò a girate attorno alla consolle premendo leve e tirando tasti. Si ripartiva per una nuova corsa nel tempo.


 


 


 

DUE PAROLE:

Ragazze/i I'm sorry per il ritardo, ma questo capitolo mi ha causato un po' di problemi. Non ho la più pallida idea di come sia venuto, l'ho scritto a mozzichi e bocconi e mi sembra di.... booo! Ditemi cosa ne pensate voi per favore (io sono leggermente in crisi, anche per questo non so proprio cosa inventarmi per il prossimo capitolo. A dire il vero lo sapevo prima, ma poi.... cmq spero di aver sistemato un pochino le cose ^.^ mi serve il vostro parere!)
Ringrazio tutti coloro che hanno letto fino a qui, tutti quelli che seguono la mia storia e tutti quelli che recensiranno ^.^

   
 
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