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Autore: Pozzione Polisucco    01/09/2013    1 recensioni
“Il sottoscritto si sta innamorando di me, per caso?” lo punzecchiai ridendo.
Lui si girò sorridendomi malizioso. “Io no di certo. Forse sei tu che ti sei innamorata di me” replicò divertito.
“Io non mi innamoro più facilmente, caro”
“Io scommetto di si”
“Vuoi scommettere? Con me? Caro hai già perso in partenza”
“Allora scommettiamo?” mi tese la mano
“Mi piacciono le scommesse” la strinsi.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                                                                            ****

Erano passati due giorni, da quella cena. Oggi pomeriggio, sarebbero arrivati Racheal e Matthew, così ieri dopo aver supplicato mio padre riuscì a far rimare a dormire Gil e Ginny a casa. Eravamo in camera Gil era disteso sul mio gran letto matrimoniale mentre giocava con le orecchie del mio piccolo orsacchiotto, mentre i e Ginny eravamo appoggiate allo schienale del letto, mangiavamo schifezze a volontà, Haribo, patatine, nutella, che erano al centro del letto.
“Dai cazzi Gigolò, quelle alla ciliegia sono mie” urlò Ginny ridendo, scoppiammo a ridere, Gil si alzò sul gomito e le rivolse uno sguardo divertito.
“Ritira subito quello che hai detto” l’altra alzò le spalle e continuò a prendere due alla volta e mangiarle.
L’altro alzò le spalle sempre sorridente poi face scattare la sua mano verso le poche Haribo alla ciliegia rimaste, e sé le mangiò.
Ginny spalancò gli occhi sbalordita. “Brutto Gigolò di merda” urlò per poi saltargli addosso picchiandolo. Iniziai a ridere, loro sono la mia medicina, sanno come farmi tornare l’umore.
A un tratto sentii dei versi di dolore così forte che la patatina, che stavo per mangiare si bloccò a metà strada, guardai subito nella direzione dei due che si stavano uccidendo. Vidi Gil piegato in due, con le mani sul cavallo dei pantaloni, e Ginny che una mano sulla bocca che si scusava.
Oddio! Gil scusa scusa scusa” si scusò per poi iniziare a baciargli la guancia
Assassinaa” urlò lui guardandola con espressione dolorante “Tutto per delle caramelle alla ciliegia. Mi serve quest’organo, cristo santo”
Io e Ginny scoppiammo a ridere mentre lui cercava di rialzarsi.
“Non fare il tragico” disse senza smettere di ridere.
“Che cazzo ridete, egoiste” disse facendo una smorfia.
Non riuscimmo a rimanere serie, infatti, scoppiammo a ridere più forte di prima.
A un tratto sentimmo il campanello suonare di sotto. Aiutai Ginny a far alzare Gil per poi portarlo in sala; una volta messo sul divano andai ad aprire la porta, mentre Weasley andava a prendere del ghiaccio. Aprì la porta, ritrovandomi Matt che mi osservava da capo a piedi sorridendo. Abbassai lo sguardo, per vedere cosa c’era che non andava, e mi accorsi che indossavo solo una t-shirt enorme che di solito usavo come pigiama, la quale mi copriva però solo metà coscia. Alzai lo sguardo su di lui, che mi sorrideva divertito.
“Dovrò rimanere sulla porta, ancora per molto?”
Sorrisi, e gli feci un inchino per farlo accomodare in casa. Lui entrò in casa e si guardò in torno.
“Dovrai abituarti, lei gira per casa in mutande” una voce mi fece ricordare che non eravamo soli a casa, Gil era seduto su una poltrona con ancora le mani sul cavallo dei pantaloni che ci osservava divertito.
“Oh. Non mi scandalizzo per così poco” rispose il mio fratellastro divertito, sedendosi poi sul divano. “Io sono Matthew” gli tese la mano lui.
Vidi Gil dolosamente sedersi comodamente sulla sedia, e gli strinse la mano.
“Io sono Gil, il suo migliore amico” sorrise. Poi alzò lo sguardo verso la cucina. “Weasley dov’è questo cazzo di ghiaccio?” urlò lui.
Matthew mi guarda confuso, io gli sorrisi per tranquillizzarlo.
“Sta zitto biondino di merda, non sono la tua cameriera” urlò Ginny facendo la sua comparsa in salotto, fulminando Gil. Poi si accorse di una persona in più e sorrise. Matt sorrise e si alzò per presentarsi. “Matthew” gli tese la mano.
Ginny era pietrificata sul posto, era imbarazzata, anche lei come me aveva solo una t-shirt, risi dentro me, il ragazzo aveva fatto colpa, Ginny non era una che rimaneva senza parole davanti a un ragazzo, benchè meno se indossava solo una t-shirt. Mi rivolse uno sguardo confuso, come per dirmi ‘chi è questo splendore’.
“Matt lei è Ginny la mia migliore amica, Ginny lui è Matt il figlio di Racheal” feci le presentazioni.
La rossa gli strinse la mano ancora sotto sciock e sorrise. “Piacere”
“Allora? Il ghiaccio?” domando Gil, irritato.
Ginny alzò gli occhi al cielo e sbuffò, eccola è ritornata in lei.
“Che cagacazzo che sei, Cristo santo” sbuffò nuovamente. “Lysi vieni un attimo con me a cercare il ghiaccio? Che non lo trovo!”
Risi dentro me per poi annuire. “Matt fai come se fossi a casa tua” sospirai “Cioè questa è casa tua, ora” lui mi sorrise, e tornò a sedersi sul divano a chiacchierare animatamente con Gil.
Seguii in cucina Ginny che mi afferrò un braccio. “Non mi avevi detto che il figlio di Racheal era un pornodivo” sbotto, facendomi scoppiare a ridere.
“Si che te l’avevo detto, Weasley” dissi riprendendomi dalle risate.
Mi afferrò per le spalle e mi scosse violentemente, e io risi divertita. “Torna in te bionda del cazzo. Mi avevi detto ‘si è carino, ma niente di ché.’ Ma io dico l’hai visto? Quello è da stupro” fischiò lei ridendo.
Scoppiammo a ridere.
“Giuro, che sei i suoi amici sono belli almeno la metà di lui, io ci faccio radici a casa tua”
Scoppiammo a ridere nuovamente, Ginny era una forza della natura, era la tipica ragazza dolce, premurosa, simpatica, intelligente, e aveva sempre la battuta pronta, non per questo era la mia migliore amica.
“Ragazze cazzo il ghiaccio” ci urlò Gil dal salotto.
Aprii il freezer è scavando trovai un po’ di ghiaccio, presi un panno e tornammo in salotto ridendo e scherzando.
“Né avete ancora per molto? No perché le mie palle hanno bisogno di rilassarsi” scherzò Gil, facendo ridere tutti.
Ginny si sedette sul divano accanto a Matt, io andai da Gil per porgergli il ghiaccio.
“Il tuo amico, si rilassa anche troppo” lo schernii Ginny, facendo ridere noi, e facendo spalancare la bocca al diretto interessato.
“Lysi è colpa tua” sbottò divertito, “Sei una brutta influenza su la piccoletta qui presente” disse indicando Ginny che spalancò la bocca, finta offesa, io risi con Matt.
“L’unica cosa di piccolo qui è quello che tu chiami ‘Il grande’” ribattei io indicando il cavallo dei sui pantaloni, e ridemmo tutti insieme.
“Touchè, Cooper” rispose ridendo, gli sorrisi e andai in cucina a prendere da bere.
Posai il tutto sul tavolino, e mi sedetti accanto a Ginny.
“Vieni nella nostra scuola?” chiese sbalordita la rossa.
Matt rise e annui. “Si Ginny, quarto anno è abbiamo insieme alcuni corsi” spiegò lui.
Lei sbarrò gli occhi. “Non ti ho mai visto”
“Beh, io in classe mi limito ad ascoltare la musica, o a ridere con i miei amici. Non prestiamo molta attenzione ai prof” spiegò, sorridendo.
Lei fece una smorfia, per fargli capire di aver capito, bevendo un sorso del succo all’arancia. A un tratto la porta d’entrata si aprì ed entrarono Racheal seguito da mio padre con uno scatolone.
“Matt ti sei integrato bene, vedo” costatò mio padre, facendoci ridere, mentre chiudeva la porta dietro di sé. “Non mi diventare un tempista, mi bastano loro tre” disse ridendo, seguiti da noi che scoppiammo a ridere.
“Ci proverò” borbottò ridendo Matt.
“Jerred ti fidi del tuo amico Gil?” chiese sorridendo, già soddisfatto della risposta.
Mio padre posò lo scatolone e gli rivolse uno sguardo divertito.
“No” disse secco, facendo ridere noi, Gil spalancò la bocca sbalordito.
“No? Controllo sua figlia tutti i giorni da quando andava all’asilo. Chi là salvata allo zoo quando Lysi non ha voluto dare da mangiare a una papera solo perché non gli piaceva il colore ed essa ha iniziato a inseguirla?” chiese sorridendo, cercando di far cambiare idea a mio padre.
Io e mio padre ci scambiammo un’occhiata e scoppiammo a ridere.
“Al contrario di te, che davi da mangiare alle anatre, io il pane me lo mangiavo” replicai facendo scoppiare a ridere tutti. “E sono stata io a salvare te dall’anatra assassina” continuai ridendo, i due adulti andarono in cucina, ridendo, lasciandoci soli.
“Grazie per avermi difeso, chèrie” disse con tono da finto offeso, facendomi ridere.
“Dovere. Beh, ti dai al francese, e non mi dici nulla biondino?”
Sbarrò gli occhi. “E’ francese?” domandò, prima che gli tirassi una cuscinata in faccia, facendo ridere tutti.


 
Dopo aver passato mezza giornata a ridere e a scherzare , Ginny e Gil andarono via, portai Matt al piano di sopra per mostrargli la sua nuova camera. Era una camera poco più piccola della mia, parerti bianche –almeno avrebbe scelto il colore che più preferiva-, un letto da una piazza e mezza dal lato opposto della finestra, affiancato da un comò, su cui posava una lampada. Sulla parete opposta invece posava u enorme armadio, affiancato da una scrivania con tre scaffali in legno.
“Ti piace” chiedo, mentre mi sedevo sul suo letto.
“Si, mi piace. Troppo ordinata per i miei gusti, ma credo che per questo si possa rimediare” scherzò lui sorridendomi.
“Non hai ancora visto la mia, caro. Nessuno mi batte del disordine” scherzai.
“Sai, credo proprio che sarai una brava sorellina”
Sorrisi, sentendomi chiamata in quel modo. Era la prima volta che mi chiamava ‘sorellina’, dovevo ancora abituarmi a questa situazione, lui non so come faccia, la prende alla leggera sembra che gli vada bene tutto questo così, io non avevo nemmeno avuto tempo di elaborare le parole di Racheal che sono già qui. Non che mi dispiaccia, Matt è simpatico, Racheal è una forza della natura e poi ha ridato il sorriso a mio padre. Le devo tanto.
“Tutto bene qui dentro?” mi padre si affacciò nella stanza, guardandoci con curiosità. Dietro di lui, Racheal sorrideva.
“Tutto bene, grazie. Sono sicuro che starò benissimo” sorrise, sincero Matt.
Il mio cellulare emette un piccolo suono, un sms: Pasticcino.

-Zuccherino, dovrai amarmi dopo questo annuncio. Volevi un lavoro? Cercano personale al Charlie O’ Pub, devi presentarti alle tre, di che ti mando io!! ;) xoxo

Sorrisi. Kay la mia salvezza.

-Eilà Pasticcino, grazie. La prossima volta che ti vedo ricorda di stritolarti, e di pagarti la colazione!!! xoxo
 
“Mi fa piacere. Noi usciamo, possiamo lasciarvi a casa, da soli?” annunciò mio padre.
“Io dovrei andare via fra mezz’ora” annunciai senza alzare lo sguardo, troppo entusiasta per far un altro dei miei venti colloqui questo mese.
“Dove credi di andare signorina?” mi riportò alla realtà mio padre.
Alzai lo sguardo e sorrisi sornione: “Kay mi ha detto che cercano personale in un pub. E’ mi ha preso un appuntamento per oggi”annunciai entusiasta.
“Kay? Quel Kay?” chiese mio padre fulminandomi sul posto.
Sorrisi divertita: “Perché quanti né conosci?” stava per controbattere con la solita ramanzina, ma lo anticipai. “Pà. No. Non c’è niente fra me è Kay. E’ solo un amico, perché fai tante storie?” continuai.
Mi fissò negli occhi per alcuni secondi poi borbotto un: “Niente”
Sospirai per poi rivolgermi a Matt.
“Vieni con me? O preferisci mettere in ordine la tua cameretta?” gli dissi divertita, già sapendo la risposta.
Lui rise e disse: “Credo, che verrò con te”
“Noi dobbiamo andare”
informò mio padre prima di prendere Racheal per mano e tornare al piano inferiore.
Rimasti soli, Matt e io ci guardammo negli occhi per qualche instante, poi mi si accese una lampadina.
“Tu non hai conosciuto tutta la famiglia ancora!” urlai sorridendo.
Lui rise della mia espressione e si buttò a peso morto sul suo letto
“Non dirmi che hai un tempista da 5anni in giù, che giuro che prendo tutto e me ne vado” disse serrando gli occhi in due fessure fissandomi.
“Caro se avessi un tempista in casa, con i miei 18 da compiere fra poco, sarei già intenta a cercarmi un appartamento a parte” scherzai per poi scoppiare a ridere, seguita da lui. “Dai vieni” continuai.
Uscimmo dalla sua camera, per poi fermarmi a metà corridoio, aprendo la porta della mia camera. Cazzo, che disordine!
“Cazzo, hai vinto sorellina” annunciò divertito Matt appena varcato la sogna di camera.
Risi: “Il disordine è il mio hobby” scherzai.
Mi avvicino al puffo colo verde acqua, dove c’erano gli unici oggetti posati con cura, il mio pupazzo gigante a forma di gorilla che presi e strinsi a me, posando un bacio sulla testa.
“Matt lui è Killer, Killer lui è Matt” presentai.
“Killer?” mormorò Matt, incredulo, mentre lo sistemavo di nuovo sul puffo, insieme a Killer Junior, una scimmietta adorabile. *__*
“Si, caro. Lui e Killer Junior” presentai, sventolandogliela davanti.
“I nomi sono azzeccati” mormorò.
“E’ con questo che vorresti insinuare” incrociai le braccia al petto, minacciosa.
Matt alzò gli occhi al cielo, per poi scoppiare a ridere.
“Dai. Killer è Killer Junior?” ripeté, tra l’incredulo e il divertito.
“Che c’è? Avevo due anni, quando lì ho battezzati. E poi non sono così male. Era una bambina molto fantasiosa” borbottai infine.
Osservai pochi secondi i pupazzi, poi sbarrai gli occhi.
“Dove cazzo è Flipper?” borbottai, osservando la stanza.
“Oh, i miei complimenti al povero delfino” sorrise. “No. Non dirmi che è la mamma di Killer Junior?!” domandò Matt, leggermente sarcastico.
“Non capisci un cazzo. Flipper è una mucca è non centra niente con la famiglia di Flipper” spiegai, abbassandomi per cercare sotto al letto. Quando lo trovai, soddisfatta lo appoggia sul puffo, e lì osservai soddisfatta. Dopo aver fatto conoscere Killer, Killer Junior e Flipper a Matt, ci preparammo per andare al Charlie O’ Pub.
“Questa bestia è tua?” domandai notando un Suv grigio, parcheggiata vicino alla mia Mini Minor blu.
“Bestia? Ci sei o ci fai? Cara, questa fa invidia a chiunque” spiegò sorridendo sornione.
“Ok, si certo! Ma provati a parcheggiarla un’altra volta accanto alla mia è puoi
dirgli addio”
lo minacciai incrociando le braccia al petto, minacciosa.
Matt mi guardò stranito: “Perché?”
“C’è da chiedere? Si spaventa, ovvio. Accanto a quel bestione la mia si spaventa” protestai.
Matt mi rivolse uno sguardo divertito, poi scoppio a ridere.
“Che cazzo ridi? Io sono seria!” dissi imbronciata, mentre salivo nella sua macchina. Prese un respiro profondo e mi segui sedendosi al posto del guidatore. Mise in moto e mi guardò divertito. Sbuffai: “Che c’è?” sbottai.
“Tu sei da manicomio, mia cara” dichiarò partendo verso il Pub.

 

Sciaoooo belle meraviglieee!!
Oddio, non ci credo!
Grazie infinite ai 44 che l'hanno registrata nelle preferite.
Grazie
infinite ai 57 che l'hanno registrata nelle seguite.
Grazie
inifinete ai 32 che l'hanno registrata nelle ricordate.
Sopratutto grazie a coloro che hanno recensione il mio primo capitolo:
@Asietta97
@Fourever Alone

Non me l’aspettavo, giuro.
Cioè, io ero pronta a cancellare la storia. Grazieeeeeeeeee >. Io spero proprio che questo capitolo vi piaccia, perché vi giuro che ci ho messo l’anima:)

Poli:3
 
  
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