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Autore: ChloesIvy    04/09/2013    1 recensioni
Hermione si era ritrovata non solo infuriata con uno dei suoi migliori amici, ma anche senza accompagnatore.
« Non solum…sed etiam »
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cormac McLaggen, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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9.
 


 
A volte si immaginava uno spettatore seduto comodamente su una poltrona sfondata, con in mano una burrobirra che, guardando la sua vita, si faceva delle grasse risate, pensando a quanto patetico potesse essere quel complicato mix di black humour e pessimo casting. Perché di questo doveva trattarsi: cos’altro poteva succedere? Harry iniziava a provare un’attrazione fatale nei suoi confronti? Cormac tentava un eroico suicidio? O, ancor meglio, un epico duello contro Ron per la sua virtù?
Dopo le ultime novità, si sentiva un po’ stordita, e guardava ancora con la bocca semiaperta un Harry impaziente, che azzardò: « me l’ha detto solo ora perché alla Tana Ron non ci lasciava quasi mai soli, quindi non lo sapevo quando abbiamo parlato prima. Mi dispiace, forse sarebbe andata diversamente»
Hermione si ricompose in men che non si dica, e si affrettò a rispondere: « No che non sarebbe andata diversamente» ora parve aver riacquistato contegno e dignità:
« Non mi pento di aver baciato Cormac e il fatto che Ron sia solo non  mi rende la sua ruota di scorta. Grazie di avermelo detto, comunque. »
« Ehm, bene » Harry pareva sollevato: per lo meno lei non boccheggiava più « che ne dici di rientrare? Ormai avranno quasi finito di mangiare »
Hermione emise un grugnito di assenso.
Si allontanarono insieme dalle rive del lago, diretti verso il grande portone incantato della scuola. Non parlarono durante il tragitto: Harry aveva subito dimenticato la faccenda Ron, e ora fantasticava sul prossimo incontro con Ginny, Hermione, invece, dava sfogo alla sua rabbia silenziosamente, torturando i bottoni del cardigan blu.
Doveva assolutamente prendere in mano la situazione e, con coraggio, scegliere, una volta per tutte. Ma chi scegliere? Cormac, che si era rivelato più sensibile e attento del previsto, o Ron, il suo migliore amico che però l’aveva illusa tante volte?
« Tu! » Lavanda era una furia, i boccoli le danzavano sulla testa mal fermati da un cerchietto rosa con un orrendo fiore verde. Afferrò Hermione per un braccio e la strattonò con forza, costringendola a prestarle attenzione « è tutta colpa tua, ho sempre saputo che c’era qualcosa tra voi due, ma pensavo di essere troppo paranoica »
« Ma di cosa stai parlando? » Hermione tentò invano di liberarsi dalla stretta, cercando allo stesso tempo, di concludere velocemente quell’irritante conversazione.
« Non fare la stupida, lo sai benissimo. Tu vuoi il mio RonRon»
« Il tuo RonRon?! Puoi tenertelo il tuo RonRon! E, se non sbaglio, è lui che ha pronunciato il mio nome-» l’aveva detto, e neanche se ne era resa conto. Quante altre cose sconvenienti le sarebbero uscite dalla bocca?
« Tu…tu.. » Lavanda ora le puntava il dito contro, tremante. Assomigliava molto all’insegnante di divinazione, la professoressa Sibilla Cooman e, proprio con gli stessi toni profetici, sembrava le stesse mandando una maledizione « sei una…chi te l’ha detto? RonRon ne ha parlato con te? Io sono la sua fidanzata!»
« Oh ma ti prego! Se sono settimane che lui cerca solo un pretesto per lasciarti» ormai aveva iniziato, tanto valeva continuare « sei solo troppo appiccicosa e tonta per capirlo! Ma io non lo voglio, non sono la sua seconda scelta, specialmente se la prima sei tu! »
Lavanda sembrava essere stata appena schiaffeggiata. Si girò per andarsene ma si bloccò all’istante: quasi tutti gli studenti che avevano appena finito di mangiare, si erano radunati intorno a loro a sentire il battibecco, sperando, segretamente, che potesse finire con un bel duello. La ragazza si coprì il viso con le mani, per nascondere le lacrime di rabbia che stavano solcandole in viso, e si allontanò a passi rapidi. Dopo che Lavanda non fu più in vista, tutti si girarono verso Hermione, ancora sconvolta per quello scambio di battute.
« Scusatemi » disse lei, e si diresse nella direzione opposta. Quante altre conversazioni avrebbe dovuto sostenere quel giorno?
 
Con suo estremo piacere, la giornata passò senza altri particolari eventi. Cormac aveva tentato diversi avvicinamenti, ma lei era sempre stata più furba e pronta, sgattaiolando via, in modo apparentemente casuale. Non le andava di affrontarlo proprio ora, e poi non aveva ancora deciso: si, almeno tre volte aveva detto di non volere Ron, ma più per rabbia e orgoglio. La realtà era che provava per lui qualcosa di troppo radicato nella sua mente, e non riusciva proprio a dimenticarlo.
In ogni caso, sembrava che lui avesse rotto “magicamente” con Lavanda, e fosse un po’ più di buon umore, nonostante non le parlasse ancora perchè un po’ faceva il finto-offeso incolpandola della rottura, un po’ era ancora scosso dalla discussione di quella mattina.
Ma a Hermione andava bene così: si sarebbe presa quel weekend per studiare, riorganizzare le idee e preparasi per l’inizio delle lezioni.
 
Ignorare tutti non si rivelò, però, un lavoro facile. Nell’ultima settimana aveva dovuto ingoiare pasticche vomitose e torroni sanguinolenti, nonostante fosse contraria ad ogni trucchetto di Fred e George, per coprire le sue fughe ingiustificate, e, in più, era indietro sul suo programma di studio, presa com’era da quella situazione, che si materializzava nella sua mente per deconcentrarla almeno una cinquantina di volte al giorno.
Decisa a dare un taglio a quella distrazione, decretò che l’unico modo per farlo era scegliere una volta per tutte. E, purtroppo,  per scegliere, sembrava dovesse inevitabilmente affidarsi al caso: lei era una persona razionale, adoperava l’intelletto e il ragionamento per uscire dai guai, ma questa volta si sentiva immischiata in qualcosa di troppo imprevedibile e complicato anche per lei.
Quella mattina si alzò più presto del solito, si vestì in fretta e furia, e uscì dal dormitorio, lasciando Lavanda e Calì, ancora addormentate. Attraversò la Sala Comune, ancora deserta, e si avviò verso il settimo piano. Arrivata di fronte all'arazzo di "Barnaba il Babbeo" si fermò, ripensando bene alle sue intenzioni e prese a camminare davanti al muro.
 
« Ho bisogno di qualcosa che mi aiuti a scegliere, ho bisogno di qualcosa che mi aiuti a scegliere »
 
Dopo la terza volta, apparve una grande porta riccamente decorata. Hermione trattenne il respiro, la aprì ed entrò.
 
 
 
 
 


AUTHOR’S
 
Ciao lettori :)
È passato un po’ dall’ultimo capitolo, ma cercherò di farmi perdonare…che ne pensate?
Ho appena creato un profilo twitter per Chloe’s Ivy, seguitemi per ogni aggiornamento!
https://twitter.com/Chloes_ivy

Un bacio :*
 
 
 
 
 
  
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