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Autore: denna    04/09/2013    3 recensioni
Una giornata apparentemente normale dei maghi della gilda n°1 di fiore si trasformerà in un’avventura mozzafiato tanto pericolosa quanto inaspettata.Il loro destino si intreccerà con un gruppo di misteriosi stranieri in kimono nero. Due ragazzi con caratteri molto diversi, accomunati da un assurdo colore di capelli, saranno costretti a far squadra. Tra gilde oscure, dei della morte, draghi e fragole umane, riusciranno i nostri eroi a fidarsi gli uni degli altri e salvare il loro mondo e non solo?
Consigliato a chi non è bastata la saga di Edolas. ;)
Prima fan fiction, senza pretese, volta solo a regalarvi una piacevole (spero) lettura.
[Fairy Tail X Bleach]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! la faccio molto breve perché:

1) sono in ritardo
2) Sono talmente a corto di idee che non mi è venuto in mente nemmeno un titolo decente, figurarsi delle note.
3)  Ci sono le note a fine pagina :)
quindi, ecco a voi la quarta parte, divertitevi!


Notte Folle a Fairy Hills

Part 4: The Game

«Io ho bisogno di una boccata d’aria.» dichiarò Rukia, alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta. Ci fu un tonfo e un’imprecazione soffocata.
«Aspetta! Ti accompagno.» disse Erza, raggiungendo la dea della morte intenta ad inveire contro la mostra.
«Sicura?» disse Rukia, mentre si massaggiava la fronte.
«Si, non preoccuparti. Mi sono dimenticata una cosa importante, quindi devo comunque andar via.» la rassicurò la rossa. Ed uscirono, dopo aver salutato le altre.
« Io trovo che Natsu-kun sia un bel ragazzo. Mi piacciono i suoi capelli rosa.»- disse Orihime, in uno slancio di sincerità causato dall’alcol. «E ha anche dei bellissimi occhi neri.»
«Natsu non ha gli occhi neri, ma verdi.» la corresse prontamente la maga stellare.
«Ma…»
«Sono verdi.» affermò la biondina, risoluta. «E’ un verde molto scuro. Sembrano neri, ma quando ha paura, è triste o arrabbiato si vede che...» si interruppe, notando con quale espressione le ragazze -soprattutto quella con i capelli bianchi- la stavano guardando.
Oh, Zeref.
«Per la miseria! Ti piace!» strillò Cana.
«E anche tanto, oserei dire.» fu il commento di Ever.
«E’ meraviglioso!» trillò Mira, al culmine della felicità. «Lui ti piace, tu gli piaci, fidanzatevi!» ordinò.
«Non è così facile, Mira-nee.» obiettò Lisanna.
 Ne era rimasta qualcuna ancora in possesso di sanità mentale.- gioì intimamente la maga stellare.
«E’ lo stesso discorso che abbiamo fatto per Orihime.» affermò la biondina.
«Natsu non è così tardo.» replicò Cana.
«Basta, vi prego.» singhiozzò Inoue, abbracciando il cuscino.
Lucy tirò l’ennesimo sospiro, prima di riprendere la parola.
«Ammettiamo che io sia… attratta da Natsu.» esordì, ignorando il gesto di vittoria di quelle che, fino a poco fa, riteneva delle amiche. «Non posso dichiararmi senza sapere se lui prova lo stesso!»
Le fanciulle la fissarono come se fosse uscita di senno.
«Lucy» esordì la cartomante, controllando a fatica il tono della voce. «Sei per caso cieca?»
«Come?» domandò la maga stellare, con voce più acuta del normale.
«Natsu ha già dimostrato di tenere a te in più di un’occasione.» affermò Mira Jane, intanto che lanciava un’occhiata preoccupata a Cana. «Per esempio, quando è corso a salvarti da Master Jose.»
«O quando ha abbandonato le Olimpiadi della Magia per tirarti fuori di prigione.» aggiunse Ever.
«Per non parlare della reazione che ha avuto quando ha pensato che quel masso ci avesse schiacciate.» completò Orihime.
«Ma q-quelle non sono prove!» balbettò Lucy, in difficoltà. «Natsu si sarebbe comportato nello stesso identico modo, anche se al mio  posto ci fosse stato qualcun altro!» affermò con convinzione.
Mira sospirò rassegnata, prima di fissare lo sguardo negli occhi castani della maga stellare.
«Rispondi almeno a questa domanda: se riuscissi ad avere questa fantomatica…
«Ed inutile.» aggiunse la maga delle carte, con tono tagliente.
«…Prova che confermerebbe che Natsu ha dei sentimenti per te, ti faresti avanti senza alcuna esitazione?»
«Io…»
«Attenta» la interruppe la Strauss. « Se menti, lo saprò.»
Nonostante il tono pacato, l’espressione tranquilla e il fatto che non fosse circondata da un’aura demoniaca, alla maga stellare non sfuggì la minaccia insita nelle parole della ragazza immagine. Si morse un labbro, tuttavia non distolse lo sguardo dalle iridi blu pronte a catturare ogni più piccolo dettaglio che avrebbe tradito la menzogna. Se avesse potuto, Lucy le avrebbe detto che non era necessario. Non era certa da dove provenisse quell’improvviso coraggio- forse dovuto al fatto che il tasso alcolico nel suo sangue rasentasse il coma etilico. Sapeva solo che avrebbe detto la verità, lì ed ora.
 Mira ha ragione. Basta mentire.
«Si.»
«Direi che questa serata è stata un successo!» dichiarò la ragazza immagine, con un sorriso che andava da un orecchio al’altro.
«Ma vuoi scherzare?» esplose Cana, facendo sobbalzare tutti i presenti. «E’ un fiasco totale!»
Puntò il dito verso Orihime, che arretrò.
«Lei è innamorata di un verginello imbranato con il terrore per le ragazze, l’altra è da cinquant’anni la migliore amica del ragazzo per il quale ha una cotta, Juvia continua a combattere una causa persa che porta il nome di Gray Fullbuster! E tu…» gli occhi violetti dardeggiarono verso Lucy. «Non vuoi dichiararti al ragazzo che ami, perché hai paura di “rovinare la vostra splendida amicizia”, come in un manga Shojo da quattro soldi!» concluse ansimando. Si attaccò alla bottiglia e in tre sorsi se la scolò.
«Io me ne vado. Questa serata per sole donne è diventata una serata di donne sole. Ci vediamo domani mattina.» ed uscì. 
«Ma che le è preso?» domandò con un filo di voce Lucy, che aveva ancora lo sguardo fisso nel punto in cui pochi istanti prima si trovava la maga delle carte.
«Non spaventatevi. Non è arrabbiata, è solo preoccupata per voi.» le rassicurò l’albina, sistemandosi in una posizione più confortevole.
«Mhhh, a me sembrava fuori di sé.» ribatté la maga stellare, poco convinta.
«Vi vuole bene e le dispiace vedervi così in difficoltà, senza poter far nulla.» continuò la ragazza immagine. «Sembra un po’ rude, ma in realtà è una persona molto sensibile.»
Cana Alberona diede un pugno rabbioso alla ringhiera del balcone.
Come aveva fatto a finire in un simile gruppo di disperate senza accorgersene?
Se le ragazze le avessero raccontato almeno la metà di quello che era riuscita ad estorcere loro quella sera, si sarebbe prodigata anima e corpo per aiutarle; o almeno, avrebbe evitato che la situazione degenerasse a tal punto.
Perché nessuna di loro si confidava con lei? Mira ogni tanto otteneva qualche confessione spontanea, ma nessuna ragazza si rivolgeva a lei per qualcosa che non fosse una lettura dei tarocchi. La giudicavano inadatta a fornire consigli per via dei suoi modi un po’ troppo bruschi? Le aveva sempre sentite dire che doveva essere l’uomo a fare la prima mossa.
Sbuffò infastidita.
Ma dove vivevano, nel Medioevo?
Se qualcosa le piaceva, se la prendeva senza indugiare, che fosse un ragazzo o l’ultimo barile di sakè. Aggrottò le sopracciglia.
Ok, forse paragonare un ragazzo al sakè era un po’ troppo…
Accostò di nuovo la bottiglia alle labbra, trovando il contenitore vuoto. Di umore sempre più nero, scagliò il fiasco nell’oscurità, udendo subito dopo un tonfo e un grido di dolore. Trasalì.
Ma chi…
«Neh, non mi sembra che ti stia divertendo molto.» affermò una voce familiare al suo fianco. Si voltò, aggrottando le sopracciglia.
«E tu cosa fai qui?» domandò, rivolta all’exceed appollaiato sulla ringhiera.
«Ho accompagnato un amico.» rispose Happy con un sorriso. La maga delle carte capì che non le avrebbe rivelato altro. « E tu, cosa fai qui?» chiese poi con tono innocente.
«Scappo dalle mio disastroso pigiama party.» ammise lei.
Il volto del micio si rabbuiò.
«Mi dispiace. Non vi state divertendo per colpa nostra?»
«No.» lo tranquillizzò Cana, accarezzandogli la testa.
«Posso aiutarvi in qualche modo?»
La cartomante tamburellò con le dita sul corrimano, intanto che fissava la città illuminata dalle luci notturne.
«In effetti, c’è qualcosa che possiamo fare per risollevare le sorti di questa serata.» dichiarò, mentre si girava verso l’exceed con il volto di nuovo acceso da un sorriso. Happy, che conosceva fin troppo bene quell’espressione, ghignò di rimando.
«Sono tutt’orecchi, Aye!»
 

***

Le palpebre erano sempre più pesanti, ma non aveva sonno, né si sentiva stanco. A parte una lieve fitta alla base del cranio, stava meravigliosamente. Era anche consapevole di avere un’espressione ebete, identica a quella dello shinigami seduto al suo fianco, stampata in faccia, ma non gli importava. Avrebbe potuto fare qualunque cosa, le preoccupazioni che lo avevano assalito solo qualche ora prima gli apparivano ridicole
  Era molto, troppo, irrazionalmente felice.
Il perché? Non lo sapeva e non avrebbe perso tempo a cercarlo.
Bevve un sorso di vino e il rosso lo imitò.
Natsu caracollò sul palco, strimpellando una chitarra elettrica.
«Indovinate chi sono!» strillò. «Colorful, colorful, Shooby-doo-bop!» iniziò a cantare.
I maghi presero a rotolarsi dalle risate, contagiando i forestieri che tuttavia, non capirono chi il drago stesse imitando.
«Shoo-by-doo-bop! Shalalaaaaaaargh! » gridò il rosato, mettendo un piede in fallo e cadendo dal palco.
«Si sarà fatto male?» domandò Ishida, impensierito.
«Nah. E’ caduto da molto più in alto.» lo rassicurò Gray, prendendo il cocktail che il quincy gli porgeva.
«E’ fantastico! Dovreste farlo ubriacare più spesso!» esclamò Renji.
«Veramente, è così anche da sobrio.» confessò Gray, osservando Il Dragon Slayer arrampicarsi di nuovo sul palco.
«Ma è impossibile!» proruppe Ishida, sconvolto. « Ho perso il conto dei barili che vi siete scolati!»
«Ho il sospetto che il suo corpo bruci letteralmente l’alcol che beve.» disse il mago del ghiaccio, poggiando la schiena contro il bancone in cerca di una posizione più comoda.
«Mi costa ammetterlo, ma se non se ne fosse andato, avrebbe vinto lui la gara.»
«Barrel Surfiiiiiing!» urlò a squarciagola il drago, sfrecciando davanti a loro a bordo di una porta- che Gray riconobbe come quella della dispensa- sopra una fila di barili rotolanti.
CRASH!
«Sempre peggio.» osservò Uryu, alzando un sopracciglio.
«Fenomenale!» commentò il rosso.
«Ichigo! Ichigo! Prova anche tu!» gridò Natsu, riaffiorando tra le botti fracassate.
«Uffa! Ma cosa vuole?» disse il sostituto shinigami, infastidito. «E’ la sesta volta che prova a farmi fare uno di quei giochi assurdi! Non mi lascia in pace!»
«Lo fa per te.» dichiarò Gray, abbandonando lo sgabello per raggiungere il Dragon Slayer.
«In che senso?» fece perplesso il dio della morte.
«E’ stata sua l’idea di  invitarti.» gli spiegò Renji. « Io e ishida abbiamo tentato di dissuaderlo, perché sapevamo che avresti rifiutato, ma lui non ci ha dato retta ed ha insistito per andare a prenderti al dormitorio.»
«E perché ha fatto una cosa del genere?» domandò la fragola, intenta ad osservare Gray surfare sui barili- completamente nudo- e schiantarsi contro un muro.
«Gli eri sembrato triste e voleva che ti divertissi almeno un po’.» rispose il luogotenente della sesta brigata. «Sta tentando, a modo suo, di tirarti su il morale. Sii più gentile.»
« Natsu sembra averti preso davvero in simpatia. Mi chiedo il perché, data la tua  totale mancanza di carisma.» fu il commento pungente del quincy.
«Ha parlato mister simpatia maniaco del punto croce!» replicò sarcastico lo shinigami.
Ishida fece per ribattere, ma fu anticipato dal Dragon Slayer che volò addosso al dio della morte, buttandolo giù dallo sgabello.
«Ahi!» gemette la fragola, massaggiandosi la testa.
«Scusa, Ichigo. » disse il rosato ridacchiando. «Non è colpa mia: l’avevo detto che quella porta curvava male, ma….» ammutolì.
Il dio della morte si ergeva su di lui, le sopracciglia aggrottate, studiandolo con sguardo indecifrabile.
 Renji aggiunse altro vino al bicchiere, senza perderli di vista.
Ishida si preparò a scavalcare il bancone.
«Posso provare?» chiese Ichigo, abbozzando un sorriso.
«Certo! Seguimi!» disse elettrizzato il Dragon Slayer.
I due viandanti dimensionali tirarono un sospiro di sollievo.
«Barrel surfiiiing!» urlò il sostituto shinigami, sfilando davanti a Ishida e Renji.
CRASH!
«Forse è un gioco un po’ pericoloso.» commentò quest’ultimo.
«Leva il “forse”.» asserì l’altro, con voce atona.
«E’ fantastico! Rifacciamolo!» gridò la fragola, emergendo dai barili sfondati miracolosamente incolume.
«Il mio lavoro qui è finito.» affermò Renji, scendendo dallo sgabello.
«Abarai! Dove stai andando?» lo richiamò Ishida.
«Devo fare una cosa.» disse vago il rosso. «Lascio tutto nelle tue mani!» esclamò, alzando il pollice in direzione del neo-barista.
«Vuoi abbandonarmi qui con Kurosaki in quello stato?» tuonò il quincy, indicando il sostituto shinigami in procinto di farsi un altro giro.
«Sei una persona in gamba, sono certo che te la caverai.» disse il luogotenente della sesta brigata, fronteggiando con un largo sorriso lo sguardo colmo di rimprovero del ragazzo.
«Certo, non è niente che non possa gestire…» ammise Ishida, mentre si sistemava gli occhiali.
«Perfetto, allora.» disse il rosso, avviandosi verso il portone.
« Ma non gli farò da balia!» strillò Uryu.
«Grazie!» urlò il dio della morte, mentre si allontanava.
«E non ringraziarmi!»
Afferrata la maniglia, Renji si bloccò sul posto. La baldanza che lo aveva animato fino a pochi attimi prima svanì, sostituita da un’improvvisa preoccupazione.
Happy notò la sua espressione corrucciata e gli planò incontro.
«Ti serve aiuto?»
«A dire il vero, cercavo proprio te» disse il rosso, ritrovando il sorriso.

Note:

e la quarta parte di questa folle notte infinita  è conclusa! Come al solito, fatemi sapere che ne pensate ;) chiedo scusa per la presenza di eventuali errori, questa volta sono stata un po' frettolosa...

Grazie a tutti quelli che mi seguono, recensiscono e anche solo a chi da un'occhiata! Ci vediamo presto! :D

 

 

  
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