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Autore: slanif    05/09/2013    1 recensioni
Peter/Remus, Sirius/Remus, James/Lily
Peter Minus li ha commessi tutti... cosa hanno comportato in lui?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I Sette Peccati Capitali
di slanif

**

Ho peccato migliaia di volte nella mai vita, in modo grave o meno grave, ma ho peccato. Ho peccato di falsità, di menzogna, di cattiveria… ho peccato in tante cose. Ma solo tre persone sono riuscite a scatenare in me i sette peccati che mai dovrebbero essere commessi. Eppure li ho commessi tutti, in tutti questi anni, e solo per colpa loro. Per colpa di nessun altro.
Solo loro.
E loro neanche se ne sono accorti.
Il primo tra tutti i miei peccati è stata la superbia.
Superbia che provavo nei confronti di tutti, credendomi incredibilmente migliore.
Mia madre mi idolatrava per la mia capacità di rendermi sempre migliore agli occhi degli altri, senza rendersi conto che il più delle volte mi prendevano in giro, facendo gli accondiscendenti, sperando che la smettessi.
L’ho sempre saputo, ma non mi importava.
Mia madre era fiera di me e l’unica cosa di cui mi importava era questo, che mamma fosse fiera di me. Che mi considerasse il numero uno e non un perdente come tutti.
Lei mi riconosceva questo mio essere migliore e mi premiava regalandomi ogni giorno pranzetti speciali, regalandomi cose o dandomi soldi per poter spenderli come volevo.
Mi importava che la mia superiorità fosse riconosciuta solo da lei.
Non mi importava se quel branco di sciocchi bifolchi della mia città mi credessero uno stupido. Erano solo un branco di gente senza cervello! Non mi importava di certo di essere riconosciuto da persone che non avevano nemmeno abbastanza intelligenza da capire di dover stare zitti!
Il mio secondo peccato è stato l’accidia.
Accidia che provavo in quella non curanza verso tutto quello che mia madre faceva, che mi regalava, che mi dava.
Non curanza verso i suoi sentimenti che tra poco porteranno il suo cuore a spezzarsi per quanto dolore gli farò provare.
Ero stanco di dover combattere per farmi accettare.
Per questo sto per tradire tutti.
Per questo sto per dare una svolta alla mia vita.
Alla mia vita noiosa e buia, spenta, che mi ha sempre visto all’ombra degli altri da quando sono giunto ad Hogwarts.
All’ombra di quei due bastardi che avevo i riflettori puntati contro senza fare niente, e all’altro, che se ne stava sempre nell’angolo, ma che conquistava tutti con il suo sguardo dolce e rassicurante.
Per colpa loro tutto mi sembrava noioso e brutto, nemmeno le lezioni, che avevo avuto tanta fretta di frequentare, mi parevano interessanti.
Questo mi portava ad arrabbiarmi e quindi a peccare d’ira, il mio terzo peccato.
Ero incazzato, nervoso, cattivo.
Tutto quello che sentivo, vedevo, mi faceva provare un forte senso di rabbia repressa.
Mi arrabbiavo anche se semplicemente quel borioso bastardo di Sirius mi dava una pacca sulla schiena.
Lo odiavo.
Non volevo avere nessun contatto con lui.
Nessuno.
E sentire la sua mano calda, al contrario della mia che è fredda come la morte, toccarmi amichevolmente una spalla, mi mandava in bestia.
Mi faceva incazzare quando James veniva da me, la mattina, e ridendo mi dava il buon giorno, credendo di essere gentile.
Non era gentile.
Mi urtava.
Era la mossa sbagliata quella.
Vedere il suo brutto muso lì davanti mi dava una forte forza di stomaco.
E vedere Sirius poter abbracciare Remus, il MIO Remus, come se nulla fosse, mi faceva desiderare che Black bruciasse all’inferno, lasciandomi via libera con Remus.
Volevo Remus tutto per me.
E lui neanche si accorgeva che esistevo.
Questo anche mi faceva incazzare.
Sarei stato in grado di dargli molto più di quello che gli dava quello stupido cane pulcioso, eppure non gliene fregava niente.
Lui voleva Sirius.
E Sirius voleva Remus.
Glielo si leggeva negli occhi.
Esattamente come adesso.
Questo loro essere così innamorati mi portava ad odiarli, ma anche ad invidiarli.
Il mi quarto peccato, infatti, è stato l’invidia.
Invidia forte, viscerale, nei confronti di Black che poteva permettersi di stringere il corpo di Remus tra le braccia e di premere il suo corpo contro quello del mio amore.
Poteva baciarlo, toccarlo, accarezzarlo.
E lo faceva davanti a me.
E lo odiavo sempre di più.
Mi domandavo perché lui si e io no?
Che aveva di special quello stupido?
Cosa aveva in più rispetto a me?
Niente.
Io ero anche migliore di lui.
Più intelligente.
Più sveglio.
Più furbo.
Non ero più bello di lui, ma la bellezza conta davvero tanto?
Questa rabbia e invidia mi portava a commettere il mio quinto peccato: la gola.
Mangiavo, mangiavo, mangiavo…
E quindi ingrassavo.
Mangiavo e ingrassavo.
E il mio aspetto peggiorava.
E io ce l’avevo sempre più con loro.
Era per colpa loro se io ero così.
Era per colpa loro se affogavo i dispiaceri nel cibo.
Solo colpa loro.
E solo per colpa loro ero costretto a rubare tutti gli spiccioli che trovavo, per poter pagare da mangiare, perché i soldi che mia madre mi mandava non bastavano e io ne avevo bisogno.
Poi, quando il problema si risolse, continuai a rubare, per poter avere un po’ di soldi da parte.
Ero un avaro, perché quando qualcuno mi chiedeva dei soldi dicevo sempre di non averli.
Il mio sesto peccato, l’avarizia.
E poi venne il settimo, il peggiore, quello che mi distrusse e che mi portò a fare quello che ho fatto: la lussuria.
Tanta, potente, stravolgente lussuria.
Una lussuria mai appagata perché Remus preferiva condividere il suo letto con qualcun altro…
Ma non con me.
Ti odio.
Vi odio.
Dovete morire.
Io sono il migliore, sono il più forte, per questo Voldemort mi ha voluto tra le sue fila.
Tutti si sbagliavano di grosso.
E sto per dimostrarglielo.
Perché ora, si compirà la mia vendetta.
“Sei pronto, Peter?”.
“Sì.” rispondo al mio Signore, Sire Voldemort, che sto conducendo alla segreta villa dei Potter per poter uccidere James, Lily ed Harry e poi incastrare Sirius e far soffrire Remus della mancanza del suo amore esattamente quanto ho sofferto io.
Me la pagherete, maledetti.
Me la pagherete.
Morirete.
E io dimostrerò al mondo quanto sono migliore di tutti voi.

**FINE**

   
 
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