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Autore: crazy640    12/03/2008    26 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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giuro solennemente di

 

"If I knew then what I know now,

things will be different"

 

"Tu hai messo fine alla nostra amicizia nel momento in cui sei sparito tre anni fa..."

Le accuse che Ron gli aveva lanciato contro una settimana prima continuavano a rimbombargli nella testa.

Non riusciva a pensare ad altro...

Aveva sempre creduto che andarsene avrebbe semplificato le cose per tutti,che avrebbero sofferto di meno senza di lui,visto le cose terribili che erano successe per colpa sua...e invece aveva sbagliato.

Ancora una volta.

Se ne era andato nel momento in cui avevano piu' bisogno di lui e Ron adesso lo odiava.Come aveva fatto a non capire che quello era il momento di stare accanto al suo migliore amico?

Per tutto il tragitto di ritorno a Londra,Ginny e Teddy erano rimasti in silenzio:il piccolo era ancora troppo spaventato per quello che era successo e si succhiava il pollice della mano destra, cosa che faceva soltanto nei momenti di grande paura.

Ginny invece,ogni tanto lanciava dei furtivi sguardi verso Harry per cercare di capire cosa stesse provando in quel momento,che effetto avevano avuto su di lui le parole di Ron:lei lo aveva volutamente tenuto all'oscuro su quello che era successo in quei tre anni,proprio perchè non voleva che si addossasse ancora di piu' la colpa di qualcosa che era indipendente da lui.

Invece suo fratello se ne era fregato e gli aveva gettato addosso tutta la sua rabbia e il suo risentimento,caricandolo di nuovi sensi di colpa.

-Va tutto bene?-gli domandò a metà del viaggio.

Harry annuì in silenzio,lo sguardo fisso sulla strada.

Però le parole di Ron avevano lasciato un segno e la cosa divenne evidente all'arrivo a casa quando,dopo aver messo a letto Teddy,l'uomo le chiese di rimanere solo.

-Forse è meglio se stanotte torni a dormire a casa tua-le disse.

-Non voglio lasciarti solo...Dobbiamo parlare di quello che è successo-gli disse lei preoccupata.

Non poteva tornare indietro,non adesso che aveva riconquistato un posto così importante nella sua vita.

Harry aveva scosso la testa e aveva fatto un passo verso di lei.

-E lo faremo,te lo prometto...Ma non stasera.

Sono troppo stanco per parlarne e so che se resti finiremo per farlo quindi è meglio se torni a casa-le aveva detto.

Ginny gli si era avvicinata e gli aveva accarezzato una guancia dolcemente.

-Va bene,farò come vuoi tu-aveva ceduto,guardandolo negli occhi.

Harry l'aveva accompagnata di nuovo nell'ingresso a prendere il cappotto e le aveva dato un bacio leggero sulle labbra ma quando aveva fatto per staccarsi,Ginny aveva preso il suo viso fra le mani e lo aveva costretto a incontrare il suo sguardo.

-Non allontanarmi di nuovo...-gli aveva chiesto con voce seria.

Harry sorrise e posò una mano su una della donna che ancora erano sul suo volto.

-Non potrei mai...-le aveva detto.

Leggermente sollevata,Ginny gli aveva rivolto un sorriso e,dopo un un'ultimo saluto si era smaterializzata.

Non la vedeva da allora.

Le aveva spiegato che aveva bisogno di un pò di tempo per riflettere su tutto quello che Ron gli aveva detto e che doveva farlo da solo,e Ginny non aveva potuto far altro che accettare la sua decisione.

Gli aveva soltanto ricordato che lei era lì per aiutarlo e che lo avrebbe aspettato.

Per tre giorni,i capelli di Teddy erano rimasti blu elettrico e il piccolo si era rifiutato di mettere anche un piede fuori casa per paura di quello che poteva succedere.

Il quarto giorno,Harry aveva cercato di spiegargli che non sarebbe mai potuto succedergli niente di male perchè lui sarebbe sempre stato lì ad impedirlo e questo aveva lentamente calmato il bambino:i capelli erano tornati del colore naturale e,il giorno dopo,si era lasciato portare all'asilo senza fare i capricci come invece era accaduto nei giorni precedenti.

L'unica cosa che gli aveva chiesto era quando sarebbe tornata la zia Ginny.

Ed Harry non aveva saputo rispondere a quella domanda...

Il disagio provocato dalle parole di Ron aveva il suo effetto negativo anche sul lavoro:era distratto,con la testa sempre su quel maledetto incontro-scontro e a quelle parole che non volevano saperne di uscire dalla sua testa.

Prima della puntata del venerdì,David venne a cercarlo nel suo ufficio e lo trovò sdraiato sul divano,con un braccio a coprire gli occhi.

Lo guardò per alcuni istanti senza avvicinarsi e senza dire una parola,poi scosse la testa.

-Vuoi dirmi che accidenti ti succede?-gli domandò.

Harry lo guardò e fece per parlare,ma l'amico lo interruppe di nuovo.

-E non provare a dire che non hai niente perchè lo so benissimo che non è vero.

L'abbiamo capito tutti che c'è qualcosa che non va-gli disse.

Harry lo seguì con lo sguardo mentre prendeva una sedia dalla scrivania e l'avvicinava al divano,per poi sedercisi a cavalcioni.

-Davvero?-gli domandò Harry.

-Scherzi?Un giorno sei il ritratto della felicità e hai sempre quel sorriso idiota sulla faccia ed il giorno dopo vai in giro per i corridoi neanche fossi la reclame della depressione!- gli disse guardandolo.

Harry sorrise leggermente.

-Che è successo?Problemi con Ginny?-gli domandò.

Il moro si rizzò a sedere sul divano e scosse leggermente la testa.

-No,lei non c'entra niente,anzi...Lei ha anche troppa pazienza-disse abbassando lo sguardo sulle sue mani.

Poteva aprirsi con David?Poteva confidargli quello che non lo faceva dormire ormai da giorni?

Si fidava abbastanza di lui per raccontargli la sua storia,quella di Ginny e di Ron?

-Allora che è successo?

Avanti amico,sembra di essere da una seduta dal dentista...-gli disse il biondo.

Harry sorrise ancora una volta.

-Lo sai che di me ti puoi fidare-gli disse ancora David.

Il moro alzò lo sguardo incontrando gli occhi dell'uomo e si accorse che era la verità:poteva fidarsi di lui.

-Si lo so-confermò.

Nella stanza scese il silenzio per alcuni secondi,interrotto dal respiro profondo di Harry e poi dalle sue parole.

-Ti ricordi la prima volta che hai conosciuto Ginny?-gli domandò.

David lo guardò,sorpreso da quella domanda,poi annuì.

-Quando ti abbiamo raccontato la nostra storia,ti abbiamo detto che siamo insieme da cinque anni...e invece non è vero-gli disse misterioso.

-Cioè lei non è la tua ragazza?-gli domandò David,non capendo bene il significato delle sue parole.

Harry scosse subito la testa.

-Lo è...Solo che la nostra è stata una storia piu' complicata di quello che vi abbiamo raccontato- gli disse.

Prese un'altro respiro e tornò a guardare David negli occhi.

-La sera della festa,era la prima volta che ci incontravamo dopo tre anni-gli confessò.

David lo guardò sorpreso.

-Ed eravate lo stesso fidanzati?-domandò l'uomo cercando di trovare un'ordine ai pezzi del puzzle.

Harry scosse la testa,poi allontanò lo sguardo dagli occhi di David e l'amico lo vide sorridere leggermente,perso dietro i suoi pensieri.

-Nell'istante in cui è apparsa nel salotto,è stato come se quegli anni non fossero mai passati...Come se fosse passato un secondo dall'ultima volta che l'avessi vista.

Era ancora lei,ancora la mia Ginny-disse.

David restò in silenzio alcuni istanti,poi si decise a fargli la domanda.

-Perchè allora siete stati tre anni senza vedervi?-

Harry sorrise beffardo,lo sguardo fisso nel vuoto.

-Perchè io sono scappato...Quando la sua famiglia ha avuto bisogno di me io me la sono data a gambe,lasciandoli ad affrontare tutti i problemi da soli.

Non...Non mi ero mai reso conto di quello che lei ha dovuto affrontare in questi tre anni senza di me...Non l'ho mai capito veramente fino alla scorsa settimana-disse parlando quasi piu' a sè stesso che a David.

Poi si riscosse dal suo trance e tornò a guardare l'amico negli occhi,e capì che doveva spiegarsi meglio se voleva che l'altro gli desse qualche consiglio.

-Uno dei fratelli di Ginny è morto in una circostanza tragica quasi quattro anni fa...e in parte è stata anche colpa mia la sua morte...-disse dando voce ancora una volta a quel pensiero chiuso in un cassetto nascosto della mente e del cuore.

L'immagine sorridente di Fred gli apparve davanti agli occhi ed Harry sorrise istantaneamente.

-Si chiamava Fred,ed era un tipo veramente tosto.

Pensa che un'estate,è venuto a prendermi con il suo gemello ed il mio migliore amico,anche lui suo fratello,a casa dei miei zii per portarmi da loro nel Devonshire.

Guidava una Ford Anglia azzurra e aveva quattordici anni-disse sorridendo al ricordo.

David sorrise a sua volta,quasi per fargli compagnia,poi tornò serio.

-Come è morto?-gli domandò.

Il sorriso sul volto di Harry si spense e lui restò in silenzio alcuni istanti,pensando a cosa dire.

-Stavamo festeggiando,tornavamo a casa dopo una sera di festeggiamenti e...una curva presa male e siamo finiti fuori strada-mentì.

Si sentì una carogna per aver sminuito in quel modo la morte di Fred,ma sapeva che non avrebbe mai potuto raccontare tutta la verità a David:non avrebbe mai capito e sarebbe stata la fine della loro amicizia.

-Io mi ruppi un braccio,mentre lui non ce la fece...-gli disse,lo sguardo lontano da quello dell'uomo.

Ancora una volta il silenzio invase la stanza,ma durò poco questa volta, interrotto ancora una volta da Harry.

-Dopo la sua morte i sensi di colpa erano talmente forti che mi hanno spinto a scappare:non riuscivo neanche a guardare Ginny negli occhi.

Sono andato via prima dei funerali e non l'ho piu' vista per tre anni,finchè un bel giorno ho incontrato la mia migliore amica dei tempi della scuola,che ha fatto di tutto per farci rincontrare.

E' grazie a lei se Ginny era alla festa quella sera...-disse mentre un sorriso curvava all'insù gli angoli della sua bocca.

David annuì.

-Ma cosa è successo adesso per farti stare così?Da quando è tornata Ginny sei un'altra persona,e fattelo dire da me che ti ho visto prima e dopo la cura-gli disse cercando di stemperare quell'aria triste che si era creata.

Harry sorrise.

-Beh non tutti hanno accettato il fatto che siamo tornati insieme...una sola persona ci ostacola ancora;la stessa che mi ha dato quel pugno l'altra volta.

Uno dei suoi fratelli,quello senza il quale io non l'avrei conosciuta:Ron,il mio migliore amico.

Non so neanche se posso ancora chiamarlo così-gli disse.

David annuì,seguendo attento le sue parole.

-Per colpa mia,o della nostra storia,Ginny ha rotto i ponti con suo fratello,in maniera definitiva e anche se lei continua a dire che non le importa,che tutto quello che vuole è stare con me, non posso fare a meno di pensare che è un'altra delle cose che sono successe a questa famiglia per colpa mia...-gli disse gesticolando nervosamente.

-La settimana scorsa io e Ginny siamo andati dai suoi genitori perchè avevano invitato Teddy per qualche giorno,però all'improvviso è arrivato Ron e la situazione è andata a puttane.

Mi ha rinfacciato tutto quello è successo alla sua famiglia per colpa mia,quello che ha dovuto passare in quei tre anni e...e io non posso far altro che dargli ragione-disse amareggiato.

-Che vuoi dire?-domandò David serio,concentrato sul discorso.

-Che quando il mio migliore amico e la mia ragazza avevano bisogno di me,io non c'ero!

Mentre loro per me ci sono sempre stati,in ogni momento e in qualsiasi situazione...

Sono veramente una merda!-disse coprendosi il volto con una mano.

Anche se non poteva vederlo,David scosse la testa con vigore.

-Non sei una merda,e dovresti anche smetterla di torturarti un questo modo.

Io lo so quello che hai fatto in questi tre anni:ti ho visto mentre crescevi da solo il piccolo Teddy e te ne stavi da una parte cercando di passare il piu' inosservato possibile,quasi avessi paura anche della tua stessa ombra.

E' stata una fatica farti uscire dal tuo guscio e farti diventare quello che sei adesso e ora ti bastano quattro accuse per farti cadere in pezzi?

Tira fuori le palle e dì a questo tizio cosa hai passato tu in tutto questo tempo-gli disse.

Harry rialzò lo sguardo e incontrando gli occhi dell'amico vi lesse solo infinita fiducia.

-Allora cosa dovrei fare secondo te?-gli domandò con voce quasi timorosa.

-Dovresti parlare con questo Ron,e dirgli quello che ti è successo,quello che hai passato.

Però prima devi parlare con Ginny-gli disse.

Harry aggrottò le sopracciglia.

-Da quando c'è lei,sei piu'allegro e quindi anche il programma va meglio.

E poi dove la trovi un'altra pazza che si innamora di te?-aggiunse.

Harry rise e annuì:David aveva ragione.

Le aveva fatto una promessa e intendeva mantenerla.

Si alzò dal divano e con pochi passi si portò accanto alla scrivania e compose il numero di Ginny al telefono.

Quando lei rispose le chiese se poteva passare dalla radio verso mezzogiorno,alla fine del programma,perchè voleva parlarle.

Lei gli assicurò che sarebbe stata puntuale e si salutarono.

Si voltò verso David e l'amico annuì compiaciuto.

-Bene e ora muoviti,che dobbiamo andare in onda-gli disse.

Harry lo vide alzarsi dal divano e dirigersi verso la porta,poi si staccò dalla scrivania e lo seguì fuori dall'ufficio.

 

 

 

Ginny arrivò in radio con dieci minuti di anticipo:Harry era ancora in onda.

Poteva vederlo attraverso i vetri della cabina di messa in onda con le cuffie a coprire un orecchio,gli occhi su un monitor davanti a lui.

La stanza era deserta,non c'era nessuno eccetto lei.

Quando era arrivata la telefonata di Harry si era sentita sollevata:quella settimana senza di lui non era stata facile.

Aveva fatto di tutto per tenersi occupata e per allontanare i cattivi pensieri e di giorno era facile, grazie al lavoro e a Luna e al piccolo Fred,ma la notte sembrava durare un'eternità.

Continuava a rigirarsi nel letto e cercare una posizione comoda per riuscire ad addormentarsi senza lui al suo fianco,la sua mente continuava a pensare a quello che era successo con Ron e lo sguardo che Harry le aveva lanciato prima di abbracciarla.

I sensi di colpa che aveva faticosamente fatto sparire erano tornati negli occhi dell'uomo.

-Ciao Ginny-sentì una voce alle sue spalle.

Si voltò e si trovò faccia con Sarah;la donna le rivolse uno sguardo indagatore, come se volesse capire dal suo volto il motivo che l'aveva spinta fin lì e non finse neanche per un'istante un sorriso,sapeva che la rossa non le avrebbe creduto.

-Ciao Sarah-la salutò Ginny,seguendo attentamente ogni sua mossa.

Il ricordo di come le cattiverie della donna avevano rovinato il suo primo Natale con Harry tornarono a bruciarle vive,come se fossero state pronunciate poche ore prima.

-Che ci fai qui?-le domandò la mora sedendosi dietro la sua scrivania.

-Non sono affari tuoi,comunque sto aspettando Harry-le disse.

Sarah sorrise acidamente.

-Gli stai tenendo il guinzaglio stretto...-le disse,lo sguardo fisso sul computer.

Ginny contò fino a dieci prima di parlare,sicura che in caso contrario le sarebbe saltata addosso e l'avrebbe presa per i capelli.

Alzò le spalle e voltò lo sguardo verso Harry,che ancora aveva gli occhi fissi sul computer e le cuffie sulle orecchie.

-Non ho bisogno di nessun guinzaglio,mi fido di lui-le disse senza guardarla.

-Davvero?Allora potresti dirgli che ha lasciato da me la cravatta l'ultima volta che è venuto a trovarmi?Magari vuole passare a riprendersela...-le disse Sarah,lo sguardo fisso sulla donna per non perdersi nessun'espressione del volto.

Ginny sorrise:stavolta non sarebbe caduta nel suo tranello.

Si voltò verso Sarah e fece qualche passo verso la scrivania,avvicinandosi alla donna.

Quando fu davanti al tavolo,abbassò la schiena portando il viso a poca distanza da quello della donna che la guardava senza parlare,in attesa di vedere quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

-Tienila per ricordo...

D'ora in poi Harry sarà troppo impegnato a letto con me per avere anche il piu' piccolo ricordo dei vostri incontri.

Anzi,credo che li abbia già dimenticati-le disse calibrando le parole.

Sarah non le tolse un'attimo gli occhi di dosso così Ginny potè vedere la rabbia accendere il suo sguardo e infiammarle il viso.

La mora prese un respiro profondo e per alcuni istanti,Ginny ebbe paura che le avrebbe dato uno schiaffo.

-Credi di aver vinto?-le domandò invece.

Ginny non rispose,ma allontanò il volto da quello di Sarah e rialzò la schiena.

-Io se fossi in te non sarei così tranquilla...-le disse la donna.

Ginny sentì la rabbia salire,ma prima che potesse dire o fare qualcosa,la porta della cabina di messa in onda si aprì ed uscirono Harry e David.

-Harry!-disse facendo un passo verso l'uomo.

La rabbia era sparita,le parole di Ron e di Sarah cancellate;ora tutto quello che voleva era correre da lui e farsi stringere.

Annullare la distanza che si era creata fra di loro in quei giorni.

Harry le sorrise e la strinse a sè quando fu a pochi passi di distanza.

La rossa posò la testa sul suo petto e restò immobile per alcuni istanti,soltanto godendo della sua presenza.

-Aspetti da molto?-le domandò Harry premuroso.

Ginny alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi e gli sorrise scuotendo la testa.

-Bene...Vieni,andiamo nel mio ufficio-le disse sciogliendola dall'abbraccio e prendendole una mano.

Ginny si lasciò guidare verso il corridoio,senza salutare nè David nè Sarah, consapevole soltanto della presenza del suo uomo accanto a lei.

-Mi sei mancato-non riuscì a trattenersi dal dirgli.

Harry sorrise e annuì.

-Anche tu...-le disse lui.

Erano arrivati davanti alla porta dell'ufficio,Harry la aprì ed entrarono nella stanza per poi richiudersi la porta alle spalle.

Harry si appoggiò con le spalle alla porta e la guardò titubante.

Ginny gli sorrise e gli si avvicinò,allacciando le braccia attorno alla vita dell'uomo e mettendosi in punta di piedi per incontrare le sue labbra.

Harry rispose subito al bacio della donna e le allacciò le braccia attorno alla vita,per avvicinarla di piu' al suo corpo.

Sentì di nuovo il profumo di Ginny,il calore che emanava il suo corpo,la morbidezza dei suoi capelli e si domandò come aveva potuto farne a meno per tutti quei giorni.

-Ginny...aspetta...devo parlarti...-le disse staccando le labbra da quelle di lei.

La donna si staccò leggermente da lui e lo guardò con sguardo curioso,poi si lasciò prendere per mano e guidare verso il divano.

Si sedettero poco distanti uno dall'altra ed Harry voltò la schiena in modo da poterla guardare in volto.

Nel silenzio le prese una mano e intrecciò le dita a quelle di lei,ritrovando quell'armonia perfetta che gli era mancata in quei giorni.

-Scusami se ti ho escluso...-iniziò.

Ginny fece per parlare,ma lui alzò una mano e fermò le sue parole sul nascere.

-No,fammi finire-le disse serio.

La rossa lo guardò titubante per qualche istante,poi annuì.

-Sono stato tutta la settimana a ripensare alle parole di Ron,a rivivere quello che è successo per cercare di capire se potevo evitare in qualche modo che lui arrivasse ad odiarmi così tanto,e alla fine ho capito che lui ha ragione.

Ha tutto il diritto di odiarmi-disse senza guardarla.

-Assolutamente no!-ribattè lei sorpresa dalle parole dell'uomo.

-Sì,invece!Ha ragione quando dice che credevo bastasse ritornare dal nulla per rimettere le cose a posto...Nessuno,neanche te,mi ha raccontato cosa avete passato in questi anni...-

-Sarebbe cambiato qualcosa?-gli domandò Ginny liberando la mano da quella di lui,improvvisamente a disagio.

-Almeno avrei saputo difendermi in qualche modo dalle accuse di Ron,invece così mi hanno colto del tutto impreparato...

Io non sapevo niente di George,o dei tuoi genitori...o di te-le disse incontrando i suoi occhi.

Ginny si riavviò alcune ciocche di capelli fulvi dietro l'orecchio e si alzò in piedi facendo qualche passo nella stanza.

-Perchè non hai voluto dirmi quanto hai sofferto?Perchè mi hai accolto di nuovo a braccia aperte,come se non niente fosse?-le domandò seguendola con lo sguardo.

Ginny voltò la testa verso di lui e lo fissò con uno sguardo battagliero negli occhi.

-Abbiamo detto che ci saremmo lasciati quel periodo della nostra vita alle spalle,perchè adesso vuoi tornare a riaprirlo?Perchè vuoi tormentarci entrambi?-gli domandò.

-Perchè se non lo affrontiamo,non potremo mai essere completamente sereni...

Ho bisogno di sapere cosa è successo,quello che tu e Ron avete dovuto sopportare per chiudere definitivamente con il passato...-le disse.

-Ma perchè?-domandò ancora lei,ancora piu' riluttante all'idea di dovergli raccontare tutto.

-Perchè altrimenti non mi libererò mai dai sensi di colpa e non potremo mai andare avanti con la nostra vita.

Ci sarà sempre qualcuno che potrà minare la nostra felicità con insinuazioni, maldicenze e recriminazioni come ha fatto Ron-le disse alzandosi in piedi e andandole incontro.

Ginny lo guardò venire verso di lei e si lasciò prendere fra le braccia,gli occhi fissi in quelli di lui.

-Quindi tu vorresti fare una specie di psicanalisi per sapere come è stata la mia vita e quella di Ron in questi tre anni senza di te?-gli domandò.

Harry annuì.

-Ascolta Gin...lo so che è difficile riaprire certe vecchie ferite...-le disse cauto.

-E' quasi impossibile Harry-lo interruppe lei.

Harry le accarezzò dolcemente il viso e la strinse a sè,cercando di trasmetterle la forza che improvvisamente sembrava esserle venuta meno.

-Lo so,ma Ron ha ragione...

Quando aveva bisogno di me io non c'ero e se voglio cercare di recuperare il rapporto con tuo fratello,devo almeno sapere che cosa ha passato in tutti questi anni-le disse.

Ginny alzò lo sguardo e si tuffò nella profondità degli occhi di Harry,indecisa se accontentare o meno la richiesta dell'uomo.

Poi alla fine capì che non poteva fare altrimenti e sospirò rassegnata.

-Va bene,lo farò-gli disse.

Harry le diede un bacio sulla fronte come gesto di ringraziamento e poi entrambi tornarono a sedersi sul divano.

Per alcuni minuti nella stanza scese il silenzio:Harry guardava Ginny,con lo sguardo fisso sul tessuto del divano e le mani nervose e si muovevano in modo illogico.

-Non ci siamo accorti subito che eri scomparso-iniziò.

Quelle poche parole erano state dette con voce chiara e bassa,ma avevano risuonato nella stanza silenziosa come uno sparo o un grido.

-Dopo la fine della Battaglia eravamo talmente distrutti per la morte di Fred che non potevamo pensare ad altro-

Harry si sistemò meglio gli occhiali sul naso,cercando di scacciare quella terribile sensazione che lo colpiva ogni volta che sentiva o pronunciava il nome di Fred.

-C'erano tante cose a cui pensare:i parenti da avvertire,il vestito che Fred avrebbe indossato al funerale e il posto dove seppellirlo...Papà era completamente fuori di testa,continuava a dire che Fred stava soltanto facendo uno dei suoi scherzi e che presto si sarebbe risvegliato,e che sarebbe scoppiato in una risata vedendo le facce tristi e il funerale già pronto-raccontò Ginny con un sorriso amaro.

-Si occuparono di tutto Ron Percy e Bill...George era uno straccio ed Hermione ed io ci prendemmo cura della mamma.

Fu allora che cominciammo ad accorgerci che tu eri sparito:la mamma continuava a dire che dovevamo avvertirti,che dovevi sapere del funerale altrimenti ti saresti arrabbiato...e noi non sapevamo dove trovarti-gli disse.

Alzò lo sguardo su di lui per la prima volta e fece un sorriso triste;un sorriso che fece male ad Harry piu' di mille maledizioni o di mille rimproveri.

-Hermione parlò con Ron e lui le disse che non aveva la minima idea di dove tu fossi e che comunque era sicuro che saresti arrivato puntuale al funerale.

Ma naturalmente non fu così-

Ron era convinto di trovarlo al suo fianco al funerale e invece lui era già a Privet Drive a cambiare l'arredamento della casa per renderla piu' accogliente per il piccolo Teddy.

-Dopo il funerale e la sepoltura,abbiamo iniziato a preoccuparci davvero.

Io ho letteralmente dato fuori di matto prendendomela con Ron ed Hermione:ero convinta che loro sapessero dove ti trovavi e non volessero dirmelo.

Così abbiamo deciso di venirti a cercare:loro sono partiti insieme e io ho deciso di fare il mio viaggio da sola.

Ti ho cercato dappertutto...-ricordò.

-Sono andata persino a Godric's Hollow alla casa dei tuoi genitori,certa che tu fossi lì nascosto...-gli confidò.

-Hai visto anche...-le domandò Harry parlando per la prima volta.

-Si.Ho pensato che avrei potuto trovare un segno del tuo passaggio,e invece niente...Ho pianto quando le ho viste-gli confidò.

Harry sorrise leggermente commosso per quella confessione e allungò una mano per prendere quella di lei.

-Ci sono stato,il giorno stesso in cui è finita la Battaglia.

Volevo dirgli che avevamo vinto,che in qualche modo li avevo vendicati...-le rivelò in modo confuso.

Ginny sorrise.

-Questione di tempismo...-

Harry sorrise,abbassando lo sguardo.

-Sono tornata alla Tana sei mesi dopo.

Ron ed Hermione erano già lì e avevano già deciso di sposarsi;Hermione i primi giorni mi ha messo sotto interrogatorio per farmi dire se avevo trovato qualcosa o se ti avevo incontrato,ma alla fine,visto il mio silenzio ha rinunciato.

Mio fratello era cambiato:era diventato piu' chiuso,restio a parlare di te...Ogni volta che si faceva il tuo nome cambiava stanza e quando gli ho chiesto perchè faceva così,mi ha detto che non voleva piu' sentir parlare di te e che voleva dimenticarsi della tua esistenza.

-All'inizio non ho fatto molto caso alle sue parole,anche perchè stava passando un brutto periodo: era nel pieno dei preparativi per il matrimonio,George non faceva altro che stare chiuso dentro casa e mio padre passava tutti i giorni chiuso in soffitta-raccontò.

-In soffitta?-

Ginny annuì.

-Ha passato mesi chiuso nella soffitta fra le sue cose babbane,leggendo libri babbani, giocando con giocattoli,elettrodomestici e cose stupide.

Ogni mattina mia madre andava a bussare alla porta della soffitta per chiedergli di scendere,ma invano;alla fine Ron ha aperto la porta e gli si è seduto accanto,chiedendogli notizie e informazioni su ogni oggetto.

Hanno passato giorni a parlare e alla fine è riuscito a farlo scendere...

Per questo ora Ron ha preso il posto di mio padre al Ministero-gli disse.

Harry sorrise:tutto aveva pensato tranne di vedere Ron un giorno come membro del Ministero della Magia.

-L'unica nota positiva di quei mesi è stato il matrimonio.

Per qualche ora abbiamo dimenticato tutti i nostri problemi e ci siamo veramente divertiti...

C'erano tutti gli amici di Hogwarts:Dean,Seamus, Neville che a quel tempo stava con Luna, Hagrid,avevano invitato persino Malfoy-disse lei sorridendo al ricordo.

-Malfoy?-domandò Harry veramente sorpreso.

Ginny annuì.

-E' stata un'idea di Hermione.Ha lottato tanto contro Ron e alla fine ha vinto lei.

Diceva che in fondo era anche merito di Malfoy se la guerra era finita in una vittoria...

Ma quello che mi ha sorpreso veramente è stato che Malferret abbia accettato l'invito-disse lei.

Harry sorrise,poi tornò serio.

-Poi che è successo?-

Ginny abbassò di nuovo lo sguardo e sospirò triste.

-Diciamo che il matrimonio è stato un'isola in mezzo al mare...

Le cose non andavano affatto bene:George aveva iniziato a bere e a passare gran parte delle sue sere in ogni pub che gli facesse credito,e la mamma continuava ad aggrapparsi alla stupida convinzione che Fred un giorno sarebbe tornato a casa,sano e salvo...-

Un sorriso triste ed amaro distorse il viso di Ginny.

-Ogni mattina preparava la colazione piu' abbondante e aggiungeva le stoviglie di Fred,nel caso lui fosse arrivato all'improvviso alla Tana;la camera dei gemelli era la piu' pulita di tutte le stanze,i letti erano sempre freschi di bucato e i vestiti o almeno quelli che erano rimasti erano lavati e piegati nei cassetti.

Il nome di Fred era ancora in quel maledetto orologio e la mamma ogni mattina,appena sveglia, andava a controllare dove fosse la sua lancetta.

"Oggi sono sicura che tornerà a casa",diceva tutti i giorni-

Harry la vide chiudere gli occhi,come se il peso di quelle parole fosse troppo pesante da portare e la guardò mentre si strofinava gli occhi chiusi con una mano,lasciando che le sue ultime parole aleggiassero ancora qualche istante nella stanza silenziosa.

-Ron ha messo fine a questa pazzia,ancora una volta...

Un giorno è tornato alla Tana e,approfittando dell'assenza dei nostri genitori,ha tolto il nome dall'orologio.

Li ha messi davanti alla verità,altrimenti loro avrebbero continuato a negare l'evidenza chissà per quanto tempo ancora...E la cosa,in qualche strano modo ha funzionato:mia madre ha smesso di aspettare Fred e papà di cercare conforto nei suoi oggetti babbani-riprese a raccontare riaprendo gli occhi.

Ginny si zittì di nuovo e prese un respiro profondo,fermando quel fiume di parole che aveva travolto Harry.

-L'unico che ancora non si rassegnava era George...Il negozio a Diagon Alley è rimasto chiuso per quasi un'anno.

Sembrava avesse perso ogni interesse:non faceva piu' i suoi esperimenti,non si interessava alla famiglia...Non è venuto neanche il giorno di Natale.

Era come disconnesso dal mondo:l'unica cosa che faceva era ubriacarsi e andare tutti i giorni al cimitero alla tomba di Fred.

-Passava le ore a parlarlargli,seduto per terra con una bottiglia accanto,poi dal cimitero andava direttamente nel primo pub aperto che incontrava sulla strada del ritorno-

La donna si lasciò scappare un sospiro triste e Harry si maledisse per l'ennesima volta da quando lei aveva inziato a parlare per le scelte fatte.

Come aveva potuto essere così egoista?

-Non so neanche quante volte Ron e Bill sono andati a recuperarlo dentro ai peggiori bar di Diagon Alley e di Noctur Alley,quante volte lo hanno portato a casa e messo a letto praticamente a spalla perchè non si reggeva neanche in piedi.

Tutte le volte che ha fatto a botte con i peggiori tizi della comunità magica soltanto per menare le mani e sfogare la rabbia...

Abbiamo avuto veramente paura che facesse una brutta fine-gli confidò.

-Poi che è successo?-le domandò lui accarezzandole il dorso della mano che ancora era stretta alla sua.

Ginny sorrise.

-Poi è arrivata Luna.Ancora oggi non mi spiego come sia riuscita a fare breccia nel muro che George aveva creato intorno a sè...

Lui all'inizio l'ha trattata veramente male,e Luna era combattuta fra George e Neville...-

-Neville?-domandò Harry,cercando di far ancora piu' luce su quel periodo.

Ginny annuì.

-Poco dopo il matrimonio di Hermione e Ron,Neville ha lasciato Luna dicendole che era innamorato di un'altra.

Lei era a pezzi,però con il suo carattere ha cercato di non far mai notare la cosa...Poi lei e George hanno iniziato a frequentarsi:all'inizio hanno tenuto la cosa segreta,George voleva evitare che riponessimo troppe speranze su quella storia e così per alcuni mesi nessuno ha saputo niente.

Però ad un certo punto,proprio per colpa del loro silenzio,Neville è tornato e ha chiesto scusa a Luna,chiedendole addirittura di sposarla...-

-Veramente?-fece Harry veramente sorpreso.

Ginny annuì ancora una volta con un sorriso divertito sulle labbra.

-E c'è mancato veramente poco che lei non lo sposasse.

Mio fratello le aveva detto che non gli interessava quello che avrebbe deciso e che la loro era stata una storia senza nessuna importanza,così Luna spinta da quelle parole aveva deciso di accettare-ricordò Ginny.

-Come hanno fatto a tornare insieme?-

Ginny sorrise.

-Ron.Ancora una volta.

Dopo averlo recuperato per l'ennesima volta ubriaco fradicio,lo ha riportato a casa e lo ha messo sotto la doccia fredda per svegliarlo e George,ancora mezzo ubriaco,gli ha raccontato della sua storia con Luna e di come adesso lei stava per sposare un'altro.

Mentre lui era innamorato perso di lei.

-Ron gli ha fatto smaltire la sbornia,gli ha dato una ripulita e lo ha portato alla festa di fidanzamento di Neville e Luna-

-E vissero per sempre felici e contenti-disse Harry con un sorriso.

Ginny sorrise a sua volta.

-Già,anche se mi è sempre dispiaciuto un pò per il povero Neville...-gli confessò.

Harry sorrise ancora una volta,prima di tornare serio.

C'era ancora una cosa che lei non gli aveva detto.

-E tu?-le chiese con dolcezza.

Ginny alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Harry e capì subito il significato di quelle parole; il suo volto si fece serio e nella stanza scese di nuovo il silenzio, interrotto alcuni istanti dopo da un respiro profondo della rossa.

-Cosa vuoi che ti dica Harry?-gli domandò.

Lui restò in silenzio non sapendo cosa risponderle.

-Vuoi che ti racconti dei mesi passati a piangere chiusa in camera,o delle notti che passavo insonne guardando la finestra aspettando di vederti arrivare sulla tua scopa o di vedere un gufo battere sul vetro con un tuo messaggio?

-Vuoi sapere di come mi sono sentita quando ho veramente capito che non saresti piu' tornato, che dovevo smetterla di aspettarti?

E' stato come se mi avessero strappato il cuore dal petto senza addormentarmi...-gli disse con lo sguardo fisso in quello di lui.

Aveva sentito abbastanza.

Era inutile continuare a torturare entrambi in quel modo.

Si avvicinò alla donna sul divano e la prese fra le braccia,avvicinandola al suo corpo.

Ginny restò immobile per alcuni istanti,mentre Harry avvicinava la bocca al suo orecchio destro.

-Ti giuro che d'ora in avanti mi prenderò cura di te-le disse.

Harry sentì le braccia della donna stringersi attorno alla sua vita e vide il capo di Ginny poggiarsi sulla sua spalla.

Le gettò i capelli fulvi dietro la schiena e iniziò a posarle una scia di dolci baci sulla curva candida del collo,salendo verso l'orecchio.

Posò le labbra sul lobo e sulla conchiglia,lentamente e con dolcezza,come se volesse cancellare tutto quello che era successo con quei baci.

Ginny chiuse gli occhi e si abbandonò fra le sue braccia,ancora piu' vicina al suo corpo.

Le labbra di Harry toccarono la guancia e l'angolo della bocca prima di posarsi sulle labbra morbide e rosse di Ginny.

Lei rispose lentamente al bacio,come se le parole ed i cattivi pensieri avessero cancellato il ricordo dei loro baci precedenti.

Aumentarono la profondità gradualmente,incuranti del posto dove si trovavano o della possibilità che qualcuno potesse sorprenderli.

Le mani di Ginny trovarono il loro posto fra i capelli di Harry e lui la sentì premere contro il suo corpo.

Senza staccarsi dalle sue labbra,la fece sdraiare sul divano sdraiandosi sopra di lei,scendendo ad accarezzare il corpo della donna ancora coperto di vestiti.

Il bisogno di cancellare il dolore e la solitudine vissuti in quegli anni,di annullare la distanza che si era creata fra loro in quella settimana si trasformò in passione,e la passione si tramutò in desiderio.

Chiusure vennero aperte e barriere vennero eliminate...soltanto per poter sentire il contatto con la pelle nuda,per cancellare il dolore dell'altro.

Fu un'esperienza che li disorientò completamente:Harry ebbe paura piu' volte di perdersi in lei, di non riuscire a tornare indietro,alla realtà;ogni spinta era sempre piu' profonda,sempre piu' dentro di lei e Ginny,aggrappata alla sua schiena,gli occhi persi in quel cielo in tempesta,si morse le labbra fino a farle sanguinare per evitare di gridare.

Ogni spinta portò via un pò del dolore che aveva tenuto in gabbia il cuore e l' anima di Ginny per tutti quegli anni e quando arrivarono al culmine del piacere,Ginny fu certa che questa si fosse divisa in due per renderli veramente una cosa sola.

Ora niente avrebbe potuto dividerli.

 

 

Nello stesso momento,sei gufi con altrettanti messaggi,partirono dalla gufiera della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Guardando i gufi volare via,un'uomo controllò per l'ultima volta la lista che aveva in mano e lesse gli indirizzi per essere sicuro che fossero giusti.

"45 Birchwood Road Sw17BQ London

15 Southwark Street SE1 London

Malfoy Manor Derbyshire

76 Oakley Street SE1 London

56 Chiddingstone Street SW12DW London

4 Privet Drive SE1 London"

Dopo aver controllato anche l'ultimo indirizzo,arrotolò la pergamena che aveva fra le mani e guardò i sei gufi allontanarsi sempre di piu' all'orizzonte.

Ora doveva soltanto aspettare le risposte.

 

Salve a tutti!!!

So che molti di voi si aspettavano un'altro scontro fra Harry e Ron,e vi assicuro che ci sarà e che darò anche al moro la possibilità di dire la sua,ma il momento non è ancora giusto.

Ho pensato che fosse meglio x Harry sapere tutta la verità,prima di scontrarsi di nuovo con l'amico,così potranno veramente affrontarsi ad armi pari.

Voglio ringraziare chi leggerà e recensirà questo capitolo e voglio scusarmi per eventuali errori di ortografia o battitura.

Le parole all'inizio del capitolo sono prese da "Most of the time"di Josh Canova.

Ed ora i ringraziamenti:Sarina87(Te l'avevo detto che Ron non era arrabbiato per niente!),Sarita46(Grazie!Non so se arriverò al 50 capitolo,però cm vedi ci stiamo avvicinando già al 20esimo,e io ho ancora parecchie idee),Alemalfoy(Grazie x i complimenti Ale.Anche se la situazione al momento sembra irreparabile,non perdere le speranze...),Caliope(Hai ragione,Ron nn si farà convincere facilmente), Xellor(Si è vero,Herm la sto trattando un pò male,ma la sua è veramente una brutta posizione,nn vorrei mai trovarmi al suo posto!),Valentina(L'ispirazione x qst ff mi è venuta poco prima di addormentarmi,una sera...X fortuna qnd mi sn svegliata era ancora lì!Ok Herm è tr cauta,xò magari ha i suoi motivi...),JC(Che tu ci creda o no,a scuola nn prendevo + di 6 nei temi!Ron è chiuso nella convinzione che soltanto lui ha sofferto e ancora x un pò ne sarà convinto),Lallina88(X quanto ne sò gli uomini,specie se testardi come Ron e Harry nn fanno mai pace in fretta e con dolcezza:litigano urlano e sbattono le porte...x poi stringersi le mani e fare pace),Lyoko(Credo che l'aiuto di Harry sarebbe stato fondamentale,specie con George.Solo ki ti conosce veramente può capire cosa provi in quei momenti), Dado(Come al solito 6 tr gentile!Harry avrà il suo momento x spiegarsi,tranquilla), Baby Be(Grazie x i complimenti.Per le tue domande posso rispondere soltanto all'ultima,altrimenti perderesti interesse a seguire la ff:posso dirti che è molto probabile che arriveremo al 30esimo capitolo e "forse" oltre),Riddikulus(Grazie x i complimenti e sn contenta che tu sia così fiducioso del fatto che riuscirò a far tornare l'amicizia fra Ron ed Harry quella di una volta),Vale Lovegood(Ci sono uomini che si abbracciano?Io ho sempre conosciuto uomini tr orgogliosi x mostrare i loro sentimenti,xò tranquilla risolverò in qualche modo),Ariel Potter(  Tranquilla nn lo reprimerò,devo solo aspettare il momento giusto per inserirlo nella storia!),Little Giuly(Si è vero Herm è strana,deve ancora decidere da ke parte stare.X la tua domanda:Harry si ricorda tt gli incantesimi imparati ad Hogwarts,ha solo deciso x adesso,di nn usarli),YuYutiamo(Grazie x i complimenti!Avevo pensato di scatenare una delle loro liti terribili,ma poi ho capito ke nn sarebbe servito a far cambiare idea a Ron,così gli ho fatto capire realmente ke aveva perso Ginny x il suo orgoglio),Tappetta(La vera amicizia resiste a tutto,quindi abbi fede!),Rosy823(E' stata un'attesa tr lunga?In bocca al lupo x la tua ff!),and last but not least Potterina88(Ti dico subito ke mi hai commosso!Nn credevo che qst storia potesse avere un impatto cs forte su qualcuno.Quello che Ron cercava veramente era lo scontro:se Harry avesse detto soltanto 1 parola,lo avrebbe attaccato,senza importarsi delle sue motivazioni o scuse.E' convinto di aver sofferto e di essere stato usato e ora il compito di Harry è cancellare quelle convinzioni)

Chiedo UMILMENTE scusa se ho dimenticato di ringraziare qualcuno SORRY SORRY!!

Bene,per il momento io vi saluto e vi dò appuntamento al prox capitolo...

"Lettere da Hogwarts"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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