Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Caster_Gamer    06/09/2013    3 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nuova occasione.

 

Mentre camminavo lungo il marciapiede, qualche istante dopo essere uscita dalla biblioteca, qualcuno mi afferrò il braccio tirandomi verso di lui, e quel lui era Nathaniel.

Tenni lo sguardo basso, non riuscivo a tenere gli occhi puntati sui suoi, non volevo farlo.

« Nancy, guardami. » disse severo, non mi aveva mai rivolto quel tono...era quasi un ordine.

Scostai maggiormente la testa dall'altra parte mentre mi scuoteva.

« Guardami! » mi afferrò il viso e lo sollevò per fare in modo che lo guardassi, i suoi occhi dorati emanavano una strana sensazione.

« Temevo che volessi lasciarmi. » ammise assumendo subito dopo un'aria triste « Per questo ho invitato Melody...almeno non saremmo stati soli e non avresti avuto l'occasione. »

Lo fissavo sorpresa, davvero aveva paura che l'avrei lasciato?

Beh...la mia intenzione era quella di capire se eravamo fatti per stare insieme, se io avrei potuto amarlo più di quanto amavo Castiel. Se così non era allora...l'avrei lasciato.

« Io... » mormorai non sapendo cosa fare, di certo non avrei potuto dire quello che pensavo realmente.

« Mi dispiace di aver rovinato i tuoi piani... »

« No. Scusami tu...è solo che... » mi bloccai e trasalii.

Ero gelosa.

Gelosa di lui e Melody, preoccupata che gli sarebbe potuta piacere...

Perché?

Il biondo sorrise divertito, sembrava così diverso dal solito in quel momento.

« Eri gelosa? » chiese avvicinando le mie labbra alle sue, io guardai altrove riuscendo però a vedere con la coda dell'occhio quanto fosse soddisfatto « Allora ti piaccio... »

Mi baciò come non aveva mai fatto, più aggressivamente come se volesse dirmi “Io sono qui con te, voglio solo te e se ti allontanerai ti riporterò da me!”.

Sentivo che se avessi fatto una mossa sbagliata sarei stata punita, era la prima volta che mi sentivo sottomessa, ed era una sensazione piacevole quanto orribile.

Ero in trappola, ma non era piacevole come con Castiel.

Era la prima volta che Nathaniel reagiva così, onestamente mi metteva paura.

Quando mi lasciò aveva un sorrisetto compiaciuto stampato in viso, io mi morsi le labbra.

« Allora...vogliamo passare questa bella giornata insieme? » domandò accarezzandomi la guancia, perciò annuii.

Rimasi ad aspettare fuori mentre lui rientrava per spiegare a Melody la situazione o per usare qualche scusa, quando uscirono la ragazza mi salutò con la mano e se ne andò dall'altra parte. Evidentemente era infastidita e mi odiava, ma non m'importava. Non me ne facevo niente della sua amicizia, avevo Rosalya che era più importante di tutte le altre.

Insieme a Nathaniel andammo a pranzare in un bar-ristorante molto carino ed economico, subito dopo andammo al parco, nonostante le nuvole grigie, in attesa che si facessero le cinque per andare al cinema.

Ci sedemmo su una panchina sotto ad un albero, poggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi per un po'. Cominciò ad accarezzarmi i capelli dolcemente, ma nonostante ciò mi sembrava sempre di rivedere gli occhi divertiti e quasi strafottenti che gli avevo visto fuori dalla biblioteca.

Proprio quando sollevai lo sguardo per incontrare l'oro, sentii il suono di una chitarra poco più lontano da noi.

Sussultai e mi voltai subito da dove proveniva il suono.

Pensai che fosse Castiel, a volte anche lui veniva in quel parco a suonare la chitarra acustica, dato che sarebbe stato scomodo portarsi l'amplificatore per quella elettrica.

Ma la ragazza dai capelli neri che la stava suonando non era sicuramente paragonabile a lui.

Delusa, tornai a poggiare la testa sulla spalla del biondo e chiusi gli occhi, lui mi abbracciò posando la mano sullo stomaco.

« Pensavi fosse Castiel, vero? » m'interrogò con un lieve accenno di serietà nella voce, io annuii leggermente « Preferiresti essere qui con lui che con me, ammettilo. »

Abbassai maggiormente il capo, in realtà non sapevo nemmeno io quello che volevo.

Sicuramente avevo cominciato ad interessarmi a Nathaniel, ma Castiel rimaneva comunque più importante da quel punto di vista.

« Forse...non sono abbastanza forte come lui? » mi prese il mento sollevandolo e mi allontanò poco da lui.

« Non c'entra se- »

« Non ti stuzzico come lui? » si avvicinò al mio orecchio mordicchiando il lobo, un brivido mi percorse la schiena e voltai la testa dall'altra parte.

Continuò col baciarmi delicatamente, quasi sfiorandomi, la guancia per poi sorridere e baciarmi appassionatamente, ancora più di quella mattina.

Sentivo lo stomaco attorcigliarsi, il cuore salirmi dal petto alla gola e tutto il mio corpo sembrava andare a fuoco.

Anch'io stavo al gioco anche se mi sentivo come una di quelle coppiette che si mangiavano la faccia a vicenda.

Quando ci demmo un attimo di tregua il suono di un'altra chitarra attirò la mia attenzione, guardai dietro di me e questa volta non era nessuna ragazza dai capelli neri, ma proprio Castiel.

Sbagliò una nota e dette un colpo allo strumento.

« Dannazione! » urlò riprendendo nervoso, io mi sentivo così in colpa.

In colpa di che poi? Probabilmente non si era nemmeno accorto di me...di noi. Non mi avrebbe potuta riconoscere, non ero il tipo che si baciava davanti a tutti e lui lo sapeva.

Ero indecisa, andare da lui a salutarlo o lasciar perdere? Sembrava già nervoso, e vedermi in compagnia di Nathaniel l'avrebbe infastidito parecchio.

Se non sapessi di essere solo un'amica per lui lo crederei geloso.

« Se vuoi andare...fallo. » m'incitò il biondo anche se non del tutto sicuro.

Sollevai lo sguardo felice su di lui che mi accennò un sorriso.

Una piccola curva capace di esprimere qualsiasi cosa...e quella esprimeva amarezza, sembrava quasi un sorriso di resa.

Ricambiai e balzando in piedi andai a sedermi di fianco a Castiel. Lui fece finta di nulla.

« Ehi, mestruati oggi? »

Si decise a rivolgermi l'attenzione anche se avevo un po' paura di quel suo sguardo furioso.

« Non rompere! » quasi urlò, perciò guardai in basso mentre tornava a strimpellare la sua chitarra.

« Scusa...volevo solo salutarti. »

« Bel modo di farlo. »

« Almeno mi hai guardata...se ti avessi detto ciao mi avresti ignorata. »

« Beh...non lo nego. » lo guardai con la coda dell'occhio vedendo che anche lui lo stava facendo, solo che ridacchiava.

« Posso chiederti perché così nervoso? »

« Non sono affari tuoi. »

« Non sono mai affari miei. » gli sorrisi ed anche lui mi rivolse l'intero sguardo.

« Visto? Hai capito tutto. » sbuffai per poi scompigliargli i capelli, cosa che mi procurò uno sguardo fulminante.

« Sarà la presenza del beota che ti fa stare così? »

« Ehi, non toccare il mio Nath! » esclamai trattenendomi a stento dal ridere, lui invece scoppiò in una sonora risata.

« Il tuo Nath!? » guardò il biondo che fissava il cielo come deluso da qualcosa.

« Scherzavo...comunque hai capito, non voglio più che lo assilli con le tue cretinate. »

« Le mie cretinate? »

« Lascialo perdere, tutto qui. » gli feci un altro sorriso che questa volta non fu ricambiato.

« Non dovresti essere qui, il tuo Nath si sentirà solo. »

Voltai la testa verso il diretto interessato ed in effetti mi sembrava davvero infastidito, per non dire triste.

« Ero...solo venuta per salutarti. » borbottai per poi alzarmi.

« Allora ciao. »

« Ciao... » rimasi a fissarlo per qualche istante, poi tornai a sedermi accanto a Nathaniel.

Come lo affiancai sentii una goccia d'acqua cadermi sulla testa, stava piovigginando.

« Ehm...che ore sono? »

« Ancora troppo presto per andare al cinema. » rispose secco, offeso.

« Nath... »

« Ma se preferisci puoi andarci con quello. »

Sussultai.

« Nathaniel che dici! È con te che voglio passare la mia giornata, non con lui! »

« E perché? In fondo in sua presenza ti divertiresti di più no? Hai ammesso proprio poco fa che lo preferisci a me. Qualsiasi cosa io faccia lo preferirai comunque a me. »

In effetti, non potevo dargli torto.

Per l'ennesima volta capii che tutto quello che avevo fatto era sbagliato.

Stare con Nathaniel non aveva reso felice nessuno, aveva solo provocato qualche illusione e purtroppo anche delle delusioni.

Ero proprio io allora a non andare.

Stava continuando a parlare, quasi urlava tanto che anche Castiel si era messo ad ascoltarlo, ed io...io ero scoppiata in lacrime.

 

***

 

Dopo che ho pianto per quindici minuti di fila l'ho guardato e l'ho abbracciato, subito dopo ci siamo scambiati uno sguardo d'intesa e dopo esserci detti chiaramente che dovevamo finirla...scappai dai troppi sensi di colpa.

Stava piovendo, per ripararmi mi accucciai accanto all'entrata di un negozio ma era poco riparato e mi bagnai completamente.

Quando arrivai a casa ero completamente fradicia, ma non mi lavai, mi gettai semplicemente sul divano posando la testa sul cuscino.

Avevo rovinato tutto, il giorno prima credevo di aver capito tutto mentre avevo soltanto compreso la situazione ma non cosa dovevo fare.

Forse sin da quel momento avrei dovuto lasciare Nathaniel e muovermi in maniera diversa...sapevo che se mi fossi innamorata di lui avrei avuto soltanto qualcun altro per la testa e probabilmente non avrei mai dimenticato Castiel.

Avevo solo voglia che tutto finisse, di svegliarmi e capire di essermi addormentata alla chiamata di Ambra...o ancora meglio, a quel pomeriggio quando Alexy mi aveva fermata.

Alexy...

Se non fosse stato per lui, dove sarei stata in quel momento? Con chi?

Mi era capitato più volte di pensarci, ma alla fine avevo sempre pensato che dovevo solo prendermi le mie responsabilità e non dare la colpa agli altri.

Ma riflettendoci, se dovevo prendermi le mie responsabilità, sarei dovuta andare da Castiel e dichiararmi ma...non ne avevo più il coraggio.

Più i giorni passavano più lo sentivo lontano.

Più i giorni passavano più sentivo di non avere occasione con lui...che dovevo abbandonarlo.

Non capivo se era solo una mia impressione o la realtà, e ci stavo male.

Proprio nel momento meno opportuno mi arrivò un messaggio da parte di Ken. Era sicuramente qualcos'altro per farmi sentire in colpa perciò evitai di leggerlo e misi la faccia sul cuscino.

Poi...mi addormentai.

 

 

Quando aprii gli occhi ed i sensi cominciarono a dare segno di esserci sentii il rumore della pioggia battere sulla finestra, mi voltai verso di essa vedendo il cielo grigio e cupo.

Mi misi seduta posandomi una mano sulla testa, avevo la bocca impastata dal sonno e al sapore di...fango? Sì, probabilmente perché non mi ero lavata e mi ero addormentata completamente fradicia.

Mi misi in piedi lentamente per evitare di far girare la testa, controllai l'orario ed erano già le otto...al massimo sarei entrata a seconda ora.

Andai a lavarmi e di corsa mi preparai, stranamente avevo un aspetto brillante che avrebbe fatto invidia alla costante perfezione di Ambra. Lo stomaco non brontolava anche se non avevo mangiato nulla.

Quando uscii di casa fui colta da una folata di vento ma l'unica cosa che sentivo era un costante caldo. Che si trattasse di scirocco? Eppure in autunno inoltrato era strano che ci fosse.

In effetti era tutto troppo strano, ma era meglio lasciar perdere.

Quando arrivai a scuola erano le nove meno venti minuti, dovevo farmi fare il permesso in Sala Delegati ed anche se avrei preferito non vedere Nathaniel almeno per il resto dell'anno scolastico purtroppo non potevo fare altrimenti.

Aprii la porta e lì dentro trovai Castiel seduto sul divano col suo casco accanto, seduto sulla sedia invece c'era Nathaniel che appuntava delle cose.

Avrei voluto chiedere a Castiel che ci faceva lì, ma aveva un'espressione arrabbiata. Chiederlo a Nathaniel invece avrebbe prolungato il mio dialogo con lui e non avevo intenzione di farlo.

Prima che potessi dire qualcosa il biondo si voltò verso di me prima dubbioso, poi sorrise.

« Ciao, tu devi essere Nancy Ferroir. Io sono Nathaniel, il segretario delegato. » mi porse la mano che io guardai stringendo le palpebre.

« Che? »

Forse voleva ricominciare tutto da capo? Che diavolo aveva in mente?

Mi voltai verso Castiel che non mi aveva guardata nemmeno una volta...avevo una strana sensazione di déjà vu.

« Ehm sono Nathaniel, il segretario delegato. » ripeté costringendomi a riportare l'attenzione su di lui.

Si era rincretinito o cosa?

« Nathaniel...che cosa stai- »

« Nancy potevi dirmi che eri qui! » era la voce di Ken, mi voltai dall'altra parte e vidi il vecchio Ken, quello che non pretendeva di essere chiamato Kentin.

« Ken...? »

Mi passò accanto guardando i due ragazzi nella stanza, lanciando un'occhiata sprezzante al rosso che si voltò verso di noi. A quel punto mi feci coraggio e parlai.

« Perché sei qui? »

« Fatti miei, ragazzina. » se solo avesse potuto mi avrebbe sputato, o almeno sembrava volesse farlo una volta conclusa la frase.

Perché mi trattava così? L'unica volta che me l'aveva detto era...

Sussultai, si comportavano tutti come il mio primo giorno di scuola, perché?

Indietreggiai uscendo dalla sala delegati, poi corsi lungo il corridoio scontrandomi con qualcuno e caddi a terra insieme a lui...o forse era meglio dire lei.

« Ragazzina! Si può sapere che cosa combini!? »

Aveva risposto così nella stessa situazione solo che correvo per seguire Ken.

« Ambra...che state cercando di fare!? Vi siete messi tutti d'accordo! » urlai balzando in piedi, lei si fece tirare su dalle sue due amiche e mi guardò sconvolta.

« Chi sei tu? »

Un'intensa rabbia mi travolse, le avrei spaccato la faccia se solo non si trattasse di lei. Tremavo, non ne potevo più di essere trattata come un'idiota!

Corsi fuori dall'istituto passando anche accanto a Violet senza rivolgerle la parola, volevo solo trovare Rosalya che di solito rimaneva in cortile per parlare con Leigh.

Infatti era lì su quella panchina, con il telefono sull'orecchio.

Mi avvicinai a lei, non mi avrebbe preso in giro come tutti gli altri.

Mi sedetti accanto a lei che dopo avermi lanciato un veloce sguardo si allontanò.

La guardai, lei abbassò il telefono porgendomi la mano.

« Piacere, sono Rosalya... »

« ROSA! » gridai « Perché vi comportate così!? Che sta succedendo! È una candid camera? Non è divertente! »

Mi guardava come se fossi una perfetta idiota, ed in effetti era quello che ero.

Si alzò e se ne andò ignorandomi del tutto, la sentii farfugliare un “Niente...c'era una pazza” e senza stupirmi più di tanto presi il mio telefono.

Ci fu una folata di vento, la luce improvvisamente diminuì.

Castiel, non riesco a dirtelo di persona perciò te lo scrivo in un messaggio. È da un po' che ci rifletto, non so se dirtelo o meno ma ho capito di essere innamorata di te. So che tu non ricambi ma è importante che tu lo sappia, ti prego di non urlarmi contro quando ci vedremo...Io sono innamorata di te.”

Era lì...era scritto tutto sul display, il destinatario era Castiel, il destino mi aveva dato una seconda possibilità.

Dovevo solo premere il tasto invio...solo quello, e magari sarebbe andato tutto diversamente.

« Ehi. »

Sussultai. Era...la sua voce.

 

 



 

 

 

Nota dell'autrice: Mi scuso tremendamente per il ritardo, ma non sapevo più cosa scrivere! Diciamo anche che me la sono presa comoda e solo ieri ho lasciato in pace Ask e mi sono messa seriamente a rileggere il capitolo che avevo cominciato a scrivere...ma niente. “L'illuminazione” mi è venuta non facendo niente su Ask...perciò amiamo Ask tutti insieme(?) No ok.
Allora non sono del tutto convinta del capitolo (come al solito) ma di sicuro è meglio del precedente...e scusate se c'è un po' di caos ma ho preferito velocizzare le cose, come quando nei film scelgono di omettere alcune scene.
Allora fatemi sapere quello che pensate! A presto :)
Castiel_Gamer

  
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