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Autore: slanif    06/09/2013    2 recensioni
Lucius/Severus, Lucius/Narcissa
Non so fino a che punto la mia vita abbia avuto un senso...
In fin dei conti, tutto è relativo.
Eppure continuo a doandarmi come mai, ancora oggi, mi ritrovo esattamente come dieci anni fa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Lucius/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La Condanna Di Un Amore
di slanif

**

Non so fino a che punto la mia vita abbia avuto un senso...
In fin dei conti, tutto è relativo.
Eppure continuo a domandarmi come mai, ancora oggi, mi ritrovo esattamente come dieci anni fa.
Non è cambiato niente.
Tutto è uguale.
La mia stupidità soprattutto.
La mia mancanza di interesse verso il mondo che mi circonda, verso le persone che girano intorno a me mentre io rimango fermo, immobile al centro della Terra.
Ma me ne frega qualcosa?
No, non me ne frega niente...
E quindi non ci sto molto a pensare…
Eppure ultimamente penso.
E penso troppo.
E pensare troppo mi fa male.
Non ho mai pensato molto, prima di agire…
Sono sempre stato un uomo impulsivo…
Eppure stavolta devo fermarmi a riflettere perché non posso sbagliare.
Non mi è permesso di farlo.
E quindi devo pensarci bene, prima di fare una qualsiasi cosa…
Devo scegliere.
E devo scegliere bene.
Se scelgo Lei, sarà un disastro per il mio cuore;
se scelgo Lui, sarà un disastro per la mia vita.
Io so cosa voglio,
voglio Lui,
ma devo rifletterci bene…
Non posso buttare a puttane un’intera vita,
non posso pensare che se scelgo lui, allora la mia famiglia mi darà il suo benestare.
Non succederà.
Non succederà mai.
E quindi sono combattuto.
So che al cuore non si comanda, lo dice un detto di quegli idioti dei Babbani che ne sparano di stronzate, ma ogni tanto qualcosa di sensato lo dicono; ma come faccio a rinunciare al rispetto di mio padre, guadagnato con fatica e sacrificio?
Eppure la stessa cosa posso dirla se penso a Lui.
Come posso rinunciare al suo amore?
Come posso sposare Lei quando l’unico che vorrei sposare è Lui?
Come posso farlo?
Sospiro, esasperato, e mi avvicino alla scrivania.
Scosto la sedia in mogano lavorato e mi siedo sul morbido cuscino verde scuro, emettendo un profondo respiro.
Cosa devo fare?
Io sceglierei Lui all’istante, se potessi, ma sparei rinunciare poi a tutto il resto per lui?
“Lucius, sei pronto?”.
Mia madre.
Bella,
perfetta,
austera.
Fredda.
“Sì”.
Mi alzo.
Mi avvicino a lei, mi prende a braccietto e usciamo.
Usciamo nel parco di Malfoy Manor.
C’è un grande gazebo bianco con delle rose rosse intrecciare alle colonne e che ricorpono il tetto, pendendo un poco sopra le nostre teste. Qualche ramo tocca il pavimento, rendendo l’atomsfera romantica.
Di certo questo non è opera dei miei genitori, ma di quelli di Lei.
Lei, così bella e dolce, pronta a sposarmi e a dare amore.
Pronta a ricevere il mio che purtroppo per lei, non riceverà mai.
Il mio amore,
il mio cuore,
la mia anima,
sono Sue.
Di Lui.
Solo Sue.
Sue,
che è lì, davanti a me, a farmi da testimone come ha voluto mio padre.
Lui è lì, che mi fissa imperscrutabile con quei suoi occhi neri.
Lui che tanto mi ha dato.
Lui che tanto mi ha amato.
Lui che tanto amo.
Salgo i pochi gradini che portano alla cima del gazebo, davanti al prete.
Mi immobilizzo e lo fisso.
Lui fissa me.
Nei suoi occhi leggo tristezza e amore.
Gli stessi semtimenti che devono essere riflessi nei miei.
La marcia nuziale parte e io mi giro a guardare il lungo tappento rosso su cui prima sono passato e su cui ora sfila Lei, tra le due grandi file di sedie bianche, con il suo abito limpido e lungo.
Un vestito semplice, come Lei, composto da un bustino con appuntata una rosa dal colore rosa antico sopra al petto sinistro e una lunga gonna bianca, semplicissima, con qualche ricamo di rosa.
Tra i capelli intrecicati, roselline piccole dal colore di quella sul petto.
Non porta il velo, cosicchè io possa vederla in viso, con le sue grandi labbra rosa e gli occhi azzurri e dolci.
La moglie perfetta.
Mi arriva di fianco, mi prende sottobraccio e mi sorride dolcemente, come solo Lei ha mai fatto.
La cerimonia ha inizio,
ed è breve,
come ho voluto io.
Ci sono subito le frasi di rito, dopo una piccola introduzione al significato del matrimonio.
Il Prete parla di questo passo importante che due anime compiono per condividere per sempre una vita in comunione e accordo. Una vita fatta di rinunce e di piaceri. Una vita fatta insieme, tra due persone legate dall’amore.
E poi le frasi di rito: “Vuoi tu, Narcissa Black, prendere il qui presente Lucius Malfoy come tua legittimo sposo per amarlo, onorarlo e confortarlo, in salute o in malattia, nella gioia o nel dolore, finchè morte non vi separi?”.
“Sì, lo voglio”
sorride.
“E vuoi tu, Lucius Malfyo, prendere la qui presente Narcissa Black come tua leggittima sposa per amarla, onorarla e confortarla, in salute o in malattia, nella gioia o nel dolore, finchè morte non vi separi?”.
La guardo.
È bellissima.
Lo guardo.
E’ la mia condanna.
“No, non voglio”
dico piano, mentre Lei sgrana gli occhi che già sono umidi di lacrime e tutti i presenti si agitano sulle sedie, pronti a scattare.
“Io voglio lui”.
E ti guardo, amore mio, e anche se so che sei la mia condanna, ti amo lo stesso perché solo tu, Severus, sai rendermi felice.
Il resto non ha importanza.
Mi viene in mente la frase che mi sono posto prima che entrasse mia madre, senza avere la possibilità di rispondermi, anche se già conoscevo la risposta:

Saprei rinunciare a tutto il resto per lui?

Sì,
l’ho appena fatto.

**FINE**

Nota Finale: Il mio continuo andare a capo, anche quando c’erano delle virgole o dei punti e virgola, non è perché sono impazzita del tutto e quindi per perdere tempo andavo a capo, ma perché quelli di Lucius sono pensieri e i pensieri non sono mai un unico fascio. Sono frammentari, e credo che questo metodo di scrittura renda in parte la forza o la debolezza di alcuni pensieri.

   
 
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