Hai presente  il live dei Sonata Arctica, quello in Finlandia?  Le canzoni acustiche, sai...

Riesci ad immaginare qualcosa di più bello che fare l’amore, io e te, ascoltandole?

Tu di certo si. Beh, io penso che la sola idea superi ogni paradiso.

Sai troppo e nulla di me, tu.

Che poi credo che sia un dolore davvero inumano stare seduta così, sul letto, da sola, con gli occhi chiusi e Tony che canta Letters to Dana dalla radio, immaginandoti accanto a me, stringere le mie mani tra le tue... quando in realtà non ci sei.

 Allora il desiderio diventa così forte da sconquassarmi le membra, da incendiarmi la pelle, inondarmi  gli occhi. La fine del mondo, il mio.

E ti ho aspettato, ti aspetto, ti sto aspettando, ti aspetterò, sempre. La sola idea di non farlo potrebbe uccidermi.

Dovrei, ma non posso pensare che non arriverai mai... che è tutto vano. Che non mi stringerai le mani. Non mi asciugherai le lacrime con le tue stesse labbra. Non sentirai i Sonata Arctica con me. Non faremo l’amore.

Non posso crederlo. Dovrei, ma non posso.

Perciò rimango nell’attesa, so bene che un giorno (non) arriverai.

E attendo lo stesso, con tanto di brividi e mancanze.

Ti aspetterò quando ti dimenticherai di me, quando un’altra donna ti farà scoprire il paradiso, quando i tuoi occhi saranno un po’ più spenti e le labbra più screpolate.

Finche potrò aspetterò di sentire il sapore della tua pelle, il profumo dei tuoi capelli, il sale del sudore tra le tue scapole, il peso del tuo sguardo liquido per me, soltanto per me.

Aspetterò anche se sarà vano.

Aspetterò per amarti.

Aspetterò per iniziare a vivere.

Aspetterò per (sopra)vivere.

Aspetterò finché potrò.

Sempre.