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Autore: angiebear_chan    09/09/2013    2 recensioni
"Avrei voluto in tutti i modi darti un pezzo di quella serata. Beh, sono riuscito a regalarti il cielo"
Cosa farebbero i membri dell'Akatsuki se vivessero ai nostri giorni? Chi sarebbero i loro amici? In quanti guai potrebbero cacciarsi?... senza dubbio in moltissimi... una fantasia in cui i nostri eroi si muovono nella Grande Mela facendo ridere, creando pasticci e, si spera, facendo anche sognare ed emozionare un po'.
Dopo anni di silenzio torna la storia dell'Akatsuki a New York con una versione 2.0 di un capitolo che mi sta particolarmente a cuore: la proposta di matrimonio di Hidan.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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E finalmente giunse IL week end. Quello in cui, misteriosamente, i genitori di tutte le ragazze avevano deciso di fare loro visita. Le nostre eroine (?) e i nostri eroi (?) avevano deciso di incontrarsi tutti, genitori compresi, al Dio denaro di Kakuzu prima di andare nelle rispettive case. Giusto per far fare ai genitori in visita un mini-pseudo-giro turistico della città. Pain, Konan, Niko e Sasori erano già seduti ad un tavolo con due coppiette di normali genitori e dialogavano fra loro cordialmente e allegramente ricordando, soprattutto i genitori, eventi imbarazzanti relativi al passato delle figlie. Improvvisamente la porta si aprì ed entrarono Hidan ed Angel accompagnati da una donna dai capelli neri che era a sua volta accompagnata da almeno tre gatti che la seguivano fedelmente come fossero stati cani.

-Non sono permessi animali qui dentro- disse Kakuzu guardando la donna da dietro il bancone. Lei lo fulminò con lo sguardo e andò oltre senza degnarlo di una parola.

-Perdonala Kaku. Quei gatti non sono suoi. Ovunque vada gli animali la seguono come fosse San Francesco; percepiscono che li ama. Gli animali. Non si può dire altrettanto delle persone però- mormorò Angel mentre Hidan, con espressione tesa, accompagnava la donna al tavolo.

-Allora mamma? Che te ne pare? Carino come posto non trovi?- chiese poi Angel andandosi a sedere

-Si abbastanza. Ti sei sistemata bene per aver cominciato a lavorare così giovane e per un uomo dalla fama così dubbia. Ma sei sempre stata intelligente. Hai ereditato da me è ovvio. Ringrazio il cielo di aver avuto una femmina. I maschi sono la rovina dell'umanità. Tutti idioti. Quando vedo quei ragazzi di oggi che si conciano come pagliacci e che vanno in giro a piantare casino senza preoccuparsi di essere completamente privi della seppur minima cultura mi viene voglia di eliminarli. Ci vorrebbe una bella epidemia a questo mondo- borbottò carezzando una gatta che le era saltata in braccio. Hidan deglutì rumorosamente mentre Angel annuiva convinta essendo, sotto certi aspetti, perfettamente d'accordo con la madre.

-È lei l'uomo che esce con mia figlia?- chiese poi voltandosi verso Hidan

-Sissignora- mormorò Hidan in ansia allentando leggermente il nodo della cravatta

-Uhm...- cominciò a studiarlo con sguardo critico -di sicuro è un bell'uomo. Hai sempre avuto un debole per gli uomini vestiti eleganti vero Cippa Lippa?- disse poi rivolta alla figlia chiamandola col nomignolo che usava quando era bambina. Hidan soffocò una risata. Angel lo fulminò con lo sguardo.

-Che c'è di tanto divertente Hidan?- chiese guardandolo malissimo

-Nulla tesoro, nulla- rispose lui improvvisamente divertito. Un gatto gli saltò in grembo e cominciò a fare le fusa mentre lui lo coccolava dolcemente.

-Ti piacciono i gatti?- chiese la donna guardandolo con attenzione e passando a dargli del tu

-Sissignora. Mi piacciono tutti gli animali. Da piccolo avevo un cane ma vivevo fuori città e quindi potevo permettermelo. Non è altrettanto facile tenerne uno a New York- mormorò lui seguitando ad accarezzare il micio. La donna sorrise improvvisamente e annuì.

-Bene bene, bisogna sempre fidarsi del sesto senso degli animali. Loro percepiscono quando una persona è cattiva- esclamò poi carezzando la testa di un cagnolino che era entrato per conto suo e che si era accoccolato di fianco alla sua sedia.

Angel sorrise a Hidan facendogli l'occhiolino. Era andato tutto benissimo.

Proprio in quel momento la porta si aprì ed entrarono Alice e Deidara accompagnati da una coppia. La donna era magra e portava i capelli color sale e pepe abbastanza corti. L'uomo invece ce li aveva ormai praticamente bianchi anche se, come Deidara aveva appena scoperto, da giovane aveva avuto anch'egli i capelli biondi. Evidentemente la passione di Alice era ereditaria.

I due si sedettero vicino alla madre di Angel che conoscevano già dal momento che le due erano amiche da molto molto tempo. Fatte le dovute presentazioni i due si guardarono intorno.

-Vieni spesso in questo bar Alice?- chiese la madre

-Più o meno-

-Bevi alcolici?- le chiese il padre mangiandosi un po' le parole ma fulminandola efficacemente con lo sguardo

-No. Sono astemia-

Gli amici raccolti intorno al tavolino scoppiarono a ridere tutti contemporaneamente ma si zittirono a causa del gelo che cominciò ad irradiarsi dalla coppia di genitori.

-Alice tu bevi?- chiese ancora suo padre con tono minaccioso

-No papà te lo giuro- rispose ancora lei con voce leggermente tremante

-No signore non beve. Posso assicurarglielo io. E anche Kakuzu il barista. Vero Kaku che Alice è totalmente e perfettamente astemia?-

Kakuzu smise di pulire il bancone e la guardò a lungo, poi spostò lo sguardo sulla coppia e annuì lentamente.

-Naturale, non ha mai toccato un goccio del seppur minimo alcolico glielo posso assicurare-

Angel e Alice sorrisero con espressione l'una grata e l'altra sollevata.

-Hai imparato a cucinare o bruci ancora i ripiani da cucina delle persone poggiandoci sopra padelle bollenti?- chiese improvvisamente sua madre con tono ironico

-Ehm... veramente-

-Non hai ancora imparato? Ma insomma quand'è che lo farai? Non è così complicato insomma!-

-Io ci ho provato lo giuro è solo che non ce la faccio-

-Probabilmente sei maledetta eh Alice?- scherzò Angel sorridendo

-Zitta tu-

-Posso dire quel che mi pare dal momento che sono una cuoca provetta- riprese lei facendo la linguaccia all'amica.

Calò improvvisamente il silenzio e il padre di Niko, un uomo dall'espressione molto simpatica, si fece avanti e chiese:

-Comunque possiamo sapere perché ci avete chiesto di venire qui?-

-Come sarebbe a dire scusa? Noi non vi abbiamo chiesto di venire- gli rispose la figlia con espressione confusa.

-Non parlavo con te. Parlavo con lui- disse suo padre indicando Sasori che arrossì lievemente.

-Cosa? Sasori tu hai chiamato i miei genitori chiedendo loro di venire qui? Perché mai?!?- gli chiese lei guardandolo ancor più confusa.

-A dire il vero anche con noi è successo lo stesso- dissero in coro gli altri genitori

-Li hai chiamati tutti tu???- chiese Alice, che come al solito aveva capito tutto, rivolgendosi a Sasori

-Ma no genio. È stato il biondino qui a chiamarci- esclamò sua madre indicando Deidara

-Sì e io sono stata chiamata da Hidan. Mi ha sorpresa alquanto devo dire- mormorò la mamma di Angel mentre un uccellino cinguettava posato sulla sua spalla minimamente preoccupato dei gatti che lo circondavano.

-Come sarebbe a dire? Vi siete messi d'accordo non c'è dubbio ma a che scopo?- chiese Angel guardando i fringuelli a uno a uno imitata dalle altre ragazze.

-Beh ecco noi- cominciò Pain alzandosi in piedi imitato da tutti gli altri

-Noi volevamo...- mormorò Deidara impallidendo leggermente

-Volevamo chiedervi la mano delle vostre figlie!- esclamarono poi di getto tutti insieme.

Nel locale calò un silenzio pesante come il mondo.

-Ho sempre consigliato a mia figlia di non sposarsi. Il matrimonio è la cosa più sbagliata che esista. Se ne esce solo rovinati dal momento che l'amore è una cosa chimica che prima o poi è destinata a svanire completamente. Le donne poi non soffrono particolarmente ad essere legate ad una sola persona per il resto della loro vita, almeno la maggior parte, ma gli uomini sembrano non poterlo accettare e prima o poi finiscono sempre per tradire la loro consorte. O peggio- disse poi la madre di Angel carezzando la testa di un capriolo che le si era accostato e la guardava con i grossi occhioni adoranti.

-Io non potrei mai tradirla, lo giuro- esclamò Hidan irritandosi lievemente per l'insinuazione della donna.

-Dicono tutti così. Tuttavia mia figlia sembra avere fiducia in te e, cosa più importante, sembrano averne gli animali. Perciò ti concederò anch'io la mia, ma vedi di non abusarne- rispose lei mentre coccolava un cucciolo di tigre che giocava con la sua borsa.

-Ma da dove saltano fuori tutti quegli animali?- si udì mormorare da un altro anonimo avventore del bar.

-Alice è ancora molto giovane. Il matrimonio è un passo molto importante che va fatto solo dopo un'attenta riflessione- borbottò il padre di Alice guardando intensamente Deidara

-Ho riflettuto molto prima di chiamarvi- mormorò Deidara giocherellando con le dita a causa della tensione -sono arrivato alla conclusione che non potrei stare senza Alice-

I due genitori si guardarono e poi annuirono lievemente per dare il loro consenso.

-A noi va bene. State insieme praticamente da una vita!- esclamarono i genitori di Konan scrollando le spalle come niente fosse.

-Anche a noi sta bene. Sembrate fatti l'uno per l'altra!- cinguettò la madre di Niko guardando la figlia e Sasori con espressione sognante e romantica.

I ragazzi sospirarono tutti per il sollievo e si girarono verso le loro ragazze.

-Angel...-

-Alice...-

-Niko...-

-Konan- cominciarono tutti insieme mettendosi in ginocchio

-Vuoi spos...-

-Ah no eh!!!- esclamò all'improvviso Konan interrompendo tutti e incrociando le braccia con espressione scazzata -non accetto che tu mi faccia la proposta in un pidocchioso bar, senza offesa Kakuzu, e soprattutto mentre sono vestita in questo modo!- concluse poi con espressione inorridita indicando la semplice t-shirt e i jeans che aveva indosso -pretendo che tu me lo chieda in un posto romantico dopo una serata meravigliosa- concluse con fare minaccioso

-Idem- esclamarono le altre in coro

-Meno per quanto riguarda i vestiti- mormorò Alice con una scrollata di spalle

-Già non saresti elegante nemmeno se ti vestisse Roberto Cavalli in persona vero?- la stuzzicò sua madre mentre Angel scoppiava a ridere

-Mamma insomma!-

-Comunque io me ne vado. Non ho altro da fare qui e odio le città affollate. Detesto stare vicino all'altra gente- borbottò la madre di Angel montando a cavallo e galoppando verso il tramonto inseguita da uno stuolo di animali.

-Angel...- cominciò Hidan osservando la donna allontanarsi

-Sì?-

-Tua madre è davvero molto molto molto strana-

-Non posso darti torto- mormorò lei divertita posandogli un leggero bacio sulle labbra -forza ora ragazzoni. Direi che è ora che andiate ad organizzare queste famose serate no?- continuò mentre anche gli altri vari genitori si allontanavano sorridendo e parlottando tra loro.

I ragazzi si guardarono l'un l'altro e sorrisero. Molto presto tutto si sarebbe concluso felicemente e per il meglio.


come predetto nonostante la mangaka non dia segni di vita ho deciso di pubblicare comunque il capitolo così come l'ho scritto io. prima o poi, quando finalmente (preghiamo insieme) avrà inserito ciò che voleva nel capitolo e me lo avrà mandato, lo modificherò e vi informerò così che, se proprio volete, potrete leggere per quale perla di saggezza ci ha fatti aspettare così tanto XD (non pensate male di me perché la maltratto così, è che adoro farla incavolare. sono giunta alla conclusione che sia la missione della mia vita! XD) in ogni caso spero che questo capitolo vi piaccia. il prossimo è già quasi completo (lo devo scrivere solo io) perciò non ci vorrà molto (scuola permettendo TT.TT) perchè venga pubblicato. abbiate fede nella mangaka (cui in seguito spetterà la scrittura di un intero capitolo) e attendete fiduciosi insieme alla sottoscritta che la nostra cara amica si spicci.
nell'attesa tanti cari saluti e mille ringraziamenti a tutti coloro che leggono questa storia e che magari la recensiscono pure (siate benedetti). con tanto affetto
Angiebear_chan

   
 
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