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Autore: esse198    10/09/2013    1 recensioni
Anya è una ragazza come tante, con l'unico vantaggio di lavorare negli studi dove viene realizzata la sua serie preferita "Doctor Who". un passo dopo l'altro il "destino" la avvicinerà a Matt.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt Smith, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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About you, about me

 
- Ho una confessione da farti: io sono una tua fan sfegatata. Quindi se dovessi avere una crisi isterica, che stranamente non ho ancora avuto, ti prego di perdonarmi.
Dopo il primo pezzo di dolce, Anya aveva riacquistato lucidità e consapevolezza, almeno un po’. E finalmente emerse quella sua leggera vena ironica che la aiutava a mascherare e combattere tanta timidezza.

Anya non era il tipo di ragazza che sa sempre il fatto suo e sicura di sé, spesso le conferme la lusingavano, ma lei riusciva comunque a mettersi in discussione e a dubitare di sé.
Dicono che la timidezza è un aspetto affascinante nelle persone e forse fu proprio questo a colpire Matt.
C’era un misto di dolcezza e timidezza, di calma e malinconia in Anya.
- Di dove sei? – chiese Matt.
- Italia. – aveva risposto la ragazza.
- Certo, questo lo sapevo… più precisamente?
- Sicilia.
Matt aveva rotto il ghiaccio e iniziarono a parlare ognuno delle proprie origini. Anya parlò della sua città sul mare che definì “Come una bella donna che non cura per nulla il suo aspetto, eppure si vede che è bella.”

Matt in realtà non parlava molto, sembrava molto interessato a quel che aveva da dire la ragazza. Lei non si dilungava troppo per paura di annoiarlo, ma presto le parole si fecero strada tra i due mettendo a confronto percorsi e stili di vita differenti che si incontravano tra un tavolo e una Victoria Sandwich. Un confronto di esperienze che diventava condivisione nei loro racconti.
Anya era cresciuta nella sua città, completando le scuole senza troppe difficoltà, aveva lasciato l’università dopo due anni e aveva iniziato a lavorare. Aveva fatto la commessa, la babysitter, aiutato i suoi genitori nelle loro attività.
- Come mai sei qui, a Londra? -  aveva chiesto Matt.
- Il sogno di una vita. Ho sempre desiderato venire qui. Sono venuta in vacanza e poi sono tornata per restarci. Non ho ambizioni, farei qualunque cosa, anche portare il caffè, come sto facendo adesso. Spero solo di riuscire ad andare avanti senza troppi problemi.
- Dev’essere stato difficile…
- All’inizio molto. Soprattutto per la lingua, tante volte ho pensato di mollare, ma poi piano piano le cose sono andate sempre un po’ meglio. Adesso sto bene.
Matt sorrise. Anya aveva un modo molto semplice e limpido di esporsi, non se la tirava e nelle sue parole traspariva solo molta passione ed entusiasmo. Come quando raccontò delle sue escursioni in giro per Londra appena aveva del tempo libero.

Lui invece era un pò schivo, posato, ma lentamente si sciolse e si mise a scherzare raccontando di sé, facendo le sue facce buffe e muovendo tanto le sue mani. Tutto ciò divertiva Anya e si lasciava andare in leggere risate che contagiavano anche lui.
A un certo punto Matt parlò della sua scuola maschile e delle stupidate fatte a quell’età.
- Eravate tutti maschi? – chiese Anya.
- Si.
- Oh, anch’io ero in una classe di sole femmine! Quante litigate!
Il tono acuto che usò fece ridere Matt:

- Anche tu hai frequentato una scuola di genere?
- No, in realtà no, ma l’indirizzo pedagogico interessava quasi solo ragazze. In tutta la scuola c’erano solo quattro ragazzi.
- Beati loro!
- O poveri loro! – esclamò divertita lei.
La scuola fece ricordare loro le imbarazzanti avventure adolescenziali, i primi amori e le grandi amicizie, si raccontarono storie che a tratti facevano male e altre di cui risero di gusto.

La serata trascorse veloce e quando Matt vide l’ora dovette a malincuore congedarsi. Ma era sollevato per l’umore della ragazza.
Si alzò e si diresse verso l’uscita, accompagnato da Anya.
- Io non ho davvero capito perché sei qui. Non è nemmeno il mio compleanno… però è stato un regalo meraviglioso. Si, lo prendo come un regalo. Ti ringrazio tanto.
Matt strinse gli occhi e distese le labbra sottili in un sorriso.

E se ne andò.
  
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