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Autore: Lightheaded    10/09/2013    1 recensioni
Il mio sguardo andò allo specchio, partiva dal terreno e arrivava a superarmi di poco la testa.
Mi specchiai con curiosità, ma anche con paura e quello che vidi mi lasciò strabiliata.

Dilemmi, domande, inganni e risposte. Un universo sconosciuto e una protagonista atipica.. Spero vivamente vi piaccia, mi raccomando non siate parchi di commenti!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci al quindicesimo capitolo!
Mi auguro vi piaccia, perché questo é per me un periodo difficile e ci sto mettendo il cuore in questo racconto.
Buona lettura!





Per l'Illustrissimo Soreo
Re della prosperosa e accogliente Effort
Capo degli Affaël delle Terre Centrali

La lunga pace che regna tra il nostro popolo e quello degli Affaël non puó perdurare se ci impedite i contatti con Shineev e Veenish, nostre primarie risorse.
Saggio Soreo confido vorrete seguire la vostra onnipresente lungimiranza e restituirci i due Prescelti, poiché di nostra appartenenza.
Ossequi

Lovyesh-Lyo
Capo dei Vampiri


"I due prescelti sono arrivati?" Chiese con voce possente Soreo alzandosi dal suo enorme scranno dorato.
Il giovane segretario che gli aveva letto con timore il dispaccio si fece, se possibile, ancora piú piccolo.
"Le guardie non hanno segnalato nulla, Maestá" rispose quasi in uno squittìo il giovane tremante.
"Chiamami il Generale, immediatamente" ordinó senza degnare di uno sguardo il ragazzo.
Egli corse fuori dalla stanza, dopo essersi profuso in un pomposo inchino.
"Quale oltragio, quale vergogna essere accusato di tradimento dal capo dei vampiri" pensó il Re tornando a sedersi sullo scranno rigido.
Il Generale entró poco dopo riscuotendo il Re dai suoi pensieri.
"Sire" disse rigido l'uomo inchinandosi rispettoso.
"Sono stato informato da una fonte sicura sull'arrivo di due pericolosi clandestini.
Le nostre difese sono state penetrate e la popolazione é in pericolo. Non vogliamo certamente dare segnali di debolezza o permettere a questi individui di fare del male alla nostra gente" disse il Re con tono perentorio.
Il Generale si fece scuro in viso.
"Li prenderemo prima del tramonto Sire" affermó duro.
"Me lo auguro, ma state in guardia e portateli vivi al mio cospetto. Capiranno chi comanda nelle mie terre" disse il Re rigirandosi nelle mani il dispaccio del Re dei vampiri.
Il Generale, messo in allarme dall'avvertimento del suo Re, uscí dall'immensa Sala del Trono determinato, ma piuttosto preoccupato.
Come mai il Re, temerario uomo d'azione, lo aveva avvertito di stare in guardia per due semplici criminali?
Ma soprattutto, perché li voleva vivi?



Fyreen indossava un mantello come il mio, per proteggersi dal caldo sole della bollente Effort.
Lei, in quanto Ninfa dei Ghiacci, non sopportava molto quel caldo torrido reso ancora piú insopportabile dalla folla che trovammo nel cammino verso la casa della Veggente.
La piccola Leyla saltellava gioiosa di tanto in tanto, felice di poter tenere nuovamente sua madre per mano per le vie della città.
Io le guardavo, invidiando la loro identitá, i loro ricordi insieme, la loro spensieratezza.
Eppure tutto questo lo avevano sudato e agognato; la lunga malattia della donna doveva averla distrutta moralmente oltre che fisicamente, forse tutto quello che avevano passato di brutto era ben superiore ai momenti belli e sereni.
Certo, io avevo Alaish, un legame indescrivibile e unico, ma senza passato.
Chissá cosa ci aveva uniti prima.
Quando entrammo nella casa con discrezione, ci accolse Narilion che debilitato e appoggiato alla Veggente si aggirava per l'entrata a passi piccoli e lenti.
La Veggente sorrise venendomi entrare.
"Hai fatto la cosa giusta, Prescelta" disse guardando la piccola Leyla con un sorriso dolce.
"Shaila ben tornata" disse sorridendo debolmente il vampiro voltandosi.
"Come ti senti?" Domandai curiosa.
Lui scrolló le spalle.
"Lei é Fyreen, una ninfa dei ghiacci; puó aiutarti con le sue conoscenze." Spiegai guardando il vampiro.
"Aiuterá piú te che lui" disse sognante la Veggente voltandosi verso le scale.
Dopo un istante di silenzio i passi di Alaish risuonarono pesantemente nel corridoio al piano superiore.
"Le guardie reali ci stanno cercando" affermò preoccupato scendendo dalla rampa di scalini quasi con furia.
Lo guardai interrogativo, pur sapendo che quella non era una bella notizia.
"Dovete andarvene" disse perentoria la Veggente.
"Arrivano" aggiunse. Guardai preoccupata Fyreen, non volevo mettere lei e Leyla in pericolo.
"Verremo con te" sussurró prendendomi una mano.
Alaish intanto tornó al piano superiore mentre Narilion si avvicinava a me con passo incerto.
"Vengo con voi" mi disse deciso. Scossi la testa, non avrebbe retto nessun tipo di viaggio, non in quelle condizioni.
"Permettigli di venire Shaila" mi convinse la Veggente.
Bussarono alla porta.
"Signora apra la porta, il Generale in persona ha ordinato un controllo in ogni casa del Regno di Mezzo" disse una voce chiara e limpida.
Alaish scese veloce le scale porgendomi uno zaino e issandosene uno a sua volta.
"Arrivo" rispose la Veggente guardandomi.
Dovevo trovare una soluzione. Mi interposi tra la porta e i miei compagni di viaggio, mentre Alaish si dirigeva verso la porta sul retro.
Egli si voltó un istante a guardare la Veggente e con un cenno d'intesa aprirono la porta all'unisono.
Uno scudo di luce potente si estese da Alaish arrivando davanti a me.
Istintivamente lo alimentai mentre Fyreen e Leyla aiutavano Narilion a correre verso la porta sul retro.
Spinsi lo scudo avanti, con molta della mia energia e come un muro d'acqua travolse le guardie e la Veggente, poi mi voltai correndo verso la porta sul retro.
Ci avvicinammo veloci all'albero e lasciai ad Alaish tutta l'energia di cui necessitava per spostare tutti noi insieme.
Ci ritrovammo nella zona in cui mi aveva recuperato dopo la fuga da Welcant, doveva essere il primo posto che gli era venuto in mente.
"Giá che siamo cosí a nord, potremmo iniziare dalle Ninfe dei Ghiacci" commentó Narilion con un sospiro.
Doveva aver patito lo spostamento, era palese che fosse ancora debilitato.
Si accasció vicino all'albero, cosí Fyreen lo fece stendere.
Prese per mano la piccola Leyla e inizió una lenta litania.
Nel frattempo io presi da parte Alaish per discutere sulle prossime mosse.
Studiammo attentamente la cartina di Ryel che lui aveva infilato nel mio zaino, regalo della Veggente.
La litania per aiutare Narilion fu lunga, cosí io e Alaish potemmo discutere a lungo dell'itinerario da seguire.
Il vampiro si era ripreso e Fyreen ci confessó che il lungo digiuno e la maledizione lo avevano distrutto.
Per questo motivo aveva dovuto attingere ai poteri curativi della giovane Leyla, che aveva un grande talento. "Ormai è vicina alla maggiore età" mi confessò Fyreen con orgoglio. "Sembra ancora molto piccola" le risposi con onestà. Lei annuí quasi divertita. "È una caratteristica delle ninfe, crescono molto in fretta in un periodo che per ognuno è leggermente diverso. Avvenimenti particolari o uno specifico addestramento inducono il processo, per questo i soldati della Regina sono tutte ninfe esperte: cresciute velocemente grazie al duro addestramento." Spiegò la ninfa con un mezzo sorriso. Probabilmente aspettava con ansia che la sua piccola Leyla crescesse. Molto curioso che un intero esercito fosse composto da sole ninfe. Non appena Narilion fu nuovamente vigile spiegammo la nostra idea, lasciai ad Alaish la parola.
Il ragazzo si aiutò con la mappa per spiegare l'itinerario. "Abbiamo pensato di ascoltare il consiglio ironico di Narilion e dirigerci immediatamente verso Galilia, la capitale del regno delle Ninfe dei Ghiacci per poter cercare supporto nella terra della Regina." esordì soffermandosi un secondo con lo sguardo su Fyreen.
La donna si fece scappare una smorfia.
"Non tutti vedono di buon occhio i vampiri" fece notare indicando Narilion.
"Fa parte del gruppo" mi intromisi senza pensarci.
Alaish annuì. "è un fenomenale combattente, una risorsa insostituibile oltre che un grande amico." spiegò trafiggendo la donna con i suoi penetranti occhi rossi e arancioni.
"Credo mi abbiate frainteso, intendevo dire che la Regina, a causa degli attacchi e delle minacce a cui è stata sottoposta negli ultimi anni si è chiusa a riccio verso ogni individuo di altre razze" chiarì Fyreen guardando dispiaciuta Narilion.
Il vampiro le fece un sorriso comprensivo.
"Troveremo un modo" tagliò poi corto Narilion esortando, con uno sguardo eloquente, Alaish a continuare. "Dopo questa tappa, che temo non sarà così semplice da gestire, andremo dagli Affaèl le loro qualità nel combattimento corpo a corpo sono straordinarie" proseguì Alaish.
"Soprattutto la corazza" fece notare Narilion.
Era la seconda volta che sentivo parlare di questa corazza, ero curiosa di imparare ad usarla.
"Ora ci riposeremo qualche ora, poi ci metteremo in marcia, evitando accuratamente Welcant, anche se sarebbe la via più breve visto che é sulla costa nord, proprio sopra la cittá-frontiera che delimita il Regno di mezzo degli Affaël.
Essendo straordinariamente protetta Welcant va scartata ad ogni costo: voglio evitare i combattimenti, se ci esponiamo avremo gli interi villaggi di vampiri e di elfi alle calcagna e questo sarebbe un problema davvero grosso." concluse Alaish accasciandosi contro un albero sospirando.
Ci sistemammo vicini ad Alaish, per riposare.
"Voi riposate, sto io di guardia" si offrì Narilion sedendo rigido a pochi passi da noi.
Leyla si sdraiò tra me e sua madre sopo aver dato il "bacio della buona notte" a tutti.
Crollò addormentata nel giro di un paio di minuti, con il viso rilassato e la mano ancora stretta intorno al dito della madre.
Mi venne da sorridere, perchè quella era la cosa più simile al concetto di famiglia che avessi mai visto.





Eccoci alla fine di questo quindicesimo capitolo!
Mi auguro di cuore sia stato di vostro gradimento, se vi va fatemi sapere che ne pensate con una recensione!
In ogni caso grazie a tutti coloro che hanno letto questo capitolo e che seguono la storia.
Un ringraziamento speciale a lames76 che non mi fa mai mancare il suo supporto.
A presto!
Lightheaded
  
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