Narcissa non sapeva leggere nella mente, ma negli
occhi di Lucius sì.
Stavano passeggiando nel parco, tra i salici piangenti. Si sentivano come su
un altro pianeta, avvolti da un silenzio surreale. Non servivano parole.
Accanto alla moglie, vestita di bianco, dalle sembianze di una creatura
immacolata, Lucius sentiva quella forza che emanava lei, e solo lei, impalpabile
ma indubbiamente presente.
"Ho paura, Narcissa"
Non lo avrebbe fatto con nessun altro, mostrare così le proprie debolezze...
ma Narcissa... con Narcissa era diverso.
"Tornerai, lo sento"
"Ma sarà tutto diverso e tu..."
"Io...?"
Sembrava costargli troppa fatica emettere quelle
poche parole
"Non aspettarmi"
Il vento imperturbabile continuava a soffiare.
In lontananza, il cielo cominciava a scurirsi, la tempesta era in arrivo.
"Sapevo me l'avresti chiesto"
"Oh" In fondo, la delusione bruciava. Attanagliava lo stomaco e raggiungeva
il cuore. Finalmente, sentì un onda di sollievo alle nuove parole della
moglie:
"Ma semplicemente... non posso"
"Se non dovessi tornare, sai cosa devi fare e..."
"Lucius,basta, smettila. Non voglio pensarci, non ora. Ho paura anch'
io... Non chiedermi di non aspettarti... ti aspetterei per sempre, lo sai..."
La voce era un pò rotta dal pianto. Per
quanto fosse anche lei fedele, non aveva mai sopportato l'idea di questa guerra.
Non ne aveva mai parlato con il marito, per una specie di accordo silenzioso,
entrambi sapevano cosa avrebbe portato, ma la sua indignazione cresceva
ogni volta che sentiva di altri Mangiamorte caduti in battaglia.
Al Lord non stavano a cuore i suoi seguaci. O per lo meno sì, ma per
lui in battaglia i deboli dovevano andarsene, ed era giusto così, per
una strana sorta di selezione naturale...
Un giorno sarebbe toccato anche a Lucius e questo non poteva sopportarlo.
Per lo più perchè il Lord lo avrebbe lasciato morire. Nonostante
fosse un Mangiamorte, nonostante fosse fedele, nonostante fosse Lucius..
lo avrebbe perso per sempre, abbandonato dal suo signore quando aveva bisogno
di aiuto per ritornare alla vita, prima del definitivo incontro con la morte.
L'abbracciò di impulso.
Non era di molto più bassa di lui, quando si ergeva con fierezza accanto
al marito: ma ora, la fragilità la rendeva più piccola e la sua
testa premeva contro il petto di lui, bagnandogli la tunica da mago.
Provò a dare un pugno al petto ampio di lui, per sfogare la sua rabbia.
"Lo sai, vero?"
La voce era nettamente cambiata, perchè i singhiozzi avevano alterato
completamente la sua voce.
Una gigantesca ondata di rimorso o dispiacere - non riuscì bene a distinguere,
entrambe quelle sensazioni coesistevano in lei generando un caos di emozioni
- la investì e miliardi di brividi la fecero trasalire.
Lucius poggio il mento sulla testa di lei.
"Si" deglutì
a fatica.
Sapeva cosa stava per succedere, cosa stava per dire. Sapeva anche di non essere
pronto a tutto ciò.
"Non andare"
Ecco, proprio ciò che aveva temuto.
Per fortuna, non l'aveva guardata negli occhi mentre lei pronunciava quelle parole, ma nonostante ciò la difficoltà di ciò che stava per dire non si era alleviata.
"Narcissa..."
"No."
Riprese compostezza asciugandosi le lacrime velocemente e stirandosi il vestito
con le mani.
Lucius le portò via le mani dal viso asciugandole le lacrime con i pollici.
Anche lui era visibilmente commosso.
"Non puoi chiedermelo...- la voce era tremante dall'emozione - Sai che
non puoi... sai che ti amo ma.. la fedeltà,
l'onore... sono altre cose... La rispettabilità è
uno dei miei principi: non puoi chiedermi di calpestarli"
Era tutto così doloroso... Narcissa abbasso
lo sguardo, incapace di scorgere ancora dolore nel profondo degli occhi cristallini
dell'altro.
"Partirò domattina"
Di nuovo lacrime, che sgorgavano dagli occhi
di lei. Lui le tenne il viso alto e le baciò la fronte con dolce delicatezza.
"Ti amo" sussurrò impercettibilmente con le labbra ancora a
sfiorare quella fronte ampia.
Era solo un sussurro, ed il vento lo aveva già spazzato via, in un istante, ma per Narcissa era stato come un urlo che rimbombava nelle orecchie e le faceva fremere ogni muscolo. Ti amo, le aveva detto. Non era il primo... forse l'ultimo? Strinse improvvisamente gli occhi prima di tornare alla realtà, dopo essersi ancora persa nei suoi tristi pensieri.
Al ritorno a casa avevano fatto l'amore, come
una sorta di addio, fatto di gemiti e sospiri, per colmare l'enorme vuoto che
si era creato.
La mattina dopo Narcissa svegliandosi si era mossa tra le lenzuola setose, trovando
vuota l'altra parte del letto.
Lucius era partito.
:: Commento
E così dopo un decennio (scusateeee ç___ç) vi posto il nuovo capitolo. Dovevo trascriverlo, solo che non trovavo tempo. Per il quarto non so quanto dovrete aspettare ho qualche calo d'ispirazione .___. spero presto
Chiedo scusa se ci sono errori ma la mia super-brava beta è malata così non ha potuto controllare (e diciamocelo! Io non l'avevo avvisata di questo improvviso capitolo ^^;;)
Spero vi piaccia, grazie per i commenti siete troppo carini :*
Baci! Shikaeru