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Autore: sihu    12/09/2013    4 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 74

STASI E NUOVI OBIETTIVI

Nei giorni che seguirono il ritrovamento della prima terribile reliquia Harry fu sempre silenzioso ma nessuno ebbe troppo tempo per preoccuparsene. Le menti di tutti i ragazzi erano divise tra l’entusiasmo per il primo successo e le mille perplessità sul modo migliore di disfarsi di quel maledetto manufatto tanto pericoloso. Remus aveva proposto di raccogliere prima tutti gli oggetti e di disfarsene solo allora in modo che Voldemort non potesse sospettare nulla, ma Hermione era stata perentoria. 

“Credimi Remus, è troppo pericoloso conservare quegli oggetti. Sono malvagi, plasmano la mente delle persone fino a portarle alla pazzia.”

Disse la ragazza, con il viso scuro e preoccupato. Ron e Harry annuirono velocemente senza dire nulla. Frank aprì la bocca per fare delle domande ma fu bloccato da un gesto di Neville. Conosceva bene gli amici al punto da sapere che quello era una storia che non volevano raccontare. Ginny guardava Harry senza parlare. Nemmeno lei sapeva molto, solamente che uno degli horcroux aveva contribuito a dividere il trio durante il periodo che avevano passato in fuga dai mangiamorte e che solo grazie all’eredità di Silente Ron era riuscito a ricongiungersi con Hermione ed Harry per portare a termine la missione. Sebbene quel diverbio fosse stato archiviato da tempo le malefiche influenze dell’anello erano ancora vive nelle menti e nei cuori dei tre amici. Certe cicatrici non guariscono mai davvero, restano sempre lì a ricordarci che il passato non si può cancellare o dimenticare del tutto.

“Perfetto, distruggiamolo.. ma come?”

Aveva chiesto James, confuso. Distruggere un manufatto magico così potente era un’impresa tutto fuorché semplice. Nelle ultime settimane aveva passato davvero molto tempo, troppo, in biblioteca ma non aveva trovato nulla. Nessun libro parlava o faceva il minimo accenno a quella magia tanto potente di cui si era servito Tom Riddle. Se non avevano trovato nulla che la spiegasse, come potevano sperare di distruggerla?

“Serve una magia potente, antica.”

Spiegò Hermione, più preoccupata dalla ricerca che dalla distruzione. L’esperienza le aveva insegnato che c’è molta più magia intorno a sé di quanta ne appaia ad uno sguardo distratto. Draghi, basilischi, spade e creature mitologiche in fondo non sono così rare come raccontano i libri di scuola.

“Tipo?”

Chiese Piton, curioso. 

“Nel nostro tempo abbiamo usato la spada di Grifondoro, o in sua assenza la zanna velenosa di un basilisco morto..”

Raccontò Ron trascurando le espressioni sbigottite degli amici e distratto dall’arrivo della posta.

Le morti continuavano a susseguirsi nonostante gli sforzi degli auror. Le lettere che mandava il padre di James ai ragazzi potevano praticamente considerarsi bollettini di guerra che terminavano con brevi righe di conforto che Dorea non mancava mai di aggiungere per i suoi ragazzi. Sirius, James, Harry e persino Regulus sorridevano dei suo dolci rimbrotti e delle sue tenere premure da mamma chioccia, ma questo ormai non bastava più a rassicurarli e a convincerli che erano al sicuro ed immuni dagli orrori della guerra. Il castello era ancora un posto sicuro, ma per quanto? Il signore oscuro stava preparando la sua ascesa, anticipando le sue mosse rispetto a quanto aveva fatto nel tempo da cui provenivano i ragazzi e preparandosi a sferrare l’ultimo attacco. Nessuno ormai era escluso da quella che stava diventando una faida di proporzioni inedite. Se le prime vittime erano state soprattutto babbani, figli di babbani e mezzosangue ora cominciavano ad essere colpiti i primi purosangue, colpevoli di non aver scelto di schierarsi a favore della razza magica per eccellenza. 

Da qualunque punto la si guardasse la situazione era tragica e, peggio ancora, senza una soluzione che si potesse mettere in atto a breve termine. L’unica nota positiva era arrivata dal San Mungo quando finalmente i medimaghi avevano dichiarato James guarito ed il ragazzo aveva potuto abbandonare le stampelle. 

“Indovinate chi è appena stato dichiarato guarito?”

Esclamò James felice, entrando nella sala comune accompagnato da Lily. Sul viso del ragazzo c’era un sorriso che andava da un orecchio all’altro, sembrava quasi un bambino al quale qualcuno aveva raccontato che Natale sarebbe arrivato due volte quell’anno.

“Stai bene?”

Chiese Sirius, preoccupato, correndogli incontro per assicurarsi che stesse davvero bene. Quella mattina aveva insistito per andare insieme a James, ma Regulus, Remus ed Harry erano riusciti a convincerlo che fosse meglio lasciare il posto a Lily. La ragazza non aveva detto nulla per paura di ferire i sentimenti di Sirius ma era stata sollevata quando il ragazzo l’aveva presa da parte per dirle che li avrebbe aspettati in sala comune. 

“Si, sono sano e forte.”

Confermò James, mostrando i muscoli con fare da macho come aveva visto fare in diversi film babbani che aveva visto con gli amici malandrini.

“Credo sia ufficiale, è tornato lo stesso folle di sempre.”

Esclamò Frank, scoppiando a ridere delle espressioni buffe del ragazzo.

“James è sempre stato folle, anche quando stava male.”

Commentò Ginny, divertita. Prendersi gioco di James era divertente almeno quanto lo era prendersi gioco di Ron perchè il ragazzo era permaloso tanto quanto il fratello.

“Ma bravi, ridete pure di me. Continuate pure a prendervi gioco del povero James.”

Sbuffò James, imbronciandosi ed incrociando le braccia al petto.

“Stai proprio bene, sei tornato ad essere il solito permaloso..”

Esclamò Harry, dando una pacca affettuosa sulla schiena del padre che rispose sbuffando.

“Io non sono permaloso.”

Borbottò James, lanciando occhiate di fuoco agli amici raccolti intorno a lui.

“Certo, e mia mamma fa volontariato presso una casa di riposo per elfi domestici tutte le settimane..”

Aggiunse Sirius, scatenando l’ilarità generale. Ron prese a ridere, rischiando di strozzarsi con il succo d’arancia che stava bevendo. 

“Ehi, tutto bene?”

Chiese Neville, preoccupato. Ron annuì piano, sorridendo ancora.

“Si, certo. Stavo solo visualizzando la scena, sarebbe forte!”

Spiegò il ragazzo, ricordando le urla dell’arcigna madre di Sirius nella casa di Londra adibita a quartier generale dell’ordine.

“Si, come no. Di sicuro le prenderebbe un colpo.”

Disse Sirius alzando gli occhi al soffitto mentre cercava di decidere se questo fosse o meno un male. 

“Perchè hai ancora le stampelle?”
Chiese Regulus pacato, osservando attentamente l’amico. James alzò le spalle, senza rispondere subito.

“Preferisco, sai per sicurezza..”

Disse poi, cambiando velocemente discorso. Sirius cercò lo sguardo di Lily, ma questa alzò le spalle e scosse la testa. Nessuno riusciva a capire cosa stesse passando nella mente di James.

Sebbene non volesse ammetterlo con nessuno, forse nemmeno con se stesso, tornare a camminare era stato difficile per James, quando era rimasto da solo nella stanza ed aveva provato a fare i primi passi senza le stampelle si era sentito impacciato, inciampava spesso ed era piuttosto scoordinato tanto che nella sua mente si era affacciato il pensiero che non sarebbe mai tornato lo stesso di prima. 

Nessuno aveva detto più nulla e dopo qualche minuto di silenzio le menti dei ragazzi erano ricadute negli stessi discorsi di sempre.

“Ci potrebbero volere anni prima di essere sicuri di averli recuperati e distrutti tutti. Prima di allora attaccarlo direttamente sarebbe un massacro.”

Aveva sospirato Hermione, cercando di frenare l’impazienza degli amici. Se la decisione si sferrare un attacco fosse stata di Harry, Sirius o James lo scontro avrebbe già avuto luogo. Nonostante fosse il primo a sapere quanto fosse importante andare con calma, Harry aveva solo voglia di chiudere quella partita una volta per tutte. 

“Dobbiamo andare con calma ed evitare di commettere errori.”

Aveva fatto eco Lily, conscia che fare un passo falso poteva costare loro la vita. 

“Quanti altri innocenti moriranno nel frattempo?”

Era stata la domanda di Harry, impaziente di fronte a tutto quell’orrore.
“Non possiamo salvare tutti. Mettitelo in testa Harry, ci saranno delle vittime in ogni caso.”

Cercavano pazientemente di spiegare, a turno, Hermione, Ginny e Remus. Harry scuoteva la testa e prendeva a disegnare ampi cerchi intorno al tavolo della sala comune dei Grifondoro senza dire una parola. Tutta la sua vita era stata una guerra, ovunque intorno a lui c’era sempre stata la disperazione, sui compagni di vita erano stati i lutti che lo avevano segnato. Ne aveva abbastanza, non importava come ma doveva mettere fine a tutto questo. Voleva un futuro che fosse diverso e sentiva di meritarlo. Una sorta di compensazione per quella lunga serie di sfortune che era stata la sua vita fino a quel momento.

Discorsi del genere erano ormai all’ordine del giorno. Il resto del gruppo era fermamente convinto a portare avanti la ricerca ma Harry cominciava a non crederci più. Da quando avevano trovato l’anello, non ancora distrutto, non avevano fatto nessun passo avanti. Avevano fatto ipotesi, visitato luoghi e incontrato diverse persone, senza arrivare a nessun risultato. 

La svolta era arrivata qualche settimana più tardi. La cosa che a tutti era sembrata più sensata era stata mettersi sulle tracce del diario del giovane Tom.

“Dobbiamo riaprire la camera dei segreti e recuperare il diario.”

Aveva sbottato Neville una mattina a colazione, tra gli sguardi preoccupati dei genitori e dei malandrini e quelli distratti di Harry, Ron, Ginny ed Hermione. Se per i primi la Camera dei Segreti era solamente una bella storia che si tramandava da sempre nei dormitori del castello per i secondi era un ricordo doloroso e recente. Una delle tante e pericolose avventure che li aveva portati ad un passo dalla morte.

“Il diario non era nella camera dei segreti, ce lo ha portato lui quando ha preso possesso della mente e del corpo di Ginny.”

Aveva replicato Ron, alzando le spalle ed allungando una mano verso il giornale che era appena atterrato di fronte alla tazza di latte di Piton.

“Fermi, cosa intendi esattamente quando dici che bisogno riaprire la camera dei segreti e che lui ha posseduto la mente ed il corpo di Ginny?”

Aveva chiesto Lily, curiosa ed impaziente. Tutti all’interno del castello avevano sentito parlare della Camera dei Segreti, una fantomatica stanza che racchiudeva chissà quali poteri oscuri e che non era mai stata trovata. Possibile che Harry e gli altri si fossero imbattuti anche in quel mistero? Anche i Malandrini ascoltavano, attendi a cogliere qualche dettaglio che fosse utile a perfezionare la mappa del Malandrino. James e Sirius si scambiarono un’occhiata complice.
“Ricorda uno dei momenti peggiori della mia vita..”

Spiegò Ginny, mescolando con attenzione i cereali nella sua tazza. 

“Non era stata colpa tua.”

Cercò di consolarla Harry, abbracciandola con dolcezza e stampandole un bacio sulle labbra. La ragazza annuì ma il suo volto rimase teso e preoccupato.

“Certo, ma quale altra fessa nel castello avrebbe potuto mettersi a raccontare i fatti propri ad un diario?”

Chiese la ragazza, alzando lo sguardo sul proprio compagno. In risposta Harry avvicinò il viso al suo e la baciò, facendole dimenticare tutto il resto. Il passato era passato, dovevano concentrarsi per salvare il loro futuro.

“Non guardare me, non ne so nulla.”

Esclamò James in direzione di Regulus e Piton, entrambi frementi.
“Deve essere una delle tante storie che non vi siete ancora decisi a raccontare.”

Concluse Lily, alzando le spalle.

“Non c’è molto da dire: Lucius Malfoy ha fatto scivolare il diario del giovane Tom Riddle tra i libri di Ginny, allora al primo anno. Lei lo ha trovato, si è fidata ed ha accidentalmente contribuito a riaprire la camera dei segreti.”

Riassunse alla fine Hermione, rivelando molte più informazione di quante i ragazzi avrebbero potuto immaginare.

“La camera dei segreti esiste?”

Esclamà Alice a bocca aperta, incerta se gioire di una scoperta di cui persino gli insegnanti erano all’oscuro oppure tremare all’idea delle cose oscure che poteva contenere.

“Non ti sei persa nulla, è solo un luogo oscuro dove abita un serpente decisamente fuori misura dall’aspetto e dai modi davvero poco socievoli.”

Mormorò Neville, distratto. Non era mai entrato nella stanza ma aveva visto e sentito abbastanza per decidere di non metterci piede. In quel tempo inoltre il Basilisco non era stato distrutto e dove essere abbastanza restio a ricevere visite.

“Che è successo dopo?”

Chiese Regulus, dimenticando tutto il resto.

“Il solito: ci siamo accorti di quanto stava succedendo e abbiamo avvertito gli insegnanti, nessuno ci ha creduto. Silente è stato cacciato dal castello, noi abbiamo combattuto da soli contro il fantasma di Tom Riddle, eliminato un Basilisco e rischiato di morire per poi salvarci in extremis.”

Raccontò Ron, trascurando di raccontare l’attacco ad Hermione, la discesa nella Camera oppure lo scontro tra Harry e il Basilisco.

“Forte.”

Esclamarono James e Sirius in coro, con gli occhi lucidi. Remus scosse la testa, quei due avevano una soglia di ciò che era pericoloso e di ciò che invece era divertente piuttosto sballata. 

“Raccontato in questi termini è una bella storia, ma credimi se ti dico che avrei preferito annoiarmi.”

Disse Harry, alzando le spalle. James aprì la bocca per fare un mucchio di domande ma venne bloccato da Frank.

“Torniamo al punto per favore?”

Chiese il ragazzo, guardando Ginny perchè proseguisse il racconto. I dettagli su quanto fosse lungo un Basilisco o come riduce le sue vittime potevano tranquillamente aspettare.
“Il diario contiene un pezzo dell’anima del nostro nemico. Dobbiamo trovarlo e distruggerlo.

Aggiunse la ragazza.

“Senza contare che con una zanna del Basilisco avremmo risolto il problema di come distruggere i pezzi dell’anima del Signore Oscuro.”

Aggiunse Regulus, alzando le spalle. Si trattava di un piano pericoloso ma anche lui come James e Sirius stava fremendo all’idea di mettere piede in un luogo magico talmente segreto da non essere considerato esistente nemmeno da un mago saggio e potente come Silente.

“Potrebbe davvero essere nella camera dei segreti?”.

Chiese Piton, curioso ed insieme spaventato all’idea di vedere quel luogo.

“Dici il Basilisco? Si è abbastanza probabile a meno che qualcuno non l’abbia liberato provocando morti e distruzione in giro per la scuola.”

Commentò Ginny sarcastica, cercando di scacciare dalla sua mente la paura e l’ansia che quel terribile essere aveva disseminato nel castello quando lei era al primo anno.

“Un si poteva bastare..”

Sbuffò Piton, risentito.

“Un luogo semplice da raggiungere.”

Commentò Remus con un poco di ironia nella voce.
“Beh, il effetti lo è.. il passaggio è nel bagno di Mirtilla Malcontenta..”

Disse Ron, grattandosi la testa.

“Che ne pensi Harry?”

Chiese Lily, fissando con attenzione il figlio. Negli ultimi giorni aveva visto un cambiamento in lui che non riusciva a definire fino in fondo. Era evidente che un’idea fissa gli frullava per la mente ma la ragazza non riusciva a definire cosa fosse.

“Sono scettico, ma fare un tentativo non ci costa nulla.”

Dichiarò Harry alla fine. Quasi avesse detto le parole magiche, tutti i ragazzi iniziarono a fremere per organizzare una spedizione. Tutti volevano andare, James in testa.

“Sono rimasto a guardare troppe volte, adesso tocca a me.”

Aveva esclamato il ragazzo, guardando gli amici con aria di sfida.

“Sei sicuro che sia una buona idea?”

Gli aveva chiesto Alice, preoccupata per la sua salute.

“Sto bene, sono guarito e non passerò un altro pomeriggio in biblioteca mentre voi frugate luoghi magici e vedere cose interessanti..”

Aveva protestato James, fingendosi più sicuro e determinato di quanto fosse in realtà. 

“E rischiate la pelle.. hai dimenticato di aggiungerlo!”

Aggiunse Remus, sbuffando divertito.

“Quindi è deciso, si parte. Direzione: il bagno delle ragazze!”

Esclamò Sirius, eccitato quanto un bambino alla sua prima partita ufficiale con la maglia da titolare.

“Accidenti amico, adesso si che sembri un pervertito!”

Fece eco Frank, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.

ANGOLO DELL'AUTRICE
Avete ragione su tutto. Si, sono pessima e non mi faccio mai viva. No, non sono sparita. Si, interno finire questa storia e mi sono ripromessa di postare più spesso ma sono riuscita a mettere in pratica i buoni propositi.
Non faccio altre promesse - farei brutta figura, ammetto i miei limiti - su quando posterò il prossimo capitolo (nella mia mente spero di farlo entro 2 settimane massimo, nella realtà boh..) ma vi assicuro che questa storia avrà un finale e voi lo potrete leggere.. In realtà è tutto già abbozzato ma ogni volta che mi metto a scrivere mi viene in mente che potrei ampliare ancora un po' la trama e così da 50 capitoli sono diventati 60, poi 70 e via così.

Insomma, scusate se sono poco affidabile e grazie per l'IMMENSA pazienza.

  
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