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Autore: sihu    19/03/2008    3 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ed eccomi ancora qui. Ho la sensazione che il capitolo 4 vi abbia deluso un po'..  spero di sbagliarmi!
In ogni modo in questo capitolo si passa ad un altro mistero, spero continuiate a seguirmi anche se non aggiorno più troppo velocemente.
Lo so che lo avevo promesso, ma ultimamente i miei amici mi stanno facendo organizzare un po' troppe cose da sola!
GRAZIE MILLE A TUTTE LE PERSONE CHE LEGGONO E CONTINUANO AD AGGIUNGERE TRA I PREFERITI LA MIA STORIA!
potterina_88 :  decisamente perdere un fratello è brutto. diciamo che ci sono quasi passata ma poi per fortuna si è risolto tutto e capisco il povero James.
i dettagli li scoprirai piano piano in qualche capitolo per poi arrivare a una descrizione con tt i particolari più avanti. non penso che per il momento il povero James voglia rivivere quel brutto ricordo. riguardo allo specchio, diciamo che la rivelazione vera e propria è nel sesto capitolo. cmq devo dire che sei parecchio perspicace. anche nei capitoli prima avevi intuito qualcosa.
vale lovegood : tranquilla, segui la storia e vedrai! sto preparandovi colpi di scena!!!
ithil_elendil : è gia, nessuno è mai bianco o nero, spensierato o depresso, e anche James è così. cmq tranquilla, nello specchio non ci sono mostri, per l'armadio se vuoi controllO!

BUONA LETTURA


CAPITOLO CINQUE
IN CERCA DI RISPOSTE

La settimana passò in un baleno, nessuno se ne rese conto e settembre finì. Improvvisamente era come se tutto il castello avesse dei dubbi, cercasse ovunque risposte e non si curasse del tempo che imperterrito passava. Nessuno però, in quello scorrere rapido di eventi trovava risposte, o forse qualcuno si.
Dal suo ufficio e dalla sua postazione privilegiata al tavolo degli insegnanti Silente guardava i suoi studenti, forse lui qualche risposta ce l’aveva davvero.
Forse lui sapeva perché Lily Evans non riuscisse a smettere di pensare all’amicizia persa e al suo migliore amico che si era unito ai mangiamorte. Magari lui avrebbe potuto dare una mano ad Alice a conquistarsi il suo moretto, o per lo meno le avrebbe detto che anche lui l’aveva notata ma non sapeva come avvicinarla. Tutto questo lo capiva semplicemente guardandoli, chiedendosi perché gli adolescenti non comprendono le cose che hanno a due palmi dal loro naso. Tuttavia questo movimento lo divertiva.
Il vecchio preside però si limitava a guardare le vite degli studenti scorrere e intersecarsi tra loro, cercando altre risposte che gli permettessero di fermare l’avanzata di Voldemord. Queste però non riusciva proprio a trovarle. Per quanto ancora sarebbe durato tutto questo? Guardava i ragazzi sedere a tavola ridendo con gli amici, affrontando le piccole sfide di ogni giorno, superando esami e imparando incantesimi. Sarebbe finito? Volemord avrebbe distrutto tutto questo con la sua mania della purezza del sangue?
A volte gli capitava di chiudere gli occhi per qualche istante e vedere nella sua mente delle scene in rapido movimento. Tom all’orfanotrofio, poi a scuola quando quell’aura oscura aveva cominciato a cadere su di lui, fino a qualche mese prima quando aveva bussato alla sua porta per un colloquio come insegnante nella scuola. Molte volte anche lui, il grande Silente aveva dei dubbi, si chiedeva se con il suo comportamento lo avesse influenzato, se magari si fosse comportato diversamente Voldemord starebbe seminando paura e morte per tutto il mondo magico e non?
Le voci della McGranitt e di Lumacorno che litigavano come al solito lo riportarono alla realtà. Si scosse dal quel torpore e riprese a mangiare scrutando la sala.
Il suo sguardo cadde sul tavolo di grifondoro dove sedevano tranquilli i malandrini. Stavano parlando tra loro, chissà che cosa stavano pensando di combinare. Tutto era tornato alla normalità dopo quella mattina che non si erano presentati a lezione, uno dei tanti segnali dai quali lo si poteva capire era la quantità di punizione prese da Sirius e James da quel giorno!

Al tavolo di grifondoro i malandrini al gran completo stavano discutendo di un fatto decisamente strano riguardante lo specchio di James. Per tutta la settimana non avevano fatto altro che vedere quegli occhi verdi che li fissavano.
Se all’inizio Remus pensava che fosse frutto dell’immaginazione e della mente sconvolta di James ora aveva dovuto cambiare idea. Anche lui, Sirius e Peter avevano visto.
James si era ripreso completamente da quella sera. Era stato lui stesso a raccontare quanto era successo e ripetere ciò che aveva detto la mattina a Peter quando si era precipitato in camera a cercarli. Peter aveva abbassato la testa mormorando a mezza voce qualcosa riguardo a quanto era stupido e non aveva capito nulla. Gli altri tre malandrini non avevano capito a che si riferisse ma l’importante era che tutto fosse tornato alla normalità. Ora conoscevano il segreto di James, che tuttavia era stato fin troppo vago con loro in proposito, non sapevano se fosse per lo scarseggiare o perché non ne fosse pronto, ma non era entrato molto più nei dettagli di quella storia.
Aveva detto loro solamente qualcosa a proposito di un mago, Greyback, che aveva attaccato James e il fratello mentre giocavano, James si era salvato nascondendosi in un cespuglio, Steven invece No.
 
JAMES “ non sapevamo quasi nulla della magia, né del perché ci stava attaccando”

Questo li sconvolse, se Remus aveva sempre pensato che trasformare un bimbo il lupo mannaro fosse crudele dovette ammettere con se stesso che cercare di massacrare due bambini che giocavano innocentemente al parco era quasi più terribile. Almeno il lupo che lo aveva morso aveva dalla sua di non essere in sé e di non essersi potuto controllare.

JAMES “ era il mio gemello, eravamo due gocce d’acqua. Non riuscivamo né a distinguerci né a tenerci fermi”

Ogni tanto James diceva loro qualche dettaglio, e loro piano piano erano riusciti a farsi un idea di questo Steven, o almeno, di come avrebbe dovuto essere.
Sirius all’inizio si trovò spiazzato. James aveva un gemello e non glielo aveva mai detto! Ma poi la rabbia e l’indignazione lasciarono il posto alla tristezza per quello che aveva dovuto passare il suo amico. Anche lui aveva perso un fratello, Regulus lo considerava un traditore ed era morto per la sua famiglia, ma almeno erano vivi. Pensò perfino che forse avrebbe dovuto accadere il contrario, che il destino avrebbe potuto prendersi Regulus e lasciare a James il suo gemello Steven. Chissà che baraonda sarebbe stata se Steven fosse stato nella loro banda. Questo pensiero non poteva lasciare nessuno di loro, e immaginarono che non avesse mai lasciato James dal suo arrivo a scuola il primo anno.
Mentre addentava la sua fetta di torta al cioccolato lo sguardo di Remus cadde sugli amici. James e Sirius erano impegnati a fare ipotesi sul mistero dello specchio e Peter li guardava cercando di dire la sua. Era fantastico assaporare la normalità, quegli attimi in cui il mondo e i suoi problemi non li toccavano. Fuori dalla scuola infuriava una guerra tremenda, schiere di mangiamorte uccidevano senza ragione babbani e i maghi che cercavano di fermarli, di lì a pochi mesi avrebbero dovuto scegliere da che parte stare, se combattere o nascondersi e il mondo lo avrebbe additato e scansato come un pericolosissimo lupo mannaro. Ma ora non importava, erano nella Sala Grande e stavano facendo colazione tutti insieme, cercando di risolvere il mistero del momento.

JAMES “ ci deve essere un terzo specchio..”

Ipotizzò James. Era la sola spiegazione possibile. Un terzo specchio che poteva in qualche modo intercettare gli altri due, anche se non si spiegava perché compariva sempre nel suo e mai in quello di Sirius.

SIRIUS “ come è possibile?”

Guardò negli occhi il migliore amico e vi lesse che anche lui si chiedeva perché non avesse ancora visto gli occhi nel suo specchio. I due specchi si riflettevano l’un l’altro per cui non capiva come quegli strani occhi comparissero solo nello specchio di James.

JAMES “ come te lo spieghi senno?”

Era l’unica spiegazione possibile. Anche se improbabile, lo avrebbe saputo se ne esisteva un terzo.. Inoltre era un pericolo se una terza persona poteva spiarli. Avrebbe potuto scoprire il segreto di Remus e denunciare tutte le loro malefatte, il che poteva essere decisamente problematico.

PETER “ in effetti..”

REMUS “ non possiamo chiedere a qualcuno quanti specchi esistono che possono parlare con i vostri due?”

Pensava al padre di James, che aveva dato loro quegli specchi. In fondo erano appartenuti a lui, così come il mantello dell’invisibilità, doveva saperne per forza più di loro.. Forse poteva anche dire loro se una cosa del genere fosse già accaduta o meno.

JAMES “ potrei provare a chiedere a mio padre.. Più tardi gli scriverò una lettera..”

Lo sguardo gli cadde su una ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi seduta qualche metro più in là. Un raggio di pallido sole entrava dalla finestra e gli illuminava il viso. Era pensierosa, doveva esserci qualcosa che non andava. La sua amica le stava raccontando qualcosa ma si vedeva lontano un miglio che lei non le stava prestando attenzione. Era distratta, James si chiese perché.
Aveva passato gli ultimi tre anni a guardarla incantato mentre erano in sala grande, adorava quando lei spostava quella ciocca ribelle che le cadeva davanti agli occhi. Quante volte l’aveva sognata, quante volte aveva sperato che diventasse la sua ragazza, l’aveva amata con tutto se stesso e aveva passato ore e ore a scrivere le sue iniziale L E su libri e pergamene invece che ascoltare le lezioni. Poi d’improvviso, quando l’aveva vista alla stazione il 1 settembre aveva realizzato che non sarebbe mai stata sua. Non era ancora capitolata né lo avrebbe fatto mai. Aveva litigato con Piton, la loro grande amicizia era finita e lei aveva bisogno di qualcuno che glielo facesse dimenticare, una persona con cui prendersela e James aveva fatto si di essere quella persona. Era diventato la persona che lei odiava, quella con cui si sfogava, se la prendeva, non si sarebbe mai potuta innamorare di lui, ma a James non importava. Era meno triste, e anche se lo faceva soffrire immensamente l’idea che non sarebbe mai stata sua, vederla sorridere lo rendeva ugualmente felice. Lui, famoso per non fermarsi prima di avere ottenuto quello che voleva si era arreso per la prima volta nella sua vita. La domenica successiva ci sarebbe stata una visita al villaggio magico, la prima di quell’anno e lui non le aveva nemmeno chiesto di uscire. Ormai conosceva bene la risposta. Il concetto era sempre lo stesso, alle volte con qualche insulto in più, ma sempre e comunque, no!

REMUS “hai detto che la prima volta sei riuscito a vedere quegli occhi per qualche secondo in più.. James, Jamie, JAMES!”

L’amico non dava segno di voler rispondere, anzi, a dire il vero sembrava non avere nemmeno sentito Remus. Era incantato sulla rossa, ma Remus non ci fece caso.

JAMES “ scusa, stavi dicendo?”

REMUS “ la prima volta che hai visto quegli occhi, non li hai riconosciuti?

Remus con pazienza riformulò la domanda all’amico che sembrava non averlo ascoltato minimamente. Era perso su un altro mondo, esattamente come Sirius che come ipnotizzato dalla scollatura della ragazza di corvonero che aveva di fronte.
Gli era sembrato che James avesse detto qualcosa in proposito a una somiglianza, però non ricordava esattamente di chi parlasse.

JAMES “ è strano ma.. Ecco.. Sembravano quelli della Evans..”

Si ricordava perfettamente. Erano identici a quelli della ragazza, solo che più tristi, senza speranza. Sentendo quel nome Sirius si destò all’improvviso dalla sua dolce visione.

SIRIUS “ Evans?!”

Per poco non si strozzava con il succo d’arancia. Come era possibile? Non poteva essere vero.. Se lei aveva un terzo specchio voleva dire che poteva intercettare le loro comunicazioni, sapere tutto quello che facevano, scoprire il segreto di Remus e li avrebbe di certo messi in punizione a vita. E poi ultimamente era decisamente sempre in mezzo ai piedi. Da quando aveva litigato con Piton passava tutto il suo tempo facendo i suoi doveri di caposcuola, dando punizioni a non finire.

PETER “ pensate davvero che lei possa avere il terzo specchio gemello..”

Anche Peter doveva avere pensato le stesse cose. Il panico stava dilagando tra i malandrini.

SIRIUS “ .. che non sappiamo nemmeno se esiste!”

Concluse Sirius, confidandoci tutte le sue speranze. Se il terzo specchio non esisteva erano salvi, avevano qualche speranza di non essere espulsi.

REMUS “ beh, quello lo scopriamo appena James scrive a suo padre.. E poi anche se lo ha La Eva..”

Remus si bloccò improvvisamente quando vide proprio Lily che si avvicinava per informarlo su qualche circolare. Stava per tradirsi ma per fortuna lei non aveva prestato attenzione a quello stava quasi per dire Remus. Anche lei come James poco prima era persa in un altro pianeta. Remus si domandò quale potesse essere.
Mentre se ne stava andando Lily incontrò lo sguardo di James. Lui stava sorridendo, chissà per quale ragione. La sua risata era perfetta, sentiva come se un raggio di sole le avesse illuminato la giornata. Sorridendogli in risposta raggiunse Alice per andare a lezione chiedendosi perché il suo cuore avesse improvvisamente accelerato. Era solo James, anzi no Potter. Non poteva fargli quell’effetto. Non disse niente ad Alice per non sentirsi dire che lei segretamente amava Potter perché non era così. Lei non lo poteva sopportare, era presuntuoso, pieno di se, con quel boccino sempre tra le mani, i capelli in disordine e quella risata perfetta. Cosa le stava succedendo? Stava trovando un lato positivo in Potter e qualche sera prima gli aveva anche dato un bacio sulla guancia. Non poteva essere così, amare James Potter, che grandissima idiozia!
Con questi pensieri in testa uscì dalla sala grande. Voleva convincersi che non fosse così, solo che più la sua testa trovava motivi per odiarlo, più il suo cuore accelerava pensando a quel sorriso. Alice, di fianco a lei la guardava divertita. Era sicura di sapere che stava passando per la mente della sua amica, e per la prima volta non aveva dubbi che si trattasse di Potter e non di Piton.

  
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