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Autore: duha    14/09/2013    1 recensioni
Dal capitolo 2:
"Mi ha guardata con fare preoccupato poi si è tirato su in piedi di scatto, sembrava aver avuto un'...
- IDEA!
- Mi preoccupi quando fai così, sai? Ahahahah!
- Mettiti con me!
- EH?"
Sofia frequenta la 3a media e quest'anno tutte le sue amiche sembrano più cresciute di lei: tutte d'estate hanno avuto una storia d'amore, il primo bacio, fidanzato e tutte altre cose che lei non ha mai vissuto prima d'ora! Così ecco che nasce l'obbiettivo di Sofia: avere un fidanzato entro le prossime vacanze estive.
Stringe così un patto con l'amico Luca, uno dei più popolari ragazzi della scuola, che si fingerà suo fidanzato ma...
Sofia si accorgerà ben presto che i suoi sentimenti sono diventati veri e non sta più fingendo con Luca!
Come farà a dirglielo? E le sue amiche, se scopriranno che era tutta una messa in scena, come reagiranno?
Okay, hm, premetto che ho scritto questa storia l'anno scorso ma siccome nel sito in cui l'avevo pubblicata aveva avuto abbastanza successo, volevo riprovare qui :) spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Dopo pranzo, Luca si alzò da tavola e con la scusa di dover andare a casa a studiare, lasciò la sala da pranzo salutando i miei genitori, mentre io lo seguii in giardino:
- COSA PENSI DI FARE?!
- Vado a casa.
- Perchè, perchè fai così? Cos'è successo?
- Chiudiamola qui con il "fidanzato per finta", chiudiamola qui con tutto... Ora devo andare.
Le lacrime presero a scendere, senza che io riuscissi a contenerle:
- Sofia stai piangendo?
- I-Io.. DAH, VAFFANCULO! - gli urlo contro, per poi tornarmene in casa. Non capivo niente, è tutto uno schifo! Volevo solo riuscire a ritornare amica con le ragazze, e mi ritrovo il mio migliore amico che mi bacia e poi mi evita, la ragazza più popolare della scuola che praticamente vuole uccidermi e l'attenzione di tutti. Che schifo! Volevo solo piangere e starmene da sola, così passai il weekend chiusa in camera, ad ascoltare la musica. Ero così felice quando ci baciavamo, e invece lui... chissà perchè lo ha fatto se non gli piaccio. Per divertimento? Non avrei mai immaginato che Luca potesse essere uno così.

Lunedì, arrivai davanti a scuola con l'intenzione di risolvere con lui: dovevo dimenticarmi dei piccoli sentimenti che avevo per lui e far tornare tutto come prima, io e lui, come fratello e sorella... Raramente litighiamo e quando succede ne rimango distrutta..
- SOFIA! SOFIA!
- Luca?
- IL CELLULARE, LO HAI MANDATO IN VACANZA O COSA?
Guardai il displey, e trovai 6 chiamate perse e 3 messaggi da Luca.
- Senti, Sofia, mi dispiace per l'altro giorno... Non mi piace quando litighiamo.
- Neanche a me..
- Tutto come prima?
- In che senso?
- Fidanzati per finta..
- Oh, sì...
Strano, ma almeno siamo riusciti a risolvere. Entrai nei bagni della scuola per rinfrescarmi la faccia, quando una porta dei gabinetti si aprì alle mie spalle e una mano mi afferrò il collo in modo violento.
- Ciao, piccolina. Come va tra te e Luca?
- V-Vanessa... mi fai male, lasciami..
- NO! Te lo avevo detto di smetterla, te lo avevo detto. Ragazze tenetela ferma.
Mentre urlavo e cercavo di liberarmi, due ragazze mi tenevano stretta torcendomi i gomiti contro la schiena. Vanessa, dopo aver indossato un tirapugni, si avvicina lentamente a me, guardandomi in modo divertito.
- Ora ti darò una bella lezione.
E fu un attimo. Mi ritrovai distesa a terra, la guancia sul pavimento freddo ed umidiccio del bagno delle ragazze, e tutto si fece buio..

Quando ri-aprii gli occhi, mi ritrovai nell'infermeria della scuola, su un piccolo lettino con un lenzuolo e una brocca d'acqua vicina: quando l'infermiera vide che ero sveglia, andò a chiamare la preside, che venne a vedere come stavo. Quando stavo per raccontare l'accaduto, Vanessa entrò nell'infermeria con le lacrime agli occhi: - Oh, è sveglia! Meno male, ero così preoccupata...
- Vanessa, grazie per aver chiamato le professoresse. Sai Sofia, se non fosse stato per Vanessa saresti ancora lì nel bagno..
- Sì, ho chiamato io aiuto, ero così preoccupata!
Cosa?! Oddio, non posso crederci, seriamente?
- No presidem si sbaglia, è Vanessa che.. - mentre lo dicevo, la vidi alle spalle della preside che tirava fuori dalla sua borsetta il tirapugni, ancora sporco del mio sangue. Non potevo fare altro che star zitta. Quando tutti uscirono e rimasi sola per "riposare e rimettermi in sesto", come detto dall'infermiera, una voce mi chiamò da dietro una tendina della stanza:
- Chi c'è?
- I-Io... S-Sofia, so come.. come aiutarti...
Ed ecco la persona più inaspettata che sarei potuta trovarmi vicina: la Made. La chiamano così a scuola, è una ragazza abbastanza strana: se ne sta sempre da sola, è strana, indossa sempre vestiti e trucco neri, è molto gotica, mette quasi paura.
- Tu sei la Made, che ci fai qui?
- M-Mi chiamo Madeline. E.. So come aiut-tarti. E-Ecco.
Mi porse una telecamera nera: c'era il video dove Vanessa mi picchiava!
- Eri nei bagni!
- S-Sì.. tienila.. i-io devo .. andare...
E uscì, camminando silenziosamente, come un fantasma.

Quando la mia mandibola si riprese un pò dal dolore atroce che dal bagno all'infermeria mi aveva torturata, andai nell'ufficio della preside, che era al telefono con mia madre (non oso immaginare quanto fosse preoccupata..).
Volevo entrare, sapevo che era la cosa giusta da fare, ma la paura mi bloccò e misi la telecamera di Madeline nello zaino...
  
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