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Autore: Bei e Feng    15/09/2013    4 recensioni
L'estate è il periodo di vacanze per eccellenza. Vacanze che di solito si passano al mare. Anche se Tsuna preferirebbe passarle a casa a recuperare le ore di sonno perse con scontri mafiosi vari.
Ma se Kyoko lo invitasse a passare un'intera giornata al mare con lei, loro due soli?
Tsuna immagina già che questo piccolo invito possa diventare l'inizio della sua storia d'amore con la ragazza più carina della scuola.
Ma le cose non sempre accadono come vogliamo noi!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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Innanzitutto ci scusiamo per il ritardo: ci sono stati degli imprevisti che non abbiamo calcolato.
E siamo arrivati alla fine di questa sgangherata storia estiva! In quest'ultimo capitolo si chiariranno tutte cose rimaste irrisolte (che non sono molte). Se vi è piaciuta, noi autrici ne siamo felici, altrimenti... lo siamo lo stesso per la vostra pazienza. ^^
Ma cominciamo con lo spettacolo.
Quindi buona lettura e a presto!!! ;)
 
 
Tsuna e i restanti invitati allo spettacolo della parrocchia arrivarono al teatro comunale con una mezz'oretta di ritardo per cause lambesche, ma, per loro fortuna, i Varia si sarebbero dovuti esibire più o meno a metà spettacolo, quindi non si persero nulla di fondamentale. Quando da dietro il sipario rosso emerse un'austera suora in nero, annunciando il siparietto di Lussuria e Levi-A-Than, e partirono i consoni applausi, Ryohei e Yamamoto tirarono fuori un paio di trombette da stadio che Gokudera fece sparire in un batter d'occhio.
Allora, improvvisamente, il sipario si alzò su uno sfondo da Lago Dei Cigni, dove, nella semioscurità creata dalle luci dalle tonalità più tenui, si stagliavano due sagome in controluce. Una più slanciata, e l'altra più robusta. Tsuna aveva un orrendo presentimento che, non appena il palcoscenico venne investito dalla luce giallognola di un faretto, divenne certezza, e poté così vedere i volti truccati a mo'di tragedia greca dei due Guardiani dei Varia, poi la calzamaglia a fiori di Luss e il tutù rosa confetto di Levi. Dopo un profondo inchino, i due ballerini si cimentarono in un ballo di danza classica, ispirato al Lago Dei Cigni, dove Luss cercava di mettere tutta la sua passione e Levi dava il peggio del peggio.
Kyoko, e Haru seduta dietro di lei, entusiaste, applaudivano. Tsuna, accanto a Kyoko, guardava, inchiodato alla sua poltroncina, la scena imbarazzante che gli stava passando davanti agli occhi. Yamamoto e Ryohei incoraggivano i ballerini con rumorosi applausi e Gokudera, accanto a Tsuna, cercava di far cozzare le teste vuote di Sasagawa e Takeshi.
Quando questa scenetta finì, e il sipario si richiuse di fronte all'inchino dei due ballerini, Tsuna tirò un sospiro di sollievo, Ryohei si era commosso per una danza tanto ESTREMA!, mentre Haru e Kyoko chiedevano il bis.
 
Intanto, dietro le quinte, Squalo osservava con ansia la scenetta di Luss e Levi e la gente che applaudiva.
Nervoso, si rivolse a Bel, dietro le quinte insieme a lui, seduto su una sedia e intento a pettinarsi i capelli.
- Voooi!!! Principe imbecille, cosa facciamo noi due??? - mormorò Squalo, furioso.
- Boh! - rispose il Principe, vago e per nulla preoccupato.
- Ehi, fecce, - intervenne Xanxus, con un ghigno che non prometteva niente di buono. - Io un'idea ce l'avrei. -
E indicò loro il trattorino giocattolo che il boss stesso aveva insistito per portarsi dietro.
- Eh no, eh! - esclamò Squalo, irritato. - Io con il principe pazzo non ci penso neppure! -
- A chi hai dato del principe pazzo? - sibilò Belphegor, furioso.
 
Poco dopo un'altra suora uscì da dietro il sipario, annunciando il turno di Superbi Squalo e Belphegor. Seguirono i soliti applausi e l'incursione di Ryohei con una delle trombette da stadio sequestrate da Gokudera, poi il pugile andò 'a fare un saluto' agli occupanti della fila di fronte, accompagnato da un cazzotto del bombarolo.
Haru sbarrò gli occhi, e richiamò l'attenzione di Hayato con l'aria della nonna che si rivolge al nipote dopo aver scoperto qualcosa di sconveniente guardando fuori dalla finestra.
- Ma Gokudera! Non vedi cosa sta facendo Ryohei??? Non gli dici niente??? - squittì la ragazza, perplessa.
Il ragazzo lanciò un'occhiata a Testa a Prato, atterrato tra le braccia di una Chrome imbarazzatissima e sotto gli occhi di un Mukuro diventanto nero dall'ira.
Senza aggiungere niente, Gokudera grugnì, e il sipario si aprì. Per un breve attimo la scena rimase vuota, poi si udì un suono di clacson giocattolo, e il trattorino che Ryohei aveva regalato a Squalo comparve sulla scena a velocità bradipo, portando con sé Bel e Squalo travestiti da pagliacci, accompagnati dagli applausi e dalle risate dei presenti. Il principe, rannicchiato praticamente sulle spalle dello spadaccino, suonava un clacson dritto nelle orecchie del povero guidatore imbronciato. Arrivati al centro del palcoscenico, Superbi cacciò Bel fuori dalla 'vettura' e fece per tornare dietro le quinte, sempre a bordo del trattorino, ma Belphegor lo precedette e lo fermò porgendogli la mano destra in segno di scusa. Squalo, brontolando, la strinse, e la ritrasse di scatto, percependo una scossa elettrica.
Nuova risata dagli spalti.
Allora Squalo saltò addosso al suo collega, che si scansò appena in tempo per evitarlo. Poi, mentre lo spadaccino stava per rimettersi in piedi, Bel gli saltò sulle spalle, utilizzando i suoi capelli come redini.
- Allora? - chiese Belphegor, ridacchiando. - Ti penti di avermi dato del principe pazzo? -
- No! - affermò Squalo, disarcionandolo.
Bel stava per rimettersi in piedi, quando Squalo gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Disgustato e con aria da snob, il principe fece per rialzarsi da solo, ma il suo capitano lo afferrò saldamente per un polso e lo scaraventò dietro le quinte. Rivolse poi un profondo inchino e un grande sorriso agli spettatori, e uscì di corsa a bordo del trattorino, tra le risate e gli applausi generali. 
 
Ormai alla fine dello spettacolo fu presentato il siparietto degli ultimi due rimasti: Xanxus e Mammon. Mentre Tsuna si chiedeva, applaudendo, che cosa avrebbe potuto combinare Xanxus, il sipario si aprì, e su una scena completamente vuota, comparve il boss dei Varia, seduto sulla sua amata poltrona e con Mammon (evidentemente l'effetto della modifica apportata da Giannini al bazooka di Lambo era già terminato, contro le previsioni del tecnico) seduta sul ginocchio destro del boss.
- Feccia, sbrighiamoci a fare questo numero. - borbottò lui. - Mi sono già rotto. -
- Perché tutta questa fretta? Non vedi che bel pubblico che abbiamo davanti? - rispose Mammon, ironica.
Un 'Oooh!' di ammirazione si levò dalla platea. Yamamoto, attonito, guardava la scena con la stessa aria di un bambino che guardasse un domatore di leoni al lavoro, incurante di Gokudera che cercava di fargli capire che quelle erano due persone e che Mammon non era un pupazzo.
- Adesso voglio ventimila yen per ogni 'Oooh!' che mi giungerà alle orecchie! - protestò l'Arcobaleno, indignata.
Gli spettatori risero, credendola una battuta.
- Quarantamila! - rincarò Mammon, sempre più piccata.
Un altro scroscio di risate e di applausi.
- Feccia, inventati qualcosa! - ordinò Xanxus, sbuffando e facendo per tirare fuori una delle sue pistole.
- Capo, che ne pensi se parliamo un po'dei tuoi sottoposti? - intervenne Mammon, precipitosamente.
Il boss la guardò, torvo.
- Poi si mangia, sì. - rispose l'illusionista, mentre dal pubblicò partiva un altro scoppio di risate.
Xanxus grugnì, probabilmente in modo affermativo. Allora Mammon estrasse un telecomando da sotto il mantello, lo puntò al di sopra della platea e premette un bottone, accendendo quello che aveva tutta l'aria di essere un proiettore, che stampò sulla parete alle sue spalle (e di fronte agli spettatori) un'immagine. Una foto, per l'esattezza.
La platea rise di nuovo.
- Che cosa ne dici di lui? - chiese l'Arcobaleno al suo capo.
Xanxus guardò con aria annoiata la foto proiettata sulla parete che rappresentava Levi in versione estiva, in lacrime di fronte al suo cono gelato caduto a terra.
- Patetico. - grugnì l'uomo, mentre, dietro le quinte, il Guardiano Del Fulmine dei Varia brandiva uno dei suoi parafulmini nel tentativo (sviato da Lussuria) di accoppare Mammon, e Squalo e Bel ridacchiavano.
- Io lo trovo simpatico. - disse l'illusionista, mentre gli spettatori ridevano. - Passiamo alla successiva. - e cliccò un pulsante del telecomando, cambiando immagine.
Stavolta la reazione del pubblico fu disomogenea: qualcuno scoppiò a ridere e per poco non andò in crisi, altri sgranarono gli occhi, e altri ancora accolsero quell'immagine con un fischio ammirato. Yamamoto e Ryohei urlarono un 'Vai così, Squalo!', e Squalo stesso avvampò d'ira, mentre Xanxus coprì uno scoppio di risa con un falso colpo di tosse.
- Questa devi ammettere che è divertente. - commentò Mammon, sorridendo, divertita.
- Forse hai ragione, feccia. - annuì Xanxus, ammirando il povero Squalo nelle sue vesti principesche, che urlava contro l'obiettivo, infuriato.
Stavolta, dietro le quinte, Lussuria dovette trattenere lo spadaccino dall'affettare Levi, che si era appena cimentato in una imitazione di Superbi versione femminile con tanto di ombrellino parasole, causando una crisi di risate al principe dei Varia.
- Se il pubblico lo permette, passiamo alla prossima immagine. - disse Mammon, cercando di non ridere.
Una risposta affermativa si levò dagli spettatori, e l'illusionista premette un pulsante, passando all'immagine successiva, accompagnata dalle risate del pubblico.
- E questa? - chiese Mammon al suo capo.
Xanxus si strinse nelle spalle, di fronte alla foto di un Bel completamente frastornato che ballava tra le braccia di un Fran ovviamente inespressivo.
Il principe cercò di raggiungere il palcoscenico, trattenuto dal povero Lussuria, che cercava contemporaneamente di dissuadere Levi e Squalo dal fare l'imitazione dell'immagine.
- Non ti è piaciuta? Vediamo cosa ne pensi della prossima. - disse Mammon, premendo per l'ultima volta il bottone.
Uno scroscio di risate ancora più sonore raggiunse il palcoscenico dalla platea, di fronte ad una foto che immortalava il povero Superbi Squalo soccombere sotto il peso di Xanxus e della sua poltrona durante il ballo di Ferragosto.
Il 'VOOOI' furioso dello spadaccino si confuse e venne soffocato dalle risate accorate del pubblico.
Xanxus annuì, compiaciuto.
- Questa è bella! - disse. - Proiettane delle simili! -
In quel momento Squalo comparve da dietro le quinte, rosso in volto.
- Adesso vi faccio vedere io cosa vi proietto! - borbottò, spingendo la poltrona via dal palco, mentre gli spettatori li salutavano con un caloroso applauso e un altro scoppio di risate. 
 
All'uscita del teatro, i Vongola restarono a lungo ad aspettare i loro attori, senza sapere che la loro squadra assassina, dopo una lunga zuffa che aveva messo k.o. lo spogliatoio, i magazzini, qualche costume, diverse scenografie e tutte le quinte del teatro, si era già dileguata dall'uscita posteriore.
Restarono ad aspettare inutilmente lì per una mezz'oretta, poi furono costretti ad andarsene per non perdere il loro volo per il Giappone.  Ritornati a casa, ognuno lentamente riprese le sue solite abitudini:
Casa Sawada...
Tsuna varcò l'uscio di casa, si levò lentamente le scarpe e salì al piano di sopra, aprendo la porta della propria camera. Incurante del letto ancora disfatto dal giorno della sua partenza, si buttò sulle lenzuola, esausto, chiudendo gli occhi e sospirando al pensiero che quella vacanza di sopravvivenza era appena terminata.
Un'improvvisa sensazione lo costrinse ad aprire gli occhi, incontrando la faccia malandrina del suo tutor.
- Reborn... - disse il ragazzo, gli occhi socchiusi, praticamente mugugnando nel cuscino.
- Cosa credi di fare, Imbranatsuna? - gli chiese Reborn, senza mutare espressione.
"Sento aria di idee assurde e poco piacevoli..." pensò Tsuna, puntellandosi con i gomiti.
- Perché? - domandò il Decimo, sospettoso.
L'Arcobaleno sorrise, divertito:
- Domani comincia la scuola, e devi ancora fare tutti i tuoi compiti. -
- EH??? - urlò Tsuna, cadendo dal letto.
- Ma non sei l'unico. - concluse Reborn, saltando fuori dalla finestra. - Ciao ciao! -
- Cosa...? - cercò di chiedere Sawada, massaggiandosi la testa, prima che un coro di voci alle sue spalle attirasse la sua attenzione e lo facesse voltare verso la porta, dove Gokudera, Yamamoto, Haru, Ryohei, Kyoko e Chrome stavano in piedi davanti a lui, imbracciando ciascuno un paio di libri e quaderni.
- Siamo venuti a fare i compiti con te! - esclamarono, contenti, all'unisono.
Tsuna rise, sollevato, al pensiero che, quando una pena è condivisa, ci si sente molto meglio.
 
Ex scuola di Kokuyo...
Mukuro, seduto sul divano, guardava pensieroso la parete opposta, illuminata dai colori accesi del tardo pomeriggio, che filtravano da una finestra alle sue spalle.
- Cosa fai, maestro? Conti i buchi della parete? - chiese una voce atona e infantile alle sue spalle.
Afferrato il forcone, Mukuro, senza nemmeno voltarsi per prendere meglio la mira, trapassò il cappello dell'allievo, poi rimise l'arma per terra, al suo fianco, senza proferir parola e senza distogliere lo sguardo dalla parete.
Era infatti lo stesso Fran a renderlo così pensieroso: ad una settimana dal loro ritorno a casa, l'illusionista non riusciva ancora a spiegarsi come quell'inutile bamboccio fosse riuscito a risolvere a velocità impressionante i cruciverba che lui, quella notte che era rimasto senza dormire, gli aveva dato per farlo addormentare. Non poteva essere riuscito a farli con il suo normale quoziente intellettivo! E quindi? Che spiegazione dare a questo prodigio?
Mukuro si voltò, osservando Fran che, chino a terra al centro della stanza, stava armeggiando con i proprio bagagli. L'illusionista si alzò, avvicinandosi al suo allievo e sbirciando nella valigia senza attirare l'attenzione del ragazzino. E restò senza parole: tra indumenti e svariati oggetti per la toletta erano infilati ritagli di diverse settimane enigmistiche che riportavano le soluzioni dei cruciverba che Mukuro aveva dato al suo allievo.
Allibito, il ragazzo alzò gli occhi su Fran che, accortosi del suo sguardo, lo osservava con occhi vuoti.
- Allora è così che risolvevi i miei cruciverba! - esclamò Rokudo.
- Maestro, il fatto è che le riviste che avevi portato con te erano vecchie di almeno tre anni, e io sono riuscito a prendere i numeri successivi, dove c'erano le soluzioni. - spiegò l'allievo, atono. - E non è stato difficile nasconderle tra le pagine delle Settimane Enigmistiche che mi passavi di volta in volta... -
Fran si fermò: lo sguardo omicida del suo maestro non prometteva nulla di buono.
 
Villa Varia...
- Feccia, ho sete! - un proiettile infuocato attraversò la porta della camera di Squalo, sfiorando il capo dello spadaccino addormentato (che sperava di godersi un meritato riposo).
- VOOOI!!! Hai un bicchiere pieno d'acqua sul comodino, e se non vuoi prenderlo, fattelo prendere da quel leccapiedi! - rispose Squalo, svegliandosi di soprassalto e girandosi dall'altra parte.
In quel momento un altro proiettile sfrecciò sopra di lui.
- Non voglio l'acqua: va'a prendere qualcos'altro! - ordinò il boss. - Con il trattore giocattolo! -
Squalo scaraventò le coperte via dal letto e si alzò, imprecando e borbottando mentre usciva dalla stanza, percorreva il corridoio e poi scendeva le scale. Avrebbe continuato così fino a che non fosse rientrato nel letto dopo aver consegnato al boss 'qualcos'altro' da bere, se non fosse stato per quella strana luce proveniente dall'ingresso, dove stava per entrare per poi raggiungere la cucina.
Una volta terminate le scale, lo spadaccino, con prudenza e un po'di sorpresa, sbirciò nella stanza tenendosi nascosto. Poi sbatté gli occhi, perplesso.
Che ci faceva il pervertito lì a quell'ora?
Luss stava seduto alla scrivania davanti al computer che tutti i Varia avevano in comune (anche se alcuni di loro ne avevano uno personale, ma ufficialmente quello era l'unico).
Squalo restò a guardarlo, in attesa. A quanto pareva il pervertito era di nuovo in uno stato di sonnambulismo. E aveva ancora a che fare con la 'lavatrice', che stavolta era il computer.
- Lussuria, forse la lavatrice è nello stanzino qui accanto? - gli chiese Squalo, dopo averlo osservato a distanza per qualche minuto.
- Ma no, Squ-chan - rispose lui, voltandosi. - Quello è l'armadio. -
Così Squalo ebbe l'occasione di guardare meglio ciò che l'altro Varia stava combinando: era finito, inconsciamente, su un sito religioso.
- E se ci pensassi io alla lavatrice? - si offrì Squalo. - Tu devi riposare. -
Luss si alzò dalla sedia, commosso.
- Come sei dolce oggi Squ! - e dette un buffetto alla tenda. Poi ritrasse improvvisamente la mano, sorpreso. - Santo cielo! Mettiti un po'di crema idratante in faccia: hai la pelle che sembra la stoffa della tenda! Comunque grazie ancora, Squ... Sai usare la lavatrice, vero? -
- Certo. - annuì Squalo. - Ma ora levati dai piedi prima di combinare un macello con quella 'lavatrice'. -
E Luss ubbidì, scendendo le scale che conducevano in cantina con la convinzione di salire le scale per andare in camera sua. Lo spadaccino si accertò di averlo chiuso a chiave per evitare che combinasse altri guai, prima di andare a spegnere il computer. Ma qualcuno doveva averlo preceduto.
- Mammon! - esclamò Squalo, trovando l'Arcobaleno seduta al computer, mentre scorreva la cronologia con aria stravolta.
- Non è possibile!... - mormorò Mammon, ancora sconvolta. - Non può essere!... -
- Che cosa? - chiese lo spadaccino, scocciato.
- Quel deficiente... è stato lui a cancellare la prenotazione! - Mammon si abbandonò sulla tastiera del computer scoppiando in un pianto inconsolabile. Poi si alzò di scatto e saltò giù dalla sedia, dirigendosi verso la cantina. - IO LO AMMAZZO!!! -
Squalo prese in braccio l'illusionista appena prima che questa potesse raggiungere la porta della cantina, e la trattenne.
- Volete stare zitti? - la voce di Levi giunse loro dal piano di sopra. - Il Boss vuole dormire! -
- Sai dove vi mando, a te e al boss? - Squalo digrignò i denti, furioso.
- FECCIA!!! Io non ho ancora avuto qualcosa da bere! - urlò allora Xanxus.
- VOOOOOOI!!! Stupido boss! Io non sono un barista! - rispose Squalo, indignato.
- Anche il principe vuole qualcosa da bere. - intervenne Bel.
- Allora vattelo a prendere! - strillò di rimando lo spadaccino.
In quel momento squillò il telefono. E Bel, dal telefono della sua camera, rispose:
- Chi è che rompe nel cuore della notte?... Ma che bella sorpresa!... - poi coprì la cornetta, rivolgendosi a Squalo, al piano inferiore. - Capitano! E' per te! -
- E chi è? - rispose lo spadaccino, cercando di trattenere Mammon e, contemporaneamente, di avvicinarsi al telefono dell'ingresso.
- Amici... Shishishishi! - disse il principe, ridacchiando.
Mentre pensava a come fare a fettine Bel, Squalo alzò il ricevitore.
- Pronto? - disse.
- Il convento di Santa Giuggiola all'apparecchio. Vogliamo ringraziarvi per la generosa donazione che avete fatto al nostro convento via internet poco fa. La useremo per ripagare i danni che avete fatto al teatro comunale. E vi invitiamo anche all'inagurazione dell'oratorio che siamo riusciti a costruire con i soldi delle offerte per lo spettacolo. L'evento si terrà tra un mese. -
- Donazione?! - ripeté Mammon, che aveva sentito chiaramente. Afferrò l'apparecchio dalle mani di Squalo. - E di quanto? -
- Convertendo gli yen in euro... sono esattamente trentaquattromilanovecentonovanta euro. -
Mammon riattaccò, stravolta. Guardò Squalo, altrettanto sconvolto.
- LUSSURIA! SEI MORTO!!! - urlarono, furiosi.
 
FINE
 
 
 
Bene, questo è tutto.
Noi ci siamo divertite un mondo, e siamo rimaste ENTUSIASTE dal discreto successo che questa storia ha avuto. Avremo voluto prolungarla, ma avvicinandosi l'inverno, ci è sembrato fuoriluogo. ^^ Però non ci siamo arrese, e abbiamo in programma uno... va bene, chiamiamolo seguito di 'Sole, mare, mafia' che si intitolerà, molto probabilmente, 'Sole, mare, Varia', e ovviamente sarà incentrato sui nostri carissimi assassini di questo manga/anime esilarante. Ma stiamo parlando della prossima estate.
Ora è il momento dei ringraziamenti, che dobbiamo rivolgere a chi ha seguito questa pazzia, ma soprattutto a chi ha recensito, costantemente e per sedici capitoli, con una puntualità SPETTACOLARE (e più invidiabile di quella di un orologio svizzero), informandoci ogni volta su ciò che era piaciuto loro del capitolo. (Grazie infinite a tutte e tre: Kyoite, musa07 e SweetHell! Vogliamo farvi dono di questo piccolo omake per ringraziarvi <3 Speriamo vi piaccia :D)
 
 
 
OMAKE
 
Abbiamo voluto chiedere ai personaggi di questa storia cosa pensassero delle loro disavventure esperienze in questa fic. Loro ci hanno risposto con una rivisitazione de 'Le ragazze' di Ron:
 
Kyoko: Questa nostra estate in Occidente                                                         Fran: A rompere le scatole al sensei... coi sudoku 
Yamamoto: Mi è sembrata proprio divertente                                                      Belphegor: Poi tre marmocchi ed una principessa... Superba!
I-Pin: Eravamo anche in un bel po'                                                                     Squalo: Siam passati dalle spiagge ai conventi
Tsuna: E io non mi son ripreso ancor                                                                 Mammon: Coi miei soldi ai quattro venti
Gokudera: In Italia con il Juudaime                                                                
Ryohei: Siam venuti dall'ESTREEEMO Oriente, sai perché?                               Dino: Tre volte sono inciampato
Haru: Per rilassarci tutti insieme al Bel Paese, qui all'hotel                                  Levi: Il mio Boss si è annoiato
Basil: In queste giornate di mare più belle...                                                       Xanxus: Quelle fecce ho schiavizzato
Lambo: ... Mangio tante caramelle!   ... Caramelle!                                             Lussuria: E' stata un'esperienza entusiasmante
Botta in testa al Guardiano del Fulmine da parte di Gokudera.                            
Kusakabe: Dall'albeggiare fino a sera                                                                Byakuran: Tra marshmallow e aereoplani senza ruote
Hibari: C'è stata assai poca calma vera                                                             Gamma: Son rimasto senza parole!
Mukuro: Io ho dormito molto poco                                                                     Bianchi: Ora siam di nuovo tutti a casa
Ken: Ho ululato un po'per gioco                                                                         Spanner & Shoichi: Senza nessuna tabula rasa
Chikusa: ...                                                                                                      Reborn: Siamo stati insieme allegramente
Chrome: Siamo stati un poco a tu per tu                                                            Uni: E questo qua è tutto e il resto è niente!
                                            
 
 
 
Grazie ancora a tutti! Ci vediamo alla prossima pazzia! :D
 
Bei e Feng
  
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