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Autore: _cercasinome_    16/09/2013    6 recensioni
La tranquilla navigazione dei Nakama viene interrotta da...da chi? Non lo sanno neanche i protagonisti. Tutto inizia con il rapimento di uno dei Nakama che suscita in ognuno dei suoi compagni emozioni diverse. E se qualcuno cambiasse la rotta? Riusciranno i Mugiwara a ritrovare il membro della ciurma rapito?
Dichiarazioni tanto attese, vecchie ferite rimarginate, un nuovo/vecchio nemico...
Coppie: Zoro/Nami, Rufy/Robin
Se vi ho incuriosito, vi invito a leggere! Spero di non deludervi.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bigliettini

Le vie del villaggio erano piene di gente che chiacchierava felice. Finalmente potevano uscire di casa senza aver paura. Finalmente non dovevano più pagare delle costose tasse. Finalmente. E anche questa volta, il merito era tutto della ciurma di Cappello di Paglia. Da sempre, in questo piccolo paesino, i Mugiwara erano amati da tutti. E come non potrebbero amarli? Ben due volte gli avevano salvati dalla tirannia degli uomini pesce. Rufy aveva deciso di trattenersi qualche altro giorno in quel villaggio. Ancora le feste in loro onore non erano finite e lui, come tutti gli altri, voleva godersi un altro po’ di relax e divertimento (per non parlare di tutto quel cibo gratis).
Sanji passeggiava per il villaggio con due buste della spesa tra le mani e cercando altre provviste. Usoop girovagava per i negozi alla ricerca di qualche strano strumento da utilizzare per le sue armi. Chopper era chiuso in biblioteca a cercare dei libri sulla medicina. I due piccioncini camminavano tranquilli mano nella mano per le vie della città. Lei era abbracciata al suo braccio, felice per quei momenti di relax solo per loro due, mentre lui ammirava e assaggiava ogni tipo di cibo che vedesse.
“Hai avuto una bella idea a lasciare quei due da soli sulla nave.”disse Robin.
“Già. E’ evidente che quei due hanno mooolte cose da dirsi.”rispose Rufy afferrando con il suo braccio allungabile un pezzo di carne.
La bandiera della Going Merry, alta nel cielo, era mossa da piccoli soffi di vento che rinfrescavano quella calda giornata. Zoro si svegliò con il fastidioso odore di disinfettante nel naso. Quando aprì gli occhi in fatti, poté notare tutti gli strumenti di Chopper per terra. Si mise seduto sul letto. Stiracchiò le braccia e aprì la bocca in un grande sbadiglio. Notò che le fasciature gli coprivano il torace, privo di maglietta. Indossava i suoi soliti pantaloni scuri. Scese dal letto e si mise le sue scarpe che erano per terra. A questo punto si stiracchiò di nuovo, allungando la schiena e le gambe. Mentre afferrava le sue Katane appoggiate al muro notò un pezzo di carta attaccato ad una di esse. Lo prese tra le sue callose mani e lo aprì.
“Ciao Zoro sono Rufy!Probabilmente quando tu ti sveglierai non saremo sulla nave, così ti dico quello che devo dirti. Quindi, Chopper mi ha detto che adesso stai bene, ma che per qualche giorno dovrai evitare gli allenamenti. Inoltre ha detto che puoi andare dove ti pare, puoi passeggiare tranquillamente per il villaggio. Ma io non penso che tu voglia farlo. L’unica che sicuramente si trova sulla nave insieme a te è Nami. Ti ho ricambiato il favore. Se io ho avuto il coraggio di parlare con Robin, tu puoi parlare con Nami.”
Il biglietto diceva questo. Quello stupido capitano, come aveva fatto a capire i suoi sentimenti per la navigatrice? A volte non era proprio così ingenuo. Sorrise per poi mettere in tasca il biglietto. Si sistemò le katane e salì sul ponte. C’era caldo, ma grazie al leggero venticello si stava bene. Notò con felicità che il villaggio di Coco era tornato quello di una volta, senza il potere di Arlong.
Cercò con gli occhi la figura della navigatrice ma non la trovò. Ad un certo puntò senti canticchiare qualcuno. Quella era sicuramente la voce di Nami. Così melodiosa e dolce. Zoro chiuse gli occhi per pochi secondi, concentrandosi esclusivamente sulla voce di Nami. Poi, quando capì che la ramata si trovava tra i suoi alberi di mandarini, salì lentamente le scale. Si mise a terra cercando di fare il minino rumore per non far smettere la navigatrice di cantare e si appoggiò ad un albero, dal quale aveva una perfetta visuale sulla schiena della navigatrice. Notò con nessun segno di stupore, ma un po’ deluso, che non indossava più la sua maglietta bianca che a lei stava davvero grande. Invece aveva un delizioso vestito senza maniche color verde. Le arrivava fino a metà coscia. Scivolava liscio sulle sue spalle e metteva in evidenzia il suo fondoschiena. Questo dettaglio fece sorridere Zoro che ammirava la ragazza da dietro, intenta a raccogliere dei mandarini. Ai piedi portava delle semplici ciabatte bianche. Notò che un braccio era fasciato mentre l’altro teneva un cesto, non molto grande, che conteneva dei mandarini. Lo spadaccino vide, con dispiacere, che anche una gamba di Nami era avvolta da alcune fasce mediche. Accidenti, quella mocciosa si era impegnata tanto in quest’ultimo scontro. Anche lei, come lui, era rimasta abbastanza ferita. Con tristezza Zoro notò che la navigatrice aveva smesso di canticchiare. Aveva capito che lui era lì.
“Ti sei ripreso.”disse Nami senza voltarsi. Sapeva che era Zoro. Aveva sentito il suo profumo e inoltre era l’unico oltre a lei che si trovava sulla nave. Rufy aveva insistito per farla rimanere a bordo dicendo che ancora era ferita e perché loro avevano da fare e qualcuno doveva occuparsi anche di Zoro se si sarebbe svegliato. A lei non era dispiaciuto molto rimanere sulla nave. Sinceramente non aveva niente da fare al villaggio. Le persone che doveva salutare le aveva già salutate, compresa anche sua sorella Nojiko.
“Hai davvero una bella voce.”ammise Zoro senza troppi giri di parole. Nami arrossì a quel complimento ma Zoro non lo poté  vedere, in quanto la navigatrice gli dava ancora le spalle.
“Chopper ha detto che devi disinfettarti le ferite.”disse lei senza rispondere al complimento dello spadaccino. Quando fu sicura che il rossore alle guancie era passato, si girò verso Zoro mostrando i suoi occhi nocciola e appoggiando il cesto pieno di mandarini accanto a lui. Nami prese dietro ad un albero uno zainetto, e con esso tra le mani si sedette accanto a Zoro.
“Non credo che questo sia un lavoro per mocciose.”che i loro battibecchi abbiano inizio. Nami, sinceramente, si aspettava una battuta del genere. Prese un pezzo di stoffa e lo appoggiò per terra. Poi uscì dallo zaino tutto l’occorrente appoggiandolo sulla stoffa. Dopodiché si fermò. Incrociò le braccia e guardò Zoro con un’espressione di sfida.
“Già, forse hai ragione. Quindi penso che un buzzurro come te possa fare certe cose anche da solo.”disse lei.
“Anche dormendo.”rispose lui avvicinandosi pericolosamente a Nami e soffiando sulle sue labbra. Poi tornò alla sua posizione appoggiata all’albero e iniziò a maneggiare con quelle fasciature che gli ricoprivano il corpo. Un po’ si pentiva di aver fermato Nami. L’idea delle sue calde e delicate mani sul suo corpo bronzeo lo attirava parecchio. Anche Nami era abbastanza eccitata all’idea di toccare il corpo scultoreo del verde. Ma entrambi sono due stupidi orgogliosi.
Zoro ancora combatteva contro quella dannata fasciatura che, a quanto pare, stava avendo la meglio. La sua faccia era rossa dalla vergogna, mentre Nami rideva come una pazza. Zoro lasciò perdere quelle fasce e, arrabbiato con se stesso e imbarazzato, girò la testa dall’altro lato per non farsi vedere da Nami, incrociando le braccia. Nami vedendo il comportamento dello spadaccino smise di ridere. Con la mano prese il mento dello spadaccino girando il suo viso in modo che potesse guardarlo negli occhi.
“Allora? Vuoi ancora negare l’aiuto di una mocciosa?”chiese lei non togliendo la mano dalla faccia di Zoro. Il verde roteò gli occhi e mugugnò qualcosa di incomprensibile. Nami tolse la mano dal viso di Zoro e la portò al suo orecchio.
“Come hai detto?”chiese lei birichina.
“Va bene. Aiutami con questa cavolo di fasciatura.”ammise infine Zoro, arrendendosi. Nami non se lo fece ripetere due volte. Si mise a cavalcioni sulle gambe distese di Zoro per poterlo medicare meglio. Lui intanto arrossì imbarazzato. Cosa aveva in mente di fare?!
“Tranquillo spadaccino. Non voglio molestarti.”disse lei notando l’imbarazzo di Zoro. Lui non ebbe il coraggio di rispondere. Nami afferrò delle forbici e con manualità taglio le bende di Zoro buttandole per terra.  Dopo prese una bottiglia contenente del medicinale. Lo passò sulle ferite del verde e con delicatezza le tamponò con un po’ di cotone. Mentre con una mano passava il cotone, con l’altra toccava il corpo dello spadaccino. Era così muscoloso. Aveva veramente un corpo mozza fiato. Ogni donna, secondo lei, avrebbe dovuto sbavare dietro a una persona così attraente. Perché ammettiamolo. Zoro era attraente. Oltre il corpo, anche il suo viso era affascinante. Aveva dei lineamenti perfetti, i suoi occhi erano scuri è vero, ma sembravano immensi e questo li rendeva davvero bellissimi. La sua bocca era sottile ma molto invitante. E i capelli verdi erano un tocco particolare che lo rendevano ancora più bello e speciale. Ora che ci pensava, capiva perfettamente perché era innamorata di lui. Inoltre lei adorava il suo carattere, perché era l’unico che riusciva a tenerle testa. A molte ragazze sarebbe sembrato arrogante, ma non a lei.
Nami prese delle nuove fasciature e iniziò a coprire, anche se tristemente, il corpo di Zoro. Lui intanto la guardava sorridere mentre lo fasciava. Una ciocca di capelli rossi cadde davanti agli occhi di Nami. Zoro la vide che, per non abbandonare il lavoro, tentava di spostarla soffiando con la bocca, facendo piccole smorfie che lo fecero sorridere. Zoro spostò la ciocca ribelle della ramata dietro al suo orecchio. Lei alzò lo sguardo su di lui per qualche secondo, per ringraziarlo. Dopo qualche secondo la ramata fini la medicazione. Però non si tolse da sopra le gambe di Zoro, rimase a cavalcioni su di esse.
“Visto che ne sono capace.”gli disse guardandolo negli occhi. Lui sorrise e scrollò le spalle. Nami si accovacciò al petto di Zoro che rimase immobile.
“Mi merito delle scuse.”disse lei mettendo il broncio e chiudendo gli occhi, facendosi cullare da profumo di Zoro mischiato a quello del medicinale. Lo spadaccino non sapeva cosa fare. Nami aprì gli occhi e allungando un braccio verso il suo zainetto prese un foglio di carta e una penna. Zoro la osservava mentre scriveva qualcosa che lei non gli fece leggere. Dopo piegò il foglietto e lo consegnò insieme alla penna a un buzzurro confuso. Lui lo prese e, leggendolo, gli comparse un sorriso sulle labbra. Stese al gioco della mocciosa, scrivendo qualcosa.
In pochi secondi Zoro catapultò la situazione. Nami era sdraiata sull’erba e lui sopra di lei. Lui teneva in mano il fogliettino, mentre la penna era finita chissà dove.
“Sei davvero una mocciosa.”gli disse lui sorridendo e sventolandole il pezzo di carta davanti agli occhi. Nami gonfiò le guancie ormai rosse, imbarazzata. Zoro adorava quella sua espressione. Alzò in aria le braccia cercando di afferrare il pezzo di carta ma lo spadaccino glielo impediva.
“Avanti buzzurro, dammi quel foglio.”disse lei comportandosi come un gattino che cerca di prendere il filo di spago.
“Ti interessa davvero tanto quello che ho scritto.”disse lui ridendo. Lei, ancora più imbarazzata non rispose. Gli aveva scritto perché non aveva il coraggio di parlare. E adesso lui faceva così?!
“Ma davvero ti servono questi trucchetti da mocciosa per capire che ti amo?!”continuò lui. Si. L’aveva fatto. L’aveva detto. Rufy aveva ragione. Doveva farsi avanti. Nami era una bella donna e in ogni isola aveva almeno uno spasimante. Doveva sbrigarsi. La navigatrice si bloccò di colpo fermando le braccia alzate verso il cielo. Non poteva credere alle sue orecchie. Zoro. Zoro l’amava. L’aveva ammesso. Lei spostò il suo sguardo dal fogliettino agli occhi di Zoro. Brillavano. In quel momento avevano una luce che gli faceva splendere come due stelle. Non stava mentendo. Era sincero. Un grande sorriso si dipinse sul suo volto. Con le braccia afferrò il collo di Zoro facendolo abbassare fino a quando le loro labbra non si poterono toccare. Era un bacio molto meno casto dei due precedenti. Nami lo aveva baciato fin da subito con passione e cercava di farsi strada con la lingua all’interno della bocca dello spadaccino. Lui fece cadere per terra il foglietto di carta ricambiando immediatamente il bacio. Ormai privi di ossigeno misero fine al bacio. Si guardarono per qualche secondo per poi iniziare a ridere. Zoro poggiò la sua fronte su quella di Nami.
“Anche io ti amo, stupido buzzurro.”dille lei mordicchiandogli la punta del naso.
“Lo speravo, stupida mocciosa.”aggiunse Zoro baciandole e leccandole il collo e le orecchie.
Un soffio di vento scombinò i capelli di Nami che Zoro stava accarezzando mentre la baciava con foga. Un piccolo pezzo di carta abbandonato sull’erba verde si aprì come per magia al suo contatto con il venticello.
“-Tu, cosa provi per me?
  -Io? Bhè, io sono pazzo di te! E tu?”



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Ciao a tuttiiiiiii! Eccoci (finalmente per qualcuno, purtroppo per me e non so chi xD) alla fine della mia storia. Alloooora, cosa ne pensate? Questa è la prima storia che scrivo su One Piece. Ovviamente ZoNami! Se non lo aveste già capito, vi informo che sono una patita di Zoro. In particolare dello Zonamismo xD E a quanto pare non sono l'unica! Non so sinceramente se questa storia possa piacere, ma io ne sono rimasta soddisfatta. E per me, per ora, è questo che conta!
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito:
Lady Violet
Kiko 90
michiru93
luny99
_unknown_
Tutte le persone che hanno inserito la storia tra le preferite:
ankoku
ciao346
Claaa_
EliScrittrice89
luny99
so29
Tutte le persone che l'hanno aggiunta nelle ricordate:
chiara armano
Claaa_
Tutte le persone che l'hanno aggiunta alle seguite:
AceDPortogas
alevero0610x
AlexRae00
Angel 69
Anime Love
Claaa_
hicks87 [
jess_chan
kiko90
metaldolphin
michiru93
missnina91
NamiPale2001
Panty GS
RobinChawn
sakura alexia
TheLadyVampire97
TwinElis
Zomi
E anche quelle che l'hanno semplicemente letta. Sinceramente, non mi aspettavo tutto questo successo, quindi grazie a tutti. Ho già in mente nuove idee, ma purtoppo dovrò rallentare i miei lavori a causa della scuola. Comunque, grazie ancora e a presto:)
Un baciooo<3
  
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