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Autore: slanif    16/09/2013    3 recensioni
Lucius/Severus
Uno schiocco.
Mi volto verso il camino.
Si è acceso e ne è spuntata fuori una lettera.
La richiamo con la bacchetta e la prendo tra le mani.
Riconosco la scrittura che ha vergato: “For Severus”.
La conosco eccome, questa scrittura…
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton | Coppie: Lucius/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nota: La lettera, un po’ è scritta da me, un po’ è stata ispirata a poesie sugli angeli, prendendo frasi qua e là.



Rivelarsi Al Cuore
di slanif

**

Guardo fuori… il cielo è terso e le nuvole cariche di pioggia. Dovrebbe essere mattina, e invece sembra una notte buia e tempestosa. Sembra che rispecchino il mio umore… roba da non credere!
Sorrido amaro al pensiero e mi ritrovo a domandarmi perché diavolo sono ancora qui, a pensare a lui, quando non si meriterebbe nemmeno di esistere sulla faccia della terra!
Quel bastardo maschilista… sempre a pensare solo a se stesso!!
Mai che gli fosse venuto in mente che no, a me non fa piacere che si sia sposato con quella sciacquetta e che no, non gliela perdonerò mai visto che mi aveva giurato amore eterno!
Vaffanculo!
Ma quale amore eterno?? Questa è solo un’eterna presa per il culo!! Che se ne andasse a morire ammazzato!!
Sospiro di nuovo.
Non voglio che vada a morire ammazzato.
Nonostante tutto quello che mi ha fatto, che ci ha fatto, sono ancora innamorato di lui…
E’ inevitabile, per me…
L’ho sempre amato.
Anche troppo.
Non se lo meritava tutto questo amore da parte mia.
Assolutamente no.
Eppure non sapevo dirgli di no, non sapevo rinunciare a posare i miei occhi neri su di lui, così bello e perfetto, con quei capelli così biondi da sembrare bianchi, come le nuvole toccate dai raggi solari, e gli occhi di ghiaccio, freddi e penetranti, che sapevano scrutarti l’anima con un solo sguardo.
E sapeva scrutare la mia…
Eccome se lo sapeva fare…
Mi guardava a fondo, in profondità, molto più giù di come sapevo guardarmi io stesso…
Sapeva tutto di me, e lo sa anche adesso, perché gli basta una sola occhiata per sapere quello che penso.
Gli basta fissare il mio viso, puntare i suoi stupendi occhi nei miei, e in men che non si dica sa già tutto.
Lo odio.
Perché deve avermi reso così dipendente da lui?
E’ sempre stato così, fin dai tempi della scuola, quando lui, molto più grande di me, mi aiutava nelle piccole cose o nell’affrontare quei rompi scatole di Potter e Black, sempre pronti a lanciarmi un loro stupido scherzo pur di farmi fare una figura orribile e umiliante.
E lui c’era sempre, in ogni schermaglia.
Quando lo vedevo arrivare di corsa e prendere le mie difese… beh… quel cuore che credevo di non avere, cominciava a battere fortissimo, come se stessi correndo vicino a lui, invece di starmene fermo contro il muro con la bacchetta di Potter sotto il mento.
Il cuore mi batteva solo quando ero con lui…
Come adesso…
Ma credo che ormai non batterò più…
E’ tutto finito…
Lui si è sposato, avrà un erede e non ci sarà più posto per me, il suo passatempo liceale.
Questo pensiero mi fa male…
Molto male…
Ma non posso evitarlo perché è l’assoluta verità.
Io non ero altro che una puttana, per lui, con cui passare il tempo mentre attendeva che una donna bella e ricca si sposasse con lui e gli desse un erede.
Mi sento uno schifo.
Mi sento un cretino.
Un emerito cretino.
Come ho anche solo potuto sperare nella nostra relazione?
Dovevo saperlo da principio che si sarebbe rivelato tutto una farsa!!
Eppure c’ho sperato…
Eccome se c’ho sperato…
C’ho sperato così tanto da arrivare addirittura ad illudermi che tutto potesse rimanere com’era.
Che scemo…
In fondo lui è Lucius Malfoy, il bello e dannato, richiestissimo dalle donne ma ormai legato a Narcissa Black, ora Narcissa Malfoy…
E io sono solo…
Sono solo uno stupido…
Ma ho anche io una dignità ed un’identità…
E anche se lui ha calpestato la prima con tutta la sua forza, io ho ancora un’identità.
Sono Severus Piton e ho ventitre anni.
Basta.
Sono solo questo.
Prima ero Severus, il ragazzo di Lucius.
Ora credo di non esserlo più.
Non ce lo siamo detti esplicitamente, ma lo so.
Oggi, al suo matrimonio, mentre diceva: “Sì” alla promessa di matrimonio, non mi ha staccato gli occhi di dosso.
Ho sentito il cuore spezzarsi in mille pezzi.
Non avevo nemmeno il fiato per respirare, mi sembrava che qualcuno mi avesse stretto forte la gola, facendomi soffocare.
Non ho retto il suo sguardo.
Non ho retto i suoi occhi.
Ho chiuso i miei.
Non potevo fare altro.
Sono uscito dalla chiesa, l’aria fredda mi ha colto improvvisa e il gelo mi è penetrato fin nelle ossa.
Mi ha raggiunto mia madre.
“Non ti senti bene?” mi ha chiesto.
No.
Non mi sento bene affatto.
“Mi è mancata solo un po’ l’aria, mamma, era troppo caldo lì dentro, non preoccuparti, tra un po’ rientro” rispondo, cercando di tranquillizzarla e di mandarla via perché l’ultima cosa che voglio è che lei sia qui mentre mi pizzicano gli occhi dalle lacrime.
Voglio stare solo.
Sarò sempre solo, d’ora in poi, purtroppo…
Chiudo gli occhi anche adesso e come stamattina mi stringo forte le braccia al petto.
Mi abbraccio da solo, silenziosamente, sperando di trovare un po’ del calore che tanto mi manca.
Sento mille sentimenti dentro di me, la maggior parte tutti contraddittori…
Lo vorrei ora, qui con me, per poter fare un’ultima volta l’amore…
Lo vorrei ora, qui con me, per potergli tirare un pugno in pieno viso e fargli capire minimamente come mi sento.
Ma non farò nessuna delle due cose.
Lo so.
Sto vivendo in maniera apatica, tutto questo…
Non so…
E’ come se ancora non riuscissi a rendermi conto di quello che è davvero successo…
E probabilmente è davvero così…
Perché ancora non riesco a credere che quelle parole fredde che mi ha vomitato addosso siano vere.
“Devo sposarmi per avere un erede. Mi spiace, Severus…”.
Tutto qui.
Non mi ha detto altro.
Gli ho tirato uno schiaffo.
Non sapevo cosa altro fare.
E fondamentalmente era l’unica cosa che volevo fare.
Sento un tuono fortissimo che mi riscuote.
Sta per piovere…
Eh, almeno in questo il tempo non si burla di me…
Non ho pianto.
Non l’ho fatto.
E non lo farò.
Un ticchettio contro il vetro.
Ha preso a piovere…
Un altro ticchettio.
Un altro ancora…
Ne seguono a centinaia…
A migliaia…
Potessi piangere anche io come sta facendo il cielo…
Forse mi sentirei meglio…
Uno schiocco.
Mi volto verso il camino.
Si è acceso e ne è spuntata fuori una lettera.
La richiamo con la bacchetta e la prendo tra le mani.
Riconosco la scrittura che ha vergato: “For Severus”.
La conosco eccome, questa scrittura…
Migliaia di volte l’ho vista sotto i miei occhi, mentre leggevo le lettere che mi inviava…
E’ la scrittura di Lucius.
La riconoscerei tra mille.
Apro la busta.
Il cuore sobbalza nel mio petto, come allora.
Tiro fuori la lettera.
Il battito aumenta.
La dispiego.
Sento il cuore tamburellarmi fin dentro le orecchie.
Leggo.
Il cuore mi si ferma.

Mi manca il tuo sorriso
che è il raggio di sole che illumina il mio cuore,
Mi mancano i tuoi occhi
che sono lo specchio della mia felicità,
Mi manca la tua bocca
che è il sapore della mia anima.
Mi manchi tu.
Mi manchi così tanto che mi sembra di impazzire…

Noi siamo due Angeli
con una sola ala
e possiamo volare
soltanto abbracciati.

Ti amo.
Perdonami.

Il cuore mi batte fortissimo.
Lo sento pulsare con fin troppa potenza.
Ma non posso evitarmelo…
Queste parole…
Io…
Ecco…!
Ci mancavano pure le lacrime!!
E pensare che fino ad adesso ero pure riuscito a trattenermi!!
Lucius…
Che tu sia maledetto!!
Perché hai risvegliato in me quei sentimenti che con tanta tenacia avevo messo a sopire nel mio cuore??
“Merda…” gemo, mentre le lacrime continuano a rigarmi il viso e la mia mano va a coprire questa mia debolezza, che io reputo quasi una vergogna.
Ti odio…
Ti amo…
Accidenti!!
Ancora contraddizioni…
Vorrei ammazzarlo per quello che mi ha scritto!!
Perché adesso??
Perché??
Non poteva dirmele prima, queste cose??
Vuole avere ancora lui le redini del gioco??
Sì.
Lo vuole.
E io glielo permetterò?
Sì.
Lo voglio.
Voglio farlo comandare ancora.
Non mi importa se dovrò essere solo il suo amante.
Non me ne importa un fico secco.
Voglio solo stare con lui.
Mi avvicino alla scrivania.
Prendo un foglio, piuma e calamaio e inizio a scrivere.

So che ti stai prendendo gioco di me,
ma non mi importa.
Non so cosa ci riserverà il futuro
E francamente non voglio nemmeno saperlo,
l’unica cosa certa che so è che
Ti amo.
Questa è l’unica cosa importante.

Non mi importa del resto.

Incanto il fuoco e gli spedisco la lettera.
Poco dopo mi appare il suo viso sorridente nel camino.
Non mi importa.
Voglio solo stare con lui…

**FINE**

   
 
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