EXPECTO
PATRONUM
Capitolo 17 – La cura
Il ragazzino si voltò di scatto. Nel momento in cui pensò che ci sarebbe
voluto troppo tempo e di sicuro suo padre ed Albus sarebbero morti di dolore,
dietro di lui c'era Harry Potter. Suo padre glielo diceva, che quello di Harry
era sempre un tempismo perfetto.
'Har-- Signor Potter!' si corresse subito
Scorpius e rimase con le braccia a mezz'aria senza sapere cosa fare.
'Ci penso io a lui. Penso anche a Draco. Dove sono i miei figli?'
'L-loro sono-- sono svenuti, tranne Albus, cioè anche
lui era svenuto, poi si è risvegliato, e poi lui gli ha lanciato contro uno
strano incantesimo e sanguina e non so cosa devo fare e papà.. Papà era un
mangiamorte?!'
Harry ascoltò con calma le parole
di Scorpius mentre avvicinatosi a Draco,
con un incantesimo di guarigione riuscì a contrastare quello che gli aveva
inferto Lucius. Lucius che, per fortuna, era ancora legato.
'La forumula per far smettere di sanguinare
Albus è "vulnera sanentur". Ripeti!'
'Vulnera sanentur' ripetè
debolmente Scorpius.
'Bravo. Sfiora delicatamente la punta della bacchetta sulle sue ferite, fa
presto, altrimenti morirà dissanguato!'
Scorpius non se lo fece ripetere due volte: Harry era stato così
autoritario che contraddirlo sarebbe stato da scemi. Nel frattempo riuscì
totalmente a far smettere Draco di provare dolore, ma quest'ultimo colto da una
stanchezza dovuta alla maledizione di Lucius, si ritrovò addormentato. Harry
guardò Lucius, con un disprezzo tale che era facile leggerglielo negli occhi.
'Pensa che onore, Lucius. Il ministro in persona sta venendo qui a
prenderti.'
Lucius si era ammutolito. Non era ferito nell'orgoglio, ma stava
pensando ad un modo per fuggire dato che era imprigionato di nuovo.
'Evadi da Azkaban, fai un impierio ad un
povero studente che è stato addirittura espulso, gli rubi la bacchetta e
troviamo il ragazzo abbandonato che vagava per i campi di Hogwarts senza
ricordarsi più il nome.'
'Quel buono a nulla' bonfocchiò il più vecchio
'dovrebbe essermi grato. Prima di me non sapeva neanche come si usa, un
calderone..'
'Oh e l'ha saputo, infatti, l'ha fatto esplodere su mio figlio e su tuo nipote.
Una bella tattica, non trovi? Quella della pozione architettata da te e da suo
padre. Ci aveva quasi depistati..'
Harry desiderava correre dai suoi figli ed abbracciarli, e fissava
continuamente Scorpius con la coda dell'occhio. James, Hugo e Lily avevano
appena riaperto gli occhi. Ma Harry doveva tenere sotto controllo Lucius,
almeno fino a quando la McGonagall non fosse arrivata lì con il ministro: se
avesse abbassato la bacchetta probabilmente sarebbe scappato, ed allora tutti
quei sacrifici sarebbero stati vani.
'C'è solo un dubbio che mi resta. Come facevi a sapere il momento
preciso nel quale sarebbero rimasti soli?'
'Non c'è voluto poi molto. Solo.. Un medaglione.'
'Un medaglione--' Scorpius sgranò gli occhi. Che si trattasse di quel
medaglione, quello che gli aveva donato Cormarc? Lo
stesso Cormarc che era sotto una maledizione di
Lucius, era tutta colpa sua! Eppure l'aveva esaminato, insieme ad Albus, e non
vi erano tracce di alcuna fattura.. Forse non era una fattura, ma un semplice
oggetto incantato privo di qualsiasi scopo malefico, per questo risultava
innocuo!
'Spostati Scorpius, sei un incapace!' James, completamente preso dal
nervosismo, spintonò Scorpius lontano da Albus.
'Ma cosa-- James! Ma ti sei rincretinito??' Scorpius gattonò nuovamente
cercando di avvicinarsi al suo ragazzo ma James l'allontanò di nuovo.
'E' tutta colpa tua se siamo finiti in mezzo a questo trambusto, vattene!'
'James--'
'Vattene!!'
'No!!'
'Te ne devi andare o giuro che--'
'Minacciami! Schiantami, usa tutta la magia che conosci, non mi importa!! Io
non mi allontano da qui!'
James, che non trovava più la sua bacchetta, decise che poteva fare a
meno della magia in quell'istante e si sfogò dandogli un pugno in faccia.
'Hey voi due!!' anche Hugo e Lily si erano
risvegliati, grazie a un incantesimo dello stesso biondino che aveva uno zigomo
arrossito, e seppure fossero ancora storditi si avvicinarono per cercare di
separare James e Scorpius che si erano messi a litigare proprio in un momento
come quello.
'James, per la barba di Merlino, fermati!! Fermati!!' ma Hugo si prese
una gomitata nelle costole e Lily cercava la bacchetta per cercare di farli
smettere.
'Basta!! James, cosa ti salta in mente?' urlò Harry. Quell'attimo di
distrazione gli fu fatale, perchè Lucius riuscì a
richiamare a sè la bacchetta, liberarsi e disarmare
Harry stesso. Lily urlò e si fece scudo dietro al padre, Scorpius anche
sanguinante andò vicino ad Albus, James si mise sulla stessa riga di Harry,
contro Lucius. Quest'ultimo rise d'orgoglio, perchè
da solo era riuscito a metterli nel sacco tutti. Guardò Harry ed esclamò
'Salutami mamma e papà'
'Basta così' Draco si alzò in piedi, con un'eleganza ed una compostezza
tale che si riusciva ad intuire quanto fosse naturale per lui. Sfilò la
bacchetta dal mantello, la puntò contro suo padre ed esclamò 'A-
'No! Draco non puoi, non farlo, non ti macchiare di un omicidi--'
'Stai zitto, Harry!' gli ordinò Draco, e disse 'A mai più rivederci, paparino. Pietrificus totalus!'
Lucius cadde per terra come un'enorme statua di pietra.
Tutti restarono in silenzio ad osservare Draco: la sua era la situazione più
logica eppure nessuno, compreso Harry, ci era arrivato. 'Incarcerus'
intimò e delle corde legarono gli arti di Lucius tra loro.
'La McGonagall sta arrivando. Harry, fai un Levicorpus
e portalo da lei' gli ordinò. Essendo un grado superiore Harry non poteva di
certo rifiutare, ma suo figlio Albus era lì e sembrava essere morto..
'Mi occuperò io, di Albus. Ricorda che so come ci si sente, quando ti scagliano
contro un sectumsempra.' borbottò. Harry si fidava di
Draco. Si erano salvati la vita a vicenda, più volte.
'E tu' si riferì a James, sollevando un sopracciglio 'Non prendere a
pugni mio figlio!' borbottò. 'Scorpius, vai con Harry dalla McGonagall. Dovete
passare tutti in infermeria' e si chinò sul corpo di Albus. Sembrava star
soffrendo molto - e lui lo sapeva, quanto si soffriva dopo quell'incantesimo -
e gli sfiorò la pelle delicatamente.
'Papà, io resto qui.' disse, e prese una mano di Albus tra le proprie.
Draco trovò quel fare sospetto, ma non disse nulla. Riprese a fare quello che
doveva fare e mugolò 'Vulnera sanentur, vulnera sanentur...'
***
I giorni successivi furono davvero caotici ad Hogwarts. James e Scorpius
non riuscivano più ad incontrarsi senza fare a pugni nei corridoi, sia
serpeverde che grifondoro avevano perso più di
cinquanta punti a testa e durante una partita di Quidditch,
Scorpius era anche caduto dalla scopa a causa di James. Albus era al San Mungo
da più di un mese. Non arrivavano notizie da parte sua.
Dopo la partita, Scorpius si era seduto su uno dei sediolini, quello più
alto, da solo. Fissava apatico gli anelli, mentre un sottile venticello gli
smuoveva i capelli.
'Un genitore viene a vedere una partita e si aspetta che almeno il
figlio giochi, non che cada dalla scopa cinque minuti dopo condannando la
squadra dei serpeverde alla vergogna.'
Da quella notte nella foresta, Draco andava quasi ogni weekend ad
accertarsi che suo figlio stesse bene, e non si era perso neanche una partita
di quidditch, anche se i risultati erano piuttosto
scadenti.
'Scusa papà' bisbigliò Scorpius 'è che in genere, Albus sarebbe stato lì
ad urlare ordini ai grifondoro ed io avrei fatto di
tutto per battere quella squadra, come se fosse una sfida solo tra me e lui..
So che è sbagliato, ma senza Albus io mi sento vuoto..'
'Deve essere proprio un caro amico, per te'
'E' più di un amico.' confessò Scorpius, fissando il padre di sottecchi 'E' il mio ragazzo. Ed ora
è al San Mungo e se non fosse per Lily io non saprei nulla delle sue
condizioni, perchè James ogni volta mi lancia contro
qualche fattura o qualche pugno, dice che è colpa mia e forse ha ragione ed io
non so che fare!'
Draco lo lasciò parlare e sorrise con tranquillità. Sembrava non essere
sconvolto più di tanto sulla relazione omosessuale del proprio figlio.
'Si riprenderà, vedrai. E' un Potter. Suo padre è sopravvissuto
all'anatema che uccide. Ce la farà a superare un sectumsempra.'
***
Il giorno dei G.U.F.O. era arrivato. Tutti gli studenti del quinto anno
si erano radunati in sala grande per il test di Storia della magia, c'era un
grande borbottio tra gli allievi che dovevano sostenere gli esami, e varcavano
la soglia perdendo completamente la voce per il grande nervosismo. L'unico
immune a quest'ansia sembrava essere proprio Scorpius Malfoy: indossava dei
pantaloni ed una camicia nera, l'unica cosa che spezzava quel trionfo di colori
era la sua cravatta verde e argentata. Scese l'ultimo gradino delle scale e
realizzò che c'era una persona ferma lì davanti. Aveva dei capelli folti e
lunghi almeno fino alle spalle se non fossero legati. Il biondino non l'aveva
mai visto eppure gli recava un senso di familiarità inaudita, allora gli si
avvicinò, ma quando gli fu vicino abbastanza per fissargli il volto
quest'ultimo si girò, nascondendosi. Scorpius intravide una cravatta gialla e
rossa, allora sorrise di più. Quel profumo, non l'aveva mai dimenticato.
'Albus' disse, poggiandogli una mano sul braccio. L'altro ragazzo annuì
piano ed un ricciolino coprì il suo viso. Scorpius accostò la mano a quella
ciocca di capelli, come se volesse spostarla, ma Albus si ritirò subito e
borbottò 'No. Non mi guardare.'
Ma Scorpius si dimostrò più testardo e lo fece girare con la forza. Albus si
coprì il viso con le mani. Singhiozzò, sembrava star piangendo. 'No, non mi
guardare..'
'Albus.. Sono Scorpius, che cos'è successo? Non mi avevano detto che saresti
tornato oggi altrimenti io avrei fatto qualcosa!'
'L'ho detto solo alla McGonagall. L'ho pregata di non dire nulla a nessuno.'
'Perchè?' domandò, e cercò di scostargli le mani dal
viso 'Perchè? Che cos'è successo? Non vedevo l'ora di
rivederti.. E di riabbracciarti..'
Albus cercò di dimenarsi un po' ma alla
fine il biondino ebbe la meglio e riuscì a guardarlo bene: aveva una grossa
cicatrice sul volto che gli partiva da metà naso e si allungava su tutto lo
zigomo sinistro, quella era la più grande ma era sicuro che sotto i guanti che
indossava dovevano essercene altre. Albus non portava i gunti
neanche d'inverno ed anzi rotolava in pantaloncini nella neve, tanto a guarirlo
ci sarebbero state le tisane di sua nonna Molly. Scorpius gli accarezzò quella
cicatrice con i polpastrelli e se ne diede la colpa: avrebbe dovuto fermarlo
prima, avrebbe dovuto fare in modo che quel sectumsempra
non fosse mai stato lanciato. Tirò a sè il ragazzo e
l'abbracciò forte.
'E ti nascondevi per questo?' chiese Scorpius, tenendolo stretto. Albus iniziò
a lacrimare, stringendo la stoffa del mantello dell'altro ed affondò la fronte
nell'incavo tra il collo e la spalla del biondino.
Scorpius restò in silenzio per qualche attimo e poggiò la sua testa contro
quella del ragazzo e gli passò una mano tra i capelli, così soffici e morbidi.
'Io ti amo, Albus' bisbigliò, come se fosse un segreto, o qualcosa di troppo
prezioso per poter essere sventolato ai quattro venti, 'e non mi importa nulla
delle cicatrici. Io ti amo, per me sei bellissimo così. Lo sarai sempre'
Albus si strinse di più a lui, aveva gli occhi umidi e le guance più rosse della
sua cravatta. Si scostò un po' dal corpo del biondino e lo fissò con
espressione stupita: aveva gli occhi verdi che brillavano, l'espressione
addolcita da quella frase che Scorpius gli aveva rivolto.
'Davvero.. Davvero mi ami?'
Anche Scorpius era arrossito un po', ed annuì piano. Albus sorrise dolcemente.
'Anche io ti amo' rispose.
I due si fissarono in silenzio per degli attimi, poi ridacchiarono all'unisono.
'Sei uno scemo, Al' aggiunse poi Scorpius, tirandolo nuovamente a sè per dargli un bacio. Il biondino poggiò le labbra contro
quelle sorridenti di Albus e le inumidì con le sue. Il moro sembrava
sciogliersi a quel contatto e non potè fare a meno di
far aderire il suo corpo a quello dell'altro ragazzo che l'accolse nelle sue
braccia. I loro cuori battevano con lo stesso ardore.
Fu un bacio appassionato, quello che i due si scambiarono quella mattina
prima di andare a fare i loro esami, che lasciò un sorriso anche a coloro che
li osservavano da lontano.
'Sono teneri insieme, però.'
'Coraggiosi, Harry. Si dice "coraggiosi".'
Harry sorrise nuovamente ed annuì. 'Hai ragione, sono coraggiosi.'
'E fortunati'
'Perchè si sono trovati?'
'Perchè si sono potuti scegliere'
Harry sorrise di nuovo e poggiò la mano sulla spalla di Draco.
'Cognato, allora mi offri un whiskey incendiario in segno di unione delle
nostre famiglie?'
'Potter, non ho intenzione di sborsare un solo zellino
per te.'
'Ma ora siamo imparentati! Resterebbe in famiglia!'
Quella mattina il sole splendeva su Hogsmeade.
Era una bella giornata.
fine.
***
Eccoci qui, alla fine di questa mia prima fanfiction ispirata ad Harry Potter!
Volevo ringraziare tutti voi che avete seguito questa
storia, che l’avete aggiunta ai preferiti, che l’avete letta, che avete solo
sfogliato, che l’avete recensita, che ogni tanto vi è capitato di pensare a
cosa sarebbe successo in questo o quel capitolo.
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino, ma in ogni
caso vi ringrazio davvero con il cuore, perché ogni volta che vedevo spuntare
un numero diverso tra i seguiti, i preferiti, le ricordate, mi avete dimostrato
il vostro sostegno (in special modo LadyDaredevil, Ryuk59, nami78, FrancescaClaudia96, ZebraTricolore e cesca81 ♥).
Grazie mille. ♥