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Autore: ambra_chiara    17/09/2013    2 recensioni
Ciao a tutti! Mi chiamo Chiara e sono una mezzosangue...
Voglio incominciare dicendovi che chi si lamenta dei propri genitori deve pensare e me così si sente meglio ... ebbene si sono la figlia di un mostro... Tifone, certo è brutto ma ci sono anche dei lati positivi!
In questa storia sarà impiegata n una missione con Nico Di Angelo e la mia migliore amica Ginevra, figlia di Poseidone, c'è un affluenza di mostri impressionante in questo periodo e tocca a noi tre trovare la fonte e distruggerla, ma ci saranno guai infatti io scoprirò i miei poteri... io che pensavo di assomigliare tutto a mio mamma mi ritrovo ad avere una parte di mio padre.
Spero di avervi incuriosito e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno! Un saluto dalla figlia di Tifone...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Violenza
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POV. GINEVRA
 
Temevo in un esaurimento nervoso da parte di Chiara, se fosse sclerata? E se il peso di tutta questa avventura le fosse ricaduto sulle spalle come un macigno? Ce l’avrebbe fatta?
Doveva farcela, e poi stiamo parlando di Chiara, sa a mala pena da che parte è girata a volte perché ha troppo la testa fra le nuvole… speravo che rimanesse così, la solita sognatrice di sempre, ma ancora di più speravo che non vedesse suo fratello, ne se vinciamo (in questo caso il suo cadavere) oppure se perdiamo (ovvero trionfante su un trono).
Purtroppo non avvenne così.
 
Io e lei guidavamo il gruppo con Lidia e Manny mentre gli altri ci seguivano con il pulmino del campo, eravamo da sole quindi.
“Chiara…” le dissi, era ancora trasformata ma aveva il suo cappello, non se lo toglieva mai “Ho paura per te. Sei sicura di reggere?”
“Certo che si! Che domande sono? Sono pronta come non mai, purtroppo…” disse sorridente, era quel purtroppo che mi lasciva perplessa, pensava a Jo, ne ero certa…
“Almeno so dove è così posso prenderlo a calci” disse come leggendomi nel pensiero, a no aspettate, può farlo.
“Devo stare attenta anche a cosa pensare con te!” le dissi
“Scusa, non riesco a controllarmi… aspetta… forse ci sono riuscita!” era diventata quasi paonazza.
“Riuscita!” rispose trionfante, sentì un ruggito da parte di Manny e un grido di aquila da parte di Lidia
“Siamo arrivati” dicemmo in coro io e la mia migliore amica.
 
“è qui?” chiese Clarisse indicando la sala giochi vecchia e decadente dove ci avevano portato Lidia e Manfred
“A quanto pare” rispose Chiara guardando l’insegna della sala giochi, lampeggiava per qualche secondo, per poi spegnersi quello subito dopo.
“Entriamo?” chiesi e senza esitazioni la figlia di Tifone bombardò di fuoco il legno che bloccava l’entrata e non badando ai compagni di squadra ammirati varcò la soglia, c’era molta polvere nel luogo e numerose macchinette erano rovesciate a terra.
Poi c’era un pannello, diverso dal paesaggio in cui era immerso, sembrava nuovo.
“è come quei processi in cui ti prendono il DNA o robe simili” disse Nico, Chiara senza esitazione mise il dito sul pannello che ne prese una goccia di sangue e con voce meccanica disse:
“Benvenuto Generale Colombo” era il cognome di Chiara, e quindi obbligatoriamente di Jo una porta in ferro si aprì, a quanto pare il pannello costatava il sangue divino e pensavano che non c’erano altri figli di Tifone al mondo, o almeno che Chiara non scoprisse di questo posto, ma sbagliavano.
“Quando varcheremo questa soglia, scatenate l’inferno” disse la figlia di Tifone trasformando il suo braccialetto borchiato nella sua spada “Nico, Clarisse e Percy davanti con me, gli altri è importante che non si dividano, non sappiamo cosa ci aspetta al di la di quella porta” sapevo che non mi voleva nelle prime file per difendermi
“Chiara, posso stare con te in prima linea? Ti ricordo che Jo era anche mio amico e vorrei…” le dissi ma mi bloccò e disse
“Certo che puoi farlo, non devi chiedere” era lei il capitano di questa spedizione, tutti erano stati d’accordo, Chirone era andato a cercare rinforzi.
“Manny, Lidia, voi dall’alto, ora entriamo” una luce accecante ci invase insieme e un sacco di mostri che andavano venivano con delle travi e altri oggetti da costruzione.
Appena si accorsero della nostra presenza si voltarono e stavano per attaccare quando una voce disse:
“FERMI!” la conoscevo benissimo quella voce, in mezzo a quel mare di mostri comparve un ragazzino che stonava in tutto quel marasma perché sembrava così innocente e ancora bambino.
“Jo” disse a denti stretti Chiara, le presi una mano e lei mi sorrise lievemente
“Mia cara sorellona Chiara, da quanto tempo, mi sei mancata, sai?” venne da lei e l’abbracciò, la mia amica non sapeva se ucciderlo a ricambiare l’abbraccio quindi rimase ferma stringendo forte la mia mano
“Ginny!” disse contento, sembrava quelle volte che io andavo a casa loro e lui mi chiedeva come stava con la sua nuova maglietta.
“Jo” risposi tranquillamente cercando di non far trasparire la mia rabbia, dovevo essere come ero sempre stata, ovvero cinica e fredda.
“Bè cosa vi porta qui? E quanti nuovi arrivati…”  disse guardandomi dietro alle spalle “figlia di Poseidone eh Ginny? Niente male! E quello è tuo fratello Percy? E l’altro moro deve essere il tuo ragazzo, figlio di Ade giusto?”
“Jo, perché sei qui? Cosa vuoi?” chiese brusca Chiara
“queste domande dovrei farle io a voi” disse con un mezzo ghigno
“Noi vogliamo fermarvi, qualsiasi cosa facciate!” disse in un urlo la mia amica
“E se facciamo la cura per il cancro? P.s: belle ali, le mie sono bianche”
“Bianche? Ali? Cura per il cancro? Non sto capendo niente! Jo vuoi dirmi la verità o no? Perché hai mentito a mamma dicendo che eri andato al campo quando invece sei qui?” chiese la figlia di Tifone, a quanto pare aveva chiamato sua mamma per chiedere di Jo
“Tutte domande lecite… bè noi qui facciamo armi, hai presente lo zio Mauro che ha un’armeria? Ecco, la stessa cosa solo con armi più… come dire? Particolari” aveva un sorrisetto che metteva sui nervi, non l’avevo mai visto così
“Come particolari?” chiese Nico avvicinandosi a me e Chiara
“ah ecco il ragazzo di Ginevra! Comunque strane in senso armi che distruggono gli dei e l’Olimpo così che i mostri prendano il sopravvento… vi volete unire a noi?” mise una mano sull’ala di Chiara ma lei gli diede un calcio e richiamò Manny che lo piantò al terreno
“è così che tratti tuo fratello? Vuoi giocare? D’accordo, giochiamo!” disse Jo che si trasformò, i capelli ricci e biondi divennero neri, i canini come quelli di Chiara e le ali angeliche bianche,  con un forte colpo di ali schiantò la chimera contro il muro.
“Manny!” urlò Chiara e corse da lui.
I mostri attaccarono armati con spade e lance e io mi trovai catapultata in una vera e propria battaglia, persi di vista Chiara perché era volata via, Manny si era ripreso e ora combatteva insieme a Lidia.
Sapevo che accanto a me avevo Nico, cosa che mi rincuorava, Percy era dietro di me, tutte le persone di cui rimettevo completa fiducia erano accanto a me, tranne quella che aveva più bisogno di me, Chiara… come poteva combattere contro la persona a cui teneva più al mondo?

 
  
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