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Autore: ice90    22/03/2008    0 recensioni
Avevo già pubblicato questa storia, ma per un mio grosso errore le frasi parlate non erano presenti(le avevo inserite tra <>). Ripropongo quindi questo mio racconto, spero che adesso possiate apprezzarlo in molti. Un grazie a coloro che lo leggono e un super grazie a chi legge e commenta!^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL'AUTRICE

Desidero ringraziare tutti coloro che leggono e augurargli una felicissima Pasqua^^

Quelli che i guardiani con tanta fatica avevano recuperato, non erano semplici oggetti d'abbellimento, "I Gioielli Divini", non erano degli ornamenti, ma veri e propri simboli di riconoscimento e potere. Solo le prescelte potevano tenere i gioielli, chiunque non fosse loro avrebbe dovuto affrontare la furia dello spaventoso potere racchiuso al loro interno. Tramite questi preziosi oggetti i poteri del mondo si trasferivano all'interno delle principesse, proprio per questo ognuno di essi aveva un guardiano, perché se uno soltanto dei gioielli fosse caduto nelle mani sbagliate sarebbe stata la rovina del mondo. "Il cuore del mondo" racchiudeva dentro di sé tutte le forze del sottosuolo terrestre, ovvero del fuoco che alimenta la vita sul pianeta. Era stato forgiato, sotto ordine del Signore dall'angelo delle fiamme Michael, chiunque avesse tentato di indossarlo senza averne il diritto si sarebbe bruciato. "La radice di vita" possedeva i poteri della superficie della Terra, tutto ciò che si estendeva sotto il sole era sotto il dominio di questo prezioso oggetto. Gli angeli della terra e dell'acqua, Uriel e Serafita, collaborando e unendo le loro forze l'avevano forgiato, se qualcuno, che non fosse stata la propria principessa, avesse toccato soltanto il gioiello, questo si sarebbe disintegrato all'istante. "La volta del cielo" impregnato delle forze dell'aria, del sole, delle stelle, delle nuvole e della Luna erano assoggettate alla volontà della loro principessa. Raphael, l'angelo dell'aria l'aveva creato, in modo che solo la prescelta dal Signore potesse indossarlo. Erano custoditi giorno e notte dai guardiani. Ma nel tempio erano protetti altri oggetti assai preziosi, pericolosi, a causa del grande potere che contenevano: i millenari medaglioni, della stirpe degli eletti umani. Dentro di essi dimorava uno spaventoso potere accumulato nei secoli. Al contrario dei gioielli divini, che non potevano essere utilizzati se non dalle legittime proprietarie, i medaglioni millenari, potevano essere sfruttati da chiunque. Ma erano oggetti assai instabili, erano stati creati nella luce ma se venivano sporcati dal male diventavano armi diaboliche di orribile potenza. Per questo motivo venivano indossati solo nei momenti di grande pericolo dai prescelti umani solo però in presenza dei compagni angelici. Essi erano gli unici a poter fermare il potere dei medaglioni se fosse andato fuori controllo. Sempre nascosti in un piccolo santuario all'interno del tempio, sacerdoti, monaci, guardie e Soryu in persona li sorvegliava costantemente. Ma forze oscure erano in movimento in quel preciso istante. Al calar della notte una strana aura malvagia avvolse il tempio, Soryu se ne accorse subito, in gran fretta fece chiamare i guardiani:<> La sala tremò e le porte solide si spalancarono, tre uomini si fecero avanti. Il vecchio maestro con tono severo puntò loro contro il dito:<> Uno, quello vestito con un completo in pelle nera, si passò una mano sui capelli tirati all'indietro:<> Aveva addosso una calma innaturale, era ovvio che non si trattasse di esseri umani. In viso aveva un sorriso pacato ma malvagio, gli occhi nascosti dietro gli occhiali scuri celavano la vera natura della sua anima. I guardiani sfoderarono le armi, pronti all'attacco, quando un altro di quegli strani individui avanzò, vestito come un ragazzino, capelli scompigliati a nascondergli il volto e un libro sotto braccio:<> Si comportava come un bambino viziato abituato ad avere tutto, era irritante e potente, un'accoppiata davvero pericolosa. I guardiani non persero tempo e si lanciarono all'attacco, Esse con potenza fece vibrare la lancia, A sparò colpi precisi e Se menava fendenti velocissimi, ma nessun colpo andò a segno, quell'insopportabile personaggio era veloce come la polvere. Con un balzo strabiliante si portò alle spalle dei due compagni, aprì il libro e lesse in una strana lingua, dalle sue mani partirono dei raggi che colpirono i guerrieri celesti. I loro corpi si fecero stranamente pesanti, le menti confuse e i riflessi del tutto azzerati. Ma il nemico non era soddisfatto, avanzò minaccioso verso i ragazzi inermi, le sue mani si tinsero di nero e quasi stava per colpirli, quando una barriera di luce li protesse: Soryu aveva eretto uno scudo per evitare la morte dei suoi allievi. Questo piacque molto al loro avversario:<> Con una luce folle negli occhi mise tutta la sua forza nell'incantesimo, tanta che la barriera si ruppe in mille pezzi, a causa del tremendo colpo Soryu perse conoscenza. Il tizio di nero fermò il compagno e si diresse verso il piccolo santuario. Un sacro fuda ne bloccava la porta, ma al tocco dell'uomo non accadde nulla. Quello sorrise e prese ciò che voleva: i tre millenari medaglioni. L'altro ritrovato un minimo di controllo, staccò i gioielli dalle armi, ridacchiò contento:<> Si allontanò fischiettando. L'ultimo dei tre si inginocchiò vicino a Se, incapace persino di parlare:<> Gli accarezzò i capelli ed il viso:<> Se era fuori di sé, sembrava sul procinto di impazzire, ma non riusciva a parlare:<> Con un cenno della mano il mago ridusse un minimo la potenza del maleficio. Con delicatezza gli scostò il mantello da sopra la bocca:<> Gli passava le dita sul viso, Se tremante e con il sudore che gli scendeva dalla fronte lanciò un grido disumano:<> Quello non fu affatto sorpreso della sua reazione anzi ne fu felice, si avvicinò ancora di più e gli sussurrò in un orecchio:<> Gli baciò la fronte e se ne andò. Se ricominciò ad urlare, rabbia, disperazione, odio, terrore e impotenza, erano questi i sentimenti che gli tormentavano il cuore. I tre uomini scomparvero nella notte. L'incantesimo si sciolse all'istante, Esse chiamò dei sacerdoti perché si occupassero di Soryu. Lui ed A dovevano occuparsi di Se, che non smetteva di urlare, lo presero e lo portarono nella sua stanza, ma il suo delirio non accennava a placarsi, aveva le convulsioni e la mente era in uno stato di confusione totale. Ad un certo punto afferrò la katana e provò a trafiggersi, ma A fulmineo lo fermò:<> Il compagno strinse Se, A recitò una breve formula e l'amico si accasciò fra le braccia di Esse. Era la magia del sonno, in grado di far addormentare chiunque. lo appoggiarono al letto, si sedettero stremati. Nel cielo le stelle stavano sparendo, eppure una terribile oscurità era calata sul tempio. Esse era molto preoccupato per il suo maestro, ma non aveva la forza di muovere un muscolo:<> Una rabbia feroce si era risvegliata dentro di lui, mentre uno di quelli torturava Se aveva creduto di diventare matto. A aveva le mani tutte tagliate, fermare una katana afferrandone la lama non era stata la migliore delle sue idee:<>





  
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