Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Saphira_chan    18/09/2013    25 recensioni
- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21
 
Un inganno spregevole

 
 
Scorgo il tempio davanti a me e senza pensarci un attimo, con un balzo, cerco di raggiungere il primo gradino.
Diversamente dalle mie aspettative però, vado a sbattere contro una barriera invisibile, che mi fa fare diverse capriole all’indietro.
Mi tocco la testa dolorante, non capendo contro che cosa sia andato a sbattere.
In confronto alla mia statura minuta, la grandezza del tempio fa quasi paura!
 
Mi riviene in mente il motivo per cui sono qui e così, stringendo i denti e muovendo la mia coda paffuta, mi ripreparo per raggiungere la gradinata del santuario.
Tuttavia, anche questo mio nuovo tentativo si rivela un buco nell’acqua!
Vado ancora a sbattere contro una barriera spirituale, che mi impedisce di proseguire.
 
- E adesso che faccio??? – dico ad alta voce, quasi sgomento per l’impotenza del momento.
 
Cerco con lo sguardo un monaco, qualcuno all’interno del tempio che potesse portare il messaggio per me, ma a quanto pare, si sono tutti rintanati nel tempio.
Accidenti però!
Potevano almeno avvertire, prima di innalzare la barriera!
E ora che faccio?
 
Non ho il naso di Inuyasha… non posso trovare con il fiuto la mia amica!!
 
Do un’occhiata alle capanne dietro di me.
Kagome deve essere là da qualche parte…
Vabbè!
Anche se non ho l’olfatto di Inuyasha, sono dopotutto un demone!
Non dovrebbe essere un problema per me ritrovarla!
 
Così, fiducioso di avere una buona dose di fortuna, mi incammino verso il mercato, con l’intenzione di trovare la mia amica Kagome.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver corso per qualche secondo, ci fermiamo in mezzo ad una stradina.
Non ha l’aria di essere la piazza del villaggio…
Non c’è anima viva qui sebbene la strada parallela alla nostra, pullula di gente.
Perché non siamo nella via principale? Non aveva detto che la sua casa dava proprio sulla piazza?
Forse una di queste capanne è la sua casa?
Faccio per dire qualcosa, ma lui mi precede.
 
- Giusto in tempo! – bisbiglia fra i denti, facendomi aggrottare le sopracciglia.
In tempo per cosa?
 
Provo a chiedere spiegazioni, ma un dolore acuto dietro la testa mi paralizza.
Le mie palpebre iniziano a diventare pesanti e la vista mi si oscura velocemente.
Non riesco nemmeno a realizzare quello che è appena successo che svengo esamine…
… tra le braccia di qualcuno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono passati diversi minuti, ma per fortuna, quel vecchiaccio ce l’ha fatta.
Mayu è fuori pericolo.
Lo spirito è stato finalmente catturato e segregato dentro la reliquia.
 
Osservo attento il volto stanco, ma entusiasta di Miroku, che sta abbracciando e coccolando la sua bambina addormentata.
Non sembra nemmeno lui in questo momento!
Dov’è finito l’idiota maniaco pervertito e più ne ha, più ne metta, di Miroku??
Diventare padre l’ha proprio cambiato… in meglio, fortunatamente!
 
Ungai, stremato fino all’invero simile, dopo aver eseguito un sigillo indelebile sul vaso, si va a sedere  su un mobile basso, asciugandosi la fronte sudata.
 
Tsk!
La vecchiaia fa brutti scherzi eh?
 
- Ehy vecchio! – lo richiamo io, un po’ per sdrammatizzare la tensione nell’aria e un po’ per ripicca per il semplice fatto di avermi costretto ad essere rilegato in questo cerchietto magico. – Non sarà il caso per te di andare in pensione? –
 
L’occhiata inceneritrice di tutti i presenti in sala non tarda ad arrivare.
Un grosso gocciolone mi appare in testa, non appena capisco di averla tirata troppo grossa.
Tutti, a parte Mayu ovviamente, sembrano volermi purificare seduta stante!
 
- Che c’è?? – esclamo io sconcertato dalla loro reazione.
- Inuyasha… sei un troglodita! L’onorevole Ungai ha sprecato tutte le sue energie per Mayu e tu esci fuori con queste parole?? – mi risponde Miroku fra l’irritato e l’esasperato.
- Troglo-che?? – ripeto io, ancora confuso per quello strano aggettivo che mi aveva appena dato, ma che di sicuro celava un significato ben lontano da un complimento.
- Lascialo stare, monaco… - interviene Ungai per la prima volta - … non può capire quanto per noi sia difficile esorcizzare una persona! –
 
- Fhè! – borbotto io, incrociando le braccia offeso.
E di sicuro loro non possono capire quanto difficile sia combattere contro un demone, dieci volte più grande di me, a mani nude! Tzk!
Per chi mi hanno preso?
 
 
 
- Grazie onorevole Ungai.. non saprò mai come sdebitarmi! – afferma Miroku, dopo aver rinvolto la bambina in una grossa coperta.
 
Il vecchio monaco annuisce con il capo e prima di lasciarci andare via, ci chiede una cosa assai strana.
 
- La piccola… ha per caso un parente molto stretto? –
 
Miroku inarca un sopracciglio di fronte a tale domanda e io mi fermo scocciato.
Speravo che la conversazione sarebbe finita lì e invece non sembra così.
Maledizione, voglio andarmene per andare da Kagome!
E da troppi minuti che non la vedo!
 
- Come scusi? – balbetta confuso il bonzo.
- Ho chiesto se ha qualche parente particolarmente legato a lei… - ripete Ungai, dopo essersi alzato e aver tirato un lungo sospiro.
- Si.. in effetti ha una gemella. Perché me lo chiedete? –
 
L’uomo anziano, sorride furbamente, come per vantarsi di qualcosa che però a noi non pare poi cosi tanto ovvia!
- Certo… come pensavo… - sussurra fra i denti, facendomi innervosire.
 
- Beh?! Che hai da ridere? – ringhio io, infastidito dal suo modo fin troppo presuntuoso.
- Non stavo ridendo… e poi vi ho chiesto se la bambina è legata a qualcuno perché, durante l’esorcismo, mi sono visto più volte in difficoltà… come se lo spirito stesse provando a sgusciarmi via! –
- .. Forse è perché siete troppo vecchio per queste cose! – preciso io, venendo però ignorato.
- E che cosa ha a che fare tutto questo nell’avere o non avere una gemella?? – domanda Miroku, già visibilmente preoccupato che anche l’altra sua figlia potesse essere in pericolo.
 
- Stai tranquillo monaco, non ci dovrebbe essere più niente di cui preoccuparsi… -
- E allora perché mi avete fatto quella domanda? –
- Niente, era semplice curiosità… rilegare il demone nella reliquia è stato particolarmente difficile… se la piccola fosse stata figlia unica, avrei dovuto incolpare solo me stesso per aver durato cosi tanta fatica per l’esorcismo… ma per fortuna, non sono io ad essere indebolito! Nonostante gli anni, sono sempre in forma! – sostiene sicuro, guardandomi severo, come per rispondermi a tutti gli insulti di poco fa.
 
Deglutisco nervoso.
Non vorrà mica purificarmi questo qui per quello che ho detto?
 
- Perdonatemi, ma ancora non capisco… mi state dicendo che la difficoltà dell’esorcismo è dovuto dal fatto che ho due figlie? – domanda il mio amico più confuso che mai, mentre i due monaci che erano con noi, se ne vanno al piano superiore, forse per avvertire gli altri che il demone è stato sconfitto e la barriera può essere finalmente infranta.
 
- Si e no – ammicca lui, con fare allusivo, ma di fronte alla faccia disorientata del bonzo, si decide una volta per tutte di darci delle spiegazioni – Avete mai sentito parlare del “ponte delle anime”? –
 
Aggrotto le sopracciglia nel sentire quello strano nome.
No, di sicuro non avevo mai sentito niente del genere.
E nemmeno Miroku sembra conoscerlo.
 
Intuendo che nessuno dei due ne aveva mai sentito parlare, Ungai si schiarisce la voce con un colpo di tosse e prosegue la spiegazione.
 
- Lo spirito di poco fa, in poche parole, stava cercando di sfruttare questo “ponte” per evitare di essere rinchiuso nel vaso. Stava perciò cercando di trasferirsi nel corpo dell’altra gemella, visto che le loro anime, sono per così dire legate! –
- E… ed è possibile? Cioè… è pericolo l’altra mia figlia? – domanda agitato Miroku, già impallidito nel pensare alla tragica idea di dover esorcizzare anche l’altra sua figlia.
- No, stai tranquillo. Ormai il rito è concluso.. però se l’altra bambina fosse stata qui, di sicuro lo spirito avrebbe tranquillamente utilizzato il ponte per sfuggirci… Fortunatamente, la distanza, ha giocato a nostro favore! Il Ponte che univa le piccole, era troppo grande per il demone… avrebbe impiegato mesi prima di insidiarsi nell’altro corpo! –
 
- Capisco… grazie onorevole Ungai – lo ringrazia nuovamente il mio amico, abbassando la testa con devozione, adesso più tranquillo rispetto a poco fa.
 
Anche il vecchio china il capo, portando la mano destra vicino al volto, ben aperta e con le dita rivolte verso il soffitto umido del sotterraneo.
 
 
 
- Però… - continua il mio amico – avrei un ultimissimo favore da chiederle… -
- Quale? – chiede Ungai sorpreso, mentre io guardo ansioso la porta dalla quale siamo arrivati.
 
Non potrebbero parlare di queste cose fuori, anziché qua dentro??
Voglio vedere Kagome e assicurarmi che va tutto bene!
 
- Se non le è troppo di disturbo, potrebbe controllare anche l’altra mia bambina Yuna? Cosi in questo modo starei molto più tranquillo… - ammette lui, piegando la bocca in sorriso.
 
Per fortuna, per la mia salute mentale, il vecchio accetta la richiesta del bonzo, non perdendosi di nuovo in inutili e lunghe chiacchere, dicendogli soltanto che sarebbero dovuti partire subito, poiché aveva altri impegni da svolgere in questi giorni e che quindi, prima ritornava qua al tempio, meglio era!
 
 
 
 
Senza aspettare dell’altro, mi catapulto ai piani superiori, ansioso di rivedere il suo viso, che però, al contrario di quello che pensavo, non c’è.
Oltre ai monaci buddisti, non c’è nessun’altro.
Un raggio di sole mi abbaglia, costringendomi a chiudere gli occhi per riabituarmi alla luce accecante del giorno.
Stare così tanti minuti in quel posto buio e chiuso, deve avermi dato alla testa.
 
Non appena le mie pupille focalizzano gli oggetti circostanti, osservo la scalinata sotto di me, per poi concentrarmi sulle piccole capanne situate proprio a pochi metri dai gradini finali.
 
Se Kagome e Shippo non sono qui, significa che sono scesi giù al villaggio!
 
Un senso di angoscia mi attanaglia, mentre il mio sguardo cade sulle persone che si muovono frenetiche fra le piccole abitazioni.
Scorgo tantissimi volti nuovi, ma non il suo purtroppo.
 
Maledizione, dove diavolo si è cacciata??
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Accidenti che mal di testa!
Ma che cavolo è successo??
 
Perché vedo tutto nero?
Sto dormendo per caso?
Sento in lontananza delle risate… ma che sta succedendo?
Maledizione, non ci sto a capire più nulla!
 
- Ehy gente! Guardate! Si sta vegliando! –
 
Non riesco a capire di chi sia la voce…
Di sicuro, non è quella di Inuyasha.
La sua è molto più profonda, rispetto a questa.
Dal timbro della voce, direi che si tratta di un vecchio…
 
Un vecchio… se non si tratta né di Miroku, né di Shippo, chi diavolo è questo qui?
Accidenti sono sempre intontita…
Forse siamo già arrivati al villaggio di Ungai e sono svenuta?
… ahhhh non mi ricordo nulla!!
 
- Calmati idiota! Tu non dovresti essere nemmeno qui! –
 
Sento dire da un’altra voce, più roca e vigorosa della precedente, chiaro segno che assieme a me c’è più di una persona.
 
- Ma tu guarda che ingrato! Se non fosse per me, a quest’ora sareste già stati puniti per quello che volevate fare! –
 
Riprende la parola il vecchio, nel momento in cui l’immagine nitida di Inuyasha mi appare nella mente.
Mi ricordo che eravamo nel tempio e mi diceva di non cacciarmi nei guai..
Quindi adesso… sarei al tempio?
Ma perché allora mi sento così stanca e faccio fatica ad aprire gli occhi?
Sono forse svenuta?
 
- Certo, su questo non avevo dubbi… ma per fortuna, hai preferito tacere e goderti assieme a noi questo prezioso bottino, non è così amico? –
 
Prezioso bottino? Ma di che cosa stanno parlando?
Sento altre risate di sottofondo.
Ci sono altri uomini.
Ho una brutta sensazione!
Dove sei Inuyasha??
 
- Come potevo rifiutare? Mi avete quasi ricattato! –
- Ricattato? Amico, noi ti abbiamo semplicemente dato la possibilità di scegliere! O andare a raccontare tutto alle autorità del villaggio, o tacere e divertirti con noi! Nessuno lo verrà a sapere… sarà un nostro piccolo segreto! –
 
Un flash-back di me e Shippo al mercato, mi fa trasalire.
Ho… ho conosciuto un uomo lì…
 
Ecco!!
Adesso ricordo!!
Lui mi stava portando dalla sua sorellina e poi… poi… mi deve essere successo qualcosa!
Perché non ricordo altro.
Solo una grande fitta di dolore dietro al capo.
 
- Lo avete già fatto altre volte? –
- Certo, che domande! Siamo briganti, mica pescivendoli come te vecchio! –
 
Deglutisco a fatica, quando realizzo il tutto.
BRIGANTI???
Ma come ho fatto a finire in mezzo a dei briganti???
 
 
Con uno sforzo sovraumano, riesco ad aprire gli occhi, ma quello che vedo, non mi piace per nulla.
Sono stesa su una stola, in mezzo ad una radura.
Sebbene vedo ancora sfuocato, posso scorgere tre uomini che bevono davanti a me, e dalle voci che sento, prevedo che ce ne siano degli altri anche dietro di me.
 
Mugugno per il dolore alla testa, chiedendomi come potevo essere arrivata lì.
 
- Oh! Buongiorno principessa! Dormito bene?? – mi domanda una voce carica di ironia, che mal cela la sua grassa risata.
 
Facendo forza sui bracci, riesco a mettermi a sedere e a vedere che cavolo sta succedendo attorno a me.
 
Il cuore mi va in gola, quando mi accorgo di essere circondata da sei uomini che mai ho visto prima.
Rabbrividisco nello studiare i loro occhi attenti su di me.
Adesso ho davvero tanta paura!
 
- Dove… dove mi trovo? Chi siete?? – domando io agitata, cercando di ignorare le occhiatine sfuggenti che si davano quegli zoticoni.
 
Nessuno mi degna di una risposta.
C’è troppo silenzio e stare al centro della loro attenzione, mi turba non poco!
Irritata per quella assurda situazione, nonostante la testa mi stia sempre facendo vedere le stelle, mi alzo in piedi, impuntandomi e stringendo i pugni.
 
- Beh? Adesso non si usa neppure più rispondere??? – sbotto innervosita, con l’unica intenzione di non mostrargli l’angoscia che sto provando in questo momento.
 
Sono pronta a ripetere la domanda, quando una voce familiare, mi giunge alle orecchie.
 
- Una tipetta battagliera! Complimenti! – mi giro di scatto, andando a incrociare gli occhi scuri dell’uomo che avevo incontrato poco fa al villaggio. Anche se non indossa più quell’orribile mantello verde, è impossibile non riconoscerlo! Prima mi era sembrato una brava persona… ma adesso… vederlo ridacchiare divertito, applaudendomi pure, mi fa quasi venire i brividi! - … ma, se vuoi un consiglio principessa… non fidarti mai degli sconosciuti… -
 
Un sorriso malevolo gli si dipinge in faccia, non appena comprende che ho capito di essere stata imbrogliata da lui fin dall’inizio.
Quindi al mercato, lui ha solo trovato una scusa per rapirmi??
E per cosa poi??
 
 
Un’idea mi balena nella mente, ma io prontamente la ricaccio indietro.
Non voglio nemmeno pensarci a quell’eventualità!
 
 
- Perché?? Perché mi hai attirato qui con una scusa?? – gli grido io furiosa, tentando comunque di pensare ad una soluzione per sfuggire, inutilmente.
 
- Non è forse chiaro? – mi risponde lui con una semplicità spaventevole.
Sudo freddo, mentre guardo di sfuggita gli altri banditi sogghignare.
 
 
No no no!
A che cosa diavolo stanno pensando???
Sembra che io sia il piatto del giorno!!
Devo andarmene da qui!!
Forse se perdo tempo, Inuyasha arriverà a salvarmi!!
 
 
- No! Fino a un attimo fa, ti ho seguito perché credevo che eri una brava persona, mentre adesso… -
- Adesso invece ti sei accorta di aver fatto la fine del topo, non è cosi?? – mi canzona lui, scatenando una risata collettiva degli altri individui.
 
Studio agitata il luogo in cui mi trovo.
Ci sono solo dei vecchi e maestosi alberi, che mi impediscono di vedere uno spiraglio di speranza.
Qualunque direzione io scelga per scappare, non saprò mai se è quella giusta!
Non ne ho idea di dov’è il villaggio!
Quanto lontano mi hanno portato dal tempio?
 
- Non ho intenzione di stare ai tuoi stupidi giochi! Dimmi che accidenti sta succedendo qui! – affermo sicura io, guadagnandomi delle occhiate sbalordite dai briganti e un ghigno divertito da parte dell’uomo con la cicatrice, che presuppongo sia il capo di quest’allegra e schifosa combriccola.
 
- Uhhh! Adesso tiri fuori gli artigli? Mi piacciono oltremodo i tipetti come te! – sussurra lui, avvicinandosi pericolosamente a me.
Istintivamente, faccio due passi indietro, ma sono costretta a scattare in avanti, quando sento delle mani grandi toccarmi i fianchi.
Un uomo tarchiato, alto si è no due metri, senza che io me ne accorgessi, si è spostato dietro di me, bloccandomi la strada.
 
Guardo disgustata quell’essere che aveva cercato di stringermi a sé e furiosa riporto l’attenzione sul loro capo, che finalmente si decide a spiegarmi cosa diavolo è successo prima di avermi portata qui.
 
- Non è stato difficile trascinarti qui… è bastato adescarti con una scusa patetica e mielosa per allontanarti dal mercato! Poi, grazie al mio amico Buntaro, qui presente… - mi dice, indicando il tizio grossolano accanto a me - … ci siamo assicurati che tu ci avresti seguito senza fiatare! –
- E sarebbe?? – continuo io, con l’intenzione di prolungare il più possibile la conversazione.
- Una botta in testa è l’ideale, quando vuoi che qualcuno ti segua senza gridare o smanaccare inutilmente! – mi spiega lui, facendomi bollire dalla rabbia.
- Dopo di che, ti abbiamo messo in un sacco e ti abbiamo portato qui… infondo, nessuno si insospettirebbe mai di un uomo con un sacco in spalla… al suo interno avrebbe potuto esserci qualunque cosa! Oggetti, cibo… -
 
- … oppure una bella e ingenua ragazza! – conclude uno scagnozzo, facendo ridere tutti i suoi compagni.
 
 
Quello… quello… emerito stronzo mi aveva portato in una via meno abitata e mi aveva colpito alle spalle???
Che razza di… di…!!!
 
 
- L’unico intoppo che abbiamo trovato è stato il pescivendolo qua presente… lui è l’unico ad averci visto… ma per fortuna, ha deciso di dividere il bottino con noi, anziché rivelare tutto alle autorità! – mi spiega il capo, guardandomi dall’alto in basso, mentre io studio il diretto interessato a pochi metri da me.
 
- Come puoi essere sceso a patti con dei briganti?? – urlo io in sua direzione, facendolo sobbalzare.
- B-Beh.. ecco io… - balbetta il pescivendolo a capo basso - … non ho più una moglie da tanti anni ormai e quindi… poi loro mi hanno dato questa occasione da usare senza spendere un soldo… perciò ho pensato che fosse la cosa migliore da fare! –
- E hai fatto bene amico! – gli dice l’uomo con la cicatrice, dandogli una forte pacca sulla schiena, facendolo quasi cascare.
 
 
Io invece non ho capito una parola di quello che ha detto!
Che ci incastra che non ha più una moglie? E il fatto che ha pochi soldi??
Ahhhhh!!! Qualcuno mi aiuti!!!
 
 
- Hai fatto bene a unirti a noi! – continua lui, fissando il pescivendolo e poi me – Oggi ti darai alla pazza gioia, dopo tanti anni di astinenza! –
 
Frena frena!!
Astinenza???
Non vorrà mica dire quello che penso???
 
- Che cosa vuoi dire?? – domando con un filo di voce sudando freddo.
- Niente… sto solo dicendo che il mio nuovo amico è troppo povero per spendere i propri miseri soldi in donne di piacere… -
 
Deglutisco a fatica quando sento quelle due parole, pronunciate con un sorriso divertito da quell’essere disgustoso.
Donne di piacere…
Oh Kami, loro vogliono veramente quella cosa da me!
 
- … e averci incontrato, deve essere stato davvero un miracolo per lui! Dopo anni, riscoprirà  cosa vuol dire sollazzarsi fra le gambe di una giovane donna! – mi dice malizioso, facendomi dimenticare di respirare per qualche secondo.
 
Le risate grasse degli altri uomini mi rimbombano prepotenti nella tempia, provocandomi un doloroso mal di testa.
Perché??
Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo??
 
- Cosa c’è principessa? Non hai più parole per esprimere la tua felicità? Non pensi che dovresti almeno concederci un grazie per quello che staremo per farti? Non tutte le donne hanno la fortuna di divertirsi con sette uomini diversi in una sola volta, non credi?? – mi chiede con ironia lui, prima di scoppiare a ridere.
 
 
Un senso di rabbia si impossessa di me, mettendo da parte la paura.
Tremo, al pensiero di quello che vogliono farmi, ma si sbagliano se pensano che starò tutto il tempo a piangere e pregarli di tenere lontane da me quelle sudice mani!
Tanto non servirebbe a nulla!
E allora tanto vale dire quello che penso!
 
 
- Credo che tu sia uno stronzo, ecco cosa penso!! – ammetto senza tanti peli sulla lingua, facendolo ammutolire per una volta.
Perfino i suoi scagnozzi sono increduli.
Mai si sarebbero aspettati un’offesa del genere da una come me.
 
- Si, hai capito bene! Sei un emerito stronzo! Come anche tutti i tuoi uomini! Avvicinare una donna con una scusa come quella della sorellina malata, è proprio da vigliacchi! E poi, se pensi di passarla liscia, ti sbagli di grosso! Inuyasha verrà a prendermi e se qualcuno di voi mi metterà le mani addosso, dovrà vedersela con lui! – affermo sicura, sperando in cuor mio che questa eventualità non accada mai!
 
L’uomo con la cicatrice serra la mascella senza fiatare, emettendo solo un lungo respiro.
Con estrema calma, si tocca il mento con la mano, strusciandosi la corta barba con fare pensoso.
Solo uno sciocco non capirebbe che è furioso per le offese da poco ricevute.
Essere umiliato di fronte ai suoi uomini, per un tipo sicuro sé, non deve essere facile da mandare giù.
Studio ogni sua più piccola reazione, capendo che questa pacatezza del suo gesto è solo un tentativo di tenere a freno la rabbia e di non mostrarsi vulnerabile alle mie parole.
 
Perdo un battito di cuore, quando lo vedo sorridere malevolo e avvicinarsi a me.
 
- In verità, non avevo calcolato questo problema… - mi sussurra a pochi centimetri dal mio viso - … quindi… fammi capire bene… se alziamo un dito contro di te, dovremo vedercela con lui? –
 
Me lo chiede con una strana luce negli occhi, mordendosi il labbro con fare interessato da quello che io dirò.
Tuttavia, essendo troppo confusa dal suo strano comportamento, mi limito ad annuire con la testa, tremando leggermente.
 
 
Senza rendermene conto, il capo dei briganti, con una mossa fulminea, mi molla uno schiaffo in piena faccia, facendomi cadere per terra con un labbro spaccato.
Dolorante, con la guancia che brucia, mi tocco il sangue che mi sta bagnando il mento e fisso spaventata l’uomo di fronte a me sorridere divertito.
 
- Che venga pure allora! Tanto… prima che riesca a trovarci, noi ci saremo già divertiti con te! -
 
Tremo impaurita di fronte alla mia precaria situazione.
I miei occhi stanno diventando lucidi, per la mia voglia di piangere.
 
“ Inuyasha… ti prego, vieni a salvarmi!! “
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho un brutto presentimento.
Le mie orecchie scattano frenetiche in cerca di qualche rumore che mi possa portare da lei, ma niente.
Non riesco a sentire niente!
 
 
Dietro di me, sento la voce di Miroku e Ungai, ancora intenti a parlare di sedute spiritiche e altro.
- Dove sono Shippo e la divina Kagome? – mi chiede il bonzo raggiungendomi e guardandosi attorno.
- Non lo so. – rispondo nervoso, muovendo in maniera sincronizzata le orecchie e non distogliendo gli occhi dal mercato.
 
Subito dopo, sento una mano posarsi sulla spalla e istintivamente mi volto in sua direzione.
 
- Tranquillo Inuyasha, di sicuro saranno giù al villaggio a fare una camminata! – mi dice con tono pacato il mio amico, cercando di calmarmi, inutilmente.
Finché non vedrò con i miei occhi che va tutto bene, non starò tranquillo.
 
- Tuttavia adesso dobbiamo proprio andare… Ungai è stato chiaro… - continua lui con fare serio, osservando come me le capanne infondo alla scalinata.
 
- Stai forse dicendo di lasciarli qui Miroku?? – gli chiedo stupito, guardandolo sconvolto.
- No, voglio dire che io partirò subito con Ungai e tu ci raggiungerai con Kagome e Shippo, non appena li avrai trovati ovviamente! –
- A-Ah, va bene… ho capito. – mi limito a dire, un po’ imbarazzato per aver pensato una cosa così meschina su di lui.
- Noi ci avvieremo per la strada principale, per poi riprendere lo stesso percorso che abbiamo intrapreso per giungere qui… - mi spiega il mio amico, superandomi e scendendo le scale affiancato dal vecchio Ungai.
- A dopo! – mi saluta lui, non voltandosi nemmeno, sicuro che a distanza di pochi minuti avrei ritrovato gli altri.
 
 
 
Non aspettando un secondo di più, con due salti, scavalco l’infinita scalinata e mi ritrovo al villaggio.
Annuso l’aria per cercare di trovare una fonte del suo profumo, ma a colpa di tutti gli odori provenienti dalle persone e dai cibi, mi è impossibile cercare Kagome con facilità.
La via in cui mi ritrovo pullula di persone, che mi guardano con fare sospettoso, per via della mia natura demoniaca, ma io non ci faccio nemmeno caso.
 
Per fortuna, una folata di vento mi fa percepire l’odore del marmocchio.
Non deve essere lontano.
Inizio ad urlare il suo nome e quello di Kagome e dopo qualche secondo, vedo Shippo corrermi incontro, chiamandomi a squarciagola.
 
 
Un brivido freddo mi percorre lungo la schiena non appena mi accorgo che Kagome non è con lui.
 
 
- Dov’è Kagome?? – gli chiedo una volta raggiunto.
- Si può sapere perché avete alzato una barriera attorno al tempio?? Mi sono perfino fatto male quando ci sono andato a sbattere contro!! – gracchia lui arrabbiato, ma io nemmeno gli rispondo, ripetendo di nuovo la stessa domanda.
- Dov’è Kagome??? –
- Te lo stavo venendo a dire! E’ andata ad aiutare una bambina del villaggio! –
 
Aggrotto le sopracciglia confuso, ma visibilmente più tranquillo di prima.
Quindi significa che è al sicuro?
 
- Mi ha detto di venirti a dire quello che faceva, ma la barriera mi ha impedito di avvertirti! – continua a brontolarmi lui.
- Si si ho capito! – dico frettolosamente io, osservando le capanne attorno a me - Ma adesso dimmi dov’è! –
- Ecco… io non lo so… - ammette il piccoletto, facendomi sgranare gli occhi.
- Tu… non lo sai??? – Ringhio io, guardandolo in cagnesco.
 
 
Sapere Kagome da sola, mi agita non poco maledizione!
 
 
- Ehi! Non guardarmi in quel modo!! Non è colpa mia! Mi aveva detto che con il tuo fiuto saresti riuscita a trovarla! –
- Beh, spiacente di deluderti, ma stavolta non ci riesco! Il suo odore sembra essere svanito! – dico fra i denti, mentre di nuovo la rabbia di averla lasciata da sola si impossessa di nuovo di me.
- Che cosa????? Waahhhh e adesso come facciamo a scoprire in quale capanna è???? – urla il demone volpe, saltellando agitato.
- Smettila di gridare moccioso! Dimmi piuttosto da quanto tempo è che Kagome se ne è andata… con….  con chi se n’è andata??? – domando nervoso all’eventualità di scoprire la risposta.
 
Shippo si ferma improvvisamente, e quando la sua faccia inizia a riempirsi di tante piccole goccioline, si decide a parlare.
 
- Con… con un uomo… -
- Con un UOMO?????? – sbotto io, stringendo il pugno e fulminandolo con lo sguardo.
- S-Si… -
- E tu l’hai lasciata andare via… con uno sconosciuto qualsiasi????? - 
- Ecco… io volevo andare con lei, ma lei ha preferito che venissi ad avvertirti! – si giustifica lui, mentre io cerco di riprendere il controllo di me, facendo dei lunghi sospironi.
 
- Quel tipo però ha detto che la sua capanna si trova nella piazza principale! –
- Shippo, ci sono passato pochi minuti fa da lì, e ti posso assicurare che se lei era in quella piazza, l’avrei sentita, maledizione!! Dimmi com’è fatto questo tizio! – gli dico a denti stretti, mentre sento la collera risalire, ma purtroppo sono costretto a trasformarla in pura paura, quando mi spiega l’aspetto dell’uomo.
 
- Ma… Ma… non capisco! Quell’uomo col mantello ci aveva assicurato che la sua capanna era qui vicino!! Comunque era un uomo alto, capelli corti, barbetta e una piccola cicatrice sulla guancia! –
- Una cicatrice? – ripeto io inarcando il sopracciglio, cercando di pensare se conoscevo o avevo già visto qualcuno che corrispondeva a queste descrizioni.
- Si! –
- Com’era vestito? –
- Io.. io non lo so! Era coperto da uno strano mantello verde! – dice lui, inconsapevole di avermi appena dato una pugnalata alle spalle.
 
Un flash improvviso di quell’uomo maniaco, che avevo incontrato poco tempo fa, mi passa davanti agli occhi e l’idea che Kagome si trovasse con lui, mi mette i brividi.
Deglutisco agitato, guardandomi attorno in cerca di qualche indizio che mi porti il più alla svelta da lei.
 
Se veramente è da sola con quell’uomo, significa che è in pericolo!!
 
- Inuyasha??? Lo conosci??? – mi domanda Shippo, vedendomi agitato.
- Miroku sta ritornando a casa. Va con lui! – gli ordino non guardandolo nemmeno.
- Che cosa?? Voglio venire anche io con te! Voglio sapere… -
- Non discutere!!! – latro io, furioso con quell’individuo per essersi avvicinato a Kagome e soprattutto con me stesso per non esserle stato accanto. – Vai da Miroku! E’ sulla strada principale. Sta ritornando al villaggio! –
 
- E tu? Vai da Kagome? Sai dov’è? – mi chiede ansioso lui, preoccupandosi delle sorti della sua amica
- No, ma puoi giurarci che la ritroverò! – esclamo sicuro di me, prima di spiccare un balzo in direzione della piazza principale.
 
 
Non ho la minima idea di dove andare, ma se trovarla, significa setacciare in ogni angolo della città e del bosco, lo farò!
Non mi fermerò fino a che non l’avrò trovata!
 
Se l’uomo che l’ha rapita, è veramente l’uomo perverso che ho incontrato poco fa, sono abbastanza sicuro di sapere i suoi fini!
Stringo i pugni fino a farli sanguinare, mentre mi rendo conto che le uniche intenzioni che quell’individuo può volere da Kagome, sono malsane e irrispettose nei suoi confronti.
La paura che sia troppo tardi, che quell’uomo le abbia già messo le mani addosso, mi fa mancare l’aria!
 
No!
Non devo nemmeno pensarci a questa evenienza!
Perché io non permetterò che accada!!
La troverò a qualsiasi costo!!
 
E se quel maledetto bastardo, le ha osato mettere un solo dito addosso… la pagherà cara!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ehy Juichi! Ti fai addirittura picchiare da una donna??? – grida uno dei tanti brigranti che mi avevano accerchiato.
 
Dopo avermi dato quello schiaffo, il loro capo, che ho scoperto chiamarsi Kenji, si è allontanato da me e si è messo a sedere su un albero tagliato poco distante.
Non appena ha incrociato le braccia, i suoi uomini si sono avvicinati a me, famelici, iniziando a prendermi in braccio per strapparmi un bacio.
Ma non sono una tipa che si arrende facilmente!
 
 
- Taci Sanzo! Mi sto solo divertendo a darle spago!! – si giustifica lui, che sta tentando di parare tutti i calci e i pugni che gli sto dando.
Sto scalciando come una dannata, per evitare ogni sorta di contatto con lui, ma la sua presa è ferrea, e nonostante riesca a tenergli testa, non so per quanto riuscirò a farlo!
 
- Sei un incapace! Guarda come si fa!! - Un altro uomo, improvvisamente, mi strattona verso di lui, strappandomi dalle braccia dell’altro brigante.
In quel piccolo lasso di tempo però, riesco a staccarmi dal suo corpo fin quanto basta per assestargli una potente ginocchiata fra le gambe.
 
L’uomo ulula di dolore, lasciandomi andare e portandosi le mani sui gioielli di famiglia.
Sorrido soddisfatta per essermi saputa difendere, almeno da lui, ma la vittoria è assai lontana.
 
 
- Che cazzo pensi di fare puttanella?? – mi mormora l’uomo enorme, Buntaro se non sbaglio, dietro di me.
Con un gesto fulminio, mi prende il braccio e nonostante i miei strattoni, non si muove di un solo centimetro.
Gli altri ridono compiaciuti.
 
 
Merda!
Questo è un colosso, altro che uomo!
 
 
- Adesso stai buona! – mi dice prendendomi rudemente la faccia e avvicinandola alla sua, che puzza di alcol.
Nonostante le mie resistenze, non riesco ad evitare il contatto delle sue labbra secche sulle mie.
Un conato di vomito mi attanaglia, quando sento la sua lingua cercare di farsi strada nella mia bocca, che ostinatamente rimane chiusa.
Con tutta la forza che ho, gli tiro un pugno con la mano libera che ho.
 
Un dolore acuto mi sale lungo tutta la spina dorsale, non appena urto la mascella dura dell’uomo che rimane immobile dov’è.
 
Riesco ad allontanare la mia faccia dalla sua per emettere un urlo di dolore, mentre riporto la mia mano al petto.
 
Cazzo!
Credo di essermela slogata!!
 
L’uomo colosso mi guarda per un attimo sorpreso e poi inizia a ridere assieme ai suoi compagni.
 
- Non mi hai fatto nemmeno il solletico!! – mi schernisce Buntaro, lasciandomi cadere in terra.
 
A fatica, facendo leva sul braccio sinistro, mi metto a sedere, stremata e sconfitta.
Non ce la faccio più sono al limite delle forze!
 
- Fermi! – ordina il capo, un attimo prima che un altro dei suoi uomini si avvicinasse a me.
- Adesso è il mio turno… -
 
 
 
Lo fisso accigliata, non volendo dargli la soddisfazione di vedermi piegata.
Sorride trionfante quando è a pochi passi da me.
Poi, in un tempo a me interminabile, si inginocchia per potermi guardare faccia a faccia.
 
- Sai? Pensavo tu fossi una ragazza dolce e docile, ma alla fine mi sono dovuto ricredere… e per questo ne sono molto contento! -
 
Io non gli rispondo, cerco solo di fulminarlo con lo sguardo.
Non ne vale nemmeno la pena per uno come lui!
 
- Ma, aimè, come hai detto tu, il tempo è a nostro svantaggio! Il tuo principe azzurro sta venendo a salvarti, quindi, prima che ciò accada, voglio divertirmi un po’! –
- Cosa ti fa pensare che dopo che tu e i tuoi amici vi sarete divertiti, la passerete liscia?? –
- Beh, di sicuro… un cadavere non potrà mai rivelare al suo principe azzurro chi l’ha violentata, no? – mi chiede sereno, toccandomi una ciocca di capelli caduta sul davanti.
 
Sudo freddo di fronte a questa rivelazione.
 
- Vuoi… vuoi uccidermi? – domando con voce strozzata, mentre l’angoscia che Inuyasha non arrivi in tempo inizia a corrodermi l’anima.
- Principessa, stai avendo a che fare con una banda di briganti, non con dei semplici uomini! E poi sei stata tu la prima a ricattarci! Noi teniamo alla nostra pelle! Non gradiamo che i fidanzatini delle nostre vittime ci rompino i bastoni fra le ruote –
 
 
 
- Hai… hai detto uccidere?? – interviene sconcertato il pescivendolo che ancora non si era avvicinato a me. – Non mi avevi detto che volevi ucciderla! Se qualcuno ci scoprirà… -
 
- Nessuno lo farà! Smettila di frignare amico! L’abbiamo già fatto altre volte e ce la siamo sempre cavata! – sbotta Kenji, voltandosi verso il vecchio sconcertato.
- Ma..! .. Ma la ragazza avrà si e no 20 anni! Ha la stessa età dei miei figli! – continua lui, facendo innervosire il capo della banda.
- E con questo che vorresti dire?? –
- Che è ancora troppo giovane per morire! E poi il fidanzato potrebbe cercare vendetta! I miei figli rimarrebbero orfani se io morissi! –
- Ahhh!! Sta zitto vecchio! Prima accetti di divertirti con noi e poi ti tiri indietro? Se non te la senti di scoparti questa ragazza, stai lì fermo e goditi lo spettacolo! Ma non venirmi a rompere le scatole! – lo rimprovera lui, mentre io osservo disgustata la scena.
 
Essere trattata come un pezzo da macello mi fa quasi vomitare!
 
- Anche se mi uccidi – gli dico, attirando la sua attenzione – Inuyasha vi troverà lo stesso! E’ uno Hanyou cane, può fiutare il vostro odore su di me! –
 
Lo osservo pensare dubbioso sul da farsi e un barlume di gioia si accende in me, non appena lo vedo sospirare sconfitto.
Tuttavia, mi accorgo ben presto di aver cantato vittoria troppo presto.
 
Kenji, incrocia di nuovo il suo sguardo con il mio, facendomi sudare freddo.
 
- Beh, allora la cosa è semplice! Basterà gettare il tuo corpo nel fiume, così non avrà nessuna traccia da seguire, no? – afferma solamente, con uno sguardo beffardo, seguito dalla risata collettiva dei suoi uomini.
 
 
Mi sento perduta.
Non so più cosa fare.
Non so più cosa dire.
Posso solo sperare in Inuyasha.
 
Abbasso la testa impaurita per quello che sarebbe successo di li a poco, non riuscendo a controllare una lacrima che velocemente mi bagna il viso.
 
Il capo, contento del mio momento di fragilità, sorride soddisfatto mentre porta il suo coltello all’altezza del mio petto.
Sento la punta fredda e affilata pungermi la pelle.
 
- Che c’è principessa? Hai paura adesso? – mormora lui, prima di procurarmi, così, all’improvviso, un piccolo taglio sulla attaccatura del mio seno, visibile dallo scollo del kimono.
Sussulto a quella ferita inaspettata, dalla quale scivola subito un rigolo di sangue che va a macchiare il tessuto arancione, che di lì a poco, con mio sommo orrore, mi sarebbe stato tolto.
 
- Peccato… ti preferivo… più combattiva! – continua lui sogghignando.
 
 
 
Mossa da un attacco d’ira, alzo lo sguardo su di lui e senza pensarci due volte, gli sputo in faccia, per mostrargli tutto il disgusto e la nasuea che provo nei suoi confronti.
 
Un uomo che non si scomoda a violentare e uccidere una donna indifesa, merita questo e altro!
Pensare che altre ragazze hanno dovuto passare quello che tra poco passero io, mi fa davvero schifo!
 
L’uomo, punto sul vivo, mi guarda da prima in maniera incredula, poi minacciosa e per finire, mi da un forte pugno in piena pancia, facendomi cadere di qualche centimetro più indietro.
 
Dei gemiti di dolore fuoriescono dalle mie labbra, quando il mio corpo sbatte contro il terreno secco e roccioso.
 
Dovrei alzarmi, ma la consapevolezza che nessuno verrà a salvarmi da questi mostri, mi atterrisce.
Tutte le mie forze sembrano essere sgusciate via dal mio corpo, che, inerme, si raggomitola su se stesso.
Vorrei lottare, vorrei gridare ancora, ma so che ogni mio tentativo risulterebbe vano.
La mia sorte sembra essere segnata.
 
 
Kenji si alza in piedi e, non ancora soddisfatto mi tira un altro violento pugno sulla pancia, facendomi tossire convulsamente.
 
 
Chiudo gli occhi, quando realizzo che l’uomo, dalla quale mi ero fatta ingannare, ordina al colosso di occuparsi di me.
Mi sento afferrare per il collo e alzata da terra.
L’aria comincia a mancarmi, le figure intorno a me diventano mano a mano più sfuocate…
… L’immagine di Inuyasha che mi viene a salvare diventa sempre più sfuocata…
 
- Butaro, spogliala! – ordina il capo, mentre io mi sento morire.
Essere così umiliata, di fronte a tutti questi uomini, mi fa desiderare di morire.
 
Nessuna donna dovrebbe subire simili torture!
Perché?
Perché non posso mai essere felice?
Perché sono destinata a soffrire e soffrire ancora?
 
 
Una lacrima riga di nuovo la mia guancia, mentre la mano del colosso si muove verso il mio petto.
 
 
 
 
 
Poi succede tutto velocemente.
Prima che la sua mano grossolana tocchi il mio kimono, cado per terra.
Il tonfo che ne segue, sembra vibrarmi in tutte le ossa, che al momento sono stanche e provate, come la mia testa dopotutto.
Il mormorio attorno a me, mi invoglia ad aprire gli occhi e a capire che cosa sta succedendo.
 
 
Il mio cuore corre frenetico, quando vedo il ragazzo di spalle di fronte a me.
 
- Inu… Inuyasha… - mormoro con un nodo alla gola e con gli occhi lucidi, prossimi al pianto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non appena avevo sentito grazie al mio olfatto la scia del suo sangue, mi sono catapultato nel bosco.
Non ho esitato un attimo nell’uccidere con i miei artigli l’uomo robusto che stava tenendo per la gola la mia Kagome.
 
 
- Inu… Inuyasha… - la sento sussurrare debolmente dietro di me.
 
Mi volto verso di lei e quello che vedo, non mi piace affatto.
Ha la faccia sconvolta e i capelli scompigliati, come anche il labbro spaccato, mi fanno capire che è stata pure picchiata.
 
Una lacrima le sfugge dagli occhi e subito mi inginocchio accanto a lei per confortarla.
Quando l’abbraccio, scoppia in un pianto dirotto, forse dovuto dalla troppa tensione di poco fa.
 
- Shhh… va tutto bene Kagome… adesso ci sono io – le mormoro in un orecchio, sperando con tutto il cuore di tranquillizzarla almeno un po’.
 
La sento tremare convulsamente, mentre cerca di nascondersi il più possibile nel mio abbraccio.
I suoi singhiozzi mi lacerano l’anima dannazione!
 
Con estrema delicatezza, le accarezzo la schiena con fare apprensivo, avvicinando il più possibile il mio corpo al suo.
 
Il suo cuore va a mille, come anche il mio del resto…
In quei minuti in cui la cercavo, non ho smesso un solo istante di pensare al peggio.
L’angoscia che qualcuno le stesse facendo del male, mi stava uccidendo! Se non che, più volte sono stato costretto a stringere fra le mani Tessaiga, poiché il mio sangue demoniaco stava prendendo il sopravvento!
 
 
- Mezzo demone! – mi sento chiamare da un uomo, provocando in me un aumento vertiginoso della mia rabbia nei loro confronti. – Se accetti di non combattere, nessuno si farà del male! –
 
Giro la testa, per osservarlo da sopra la spalla, visto che non ho nessuna intenzione di allontanarmi da Kagome, che in questo momento, ha bisogno di me, come suo unico appiglio sicuro.
Tutti gli uomini, ad eccezione del più vecchio, si sono muniti di un arma.
Anche l’uomo che ha osato ingannarla sta impugnando un arco, puntato verso di noi.
 
Fhè!
Razza di idioti!
Pensano che possono fare qualcosa contro di me???
 
 
- Mi stai forse chiedendo di lasciarti andare via così??? Come se nulla fosse??? – sbotto io, stringendo ancora più forte a me, la ragazza che ho fra le braccia, che con mia somma felicità, ha smesso di singhiozzare istericamente.
 
Ho sempre odiato vederla piangere!
Figuriamoci in questa maniera!!
 
- Noi non abbiamo ancora fatto nulla alla tua… -
- Niente?!? Come puoi dire che non le avete fatto nulla???? Che cazzo di intenzioni avevate??? – grido io furioso, sapendo già cosa mi avrebbe risposto.
 
Prima di uccidere quell’uomo enorme, ho sentito chiaramente mentre stavo correndo nel bosco la sua voce che gli ordinava di spogliarla!
Maledizione!! Se ci ripenso mi sale di nuovo il sangue al cervello!!!
 
Tutti gli uomini presenti rimangono muti, guardandosi impauriti, facendo crescere ancora in me quel senso di frustrazione.
 
- Che cazzo volevate farle????? – gli domando con tono più alto, facendo indietreggiare alcuni di loro.
 
- Volevamo divertirci con lei… tutto qui… - spiega il capo ancora con l’arco teso, non sapendo di starmi facendo incazzare ancora di più di quello che sono.
- Tutto qui??? TUTTO QUI????? – latro io, mostrando i canini e trasformandomi gradualmente in un demone completo.
 
Avere la conferma che se avessi ritardato, anche di soli pochi minuti, avrebbero potuto violentare Kagome, mi fa mandare il sangue al cervello!!
Come potevano aver pensato di farle del male???
E come possono pensare di passarla liscia????
 
 
Un ringhio gutturale esce dalla mia gola, non appena l’uomo con la cicatrice in volto si prepara a schioccare la freccia.
 
 
 
- Inu… yasha… - la sento chiamarmi impercepibilmente.
La sua voce dolce, nonostante sia carica sempre di timore e paura, mi acquieta, permettendomi di ritornare alla mia vera natura di ibrido.
 
- Cosa c’è? – le domando sottovoce, nella maniera più dolce possibile e asciugandogli con il pollice alcune delle sue lacrime cadute.
- Per favore… portami via da qui… -
 
La sua supplica straziante mi arriva forte e chiara alle orecchie e non riesco a fare a meno di avvolgerla con la mia veste rossa e darle un casto bacio sulla fronte, con l’intenzione di fermare il suo continuo tremore.
 
- Va bene.. ma prima.. – le dico io, prendendola in braccio e portandola con due salti a vari metri di distanza da quel posto maledetto - … voglio sistemare quei bastardi che hanno osato farti questo! –
 
La vedo aprire bocca, come per dire qualcosa, ma io la precedo, alzandomi e scattando in direzione di quei banditi.
Mi scaravento su di loro, sfogando tutta la mia rabbia per quello che è successo su di loro.
Le loro grida di dolore sono una vera goduria per me!
Finalmente hanno quello che si meritano!
Hanno osato ferire Kagome e pagheranno con la vita!
 
Quando è il turno del capo di tutti i briganti, leggo nei suoi occhi la consapevolezza di essere sul punto di morire.
Scricchio le dita piene di sangue dei suoi compagni, pregustandomi il momento della sua caduta.
Non sono un tipo a cui piace uccidere, ma per questa volta, faccio un eccezione! Non ha senso lasciare in vita un uomo come questo, pronto a rifare del male a qualche ragazza indifesa.
 
Essendo un umano, non impego molto a farlo fuori..
Un’artigliata profonda sul suo petto, basta per fargli esalare l’ultimo respiro.
Ha pure cercato a tirarmi qualche freccia, ma inutilmente.
Sono un bersaglio troppo veloce per lui.
 
 
 
Non ho pietà per nessuno di loro, eccetto per il più vecchio.
Non appena avvicino la mia mano artigliata al suo collo, l’uomo, che puzza tremendamente di pesce, mi implora pietà, chiedendomi, supplicandomi di non ucciderlo.
Mi dice che se lo uccido, i suoi figli diventeranno orfani e cazzate varie.
 
Se non mi avesse fermato Kagome, avrei ammazzato anche lui!
Non mi importa se, come mi spiega lei, non l’ha mai toccata..
Anche lui pensava di abusare di lei!
Quindi merita lo stesso di morire!
 
Ma non voglio far agitare ulteriormente Kagome... è già provata di suo..
 
- Se per caso venissi a sapere che ti è balzata in testa l’insana idea di abusare di un’altra ragazza, ti ammazzerò io stesso! Nel modo più doloroso che tu conosca! Hai capito??? – gli ringhio a sei centimetri dal viso, mostrandogli i denti e spaventandolo fino all’invero simile.
 
Con tutta la forza che ho, lo lancio a vari metri da me e vederlo cadere su dei cespugli altamente orticanti mi da un po’ di sollievo.
Non mi piace sapere che uno di loro se la sarebbe cavata con nulla!
Almeno anche lui, la lezione l’ha imparata!
 
 
 
Velocemente, mi lavo le mani in un torrente li vicino, per togliermi il sangue fresco da dosso e, successivamente, mi avvio verso Kagome, ancora avvolta nel mio haori rosso.
Appena le sono vicino, le sussurro all’orecchio di tranquillizzarsi, mentre la prendo in braccio, e lei, con mia somma felicità, smette finalmente di piangere e si accoccola fra le mie braccia in cerca di protezione, che di certo io non le nego!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arrivati al paesino di Ungai, Inuyasha scorge una capannina abbandonata e senza pensarci due volte ci entra dentro.
 
L’unica stanza al suo interno è spoglia e priva di qualsiasi utensile, ma per mia immensa fortuna, è pulita ed è provvista di una rientranza del pavimento per il fuoco.
 
 
Lo osservo di nascosto.
Dopo avermi fatto sedere sul suo haori rosso, si è messo ad accendere il focolare accanto a noi.
Sicuramente l’ha fatto solo per me…
Uno come lui, che non ha problemi a dormire sugli alberi d’inverno, non può soffrire il freddo!
Sarebbe un controsenso!
 
E’ di spalle e, nonostante non sia proprio il momento adatto per pensare a queste cose, non riesco a smettere di fissare la sua schiena.
La sottoveste sottile, a contrasto con la luce del fuoco, mi mette davanti agli occhi i muscoli scolpiti dell’hanyou.
Arrossisco in maniera quasi meccanica.
Come si può dire che Inuyasha non è un bel ragazzo??
Solo per il suo fisico dovrebbe avere una fila di ragazzine urlanti dietro!
 
Il ragazzo in questione, inconsapevole di essere preda dei miei sguardi languidi, continua ad alimentare il fuoco, fino a che, finalmente si gira in mia direzione.
 
Con questa luce soffusa, persino il suo volto è più bello!
 
Senza proferire parola, mi si avvicina e mi prende la mano slogata.
Appena lui me la tocca, un mugolio di dolore fuoriesce improvviso dalle mie labbra.
 
- Ti fa ancora male? – mi chiede con tono pacato, fissandomi la mano destra.
- Un po’… - ammetto dispiaciuta di farlo preoccupare cosi tanto.
- Aspettami qui, ritorno subito. – mi dice lui di punto in bianco, lasciandomi interdetta.
- C-cosa? Aspetta! Dove vai? –
- Tranquilla, vado da qualcuno qua vicino per farmi dare qualcosa per la tua mano.. – mi spiega lui, prima di uscire da questa piccola abitazione e dirigersi verso la capanna più vicina.
 
Come promesso, dopo nemmeno 2 minuti, ritorna con una bacinella di acqua fresca, se non addirittura gelata, e con due panni.
 
Mi faccio curare da lui, con estremo piacere, non curandomi della strana ma bella sensazione che si è creata.
Per farmi stare piu comoda, Inuyasha mi aveva perfino fatta stendere sulla sua veste e quindi, non ho fatto altro che bearmi delle sue attente attenzioni per tutto il tempo.
Non è giusto essere viziata e coccolata da lui, quando a casa ha un’altra donna, ma… francamente in questo momento non mi importa poi cosi tanto!
 
Le mie guance si tingono di rosso però, quando si mette a curarmi i piccoli tagli.
Come suo solito, utilizza la sua saliva, facendomi accaldare più del dovuto!
Dopo due piccoli taglietti sulle gambe, dovuti dalle mie continue cadute per terra, si concentra sul petto… e li sono davvero dolori!
 
Quell’idiota di un bandito doveva proprio ferirmi all’attaccatura di un seno???
Oh mamma che vergogna!!!
Perché devo sempre ritrovarmi in situazioni come queste con lui???
 
- Kagome? – mi chiede imbarazzato lui, con il viso leggermente rosso.
- S-Si? – balbetto io, perdendomi in quelle pozze dorate e nella sua voce diventata cosi dannatamente roca, forse dovuta dalla situazione.
Sono completamente sdraiata e vederlo piegato su di me…
Non lo so nemmeno io!
Mi agita e basta, ecco!
 
- Devo curarti anche quella ferita… potrebbe infettarsi… - continua lui, distogliendo lo sguardo da me e volgendolo altrove per l’imbarazzo.
- O-Okkey.. – riesco solo a dire io, prima di risentire, dopo qualche secondo, la lingua calda e ruvida su di me.
 
Stavolta però è diverso…
Sentire il suo fiato così vicino al mio viso…
Un conto erano le gambe… un conto è il petto!
Le sue ciocche di capelli mi solleticano il viso, ma mi mordo il labbro per evitare di fiatare… perché sono sicura che la prima sillaba che fuoriuscirebbe dalle mie labbra, sarebbe solo un gemito di piacere!
 
Cavoli quanto mi sta facendo accaldare!!
Ma sono solo io ad essere diventata cosi perversa???
No dai.. di sicuro è per il fatto che mi sta leccando parte del seno maledizione!!!
Come può restare impassibile una donna d’innanzi a queste attenzioni???
Soprattutto se è l’uomo che amo da una vita a darmele???
 
 
Passano due minuti e anche la ferita sul petto è fatta.
Quando si allontana da me, per ritornare alla sua solita posa seduta, quasi sento freddo per quell’improvviso distacco.
Tuttavia, noto con piacere, che anche lui è rosso fino alla radice dei capelli.
 
Per un tipo timido come lui, non deve essere stato facile leccare il petto ad una ragazza!
 
 
- Adesso dovresti dormire… - aggiunge lui, continuando a non guardarmi.
- E tu? –
- Io che? – mi chiede confuso, decidendosi a fondere i suoi occhi profondi con i miei.
- Tu non dormi? –
- Che domande! Ovvio che no! Devo stare attento che non arrivi nessuno. Dopotutto, siamo in una casa abbandonata, potrebbe venire chiunque. –
 
Aggrotto le sopracciglia, girandomi di lato, in sua direzione.
 
- Quindi… stai tutta la notte così seduto? – gli chiedo innocentemente, sapendo già la risposta.
Ma sapere che rimane sveglio per me, mi fa sentire in colpa.
 
- Certo! Non ho problemi io. – mi risponde sicuro, incrociando le braccia.
- Ma… -
- Ma? – mi ripete curioso.
- Io… non ce la faccio a dormire con te che mi fissi cosi… - ammetto arrossendo leggermente.
 
In effetti, a chi piacerebbe addormentarsi con un bel ragazzo che ti punta tutta la notte?? Soprattutto se sei tutta scompigliata e con il vestito sporco di terra?!?
Nessuno.
 
- Ma… Ma che diavolo stai dicendo?? Non è la prima volta che veglio il tuo sonno! –
- Si ma… - continuo io, fissando la sua veste rossa sotto di me.
- Ma? – mi ripete lui esasperato.
- … Ti dispiace dormire sdraiato come me? – mi decido a chiedergli alla fine, sapendo già che avrebbe rifiutato la mia richiesta.
 
Non sento la sua voce e così, dopo qualche secondo di silenzio, decido di alzare lo sguardo su di lui.
 
Proprio in quel momento, lo vedo sdraiarsi sul nudo pavimento, sospirando sonoramente.
Sorrido soddisfatta quando, dopo essersi messo una mano sotto la testa, immerge le sue pozze d’orate nelle mie color cioccolato.
 
- E va bene testarda che non sei altro! Ma ora vedi di dormire! – esclama lui, fingendo di apparire scocciato, quando invece so che è solo uno dei suoi modi di comportarsi quando fa qualcosa di carino per qualcuno.
- Va bene… e comunque non sono una testarda! – ribatto io, portandomi una mano alla bocca per coprire un imminente sbadiglio.
- E invece si che lo sei. –
- Invece no! –
- Altroché! – continua lui, alzando le sopracciglia con fare di chi la sa lunga.
- Stupido –
- Scema! –
- Baka! –
- Tsk! – conclude lui, mettendo fine a quella strana, ma divertente conversazione.
 
 
- Buonanotte Inuyasha – mi decido infine a dire, strofinandomi meglio alla sua veste sotto di me, che possiede l’odore di muschio e pino che lo caratterizza da sempre.
 
Lui, con mia grande sorpresa e gioia, mi sorride dolcemente, come mai prima d’ora aveva fatto, facendomi sciogliere come neve al sole.
Il suo volto, così disteso mi fa dimenticare per un attimo di respirare.
Cavoli… è… è… bellissimo.
Vorrei che fosse sempre così…
 
- Buonanotte Kagome.. –
 
 
 

 
 
 
 
 
Angolino autrice:
 
Ciao!!!
Waaaaaaa non finiva più questo capitolo!!!!
E’ stata duro da scrivere!! X(
 
Spero almeno che ne è valsa la pena!! XD Sarebbe un peccato sapere che questo capitolo è venuto male, visto tutto il tempo che ci ho messo!! XD
Di solito un capitolo singolo lo faccio di 10-13 pagine su word… adesso questo cap è di 35 pagine!! XD
 
Scusate se ci ho messo tanto per pubblicare questo nuovo capitolo, ma sapete, gli esami, gli impegni e poi anche i disegni di copertina ( che gradirei tantissimo sapere cosa ne pensate <3 :) ) che ho fatto per le mie due storielle mi hanno tenuta impegnata per un po’! XD
 
Nel prossimo capitolo, che non so se dividerò o meno da come avevo precedentemente organizzato, avverrà una cosa molto importante!! XD
 
Ci sarà una scelta! ;)
Ma la domanda è… fra chi?
 
Spero di avervi incuriosito e spero tantissimo che continuerete a leggere la mia storia!! :)
Fatemi intanto sapere che ne pensate di questo capitolo chilometrico!! XD
Baci!! <3 <3


La vostra Saphira_chan
 

 
  
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