Uno Strano Anno
di slanif

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Quello era stato un anno strano sotto molti punti di vista.
Innanzi tutto, i suoi genitori lo avevano lasciato trascorrere le vacanze a casa di James (dove si era divertito un sacco, tra l’altro) e non avevano preteso la sua presenza nemmeno al compleanno della madre. Ora, un figlio normale in una famiglia normale si sarebbe dispiaciuto che i genitori non lo avessero voluto a casa in quel giorno, ma Sirius no. Aveva sempre avuto un rapporto molto conflittuale con i genitori e il fratello minore. Avevano idee diverse e modi di fare e di parlare differenti. Era sempre stato la pecora nera della famiglia, ma lui preferiva di gran lunga essere considerato un disertore che finire tra le fila di Voldemort.
Un’altra cosa strana era stata il fatto che James non gli avesse più straparlato di Lily. La nominava, ogni tanto, ma non spesso come faceva prima e quando lui aveva chiesto il perché era arrivata l’altra stranezza dell’anno: lui e Lily stavano insieme. Ora, era certamente felice che il suo amico avesse coronato il suo sogno d’amore, ma non credeva di certo che quella ragazza così intelligente che corrispondeva al nome di Lily, potesse mettersi con quel pazzo scatenato che corrispondeva al nome di James. Non avevano niente in comune, a partire dalla voglia o meno di rispettare le regole. Lily era attenta e studiosa, James era svagato e nulla facente. Non poteva negare di esserci rimasto sbigottito, quando lo era venuto a sapere. Però era stato contento. James se lo meritava.
L’altra cosa strana era stata il fatto che Remus era stato da loro spessissimo. Anche James mi aveva confermato che la cosa era strana. Infatti Remus non era una persona alla quale piaceva stare in mezzo alla gente e la casa di James era sempre PIENA di gente! Tra cugini, nonni, zii, animali e quant’altro, dentro quella casa non si poteva mai stare da soli. Ma Remus, a quanto pare, non si era fatto abbattere. Andava da loro almeno un paio di volte a settimana e quattro o cinque volte era rimasto a dormire lì. E proprio in una di quelle sere era accaduta la cosa più strana e in assoluto più inaspettata di tutte.
Quella mattina Remus era arrivato abbastanza presto, verso le dieci, e aveva trascorso con loro la mattinata giocando a scacchi magici e chiacchierando. Avevano pranzato in veranda, come erano soliti fare quando c’era anche Remus e nel pomeriggio avevano giocato un po’ a Quidditch. E fino a qui tutto normale. La cosa anormale era successa la sera, quando erano andati a dormire. Come detto in precedenza, Remus si era fermato a dormire sotto richiesta di James, di Sirius e sotto pressione dei genitori di James. Quindi erano tutti in camera di James disposti ognuno su un letto. Avevano chiacchierato fino a notte fonda e poi, verso le due del mattino, erano andati a dormire. Sirius si era addormentato quasi subito e così avevano fatto i suoi amici. Sirius non aveva dormito molto bene, aveva sognato di continuo e non era riuscito a fare un sonno restauratore. Proprio in uno dei suoi attimi di dormiveglia aveva sentito le coperte del suo letto scostarsi e qualcuno sdraiarsi di fianco a lui. Lì per lì aveva creduto ad un sogno ma poi aveva sentito una mano calda stringere la sua e aveva riconosciuto subito il tocco. Era la mano calda di Remus, magra e dalle dita affusolate. La pelle era di seta e lui sentì chiaramente il calore irradiato dal corpo di Moony trasmettersi a lui tramite quel tocco. Aveva aperto gli occhi e si era ritrovato a fissare gli occhi ambrati di Remus.
“Remus…” aveva sussurrato.
“Sirius…” aveva risposto con lo stesso tono Remus.
“Che ci fai qui?” aveva chiesto con la voce assonnata.
“Io… scusa… me ne vado subito… io…” aveva fatto per alzarsi ma Sirius lo aveva afferrato per un braccio costringendolo a risdraiarsi vicino a lui.
“Cos’è? Non riesci a dormire?” aveva chiesto Sirius abbracciandolo per la vita.
“No, non è questo…” aveva risposto Remus affondando il viso nel suo petto.
“E allora cos’è?”.
“Io… devo dirti una cosa, Paddy…” aveva detto con un filo di voce.
“Cosa? Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa…” aveva sussurrato.
“Sì, lo so… ma non è una cosa semplice… riguarda me e te e…”.
“Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?” aveva chiesto Sirius preoccupato.
“No…”.
“E allora cosa è successo?”.
“Fammi parlare senza interrompermi, okay?”.
“Okay”.
“Noi… ci conosciamo da tanto tempo e… abbiamo condiviso tante cose… sei stato il primo di cui mi sono fidato e al quale ho confessato il mio segreto… avevo paura di perderti ma non volevo avere segreti con te… ho provato per te subito un forte sentimento di affetto e ti ho sempre considerato il mio migliore amico. Provavo per te un affetto incredibile e quando ti vedevo fare lo stupido con qualche ragazza io… morivo di gelosia…” Remus era diventato rosso come un papavero dopo questa rivelazione “All’inizio credevo che fosse solo perché non volevo perderti come amico ma… con il tempo, analizzando i miei sentimenti con calma, ho capito che non era così. Ho capito che… ti amo, Sirius… e che dovevo dirtelo perché non ce la faccio più a tenermi tutto dentro… io… io so che tu non provi gli stessi sentimenti per me ma… ti prego… rimaniamo amici perché io…” ma non finì la frase perché Sirius gli aveva tappato la bocca con la propria.
E fu proprio quel bacio, dopo quella dichiarazione d’amore, ad essere in assoluto la più strana cosa successa durante l’estate.
Ma fu anche la più bella.
E questo Sirius lo sapeva bene. e lo sapeva ancora meglio mentre era seduto lì, sul divano della Sala Comune di Grifondoro, ad abbracciare il suo amore.
Sorrise.
Che bell’anno era stato…

**FINE**