Fumetti/Cartoni americani > I Simpson
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Autore: Diaster    18/09/2013    1 recensioni
La storia è nata mentre io e mia sorella guardavamo un puntata dei Simpson, non ricordo quale, e all'improvviso all'unisono abbiamo esclamato: "Oddio, immagina Homer e Ned insieme". La cosa è finita là finché un giorno senza nulla da fare ho deciso di buttarci giù qualche riga ed ecco il risultato. La storia è un incontro tra Homer e Ned, non il primo né l'ultimo, solo uno dei tanti perché è cosi che mi sono immaginata il tutto quando quel giorno ci pensammo io e mia sorella. Non so nemmeno se ci siano altre storie in giro, ma okay. Spero piaccia a qualcuno. Recensite
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Marge e  Homer stavano guardando un film in bianco e nero, seduti su una soffice e calda coperta alle pendici della collina di Springfield, insieme ad altre coppiette. Marge, con un braccio del marito attorno alle spalle, era assolta nella visione di quel film romantico e smielato,che fa sognare alle donne fantastiche storie d’amore . Stranamente quella volta Homer non si era addormentato come era suo solito. I suoi pensieri erano rivolti altrove,  a quello che avrebbe fatto di lì a poco e che aspettava con ansia da giorni.
Mentre Marge si asciugava le lacrime che le rigavano il volto con un fazzoletto, lui la abbracciò per consolarla. Quando sentì che i singhiozzi iniziavano a calmarsi si sciolse dall’abbraccio e si alzò. Si era aspettato di sentire la voce della moglie chiedergli dove stesse andando, ma inaspettatamente lei rimase in silenzio, lo sguardo fisso e malinconico rivolto verso lo schermo dov’era proiettato il film.
Quando credette di essersi allontanato abbastanza dagli occhi indiscreti delle coppie innamorate, che erano più impegnati a baciarsi che a vedere lo spettacolo, iniziò a salire lungo il sentiero che portava in cima alla collina. Si incamminò con passo veloce, spinto dalla voglia di voler raggiungere la meta, ma più saliva e più il passo rallentava e il respiro diventava pesante. –Forse sarebbe ora di mettersi a dieta- pensò. Alla fine, dopo quella che gli parve un’eternità, raggiunse la cima. Qui si fermò per riprendere fiato, dopodiché si inoltrò tra gli alberi fitti. Camminò solo per pochi minuti prima di raggiungere finalmente il luogo dell’incontro, un piccolo spiazzo di erba e foglie cadute dagli alberi che circondavano il posto, che con l’arrivo dell’autunno stavano diventando delle sfumature del rosso e dell’oro. Lì ad attenderlo c’era Ned. Sapeva che sarebbe arrivato prima di lui, ma il suo cuore ebbe ugualmente un sussulto quando lo vide in piedi, col suo maglione verde diventato ormai cosi familiare. Si corsero incontro e quando infine furono vicini si avvinghiarono in un abbraccio ricco di passione, desiderio, attesa.
“Scusa se ci ho messo tanto. Salire fin qui non è stato per niente facile. Come puoi vedere non sono in forma” disse Homer senza allontanarsi da lui e poggiandogli la testa sulla spalla. “Non importa. Anch’io sono arrivato da poco. Ho messo i bambini a letto e mi sono assicurato che stessero dormendo prima di venire. È tutto il giorno che aspetto questo momento, sai?” e subito dopo aver pronunciato queste parole, attirandolo ancora di più a sé, lo baciò con foga, cosi come aveva immaginato di fare in quei giorni in cui erano stati lontani, fingendo di essere lui il vicino pronto a sopportare qualsiasi ingerenza e Homer invece quello arrogante e prepotente. Anzi, era persino meglio di come l’aveva sognato, con Homer che ricambiava il bacio eccitato quanto lui. Senza staccarsi di un solo millimetro rotolarono insieme sul morbido tappeto d’erba che si distendeva ai loro piedi, Homer sotto e Ned sopra, il petto di uno su quello dell’altro, gli occhi chiusi ad assaporare quel momento.
Nessuno dei due si era aspettato tutta quella frenesia, erano eccitatissimi, tanto che in un lampo Ned si staccò da lui per alzarsi sulle ginocchia e slacciarsi i pantaloni mentre Homer, con mani tremanti, gli sfilava il maglione verde, gli sollevava la canotta bianca e incominciava a baciargli l’addome, partendo dal basso ventre per salire attraverso gli addominali e giungere infine ai pettorali, le labbra che gli fremevano di desiderio sentendo che Ned si abbandonava al piacere, la testa ciondolante, il cuore che batteva all’impazzata e il respiro affannoso. Quando Homer giunse al collo e stava per baciare le labbra del suo amore,  Ned si  precipitò sui suoi pantaloni blu, quasi con rabbia, perché erano l’ostacolo che gli impediva di possedere la sua metà e di farla sua. Accorgendosi di ciò, Homer poggiò le proprie mani calde sulle sue e lo aiutò a sbarazzarsi di quell’impiccio. Per un secondo restarono cosi, a fissarsi negli occhi, leggendo nello sguardo dell’altro tutto l’amore del mondo. Ned lasciò scorrere le mani sulle cosce di Homer. Stava per toccarlo, per stringere il suo membro tra le mani per farlo urlare di piacere, voleva godere a sua volta e... sentì delle voci.
Forse Homer non le aveva udite perché emise un mugolio di dissenso invitandolo ad andare oltre, a toccarlo, ma quando vide l’espressione sul voltò di Ned capì. Si rialzarono in fretta, raccolsero veloci i loro abiti e si rifugiarono tra gli alberi, dirigendosi nella direzione opposta a quella da cui provenivano le voci. Si rivestirono silenziosamente, nascosti dalle fronde degli alberi che li circondavano e dall’oscurità della notte illuminata solo da una falce di luna. Videro che nella radura dove fino a pochi attimi fa stavano per fare l’amore arrivarono due ragazzini, degli adolescenti. Lei era molto graziosa, minuta, coi capelli biondi sciolti sulle spalle esili, il portamento di una ragazza sicura di sé. Lui nascondeva sotto i jeans e la maglia un po’ larghi un fisico asciutto e atletico e aveva negli occhi chiari uno sguardo furbo. Senza nemmeno guardarsi attorno per controllare se ci fosse qualcuno nei dintorni, iniziarono a toccarsi e a baciarsi senza alcun pudore, le mani del ragazzo che corsero subito sotto la maglia a slacciare il reggiseno di lei che intanto gli passava le dita tra i capelli neri. Homer e Ned li guardarono con tristezza e un filo di rammarico, gelosi di non poter fare altrettanto, poi rassegnati si voltarono e iniziarono a scendere per il sentiero, ognuno immerso nei proprio pensieri e con un espressione che sarebbe stata l’ideale per un funerale.
Quando giunse il momento di separarsi si scambiarono un tenero bacio, le mani di Ned infilate sotto la maglia di Homer per toccargli la schiena e avvicinarlo a sé, i baffi che gli solleticavano il naso  facendolo sorridere tra le labbra di Ned. “Buonanotte tesoro” gli disse lui. “Buonanotte. Sai quanto mi mancherai fino al nostro prossimo incontro” rispose Homer.
Ned fece un cenno di saluto con la testa prima di allontanarsi con le mani nelle tasche dei pantaloni. Homer invece, senza vederlo andare via, si girò ritornando da sua moglie che lo aspettava. In lontananza, riconoscendola per i suoi capelli blu,  Homer la vide seduta come l’aveva lasciata, assorta nella visione degli ultimi minuti del film che le avevano riempito di nuovo gli occhi di lacrime. Sospettava che quasi non si fosse accorta che era stato via per tutto quel tempo. Avvertì una sensazione umida alla guancia e toccandosela per vedere cosa fosse, si accorse che era una lacrima. La asciugò, con una tristezza infinita, sulle labbra il ricordo di quell’ultimo bacio. 

  
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