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Autore: Yoan Seiyryu    19/09/2013    3 recensioni
Sleeping/Hook
Solo il bacio del vero amore può risvegliare Aurora dal sonno eterno, ma non sarà Filippo a salvarla dalla maledizione. Dunque che valore può avere un bacio dissimile da quello più potente di tutti?
Hook dimostrerà alla Bella addormentata che non sempre la magia è la risposta, a volte le persone sono legate da un filo sottile che prescinde dai propri desideri. Entrambi si ritroveranno ad affrontare un'avventura comune, riscoprendo loro stessi e ciò che il Destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aurora, Filippo, Killian Jones/Capitan Uncino, Mulan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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If happy ever after did exist 
I would still be holding you like this 
All those fairytales are full of shit 
One more fucking love song I'll be sick
*** 

 





XI. Nuovi incontri






Quel silenzio durò considerevolmente, tanto che nessuno dei due riuscì a rivolgersi la parola per tutta la strada del ritorno. Hook aveva perso la sua occasione di vendicarsi di ciò che aveva compiuto Tremotino, mai avrebbe creduto di ritrovarselo così vicino.
Ma il potere delle parole di Aurora fu troppo grande, troppo immenso per lasciargli una mente lucida e calcolatrice. Si era fatto trascinare dalla marea di ricordi passati, raggiungendo un se stesso che credeva di aver perduto per sempre.
Aurora invece pareva intimorita da quella scoperta, sentiva quasi di aver tradito Filippo, avvampando in quel modo per il ricordo che era tornato alla mente. Un legame così forte che era stato in grado di spezzare la maledizione del sonno, forse più forte del vero amore? O erano entrambi la medesima cosa?
Questo Aurora non lo sapeva, ma in lei iniziava ad instradarsi una diffusa consapevolezza riguardo ciò che provava nei confronti del suo compagno di viaggio.
Tornarono al luogo di incontro in cui avevano appuntamento con Kayley e Garret, i quali almeno avevano recuperato qualche lepre da poter mangiare e si domandarono il motivo di quel loro improvviso allontanamento, avevano l’aria di chi volesse rimanere in disparte per riflettere.
Tant’è che Kayley preferì lasciarli da soli per tutto il viaggio, ormai mancava poco alla tratta finale della Foresta Proibita e si limitò a discorrere amorevolmente con Garret, il quale aveva intuito che dovesse esser accaduto qualcosa di particolare.
Intanto Aurora continuava a riflettere sui suoi ricordi, non riusciva a debellare comunque la curiosità che provava nei confronti del passato di Hook, nonostante si sentisse mancare il respiro.
Alla fine gli si affiancò, camminandogli accanto.

“Cosa è accaduto dopo che sei partito quel giorno?” gli domandò, consapevole di ritornare sui propri passi.

Hook si voltò, incontrando gli occhi chiari di lei che gli fecero ricordare quelli della bambina che aveva salvato. Era cambiata notevolmente, ormai era una donna ed era quasi incredibile paragonarla a ciò che la sua memoria portava in vita.

“Ho rubato del denaro agli uomini sbagliati e sono finito nella Foresta Proibita per sfuggire da loro, i quali ovviamente non si sono azzardati a superarne il confine” scrollò le spalle al ricordo “per questo conosco questo luogo, l’ho girato così a lungo da conoscerne a memoria ogni passo, più o meno”.

Aurora scosse leggermente la testa.
“Pur sapendo questo, hai deciso di tornare qui”.

“E’ la strada più breve per raggiungere Malefica, inoltre ho sempre creduto nelle mie qualità” sorrise mestamente, iniziando a sciogliere l’imbarazzo che si era creato tra loro.

“Sei diventato saccente ed insopportabile” cercò di nascondere un sorriso, ma le fu troppo difficile “ma in fondo non sei cambiato così tanto. Hai solo preso a modello una morale sbagliata”.

Hook corrugò la fronte, non era affatto convinto di quello che gli veniva detto.
“Non esistono morali giuste o sbagliate, Aurora. La morale di per sé non può concettualmente essere errata, se esiste. Ho solo intrapreso un percorso diverso dal tuo, io ci sono capitato dentro, tu anche”.

Aurora non volle rispondere, si sentì messa in un angolo, considerata come incapace di fare le proprie scelte. Di nuovo si richiuse in un silenzio poco incoraggiante, sentiva ormai che presto si sarebbero divisi e ciò che la spaventava era proprio la volontà di non farlo.
In fondo al cuore avrebbe voluto rimanere con lui per scoprire più particolari del suo passato, ma al tempo stesso sapeva che sarebbe stato un grosso errore.

“Siamo arrivati!” esplose Kayley in un sorriso entusiasmante, mentre si voltava verso di loro che camminavano poco indietro “Abbiamo raggiunto l’uscita della Foresta Proibita” disse mentre  indicava il sentiero che portava all’esterno della macchia verde, verso un colle che si protendeva in avanti illimitatamente.

“E’ quasi impossibile che qualcuno riesca ad uscire vivo di qui” intervenne Garret, piantando il bastone nella terra umida e formando un piccolo solco, mentre si preparava ad uscire davvero dall’ombra della foresta per ritornare alla luce del sole.

Aurora quasi non credé ai suoi occhi: era riuscita a superare quella grande prova. Gli occhi le si illuminarono, conscia del fatto che una volta fuori di lì avrebbe dovuto affrontare chimere molto peggiori rispetto a quelle che aveva affrontato nella Foresta.
Combattere contro se stessa e i suoi desideri non sarebbe stato facile, ma doveva farlo, per il bene della sua famiglia.
Kayley e Garret furono i primi a compiere quel passo in avanti, mentre Aurora ed Hook rimasero poco indietro, indecisi sul da farsi, come se avessero preferito rimanere esattamente dov’erano.

“E’ incredibile, non è vero?” la voce di Hook arrivò calda alle orecchie di Aurora mentre un brivido le percorse la schiena “Abbiamo impiegato tanto tempo per arrivare fin qui e abbiamo rischiato la morte più volte. Eppure nessuno dei due ha intenzione di andare via” si voltò a guardarla, questa volta sentiva il bisogno di cercare conforto nei suoi occhi “e’ come se quello che ci è accaduto qui abbia bisogno di questo posto per risultare reale, fuori finirebbe per consumarsi e diventare un ricordo lontano ed improbabile”.

Aurora avvertì le mani fremere per il nervosismo e l’agitazione che iniziava a salirle in corpo, le mani tremavano e le labbra cercavano di rimanere serrate.
“Sappiamo entrambi che non possiamo rimanere nella Foresta. Abbiamo bisogno della realtà per vivere davvero e tirarci indietro sarebbe un errore”.

Hook parve sinceramente lieto di ascoltare quelle sue parole. Per una volta Aurora si era mostrata con i piedi per terra, perfettamente in grado di affrontare una dura prova. Entrambi si era legati molto, in un’avventura simile non sarebbe potuto accadere diversamente. Ma sapevano che i loro doveri erano diversi da ciò che desideravano e non potevano combattere contro gli eventi del mondo per accontentare i propri desideri.
Lui le prese la mano, stringendola nella propria, perché entrambi potessero prendere il coraggio l’uno dall’altra. Ed uscirono insieme, compiendo il medesimo passo contemporaneamente, lasciando scomparire il mondo che si erano creati alle proprie spalle.
Sciolsero ciò che li teneva uniti, tornando nella realtà.
Fu in quel momento che sentirono un cozzare di spade, lama contro lama, si accorsero che Kayley era intenta a fronteggiarsi con un guerriero dal volto coperto, il quale indossava un elmo alto e dalle caratteristiche orientali.
Garret tentava di aiutarla, nonostante la cecità fosse per lui un grave limite.
Hook dunque si gettò in mezzo al combattimento per fermare quello scontro di cui non conosceva l’origine, spinse via Kayley che non credeva all’altezza della situazione e rimase solo a fronteggiarsi con lo straniero.
Quest’ultimo parve avere un animo fresco e giovane, istintivo e pieno  di sé, ma in poche battute Hook riuscì a metterlo al tappeto, incastrandogli il collo sotto il braccio di modo che potesse soffocarlo.

“Allora, per quale motivo ci hai attaccati?” domandò per avere una spiegazione, lo straniero cercò di liberarsi ma fu tutto inutile, dunque Hook decise di volerlo guardare in viso e sciolse l’elmo dalla testa, così da liberare lunghe ciocche di capelli castani che ricaddero sulle spalle dello straniero.
Era una donna, ma non si preoccupò di lasciare la presa. La guerriera gli puntò contro uno sguardo colmo di furore per esser stata colta di sorpresa, ma non si azzardò a dire una sola parola.
Kayley si fece avanti, rinfoderando la spada.

“E’ il guerriero che si trovava con Filippo, non so perché ma appena si è accorta di noi ci ha  fatti indietreggiare” spiegò Kayley per quell’improvvisa comparsa.

“Avevate l’ordine di condurre la Principessa nel regno di Filippo, invece l’avete trascinata fin qui. Siete dei traditori” sputò le parole con rabbia.

Rigida, fredda e anche molto bella. Dunque Filippo era stato in sua compagnia? Aurora la osservava rimanendo da una parte, quasi intimorita dalla sua figura. Ma non poteva lasciarsi prendere dalle emozioni, doveva agire e far perdonare i suoi nuovi amici. Fece un passo avanti, a testa alta.

“Non sono dei traditori, sono stata io ad imporre loro di condurmi da Filippo, li ho convinti a non rispettare i piani” disse mentre fece segno ad Hook di lasciarla andare.

Poco incline a voler rispettare quel gesto, fu costretto lo stesso a sciogliere la presa su di lei e la fece tornare in piedi perché potesse parlare con Aurora, si appropriò della sua arma per evitare che creasse altri pericoli.
“Non avrebbero dovuto infrangere gli ordini di Filippo, in ogni caso” sussurrò in un ringhio, guardandola con occhi gelidi.

“Ma hanno dato ascolto ai miei e si dà il caso che io sia una Principessa tanto quanto Filippo sia un Principe” la fece ammutolire, cosa che ad Hook piacque molto. Era ormai evidente che Aurora fosse riuscita a governare se stessa e a trovare il modo di farsi rispettare.
“Qual è il tuo nome?”.

Mulan, si chiamava. Le due parvero non simpatizzare affatto, anzi la tensione che si era creata rendeva tutti partecipi di una situazione ambigua e strana da affrontare. Entrambe mostravano all’altra la propria forza e le difese che avevano erano impareggiabili.
Discussero animatamente per molto tempo, tant’è che alla fine fu Hook ad intromettersi, per evitare che scoppiasse una vera e propria guerra.
Mulan si struggeva per gli ordini non portati a termine ed Aurora insisteva nell’avere fiducia sulla propria autorità e che Filippo avrebbe certamente capito il motivo del suo gesto.
Ma nessuna di loro desiderava ascoltare davvero l’altra e un lieve astio si instaurò all’interno della conversazione, nemmeno l’intervento di Hook bastò a placarle.
Lo scalpitio di un cavallo nelle vicinanze fece voltare tutti da un’unica parte e in quel momento arrivò colui che avrebbe potuto risolvere la situazione. Filippo, che montava il cavallo bianco che da sempre aveva con sé, arrivava al piccolo galoppo lì dove aveva lasciato Mulan prima di perlustrare la zona innanzi.
Quando si accorse che la compagna di viaggio non era più sola, si pose mille domande, solo quando i suoi occhi raggiunsero quelli di Aurora si illuminarono e comprese tutto.
Sapeva bene che essendo testarda non si sarebbe fatta trascinare via dai due giovani che aveva ingaggiato ma che avrebbe cercato di seguirlo a tutti i costi.
Scese da cavallo in fretta per chiamare il suo nome a gran voce, poi corse da lei per poterla sollevare in aria e  riportarsela accanto. Le accarezzò i capelli fino a sfiorarle una guancia.

“Sapevo che ti avrei incontrata di nuovo” sussurrò prima di spingersi verso il suo viso per rubar un bacio che lei ricambiò con il medesimo affetto.
Il cuore di Aurora si era fermato nel vederlo correre verso di lei, aveva atteso così tanto quel momento da non esser quasi in grado di reggersi in piedi, quindi si appoggiò alle sue spalle con estrema disinvoltura.

I loro sorrisi si confusero fino a diventare una cosa sola, Aurora desiderava quel contatto da così tanto tempo che quasi non le parve vero. Filippo, di rimando, aveva trascorso due anni prima di riuscire a trovarla e finalmente quel momento era giunto.
Nonostante tutti sembrassero entusiasti, vi era qualcuno che in disparte, amò meno ciò che stava accadendo. Hook, senza nemmeno rendersene conto, strinse il pugno della mano sana fino a nasconderlo dietro la schiena. Gli occhi blu si oscurarono, sprofondando in un mormorio di fastidio che uscì dalle labbra. I suoi occhi erano troppo rapiti da quella scena per potersi accorgere della reazione che ebbe Mulan, facendo girare di scatto la testa dall’altra parte, con gli occhi lucidi che evidenziavano un certo rammarico.

“Ed io sapevo che mi avresti trovata” rispose Aurora, dopo lo scambio di quel bacio.
Che strano era stato incontrare le labbra di Filippo. Che sensazione vuota e immaginaria si era creata. Perché non si sentiva soddisfatta? Perché non riusciva ad essere davvero felice?

Istintivamente il suo sguardo fu richiamato dalla figura di Hook che continuava a rimanere in disparte, se lui non ci fosse stato forse avrebbe gioito di più per quell’unione che tanto aveva sognato. Perché i suoi occhi erano così colmi di ombre? Perché avvertiva l’inspiegabile desiderio di voler correre da lui e spiegargli che cosa il suo cuore le stava sussurrando già da molto tempo. Quei pensieri si spensero quando Filippo strinse la sua mano, prima di voltarsi verso Hook che non aveva più mosso un solo muscolo, lo osservò con attenzione, si era accorto di qualcosa che gli sembrava familiare.
Aurora intervenne, senza il consenso di lui che parve mal disposto a rivelare la sua reale identità, quella che Filippo aveva conosciuto un tempo. Gli raccontò del bambino che aveva salvato e a cui aveva chiesto di rimanere.
Filippo sgranò gli occhi, notando l’enorme cambiamento che si era susseguito nel piccolo Killian di cui a fatica rinvenne il proprio ricordo. Ma alla fine sorrise, nonostante certi elementi di lui non lo facessero sentire al sicuro.

“Ti ho salvato la vita una volta e tu mi hai ricambiato salvando quella di Aurora” si avvicinò, lasciando un po’ a malincuore la mano della donna che amava “ti sono debitore”.

Hook scrollò le spalle, non sentendosi affatto incline a ricambiare alcun sorriso. Avvertiva qualcosa agitarsi dentro di sé, qualcosa che non aveva mai conosciuto prima e che gli faceva ribollire il sangue. Gelosia, forse? No, non desiderava cadere in nulla di simile, non poteva permetterlo a se stesso.

“Non ce n’è bisogno, Aurora mi è capitata tra i piedi e tutto ciò che ho fatto non mi è servito per creare debiti” rispose con voce scura e profonda.

“Sei rimasto quello di un tempo, vedo in te la stessa caparbietà che conobbi anni fa” aggiunse Filippo, lieto di constatare una cosa simile. “Ma dovete raccontarmi di come la maledizione si sia spezzata e di come vi siate incontrati” disse voltandosi anche verso Aurora, per poterli guardare entrambi.

Aurora deglutì a fatica, chinando leggermente il capo.
“Certo, ti racconterò tutto”.

Una bugia dopo l’altra. Kayley e Garret erano rimasti in disparte, ma potevano notare entrambi quanto Aurora si sentisse in difficoltà, mentre Hook insisteva nel diventare sempre più adirato. Chiunque avrebbe potuto notarlo, tranne Filippo, troppo concentrato sulla felicità di aver ritrovato il suo vero amore.
Aurora non raccontò affatto la verità, non gli disse che era stato Hook a spezzare la maledizione con un bacio. Riusciva ad ascoltare i battiti del suo cuore che le sussurravano la verità, lei si stava innamorando di un pirata che faceva parte del suo passato, ma non poteva cedere a quel desiderio e avrebbe dovuto nasconderlo e proteggerlo.
 Hook, di rimando, non si azzardò a contrariarla in nessun punto dell’argomento. Fu riempito di elogi, elogi che lo fecero solo adombrare di più.
La rabbia che gli montava in corpo era quasi vorace, si sarebbe fatto soppiantare da essa se non avesse avuto la forza di rimanere calmo e composto. Aurora stava mentendo e questo lo rese improvvisamente cieco, voleva forse cancellare ciò che vi era stato tra loro? Sospirò invano, in fondo, non c’era stato proprio niente.
Si accamparono poco lontano, ormai stava volgendo la sera e non avrebbero potuto proseguire il viaggio. L’indomani sarebbero arrivati da Malefica ed era bene preparare un piano per affrontarla. Filippo domandò ad Hook per quale motivo desiderasse recarsi da lei ma preferì non menzionare la spada, si limitò a dire che doveva chiudere un conto con lei che durava da sin troppo tempo.
Aurora si sentì complice di quelle altre bugie, non poté fare a meno di chiudersi sempre più in se stessa. Era giunta ad un punto di non ritorno. Doveva affrontare la lotta che stava avvenendo dentro di sé, compiere quella scelta, avvertire Filippo delle reali intenzioni del pirata? Ma non ebbe tempo di prendere una decisione, poiché quando si attorniarono davanti ad un fuoco caldo e confortante, Filippo prese la parola.

“Killian, tu verrai con me e Mulan al Castello di Malefica, ci occuperemo noi tre di lei. Intanto Aurora verrà scortata a casa da Kayley e Garret. Posso contare su di voi?”.

Entrambi annuirono, ma non ne ebbero quasi il tempo poiché Aurora si intromise.

“Filippo, io non voglio andare via! Non ho attraversato la Foresta Proibita per niente, ora che ti ho ritrovato sono più sicura e voglio venire con tutti voi da Malefica. Oltre a volermi rendere utile, desidero trovare un modo per aiutare gli abitanti del mio regno” disse con forza e sicurezza, cosa che non stupì il principe che si era prefigurato quella discussione.

“Proprio perché ci siamo ritrovati non voglio perderti di nuovo. Tornerai a casa, è troppo pericoloso e non riuscirai ad affrontare una sfida simile” si pronunciò con altrettanta sicurezza.

Aurora aggrottò le sopracciglia, affatto contenta di quella situazione.
“Io non me ne andrò da qui, nessuno di voi mi convincerà” sibilò perché potessero essere chiare le sue intenzioni.

“Andrai via con la forza allora. Io devo proteggerti, non voglio che ti accada nulla” insistette Filippo.

“Aurora è perfettamente in grado di affrontare Malefica. Soprattutto la decisione sulla sua vita spetta a lei, fermarla non servirà a nulla. Troverà un modo per seguirci” si intromise Hook, grattandosi la barba con l’uncino come se niente fosse.

Aurora si sentì riscaldare nell’udire parole simili, come era accaduto pochi giorni prima con Kayley e Garret, aveva difeso i suoi desideri a spada tratta, rispettando la sua volontà senza calpestarla.

“Non è una bambina, deve crescere e capire che ci sono dei limiti” aggiunse Filippo che non aveva gradito  la reazione di Hook, soprattutto perché la questione non lo riguardava.

Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Aurora si alzò di scatto, aveva le lacrime agli occhi ma non voleva darlo a vedere. La frustrazione era così tanta che non poté non allontanarsi ed evitare di ascoltare ancora Filippo, il quale si alzò a sua volta per seguirla. Ma Hook era pronto a fermarlo, infatti lo afferrò per una spalla, così da evitare che la seguisse.
Lui si voltò rabbiosamente e aprì le braccia.

“Devo andare da lei, potrebbe cacciarsi nei guai” gli spiegò cercando di fargli capire la sua posizione.

Hook scosse lievemente la testa e fissò gli occhi in quelli di lui.
“Se conoscessi davvero Aurora non parleresti in questo modo”  sussurrò tra i denti “prova a fidarti di lei invece di rinchiuderla in una prigione di cristallo”.
Era così, lui lo sapeva bene. Aveva avuto modo di conoscere Aurora e di scrutare nel fondo della sua anima, la sua forza era rappresentata da un animo forte e dalla volontà di dimostrare al mondo il proprio valore. Filippo invece voleva soffocarla, credendo di poterla proteggere.

Il principe inclinò appena il capo e fu allora che ebbe un’illuminazione, qualcosa che scaturì come un fulmine a ciel sereno. Se ne era reso conto fin dall’inizio ma aveva attribuito quella strana idea ad una qualche sorta di gelosia.
“Tu la ami?” domandò con il timore di ricevere una risposta affermativa, anche se in realtà non credeva di aver bisogno di conferme.

Hook rimase immobilizzato, fu la prima volta che rifletté su una simile possibilità. Certo, era affezionato a lei, ma l’amava davvero? La prima risposta che si materializzò nella sua testa fu un sì. Esserne sicuro fino in fondo era un altro conto. Schiuse le labbra alla ricerca di qualcosa da dire, ma fortunatamente Mulan lo tolse da quell’imbarazzo improvviso e si mise in mezzo tra i due, dividendoli.

“Andrò io da lei, voi cercate di finirla, siamo qui per combattere contro Malefica e non tra di noi” così facendo si indirizzò verso il sentiero preso da Aurora che era corsa via, lontana dal fuoco che avevano acceso.

Mulan percorse non troppo a lungo la strada che la condusse da lei, infatti vide la sua sagoma accovacciata davanti ad una sorgente. Era chinata su di essa, per potersi specchiare, un riflesso che forse non riconosceva. I capelli sciolti e castani le accarezzavano le guance umide e gli occhi liquidi cercavano di trattenere le lacrime.
La guerriera si avvicinò, sedendosi accanto a lei con le gambe incrociate ed incontrò il suo stesso riflesso.
Aurora se ne accorse proprio vedendo l’immagine di lei sulla superficie d’acqua, era così bella ed emanava una forza invidiabile. Perché Filippo si fidava più di lei?  

“Da quando ti ho vista ho pensato che fossi una principessa viziata, ma ti ho osservata bene per capire che cosa Filippo trovasse di interessante in te. E alla fine l’ho capito” non ebbe timore di parlare in tutta sincerità, gettò uno sguardo nei suoi occhi d’acqua, prima di voltarsi davvero verso di lei “caparbia, leale, coraggiosa. Credevo che il tuo desiderio fosse esclusivamente quello di ricongiungerti al tuo amato, così ci saresti stata tra i piedi, invece tu desideri salvare il tuo regno”.

Aurora chinò appena la testa, prima di iniziare ad accarezzare una ciocca di capelli, nascondendo parte del viso.
“Ed io ti ho considerata subito una minaccia, bella e forte come sei. Hai aiutato Filippo fin qui e sembra che nulla possa scalfirti” disse in un sussurro.

Mulan scrollò le spalle e si schiarì la voce.
“Filippo vuole solo il tuo bene. Ti abbiamo cercato a lungo, non c’è stato giorno in cui non fossimo in viaggio per salvarti. Arrivati a questo punto non puoi rischiare di perdere la vita, l’amore è sacrificio. Potresti dimostrarlo cercando di non far preoccupare Filippo”.

Aurora alzò la testa, cercando gli occhi scuri di lei simili a due pozze nere e profonde. Vi sarebbe potuta cadere dentro e perdervisi.
“L’amore è sacrificio. Lo diceva sempre Filippo…” si ostinò a guardarla, senza perdere nemmeno un attimo di quel contatto visivo “mi sono sempre sacrificata per le persone che amavo, ma ora voglio agire davvero e non essere l’oggetto passivo di un qualche incantesimo o di una disperata situazione”.
Si voltò dall’altra parte, osservando altrove. Aveva notato fin dall’inizio come Mulan fosse legata a lui e quel suo ostinarsi a volerlo accontentare le aveva illuminato un’idea che desiderava confermare.
“Ho visto come guardi Filippo…tu lo ami”.

Mulan ebbe un lieve fremito ma cercò di non dare a vedere come l’espressione del viso fosse mutata. Non diede alcuna risposta e si alzò in piedi, mentre anche Aurora la seguiva. Come avrebbe dovuto comportarsi?
Le avevano insegnato ad ascoltare il suo cuore ma in quel momento le strade che desiderava prendere erano diverse e l’una avrebbe di conseguenza annullato l’altra. 






// Nda: 

Ormai quanto mancherà alla fine? Ben poco, visto che sono in tutto 14 capitoli. Ed ancora questi due non sono riusciti a dirsi quello che provano! Non me ne vogliate, presto accadrà.
La scena tra Hook e Filippo non vi ricorda quella tra John Smith e John Rolfe in Pocahontas 2? Spero di sì perchè mentre scrivevo immaginavo loro due che cercavano di contendersi la loro bella. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nel precedente mi è stato fatto notare un'incoerenza riguardo Hook e Belle che cercherò di modificare il prima possibile. 
Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi, a giovedì prossimo! 

 
   
 
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