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Autore: lulumarylullaby    21/09/2013    2 recensioni
Myriam è una ragazza di appena 18 anni che prova una esperienza unica : entrare nella scuola di Amici. Inseguendo il suo sogno insieme ad altri ragazzi, vivrà esperienze uniche (forse anche l'amore?).
Ripropongo una storia cancellata, modificandone alcuni contenuti. Spero che per alcuni casi di omonimia non venga nuovamente cancellata. Ringrazio tutti coloro che in questo periodo l'hanno seguita e mi dispiace davvero moltissimo di aver perso le vostre 40 recensioni, che porterò sempre nel cuore. Mi spiace di non riuscire a ricontattare tutti ma spero che coloro che l'hanno da sempre seguita riescano a ritrovarla e a capirmi. Ringrazio coloro che la inizieranno e spero di riuscire ad arrivare alla fine senza altri ostacoli.
Io, comunque vada, penserò sempre e sola ad una persona.
Grazie ancora.
Marilù
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 20 "Alza la voce di mezzo tono, forza!" Il maestro Perris ferma per un minuto la base della canzone.
Non ce la faccio, non sono concentrata. "Scusi, maestro. Ora riprovo."
Prendo il testo in mano e mi siedo sullo sgabello di legno. E' passata anche la seconda puntata del serale. Riesco a sentire tutto il peso della sconfitta sul mio collo. Per colpa mia, Anthony è fuori. Ieri un mio amico è uscito per un mio sbaglio.
"Smettila di pensarci." Emma spunta nella sala prova. Abbraccia il maestro Perris e si siede al mio fianco. "So a cosa stai pensando. Smettila di pensarci. Queste settimane diventeranno sempre più dure, dovrai farci il callo."
Non riesco a replicare. Rivedo solo lo sguardo di Anthony.
"Miriam, basta. Ora facciamo partire questa base e la canti." Emma mi toglie il testo dalle mani. "Tanto so che lo sai a memoria." Replica al mio sguardo.
"Possiamo iniziare?" Il maestro mi chiede conferma.
"Si." Prendo il microfono in mano.
Questa volta non c'è la base, ma è il maestro che la crea suonando la tastiera. Mi lascio andare a quel susseguirsi di note.
"Se chiudo gli occhi, dove sei davanti a tutti i dubbi miei? Almeno tu lasciassi scia, saprei come mandarti via. Una volta tanto dimmi "Sempre, sarà per sempre." Quanto ti costa dirmi sempre se poi sempre è una bugia?"
Emma ha scelto per me una canzone dei Negramaro. Non so cosa mi abbia particolarmente colpito di questa canzone poco conosciuta. So solo che questa canzone è mia. Lo è stata fin dal primo momento. Forse perchè, in questo contesto, mi son resa conto che non tutte le cose durano in eterno. Noi ci siam giurati di esserci sempre l'uno per l'altro..ma adesso? Non possiamo esserci. Non posso esserci per Chiara, Andrea, Costanzo ed..Anthony. Io per loro ora non ci sono. Forse anche per me quel "sempre" è stato una bugia. Ma sai com'è? In questa nuvola grigia, vedo un raggio di speranza. Credo che questa sia solo una situazione di passaggio, che anch'io potrei seguire la scia, come dice la canzone, e rivivere i sorridi, gli sguardi. Tutto quel che c'è stato in queste quattro mura. Io voglio riviverlo.
Nello stesso momento in cui penso a questo, la porta si apre di botto. Il suono del piano è fermato bruscamente e..un viso bianco.
"Emanuele." Sono le uniche parole che Moreno mi riesce a dire dallo stipite della porta.
Corro, lanciando il microfono al maestro. "Dov'è? Moreno, dov'è?"
"Non lo so!"
"Cazzo More! Come non lo sai? Che cavolo è successo?"
"Ha avuto una crisi. Ha detto che è colpa sua se Anthony è uscito, che non riesce a far bene niente."
A quelle parole mi fermo di blocco in mezzo al corridoio. "Tu vai a cercarlo nelle sale, io torno in casetta."
"Ma che..?"
"Moreno fai come ti ho detto!" Urlo, incamminandomi dalla parte opposta. Corro, più veloce che posso. Corro perchè forse lo conosco fin troppo bene.
Emanuele, ti prego. Penso, correndo sempre più veloce verso quella maniglia rossa.

"Emanuele!" Urlo con l'ultimo filo di voce, aprendo la porta della casetta.
Nessuna risposta.
La cucina ed il salotto son vuoti.
"Ema." La nostra sala prove è anche vuota. L'unica cosa che noto è la sua chitarra poggiata sulla poltrona bianca. Arrivo piano nella camera da letto ed è girato di spalle. Riesco ad intravedere una valigia aperta sul letto. "Che diamine stai facendo?"
E' come se stessi parlando al muro. Non ottengo risposta.
"Emanuele." Gli metto una mano sulla spalla. "Mi vuoi rispondere? Che cavolo stai facendo?!" Urlo. Urlo di rabbia.
Un movimento lieve e..due occhi colmi di lacrime sono di fronte a me. Si abbandona a me, poggiando il suo viso sulla mia spalla e circondandomi con le sue braccia. Mi spinge verso il muro e scivoliamo entrambi sul pavimento. Piange, piange come se fosse un bambino.
"Ssh." Gli accarezzo la nuca
mentre una lacrima solca il mio viso. "Andrà tutto bene." Lo dico sia per lui che per me.
Lo sento singhiozzare fra le mie braccia. Si sta liberando di tutto quanto, come se il sale delle sue lacrime riuscisse a sciogliere ogni frammento che ha dentro.
"No-on ce la-a faccio." Mi dice, fra un singhiozzo e l'altro.
"Si che ce la fai." Alzo il suo volto per avere i suoi occhi dentro i miei. "Non piangere più." Passo una mano sulla sua guancia bagnata. Vorrei che il caldo possa asciugarla, fargli sentire tutto il mio affetto.
Lui si siede di fronte a me, con le gambe incrociate. Ha il naso rosso e le ciglie bagnate. Con quegli occhi però mi scruta. Avvicina una mano e mi sfiora una ciocca di capelli. Ci giocherella un po'. Per avvicinarmi a lui, mi metto a carponi sul pavimento. Faccio qualche passo, quanto basta per essergli vicina da sentirne il respiro sulla mia pelle. Lo guardo per qualche secondo negli occhi. Studio ogni sfumatura di quegli occhi scuri. Mi avvicino lievemente alle sue labbra fino a sfiorarle leggermente. Il mio è un bacio casto. Un bacio accennato.
"Ci sono io con te, va bene?" I miei occhi sono di nuovo a meno di un centimetro dai suoi. Mi potrei specchiare dentro.
Di tutta risposta, una sua mano si introfula fra i miei capelli e le sue labbra toccano la mia fronte. Mi sorride.
"Che ne dici di disfare questa valigia?" Cerco di alzarmi ma mi sento prendere dai fianchi e scaraventata a terra. Dalla specchio posso godere della nostra figura a pieno. Io e lui, una delle braccia dell'altro. Il suo viso è poggiato nell'incavo del mio collo. Riesce a creare un piccolo percorso fatto di lievi baci, mentre mi guarda attraverso quel vetro riflettente. L'unica cosa che io possa fare è accarezzargli il braccio e..sorridere.
Posa un ultimo bacio dietro il mio orecchio per poi mordermi il lobo. Mi dimento sotto la sua morsa fino a ritrovarci l'una sopra l'altro, stesi sul pavimento. Ridiamo entrambi, come se il nostro fosse un gioco silenzioso.
"Pensavo ti piacesse." Dice quasi come se fosse una giustificazione.
Mi alzo e gli porgo la mano. "Dai, togliamo questa valigia da qui. Dovrai passare su di me, prima di andartene da qui."
"Beh è fin troppo facile passare sopra di te." Mi spinge sempre di più verso il letto, fino a che io non cada sul morbido piumone. "Vedi?"
Mi da' un bacio prima di guardarmi di nuovo.
"Non li voglio i baci da presuntuoso, spostati." Mi alzo e metto la valigia nell'armadio.
"Ah, sarei presuntuoso?" Lui è ancora in panciolle sul letto.
"Si, carissimo Corvaglia." Prendo l'asciugamano dall'armadio. "Io vado a fare una doccia."
Non riesco neanche ad aprire la porta che il braccio di Emanuele mi tira verso di se. Mi ritrovo con le spalle rivolte alla porta, mentre lui mi bacia.
Chiudo la porta a chiave appena sento la sua mano alzarmi una gamba. Mi manca sempre il fiato sotto quelle labbra, come se la mia vita in quel momento non dipendesse dal mio respiro ma da quanto la mia pelle sia attaccata alla sua. Sento inaspettatamente il getto dell'acqua sulla mia pelle mentre stiamo per diventare una cosa sola.

"Credo davvero di amarti." Accarezzo i suoi capelli bagnati mentre è steso sul mio petto. Siamo sul letto, coperti da un asciugamano. "E spero che questo non vada in onda."
"Non pensare alle telecamere. Pensa solo a noi." Mi rivolge lo sguardo.
Lo stringo a me e continuo ad accarezzargli la testa, cantando "E ti amo, ti amo davvero. E ti amo, ti amo lo giuro. Te lo scrivo di rosso e di nero, sulla pagina enorme di un muro." Sento il suo respiro affievolirsi, le sue palpebre chiudersi. Ha davvero usato il mio battito come ninna nanna. Sorrido al ricordo di quando, poco prima, si era appoggiato su di me.

Il suono di chitarra mi porta alla realtà. Apro con fatica le mie palpebre pesanti e lo trovo lì. Emanuele è al mio fianco con la sua chitarra in mano. Noto subito cosa ha poggiato vicino a sè e mi alzo di scatto.
"I miei testi?!"
"Ma buongiorno principessa!" Mi dice, dandomi un bacio a fior di labbra. "Ah, ora vuoi risolvere tutto con un bacio di Giuda?"
"Bacio di Giuda?" Sembra non capire.
"Questi.." Mi alzo, mantenendo su l'asciugamano, e prendo i testi. "..sono privati."
"Credevo che fra noi non ci fosse più niente di "privato" o come lo chiami tu."
 Mi sta provocando. Il signor Corvaglia sta cacciando il carattere.
"Mi..sorprendi." Dico, abbandonandomi sul letto affianco.
"In che senso?" Si avvicina a me.
"Stop! Fermo lì."
"Ah, adesso non posso nemmeno avvicinarmi? Sono infetto, per caso?"
"No, sto solo cercando di fare un discorso serio. Ed il tuo corpo mezzo nudo misto al tuo odore non mi farebbe concludere."
"Sentiamo allora." Si siede di fronte a me, sfiorando appena le sue mani con le mie.
"Perchè ti interessano i miei testi?"
"Perchè mi piacciono. Credo sia semplice."
"Solo questo?"
Lo vedo passarsi una mano dietro il collo. E' in imbarazzo. "Vorrei...ma lasciamo perdere."
"No, ora mi dici." Punto i miei occhi nei suoi.
"Vorrei che noi fossimo uniti anche nella musica. I tuoi testi e la mia musica. Ecco, l'ho detto."
Non so come reagire a tutto questo. Mi viene solo una canzone in mente.
"You touched my heart, you touched my soul. You changed my life and all my goals..I've kissed your lips and held your head. Shared your dreams and shared your bed. I know you well, I know your smell. I've been addicted to you." La dico sottovoce mentre lo prendo per mano. Gli sorrido mentre mi cinge con le mani i fianchi. Goodbye my lover di James Blunt.
"Sai, forse non sarò tanto brava a scrivere una canzone d'amore così dolce."
"Basta che scrivi di te. Perchè tu sei l'amore."
Lo bacio, dicendomi: Non lo lascerò andare via per niente al mondo. Non voglio perderlo.

Angolo dell'autrice:
Mi avevate data per dispersa vero? Ed invece sono ancora qui! Scusatemi, ma mi son dovuta dar da fare per i test dell'università! Spero che questo capitolo vi piaccia, anche perchè son stata persa da una ispirazione improvvisa stanotte (adesso sono le due di notte! E mentre voi siete belli a dormire io sono qui a scrivere come se non ci fosse un domani :D - ma tanto lo pubblicherò in mattinata perchè ora me ne vado a dormire pure io, se permettete u.u). Aggiornerò presto GIURO! Grazie sempre a chi recensisce, davvero grazie!
Un bacione forte forte
Marilù
  
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