Tratto da Harry Potter e i Doni della Morte
Romano
Per la prima volta da che Harry lo conosceva, Fred era a corto di parole. Guardava a bocca aperta la ferita del gemello come se non riuscisse a credere ai suoi occhi.
George? George..? Ti prego, no.. dimmi che non sei.. che non sei.. Non puoi lasciarmi solo..
Forse ridestato dal rumore, George si mosse.
Fiuh.. Lo sapevo che non sai proprio fare niente, se non ti faccio vedere prima io come si fa! Figurati se eri capace di morire..
«Come ti senti, Georgie?» sussurrò la signora Weasley.
Le dita di George sfiorarono il lato della testa.
«Romano» mormorò.
Cosa? Romano? Oh, non ti sarai mica giocato quel poco che ti rimaneva di materia grigia? Come faccio a prenderti in giro, se non riesci più a capirmi?
«Che cos'ha che non va?» gracchiò Fred, terrorizzato. «Ha subito un danno al cervello?»
«Romano» ripeté George, aprendo gli occhi e guardando il fratello.
Ok, è andato. Vivo, ma andato.
«Sai... mi sento un po' romano. Come il foro. Il foro, Fred, capito?»
La signora Weasley singhiozzò più forte che mai. Un rossore tinse il volto pallido di Fred.
Oh, George.. Sei sempre il solito idiota!
Anche in momenti come questi riesci a trovare un modo per farmi ridere.. Come fai? Sei il migliore!
Il miglior fratello che si possa desiderare, il migliore amico che potessi trovare.. Però questo non te lo dico, non vorrei mai che ti montassi la testa!
Però lo penso, credimi che lo penso.. Se fossi morto tu, lo sarei stato anche io.
«Patetico» disse a George. «Patetico! Con un mondo di battute possibili sulle orecchie, scegli romano?»
Anche se, in effetti, io non avrei saputo trovare di meglio..
«Ah, be'» ribatté George, sorridendo alla madre bagnata di lacrime. «Adesso almeno riuscirai a distinguerci, mamma».