Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: JemiPerSempre    25/09/2013    1 recensioni
Non mi è stata donata una vita molto facile, ma è stato proprio nel momento più buio che una luce è apparsa davanti ai miei occhi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 10
Mi afferrò per il braccio e mi buttò in macchina.
-Pensavi che ti avrei lasciata andare? Sbagliato!- disse. Voleva legarmi le mani e scalciavo. Mi diede un ceffone.
-Ferma!- affermò. Chiuse la portella e si mise al volante. Partì veloce come un pazzo.
-Non ti è servita la lezione dell’altro giorno?! Bene, sta volta se non ti uccido è per opera di Dio!-. Nel frattempo le lacrime cominciavano a scorrere sul viso, ancora una volta a causa sua, per la sua malattia incontrollabile. La pazzia. Come poteva trattare così la sua stessa figlia? Giorno dopo giorno, anno dopo anno e peggiorava sempre di più. Non voleva accettare che la sua vita fosse un disastro e voleva rovinare anche la mia. Quel bastardo! Non la pagherà mai abbastanza per tutto quello che ha fatto a me e a mia madre. Tristezza, paura e rabbia si fondevano in una cosa sola e mi scoppiava il cervello. Avrei voluto ucciderlo, subito nel più brutale dei modi. Ma no, perché avrei dovuto abbassarmi al suo livello. Un giorno l’avrebbero rinchiuso in carcere e sarebbe marcito lì dentro, in quello spazio senza tempo invecchiando e vedendo morire il proprio corpo lentamente.
Entrati in casa mi strattonò a terra e battetti la testa contro le scale. Dolore tremendo. Era come se improvvisamente un masso gigante mi avesse schiacciato. Continuava a riempirmi di calci alle gambe, allo stomaco, quando mi giravo per la disperazione alla schiena. Mi sentivo completamente inerme. Non udivo neanche più niente, ma qualcosa doveva averla detta. Niente di importante, solo stronzate che lui poteva ripetere infinitamente con quella rabbia verso sé stesso. Chiusi gli occhi per abbandonarmi al dolore.
Credevo di essere morta… ma non era ancora arrivato il momento per andarmene via, per raggiungere mia madre. Mi svegliai in una stanza bianca, anonima, su un lettino. In un ospedale. Non avevo neanche il coraggio di muovere un solo arto per paura di provare ancora quelle fitte micidiali. Joe era di spalle che parlava con un poliziotto. Quest’ultimo si accorse del mio animo risvegliato e ci lasciò soli. Joe si avvicinò, bellissimo come sempre. Mi prese la mano e mi chiese: -Come stai?-.
Con non so quale forza riuscii ad emettere ironicamente: -Benone!-. Sorrisi leggermente. Mi facevano male le mascelle e più di tanto non potevo fare. Ero un legno.
-Per fortuna Sel ti aveva vista andar via con lui e mi ha avvertito… Anche se… era troppo tardi per evitare questo.- disse. Aveva lo sguardo basso, dispiaciuto. Così gli strinsi la mano e affermai: -Tu non potevi. Non preoccuparti… è tutto ok!-. Mi abbracciò ed emisi un gemito di dolore. Si scusò baciandomi. L’unica cosa bella in quel momento era lui. In tutta l’oscurità della mia vita c’era una luce di fronte a me che pian piano si avvicinava. Quasi accecante, ma allo stesso tempo piacevole.
 
Mio padre lo rinchiusero in carcere ed io ero nelle mani di Joe. Dovevo rimanere alcuni giorni nell’ospedale per riprendermi e poi sarei andata a vivere da lui. Nick e Sel facevano coppia fissa e iniziavo a farmi una ragione che il playboy fosse ormai scomparso e che la mia migliore amica fosse in ottime mani. Era cambiato veramente, l’amava ed io non potevo che essere felice. Mi venivano a trovare tutti i giornie mi raccontavano quello che succedeva. Notizia del momento: da lì a poco a scuola sarebbe venuta Miley Cyrus perché il padre voleva tenerla d’occhio dopo l’accaduto. Comprensibile: scoprire che la propria figlia si droga non dev’essere qualcosa di tanto gradevole. Joe mi raccontava di quanto fosse deluso. E’ sempre stato l’uomo che più si è preoccupato per lei, che più le è stato ficino, ma qualcosa si è lasciato sfuggire. Eppure io da lei non me lo sarei mai aspettato. Ascoltavo spesso le sue canzoni, l’ammiravo per tutta la strada percorsa a solo diciassette anni. Aveva tutto ciò che avevo sempre voluto. In ogni caso l’avrei conosciuta e avrei capito. Ogni tanto m’interrogavo su come fosse realmente. Sapete, spesso le celebrità non sono altro che montate di cervello solo perché sono piene di soldi e hanno molta fama.
 
Entravo per l’ultima volta in quella casa e vedendo l’ambiente vuoto potevo ricordarmi tutto il tempo passato lì dentro. Dai litigi tra i miei genitori agli ultimi tempi. Il divano tagliato dalla furia di mio padre, qualche bottiglia di birra buttata qua e là, mobili rotti… Dietro di me c’era Joe in silenzio. Credo che capisse il mio dolore. Mi avviai verso le scale macchiate di sangue. Arrivai in camera mia e la svuotai di tutte le mie cose. Non era come l’avevo lasciata: le coperte erano strappate, i cuscini erano divisi in due con qualche piuma in giro per la stanza. Aveva sfogato la sua rabbia anche lì. Presi anche le poche cose che restavano di mia madre e andai via. Non volevo più entrare in quel posto. Chiusi la porta dietro di me come se stessi buttando via tutti i ricordi del passato, tutte le cattiverie.
Joe mi prese la mano, lo guardai negli occhi e gli dissi: -Andiamo via da qui.-.


ANGOLO AUTRICE
Scusate se ho postato con un pò di giorni di ritardo ma sono piena di compiti e altri impegni... quindi ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia e che continuiate a seguire questa storia! :) Recensite :D
Baci,
Lara <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: JemiPerSempre