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Autore: rainicornsan    25/09/2013    2 recensioni
Tutti i miei simili mi stanno alla larga, perchè non devono assolutamente avvicinarsi a me.
Perchè se mi si avvicineranno, rimarrebbero con me per l'eternità, fino alla morte.
Perchè io sono Cabiria, l'Angelo Piangente della più antica leggenda degli Angeli Piangenti.
Sono l'Angelo più pericoloso per i miei simili.
Non tanto per me stessa, ma per il luogo in cui mi trovo, e dal quale non potrò mai spostarmi.
Perchè io sono Cabiria, l'Angelo Piangente della Grotta di Specchi.
Sono imprigionata qui da sempre.
Non posso muovermi. La mia immagine riflessa, la mia immagine mi guarda da tutti i lati.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Angeli Piangenti, Doctor - 11, River Song, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Ecco a voi.... Nientepopodimenoche.... Il capitolo tre!
Buona lettura a tutti i miei beneamati lettori!

Attraverso i miei specchi ho visto il tramontare della luna e di tutte le stelle e il sorgere dell'alba.
Avrei voluto ammirare quei bei spettacoli, ma anche dopo essermi sforzata per molto tempo non riuscivo a sentire altro che rabbia repressa e disgusto.
Mi sono chiesta per ore se il Dottore e River sarebbero tornati per portare a compimento la profezia.
Quando cominciavo a dubitarne, quei due idioti hanno fatto capolino da là fuori.
Mi sono improvvisamente chiesta, stupendo me stessa, se loro l'aria fosse fresca e frizzantina.
Mi sono chiesta cosa vuol dire frizzantina, dato che il mio corpo è in uno stadio comatoso pneumonico e cardiaco,
cioè non posso respirare e il mio cuore non batte. E' come se il mio corpo fosse in stallo.
Sarà un termine riaffiorato dalla mente di Cabiria. La Cabiria umana.
Il Dottore ha in mano una sorta di corona fatta di plastica scura. Un grosso bottone giallo troneggia in mezzo.
Dice allegramente: "Salve, Cabiria! Ho portato uno stimolatore vocale! Dovrebbe funzionare anche con gli Angeli osservati!".
Vorrei alzare gli occhi al cielo.
Me la infila in testa. Penso sia finita lì, ma il Dottore allarga e deforma la corona come se fosse plastilina e me la passa attorno al collo, per poi ristringerla.
Cos'è la plastilina? Stranamente mi vengono in mente delle immagini di una bimba con ricciuti capelli scuri con le mani impastrocchiate in una pasta gialla.
Color girasole. Non sono stupida, sarà sicuramente Cabiria.
Il bottone è posato perfettamente sulla mia gola.
Il Dottore lo preme.
Mi sento la gola libera, non più occlusa da quel fastidioso blocco.
Mi rendo solo ora conto di quanto fosse fastidioso.
Mi schiarisco la voce. Posso parlare.
"Posso parlare!".
"Bene, Cabiria. Ora dimmi cosa sei!".
Il Dottore è diventato improvvisamente aggressivo.
"Ma... Ma io... Io sono un Angelo Piangente! Sono nata da un'umana di nome Cabiria, e aspetto da anni la tua venuta!".
"LA MIA VENUTA?".
Il Dottore si scambiò uno sguardo perplesso con River.
"Tu mi vuoi uccidere... Perchè?".
"Perchè è quello che gli Angeli fanno.". La mia risposta lo lascia di stucco.
"E perchè lo fanno?".
"Perchè è giusto. Per nessuno scopo.".
Il Dottore si sfrega le mani soddisfatto: "Gneeek! Risposta sbagliata! Gli Angeli uccidono per mangiare, non senza scopo.
E tu non sei un Angelo. Sei L'Angelo.".
"Cioè?".
"Io ti ho incontrato. Tu non mi hai notato, ma io ti ho vista mentre diventavi quello che sei. E io me lo ricordo solo ora.
Ricordo di averti sentito gridare, gridare, piangere, supplicare un aiuto nel buio.
E io non ti ho aiutata. Io non potevo fare nulla.".
"Quindi?".
"Quindi un'altra specie non può vedere un Angelo in trasformazione. Chi lo fa muore. Io devo morire.
Quando morirò verrà svelata La Domanda.
E' il motivo per cui gli Angeli hanno preso chi amavi, e ti hanno fatto andare qui attraverso impulsi che ti
dicevano che era il posto giusto dove andare. Il motivo perchè mi hanno fatto venire qui mentre ti trasformavi.
Qui ti sei trasformata, qui sei rimasta bloccata.
Il posto giusto. Il giorno giusto. L'ora giusta. Entro un'ora morirò.".
Le sue parole e il fatto che le avesse pronunciate con la massima calma sconvolsero River.
"E agli Angeli la risposta alla Domanda serve. Per potersi muovere anche se guardati.
Il potere delle parole. Ma io non lo permetterò. E non morirò.".
"E se questa volta è sul serio?". River lo sussurra, stringendosi a lui.
"Ma dimentichi che io sono il Dottore, il fantastico Dottore!".
"Questa volta morirai sul serio.". La mia voce è dura e secca.
"No, non credo proprio.".
"I Signori del Tempo hanno paura della morte, non fanno alcuna eccezione.".
"Non è per la mia morte. Se diventaste liberi di muovervi chissà cosa succederebbe.
L'intero universo senza abitanti in tre mesi, tredici giorni e diciannove ore.".
Rabbrividisce.
"Sì, come no".
"Gli Angeli sono imparziali, con una nota di amarezza. Tu invece... Provi emozioni.
Cerchi di reprimerle?".
Mi chiede osservando l'aggeggio con cui mi ha appena scannerizzato.
"No. No. No.". Sono agitata, ma non lo darei a vedere neanche sotto tortura.
"E in questo momento sei... Nervosa? E hai abbandonato la frustazione di non poterti muovere anni fa.".
"Sì, grazie, abbiamo capito.".
River tira la manica del Dottore: "Tu morirai fra un'ora... Dato che è un punto fisso, chiedile come morirai e pensa a qualcosa.".
"Morirà quando gli spezzerò il collo. Tu, River, scapperai non appena riuscirò a muovermi.
Dottore... Come faccio a sapere cosa succederà?". Si avverte chiaramente la nota di panico nella mia voce.
Addio ai buoni propositi.
"Tu sei L'Angelo. Ti hanno istruita. Ma non lo ricordi.".
Rimango senza parole. Sono una macchina. Non sono un Angelo, non sono un'umana, ne nient'altro.
Sono solo una macchina.
Una macchina che pensa, parla, si può muovere -in altre condizioni- e agisce come vuole, ma sono pur sempre solo una stupida macchina programmata.
Fa male saperlo. Molto male. Rimango sorpresa anche da questo. Provo dolore.
Io ho sempre provato emozioni, cosa che un Angelo non può fare, ma in modo attutito.
E invece la consapevolezza di quello che sono mi fa soffrire. 
Non potrò avere una vita normale.
E dopo anni e anni immobile, a fissare la mia immagine e a provare dolore solo fisico per La Domanda che brucia nelle mie pupille, me ne rendo conto.
E' solo colpa sua. Una rabbia omicida mi attraversa tutte le cellule del corpo, facendomi sentire impotente.
"TI ODIO! E' PER TE CHE SONO IMMOBILE DA ANNI! E' PER TE CHE MI HANNO IMMOBILIZZATA QUI! IO TI VOGLIO UCCIDERE! HAI IDEA DI COSA SIA CAPIRE CHE SEI MENO DI NULLA?".
"Tutto questo è molto umano.". Cinque parole.
"IO NON SONO UMANA, SONO SOLO UNA MACCHINA! UNA MACCHINA, DOTTORE! SOLO-UNA-MACCHINA!".
Sarei scoppiata a piangere, se avessi potuto.
"Gli occhi sono lo specchio dell'anima.".
"IO SONO QUI CHE TI VOGLIO UCCIDERE E TU PENSI A STUPIDE PERLE DI SAGGEZZA?".
Sono più che furiosa, voglio fare il suo corpo a brandelli, incendiarli e sotterrarli da qualche parte.
O più semplicemente buttarli in un water, e tirare lo sciacquone.
Lo osservo bramando istinti omicidi mentre mi si avvicina.
"Tutto. Questo. E'. Incredibile.".
Le sue labbra rosa scandiscono le parole. Avrei voglia di tirargli un pugno, così da farlo annegare nel suo stesso sangue.
"CIOE'?".
"Guardati.".
Io sposto il mio campo visivo sugli specchi. Da tutte le parti è riflessa la mia immagine.
Sono senza parole. Il mio volto è color carne. Provo ad aprire la bocca o a torcere il collo, ma il Dottore mi blocca.
"Non così in fretta. Devi continuare a provare emozioni amplificate a mille se vuoi tornare umana.".
"IO NON PROVO ALCUN DESIDERIO DI TORNARE UMANA! VOGLIO SOLO UCCIDERTI!".
"Brava, continua così.".
Mi accarezza una guancia. Vorrei ucciderlo.
Noto che la sua mano diventa bagnata.
Mi accorgo che sto piangendo. Le lacrime non sono più di pietra, sono solo... Lacrime.
"Co-come è possibile?".
"E' possibile, cara.".
Il Dottore si girò verso River e Cabiria riuscì a voltare il capo di pochi millimetri.
Un grande tendone oscurava il sole.
River finì di sistemarlo.
Tutto divenne buio.
Avvertii i muscoli liberi. Sorrisi nel buio.
   
 
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