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Autore: sammy9721    27/09/2013    2 recensioni
Sesto anno.
Voldemort non esiste.
Hermione è una nuova studentessa, Serpeverde. Draco, Harry, Ron sono Grifondoro.
Quest'anno a Hogwarts gli studenti saranno impegnati a collaborare per una nuova competizione, idea di Silente. Premio: 1000 punti.
OOC e What if...?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ron Weasley, Theodore Nott, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao lettore, io sono Sammy9721,
sono felice che tu sia passato a leggere la mia storia! :)
Questo capitolo mi piace molto, perchè tratta, in modo totalmente differente, sia dei sentimenti di Astoria che di quelli di Draco. 
Spero piaccia anche a te e spero di ricevere la tua recensione, che sia postitiva o negativa non importa.

Un bacio, 
Sammy9721 :*




 
CAPITOLO III



 
Era il primo di ottobre e tutti gli studenti dal quinto in su si erano riuniti al Club dei Duellanti per assistere al combattimento tra Hermione Granger e Anthony Goldstein. La sala era gremita, tutti erano curiosi di assistere allo scontro.
Anthony sospirò. Sentiva il cuore battere. Era eccitato, desiderava il combattimento. La bacchetta era nella tasca interna della giacca. Indossava, sopra la camicia della divisa, la sua giacca di jeans, la sua preferita, la sua fortuna.
Chiuse gli occhi. Il battito del suo cuore si fece sempre più rumoroso. Di colpo scese il silenzio. È arrivata. Hermione stava salendo sulla pedana, priva di maglione, coi capelli sciolti. Sembrava una vera furia. Solo il sorriso dei suoi occhi era rassicurante.
– Anthony! Spero di non essere in ritardo. Sei pronto a perdere?
Gli arrivava al mento. Anthony chinò la testa e sorrise. È sempre più bella. Ma non avrò ripensamenti, sarà una lotta fino all’ultimo incantesimo.
– Tesoro, sei tu che dovresti avere paura. Bene iniziamo. 
Con calcolata calma raggiunsero le loro posizioni. Il silenzio era sovrano nella stanza. Anthony ghignò.
È ora.
Incarceramus.
Protego.
Il ragazzo sorrise. È una degna avversaria.
Everte Statim.
Protego. Alarte Ascendare.
Anthony era stato lanciato a terra. Il colpo era stato forte, ma non aveva perso il sensì. Proviamo con qualcosa di non verbale.
Levicorpus.
La ragazza si era alzata da terra, sorpresa dall’attacco di Goldstein.
– Che c’è Granger, non sai gli Incantesimi non verbali?
Libera corpus.
Hermione fu gettata con violenza a terra.
Expelliarmus.
Protego. Avis.
– Uccellini Granger, davvero?
Oppugno.
Hermione scoppiò a ridere, mentre uno stormo di canarini si lanciava contro Anthony.
Protego. Stupeficium.
Protego. Exulcero.
Il ragazzo urlò per il dolore.
Finite Incantatem. Stupeficium. Expeliarmus.
Anthony fu schiantato contro il muro, privo di sensi.
Innerva.
Hermione aveva vinto. Che ragazza! Mi ha sconfitto nel giro di pochi minuti. Devo assolutamente chiederle di insegnarmi. Il ragazzo si alzò dolorante e si avvicinò ai Serpeverde.
Lo stavano guardando tutti.
– Complimenti Granger, farmi battere da te è stato un onore. Vorresti concedermi il piacere di cenare al mio tavolo stasera? Vorrei chiederti di alcuni incantesimi? Sto leggendo un libro molto interessante, ma credo che tu possa darmi qualche consiglio. Sarebbe davvero bello.
Hermione era visibilmente in imbarazzo ed Anthony se ne compiacque. Riesco a metterla in imbarazzo.
– Se non creo un problema.
Il Corvonero l’abbracciò felice.
 – Scherzi Hermione? Sarà un vero piacere cenare con te. Per fortuna hai accettato, non avrei sopportato un tuo rifiuto dopo questa bellissima sconfitta.
La ragazza scoppiò a ridere e baciò sulla guancia il Corvonero, prima di scappare coi suoi amici. Anthony portò una mano sul viso. Ho perso, ma ho ricevuto un premio niente male.
 

La famiglia Weasley era sempre stata parte importante della sua vita. Voleva bene a Arthur e a Molly quanto i suoi genitori. Per Bill era un fratello minore. Charlie gli aveva insegnato a giocare a Quiddich. Fred e George lo divertivano sempre e con loro ne aveva combinate tante. Ron era il suo migliore amico.
E poi c’era lei.
Ginny.
La sua rossa preferita.
Così impulsiva, vivace, testarda, buona. Bella. Era bella non come quelle sulle riviste. Era bella per il modo in cui pensava. Era bella per la scintilla nei suoi occhi quando parlava di qualcosa che amava. Era bella per l’abilità di far ridere qualcuno anche se lei era triste. No, non era bella per qualcosa di temporaneo come il suo aspetto. Era bella in fondo alla sua anima. E lui l'amava.
Che fosse innamorato di lei orami lo sapeva tutto il dormitorio maschile di Grifondoro. Il problema è come dirglielo.
Amava stare in sua compagnia, si divertiva, adorava studiare con lei, gli piaceva il profumo della sua pelle.
 – Harry, non ti avevo visto. Che duello appassionante.
Ginny era comparsa davanti a lui e lo guardava piena di gioia. È così dolce e premurosa.
 – Molto avvincente. La Granger, benché Serpeverde, ha una tecnica e una padronanza degli incantesimi eccezionale.
Il ragazzo si avvicinò a lei, scostandole una ciocca di capelli dal viso.  La ragazza arrossì e abbassò lo sguardo. Così tenera.
– Io credo che tu sia più bravo.
– Oh, no. Avrei sicuramente perso. Anthony è molto più preparato di me.
Ginny lo fissò intensamente negli occhi.
– Harry, tu sei il più bravo duellante.
Lui sorrise e le prese le mani.
– Ginny, ti andrebbe di uscire con me il primo sabato libero?
– Oh mio Godric! Si, certo.
Di impulso, Harry la abbracciò. Lei ricambiò lievemente e poi scappò dalla Sala. L’avrò messa in difficoltà? Avrò fatto la scelta giusta?
 

Combattere le era piaciuto tantissimo. L’adrenalina le piaceva, la faceva sentire viva. Goldstein era stato molto bravo, intelligente, aveva provato anche la Legimanzia. E io non l’ho fatto entrare. Oh Morgana! Sembra quasi una cosa sconcia.
– Eccola la nostra campionessa!
Tutti i Serpeverde si stavano congratulando con lei. Ormai era considerata una Serpe effettiva, senza più pregiudizi o inimicizie. Con Pansy il rapporto era lo stesso: indifferenza reciproca. Era Astoria Greengass la sua vera compagna di avventure e di risate. Al femminile, ovvio. Solo con Blaise e Theo si sentiva completamente se stessa.
 – Ecco qui la nostra Serpe. Cosa ti ha chiesto Tony?
Il problema è che siamo tutti e tre troppo gelosi.
– Se volevo cenare al suo tavolo. Ho detto si, mi ha abbracciato e io gli ho dato un bacio sulla guancia.
I due ragazzi la fissarono sbalorditi e poi scoppiarono a ridere. 
– Gli studenti del Sesto in Sala Grande per l’evento.
I tre lentamente iniziarono ad avviarsi verso la Sala Grande.
– Hermione, guarda che ci sta provando! Dai, non puoi farti mettere sotto da uno come Goldstein.
Theodore inciampò e cadde per terra, iniziando a ridere rumorosamente. I quadri del corridoio si sporsero, per vedere chi era la causa del baccano. Hermione alzò gli occhi al cielo e, insieme a Blaise, alzò il Serpeverde e lo trascinò verso il salone.
– Dai Hermione, Tony sta sopra e conduce il... gioco!
Erano ormai in procinto di entrare. Erano gli ultimi, non c’era nessun altro nel corridoio.
– Oh Theo sei proprio idiota. E comunque sarebbe un vero peccato, perché io condurre i giochi!
– Interessante signorina Granger, davvero. Se ci vuole scusare, chiederei a lei e ai suoi compagni di accomodarsi, cosicché possiate iniziare il lavoro. Ora.
Gli occhi di tutti gli studenti erano puntati sui tre Serpeverde. Imbarazzatissima, Hermione cercò posto velocemente, andando a sedersi tra Lavanda Brown e Justin Finch-Fletchley. Blaise e Theo, ancora allegro, si sedettero per terra vicino a dei Tassorosso. La professoressa McGranitt li stava ancora fissando, visibilmente infastidita dal loro ritardo.
– Bene. Adesso che ci siete – finalmente – tutti, possiamo iniziare il lavoro. Dovete scegliere il tema dei quattro balli. Avete qualche idea?
Silenzio. nessuno osava parlare. Chi teneva lo sguardo fisso a terra, chi rivolto al soffitto. Chi giocava con la bacchetta, chi si limava le unghie. Cos’è, intendono stare qui tutta la notte? Che dilettanti, privi di idee e di fantasia. Hermione sbuffò.
– Perché deve esserci un solo tema per tutti e quattro i balli? Facciamo quattro diversi temi. Sarebbe più divertente.
Molti studenti approvarono la sua idea. Altri continuarono a essere indifferenti.
– Io avrei qualche idea. Per esempio, i Corvonero potrebbero fare una festa a tema Hippie. Loro sono così geniali e sempre con la testa nei libri, avrebbero bisogno di un po’ di svago, di libertà e di pensieri anticonformisti, proprio come quelli dei Figli dei Fiori. Inoltre sarebbe una vera sfida per loro, così controllati e rigidi.
Tutti i Corvonero annuirono. Sono d’accordo con me. Gli è piaciuta la mia idea o non hanno voglia di pensare?
– Oppure i Tassorosso potrebbero organizzare una festa nello stile Romano. Sia i Tassi come gli antichi romani sono persone laboriose e quindi credo che riuscirebbero a tirare fuori un Ballo coi fiocchi!
Un ragazzo biondo, con la divisa giallo nera, annuì vigorosamente, facendo cenni agli altri suoi compagni. I Tassorosso sembrano approvare la mia idea. Però mi sembra strano, qua mica sono tutti contro i Serpeverde?
 – I Grifondoro io gli associo ai personaggi settecenteschi,  alla rivoluzione, ai grandi condottieri, agli illustri artisti. Loro sono coraggiosi, come i condottieri dell’epoca. Il settecento fa al caso loro, o no?
La McGranitt era incantata da quella descrizione. Potter, Malfoy e Weasley avevano uno sguardo sognante. Certo che sono proprio stupidi. Li sto solo adulando. Mica le penso queste cose
– E per ultimi i Serpeverde, così egocentrici, così furbi. Credo che noi dovremmo fare una Serata delle Star. Noi siamo quelli che più fra tutti amano far mostra di sé. Sarebbe interessante. Poi potremmo eleggere il Re e la Regina della serata di ogni Casa.
Blaise e Theo ghignarono e le alzarono i pollici verso l’alto. Andata. Loro sono d’accordo, tutti sono con me.
– Queste sono solo idee. Cosa ne pensate?
Ancora silenzio.
Poi il caos.
Uno scroscio di applausi, urla di approvazione. La McGranitt le sorrise. – Oh signorina Granger, è stata brillante!
Chissà che male! Chissà da quanto tempo non sorrideva.
– Professoressa, io avrei un’idea per scegliere l’ordine delle feste. Un’estrazione.
– Ottima idea Steeval!
Apparve magicamente una sfera magica. Tassorosso. Grifondoro. Corvonero. Serpeverde. Questo era l’ordine. Perfetto. Noi, futuri vincitori, stupiremo tutti.
– Ah, vi ricordo che la Casa vincitrice riceverà come premio 5000 punti.
 
 
– Scusami Anthony, ma ti devo rubare Hermione.
– Tori sei la mia salvezza, giuro continuava a parlare di libri.
Astoria rise e l’attenzione di molti ragazzi della Sala si concentrò su di lei. Dal primo anno era stata considerata una delle ragazze più belle della scuola. Era molto semplice, tranquilla, mai troppo espansiva. Hermione l’aveva da subito apprezzata. Nonostante Astoria fosse di un anno più piccola, si erano, fin dal primo incontro, trovate bene.
– Ah Herm, Blaise mi ha detto delle tue idee per i quattro Balli. Sono fantastiche!
– Ma doveva rimanere un segreto!
Astoria si avvicinò a Theo e si sedette vicino a lui. Erano amici fin dall’infanzia e, a breve, sarebbero diventati cognati: lui e Daphne infatti si sarebbero sposati alla fine degli studi. Hermione, come una furia, si avvicinò a Blaise.
– Zabini, perché hai fatto questo? Perché detto a Tori i temi della festa? Ora le abbiamo rovinato la sorpresa, dobbiamo cambiare tutto. Bisognerà avvertire la McGranitt. Bisognerà tenere Astoria lontano da noi fino al giorno del Ballo, perché altrimenti rischiamo di ricominciare tutto da capo. Non potremo parlare con lei, non potremo trascorrere del tempo assieme. Oh, siamo finiti! Astoria, come farò senza di te?
È sempre la solita pazza. Povero Blaise, che deve subirsi tutta questa drammaticità. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Poi con un gesto repentino cinse Hermione per i fianchi, se la mise in braccio e iniziò a solleticarle i fianchi. Lei cedette subito e scoppiò a ridere, coinvolgendo tutto la tavolata verde-argento – anche Pansy rideva!
– Blaise ti conviene smetterla, ti stanno incenerendo con lo sguardo solo perché le tue mani sfiorano la pelle di Hermione.
Alla vista della ragazza sulle ginocchia di Blaise, tutti gli studenti maschi avevano iniziato a incenerire il bel moro con lo sguardo. Astoria li osservò uno a uno, curiosa delle loro facce. La sua attenzione si soffermò in particolar modo sul tavolo dei Grifondoro. Potter come sempre è impegnato a osservare, no a mangiare con gli occhi la bella Ginevra. Malfoy è pronto a cruciare Blaise. E Weasley... Astoria arrossì. Ronald Weasley la stava guardando. Osservava solo lei. Quando i loro sguardi si erano incrociati le aveva sorriso debolmente.
– Facciamo conquiste cognatina.
Theodore aveva visto tutto. Chissà cosa ne pensa di quel Rosso. Iniziò a guardare insistentemente Ronald.
– Tori guarda che se continui così lo consumi!
– Eh? Cosa hai detto? Non ti ho sentit.. aiuto!
Astoria, senza accorgersi di stare per scivolare, era caduta dalla panca, scatenando l’ilarità della Sala. Hermione, ancora in preda alle risate, l’aiutò ad alzarsi e a sistemarsi la divisa, tutta disordinata.
– Dicevo che se continui a guardarlo lo consumi.
La piccola Serpeverde arrossì ancora. Blaise e Theodore le sorrisero e si alzarono per uscire dal Salone.
– Guarda che Weasley è a posto, noi lo accettiamo – nonostante sia filobabbano, ovvio.
– Ma a me non piace Ronald!
– E chi lo aveva nominato?
Erano arrivati in un piccolo chiostro. Theo rollò una canna e la passò a Hermione, che la accese. Poi ne tirò fuori un’altra per lui. Blaise si accese una normale sigaretta alla menta. Astoria li fissava, aspettando una loro sentenzia.
– Tori, se ti piace Ron Weasley non è un problema. Anzi, meglio lui di chiunque altro Grifone.
Blaise si era disteso su una panchina a guardare le stelle. Sembra quasi un ragazzo innamorato. Chissà se è così.  
– A me è simpatico. Non mi ha mai inveito contro, come Potter o Malfoy, anzi una volta mi ha anche parlato. Non guardatemi male, mi ha chiesto una nozione riguardo il tema di Trasfigurazione. Si, lo ammetto, è una testa calda. Rossa. Theo piantala di ridere come uno fatto – anche se effettivamente lo siamo. È.. ok.
Astoria si era avvicinata a Blaise e gli aveva sfilato la sigaretta dalle mani.
– Quindi secondo voi potrei provarci? O forse lui ci vuole provare con me? Prima mi stava fissando.
– Ti guardava perché sei bella Tori. Certo che è interessato a te.
Hermione e Theodore si stavano rotolando nel prato. Sono troppo fatti. Che due idioti. Però li amo troppo. D’un tratto Theodore si alzò e corse verso la panchina su cui erano seduti lei e Blaise.
– Tori ti dico la verità. In realtà non guardava te. Cioè ti guardava, perché tu sei bellissima e perfetta. Ma non ti guardava. Guardava me e solo me. Guardava il solo e unico Theo.
Blaise si tirò su. Hermione si avvicinò.
 – E perché?
– Semplice Tori. Guardava me perché sono bellissimo e perfetto e splendo di una luce solo ed esclusivamente mia e tutti mi amano. E in più, per Salazar Serpeverde!, mi deve un sacco di soldi. Starà pensando a un modo per darmeli!
Astoria scoppiò a ridere seguita a ruota da Blaise. Hermione tirò giù Theodore e lo fece rotolare per tutto il giardino. Nonostante siano delle Serpi completamente fatte, sono incredibilmente buoni e gentili. Mi vogliono bene e io li amo. Se con Weasley non funzionerà, avrò sempre loro.
 

Non riusciva a dormire. Le coperte erano troppo pesanti. Il materasso stranamente duro. Neville gli aveva rubato il cuscino. E Ron russa peggio di un Troll. Sbuffò e, attendo a non cadere, lasciò la stanza da letto per fare un giro per la scuola. Erano le quattro del mattino. I corridoi della scuola erano deserti e silenziosi. Amava questo stato di tranquillità. Gli ricordava molto il Manor. Chissà come sta mamma. Le scale lo avevano portato al terzo piano, davanti alla statua della Strega Orba. Mielanda. Alla prima uscita dobbiamo assolutamente andarci. Si sedette ai piedi a lato della statua per fumare.
– Malfoy, cosa ci fai qui? Zitto. Parla piano, sussurra. Il custode è nei paraggi.
Gli venne un colpo. Quella voce l’avrebbe riconosciuta ovunque. Hermione Granger. Cosa ci fa in giro a quest’ora? Il ragazzo sospirò.
– Perché sospiri Malfoy? Sai, io non ti sopporto proprio. Ogni volta che ci incontriamo inveisci contro la mia Casa o contro il mio sangue. Proprio non ti capisco. Poi molte ragazze mi hanno detto che sei gentile e simpatico. Ah, che sei bello per loro è sottinteso. Io sono allibita. Sai cosa vuol dire, vero? Sono letteralmente sorpresa delle voci che girano sul tuo conto. Che bello poi è una parola grossa. Hai degli occhi fantastici, sai? Quando sfuri io guardo solo quelli. Però sei uno stress, per Merlino! Insieme  al tuo amichetto Potter. Weasley lo sopporto volentieri invece, fa solo a botte e io non partecipo alle risse. Prima mi sono fatta una canna. Io a volte fumo roba un po’ più pesante delle tue stupide sigarette. Ma fa male, mi faccio male da sola. Va male, va male, va male. Sono una stupida poi, a parlarne con un idiota di Grifondoro. Oggi sono stata brava vero? Vero? Scusa se ridacchio. Io rido spesso. Io sono intelligente. Malfoy, ma ci sei o ci fai? Qui sto parlando solo io. Sveglia!
Hermione si era avvicinata e ora lo scuoteva per un braccio, pensando di svegliarlo.
– Ehi, Granger! Basta sono sveglio! Sei stata brava, ok? Sei felice ora? Stupida, mi hai fatto male.
La ragazza si fermò, addolorata da quelle parole. I suoi occhi divennero lucidi.
– Tu mi tratti sempre male. Io sono simpatica, sai? Sono stata brava oggi?
Non piangere qui davanti a me, altrimenti potrei morire.
– Scusa, va bene? È solo che è strana tutta questa confidenza. Sei stata bravissima oggi.
Draco sorrise e timidamente iniziò ad accarezzarle la testa. Poi sentì le voci di un ragazzo chiamare la Grifondoro.
– Blaise sono qui! Sono qui con Draco Malfoy che mi sta accarezzando la testa e che mi ha detto che sono stata bravissima oggi. Io sono simpatica, sai? Sono stata barva oggi?
Il biondo si sentì morire per l’imbarazzo. Guardò Zabini. Lo guardò con uno sguardo carico di odio, di astio, di invidia. Non portarmi via la Granger idiota. Il moro gli rispose pieno di compassione. Prova pena per me? Perché mai? Oddio. Ha capito che mi piace la Granger. Ha capito che sono senza speranze.
– Vieni tesoro, su. Non parlare.
Zabini la prese in braccio e lei gli mise le mani al collo. Potrei esserci io al suo posto.
– Malfoy, grazie di essere stato qui con lei. Era completamente fatta, avrà detto un sacco di cazzate. Non darle ascolto. È tutta matta.
– Zabini! Io non sono matta. Io sono simpatica, sai? 
Malfoy sorrise nel vedere la ragazza piagnucolare proprio come una bambina. Lei e Zabini se ne andarono verso i sotterranei. Prima di voltare l’angolo Hermione lo guardò e gli fece “ciao ciao” con la mano. E Draco perse un battito.



 
  
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