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Autore: littlemoonstar    28/09/2013    1 recensioni
Dopo tutto questo, quel piccolo uomo di fronte a lei, un cuor di leone leggermente in ritardo, era tornato per cercare di mettere una toppa a tutto il casino che aveva combinato.
Ed era un casino davvero grande.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LITTLE LION MAN
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"Weep for yourself, my man, 
you'll never be what is in your heart 
weep little lion man, 
you're not as brave as you were at the start 
rate yourself and rape yourself, 
take all the courage you have left 
wasted on fixing all the problems that you made in your own head ."







La legna all'interno del caminetto scoppiettava freneticamente, rendendo l'atmosfera più intima e calda. Marta era da sola in casa, in compagnia solo del suo libro appena comprato e del suo gatto sovrappeso, il quale aveva preso possesso delle sue gambe. Non credeva, fino a quel momento, che i gatti potessero russare.

Fuori pioveva. Era quel tipo di pioggia che ti fa ringraziare di essere a casa, al calduccio sul divano.
Un temporale terribile, con tanto di fulmini abbaglianti e rumori molesti.
Per questo motivo, quando Marta sentì il suono del campanello, per un momento pensò di esserselo immaginato. Si stiracchiò, liberandosi dalla presa del suo enorme gatto, infilò le pantofole di pelo e si diresse verso l'ingresso.
La pioggia batteva violentemente contro le finestre, e lo stesso facevano le chiome degli alberi mosse dal vento. Marta girò la maniglia della porta, aprendola con cautela.
Fuori c'era un ragazzo fradicio. Si, probabilmente avrebbe potuto definirlo solo in quel modo.
Un ragazzo della sua età, stretto in una giacca scura e con i capelli umidi sul viso. Che osservava lei, sotto la pioggia.
Il ragazzo che pochi mesi prima aveva deciso che era ora di finirla, perché l'amore si spegne e non puoi farci nulla. Marta lo sapeva, perché quel ragazzo era stato l'unico per lei per tanti anni, mentre adesso lo vedeva attraverso un muro di pioggia e oscurità, senza nient'altro attorno.
« Matt? ». La sua voce era tanto flebile che la tempesta la ricoprì interamente.
Non sapeva perché la sua vista la lasciasse tanto indifferente: era tornato dopo tanto tempo, dopo che lei aveva deciso di ricominciare senza di lui. Dopo le lacrime e il caos nella testa.
Dopo le amiche di conforto, e le serate da sola.
Dopo aver buttato le loro cose e quei tre chiletti in più per tutta la cioccolata che aveva mangiato quando era triste.
Dopo le foto, i ricordi, e ogni singolo pensiero che avevano in comune.
Dopo tutto questo, quel piccolo uomo di fronte a lei, un cuor di leone leggermente in ritardo, era tornato per cercare di mettere una toppa a tutto il casino che aveva combinato.
Ed era un casino davvero grande.
« Marta. » mormorò lui, con quella voce che conosceva bene. « Marta, ti prego. Ho fatto un casino. Ma adesso ho capito. Voglio rimediare. ».
Quelle parole avrebbero fatto sciogliere chiunque. E lei soprattutto, che le aveva aspettate per così tanto tempo.
Marta sorrise. Sorrideva perché quelle parole la facevano sentire importante. Scosse la testa. Matt la guardò con un moto di sorpresa negli occhi.
« Anche io ho capito. E mi va bene così. » mormorò lei, serenamente. Poi si richiuse la porta alle spalle, nel silenzio della sua casa. Matt bussò un'altra volta, poi la chiamò per nome.
Attese. Uno, due, tre minuti. Contò esattamente dieci minuti, poi sentì il rombo della sua macchina e le luci dei fari in lontananza, segno che Matt aveva rinunciato prima di quanto si aspettasse.
Marta sorrise. Perché nonostante tutto aveva imparato a vivere pensando alla sua felicità, e questo non comprendeva l'amore di Matt. Forse l'amore di qualcun altro. Un amore bello, tormentato, pieno di sorprese. Un amore così Marta lo sognava da tanto tempo.
E anche se non l'avesse trovato subito, anche se non l'avesse trovato affatto, Marta aveva imparato a vivere una vita piena con la persona che per lei era più importante.
Se stessa.
Era lei, il cuor di leone che non era mai in ritardo.













Note
: Questa mi è uscita di getto, oggi, mentre me ne stavo in camera mia ad ascoltare i Mumford and sons. Il titolo, così come la piccola strofa all'inizio e, in generale, il concept di questa shot, derivano dalla loro canzone "Little Lion Man". Ho voluto inserirla, come genere, tra le "Romantiche". Sembra strano, visto che apparentemente questa è una storia che finisce. Ma stare bene con se stessi, secondo me, può essere davvero romantico, più di quanto si possa sperare. Spero vi sia piaciuta.
L.
  
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