-Ma non può
abbassare la tonalità?- chiesi cercando di trovare una
soluzione, Carlotta alzò
un sopracciglio, si aspettava ce accettasi senza battere ciglio
-Beh, sarebbe
molto difficile, dovrei riarrangiare la canzone- obiettò la
prof, io abbassai
la testa, combattuta, il mio duetto mi piaceva tanto, inglese e
italiano si
fondavano perfettamente, ma Carlotta voleva duettare con Filippo e,
senza farlo
apposta sembrava che il destino fosse dalla sua parte
-Posso pensarci e
dirglielo domani quando ci vediamo?- chiesi io, sulla faccia di
Carlotta
campeggiava una faccia più che contenta, Filippo le
sorrideva, Marco non faceva
trasparire niente
-Ok- acconsentì
la prof –Però domani venite giù in aula
magna, così facciamo le prove sul
palco, abbiamo tre ore, la professoressa di matematica e fisica ci ha
gentilmente ceduto le due ore che avevate- ci annunciò, in
classe ognuno iniziò
a esultare –E ora al posto, voi due, chiamiamo Silvia e Marco
Soratte- continuò
mentre questi due si dirigevano alla cattedra
-Potevi anche
dire subito si- mi fece notare Carlotta
-Forse se ho
detto che ci devo pensare è perché ci devo
pensare-ribattei io
-Ma cosa devi
pensare? Io sarei col Pippo e tu con Marco, meglio di così-
mi spiegò, come se
non ce l’avessi già chiaro
-E se io con
Marco non ci volessi stare?- continuai alzando gli occhi al cielo
-Perché mai? Gli
sbavi dietro da un po’ e non dire di no, perché ti
conosco- insinuò lei, andai
su tutte le furie, era da un po’ che lei sembrava una
sconosciuta
-Beh, se mi
conosci davvero bene quanto credi, perché non ti sei accorta
che c’è qualcosa
che non va? Perché non ti sei accorta che oggi a ricreazione
non sono arrivata
in ritardo perché ero in segreteria- le rinfacciai tutto, da
quando eravamo
tornati dalla gita e lei si era messa con Filippo vedeva tutto rosa,
era
convinta che io stessi benissimo e tutto andasse bene, mentre niente
andava
bene, ma lei era troppo occupata per accorgersene
-E dove cazzo sei
stata alla ricreazione? Cosa c’è che non va?- mi
chiese esasperata, alzai la
mano, la prof mi diede la parola
-Scusi prof,
possiamo andare in bagno?- chiesi anche per Carlotta, la prof
annuì, mi alzai e
seguita dalla mia migliore amica uscii dalla classe, arrivata alla
porta del
bagno mi fermai –Cosa c’è che non va?
C’è che non sono più vergine e la mia
migliore amica non lo sa, che oggi Marco mi ha ferita e poi mi ha
tentato di
riparare, c’è che sono a pezzi e tu non te ne
accorgi perché sei troppo
impegnata con Filippo per rendertene conto- avevo le lacrime agli
occhi, lei
era sconvolta
-L’hai fatto?-
chiese incredula –Ma con chi?- non risposi, lei
capì –Marco- mi si avvicinò, mi
scostai –Scusami, io sono solo una cogliona, non me ne sono
accorta, credevo
che tra te e lui andasse tutto bene, ma mi sbagliavo-
continuò, le lacrime
cominciarono a scendere silenziose, mi appoggiai al muro –Ma
cos’è successo
oggi a ricreazione, anche Marco è tornato in classe
sconvolto?- mi chiese
ancora
-Gli avevo
chiesto se potevamo parlare, lui mi aveva dato appuntamento nel cortile
a
ricreazione, quando sono arrivata loro non mi hanno visto- feci un
respiro –Gli
stava raccontando di ieri pomeriggio e alla fatidica domanda
“Lei ti piace” lui
ha risposto no, io sono scappata, lui mi ha visto e mi ha rincorso, mi
ha detto
che le cose che aveva detto ai suoi amici non erano la
verità, che ieri con me
c’era lui, che con me è se stesso, io gli ho detto
che non riesco più a fidarmi
di lui, piangevamo entrambi, io gli sono letteralmente crollata addosso
e lui
mi ha detto “Credo di essermi innamorato di te” a
quel punto, sono scappata via
e l’ho lasciato li a piangere- raccontai con la voce rotta
dal pianto, lei mi
abbracciò
-Scusami, scusami
scusami- si scusò -Ora cosa farai?- mi domandò,
mi staccai da lei e mi asciugai
in fretta le lacrime
-Non so cosa
farò, volevo evitare il duetto assieme, ma se a te fa
piacere cantare con Pippo
ok, faccio il duetto assieme a lui- accettai
-Guarda che se lo
fai per me, non lo fare- disse Carlotta
-Non lo faccio
per te, lo faccio per tutti, è meglio per tutti- commentai
guardando fuori
dalla finestra
-Senti, fai
quello che ti pare, basta che non ti senti obbligata- concluse lei,
l’abbracciai in silenzio.
Il giorno successivo,
prima delle ore di musica, passai dal bagno assieme a Carlotta
-Allora? Cos’hai
deciso di fare?- mi chiese mentre mi lavavo le mani
-Non te lo dico,
sennò, che sorpresa è- le dico sorridendo, lei mi
abbracciò da dietro –Ehi!
Mica ti ho detto che faccio il duetto al posto tuo- la smontai, lei si
staccò
mogia –Ma non ti ho neanche detto che non lo faccio- lei
sorrise
-Allora, ci
vogliamo muovere- disse spingendomi fuori dal bagno –Voglio
vedere cosa farai-
ci dirigemmo in auditorium, stavano provando, I’ve had the
time of my life,
entrammo dalla platea, Marco era da solo sul palco e stava cantando, la
prof
non prestava attenzione a lui mentre la base andava, stava scrivendo
sul
registro, mi sedetti in ultima fila, Carlotta invece andò
vicino a Filippo, mi
concentrai su Marco, fermo in mezzo al palco con il foglio in mano,
impacciato,
una mano in tasca, teneva il tempo con il piede, era bellissimo, i
capelli
leggermente scompigliati, giunse al ritornello, alzò la
testa e guardò verso la
platea, vagava con gli occhi in cerca di qualcosa, o meglio, di
qualcuno, poi
si fermò su di me, io abbassai lo sguardo imbarazzata, feci
finta di non
essermene accorta, appoggiai le mani sulla poltroncina e sprofondai,
fissandomi
le punte delle scarpe, rimasi nella stessa posizione fino alla fine
della
canzone
-Bravo Marco! Per
quanto riguarda il tuo duetto ho trovato una soluzione - disse la prof
–Farai
il duetto con Alice- aggrottai la fronte, ma come? Non dovevo farlo io?
-Scusi prof, ma
quindi io devo farlo con Andrea che cantava assieme ad
Alice?-domandò Carlotta,
spostai lo sguardo sulla prof
-No, tu farai il
duetto con Filippo, con Andrea duetterà Emma- Carlotta
esultò con un urletto,
io mi alzai dalla poltroncina, come?
-Ma scusi, lei
non sapeva se io avrei accettato o meno?- m’intromisi io,
Marco puntò i suoi
occhi addosso a me che percorrevo la navata centrale
dell’aula magna fino ad
arrivare a dove erano seduti gli altri
-Lo so cara, ma
pensandoci, la voce di Alice mi è sembrata più
propensa a cantare quella canzone-
mi sedetti vicino a Gloria, Marco continuava a guardarmi
-Va bene, per me
non c’è nessun problema- acconsentii gesticolando,
poi cercai Andrea con lo
sguardo, lui mi fece un cenno con la mano, mi alzai e mi sedetti vicino
a lui,
proprio mentre Alice saliva sul palco per affiancare Marco
-Ciao Andre- lo
salutai
-Ehi! Allora ci
toccherà cantare insieme- disse lui sorridendo
-Vediamo se ci
riusciamo, qua ogni giorno cambio canzone, penso che potrei essere un
ottima
sostituta per tutti i duetti- commentai ridendo, lui mi
seguì, con la coda
dell’occhio guardavo Marco che mi fissava stringendo il
foglio che aveva in
mano
-No dai, spero
per te che non cambierai ancora coppia- continuò lui
guardandomi –Beh, dobbiamo
cantare “Lucky” la conosci?- lo guardai poco
convinta, lui scoppiò a ridere –Anche
io ho fatto la stessa faccia, ma in realtà è una
bella canzone- mi passò il
foglio
-Grazie, posso
farmi una fotocopia?- gli domandai
-Anche due- mi
rispose –Senti, ci possiamo trovare un pomeriggio per
provarla, insomma abbiamo
due giorni in meno degli altri?- gli chiesi
-Si, va bene
domani pomeriggio?- gli domandai
-Si, per me va…-
non finì la frase
-No, Andre domani
pomeriggio abbiamo gli allenamenti- Marco Ferri era dietro di me, con
le mani
sui fianchi, che fissava Andrea
-Ma no, domani
non ci sono gli allenamenti- lo corresse Andrea, Marco lo fissava
insistentemente, io spostavo lo sguardo in continuazione
dall’uno all’altro
cercando di capire cosa stava succedendo
-Si, domani ci
sono gli allenamenti, dovrete fare un'altra volta- continuò
Marco, Andrea lo
guardava confuso
-Possiamo fare un'altra
volta?- mi domandò Andrea, ora avevo capito, Marco non
voleva che ci
incontrassimo, era geloso di me, o forse no? Forse voleva solo mettermi
i
bastoni tra le ruote, avrei indagato sicuramente, dovevo
capire…
Eccomi di nuovo qua!Con un anno in più, giovedì ho compiuto gli anni. Sono finalmente riuscita ad aggiornare, ma voi, non recensite più come una volta, non vi piace più? Fatemi sapere, anche le critiche, servono a crescere. Tornando al capitolo, devo ringraziere la mia compagna di banco nonchè grande amica Vanessa, alla quale durante l'ora di Storia dell'arte chiedo consigli su come andare avanti con la storia. Vogli dedicare questo capitolo ad Arianna, che mi è stata tanto vicina in questi ultimi tempi, a Virginia, che questa storia non l'ha mai voluta leggere perchè sistufa a leggere le cose lunghe, ma che sa la trama meglio di me e che adesso è lontana e infine a una persona che forse sa a malapena della mia esistenza, ma oggi è il suo compleanno e volevo dedicargli questo capitolo.
Un bacio a tutti
Francesca