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Autore: FrancyCece9    30/09/2013    5 recensioni
Emma ha 16 anni, una sorella gemella e una storia difficile alle spalle. Marco è il compagno di banco di Emma, non la sopporta o forse in fondo no. Rimarranno sempre Corvaglia e Ferri o diventeranno Emma e Marco?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Facciamo un gioco?
               Chi s'innamora prima, vince..


-Ma non può abbassare la tonalità?- chiesi cercando di trovare una soluzione, Carlotta alzò un sopracciglio, si aspettava ce accettasi senza battere ciglio

-Beh, sarebbe molto difficile, dovrei riarrangiare la canzone- obiettò la prof, io abbassai la testa, combattuta, il mio duetto mi piaceva tanto, inglese e italiano si fondavano perfettamente, ma Carlotta voleva duettare con Filippo e, senza farlo apposta sembrava che il destino fosse dalla sua parte

-Posso pensarci e dirglielo domani quando ci vediamo?- chiesi io, sulla faccia di Carlotta campeggiava una faccia più che contenta, Filippo le sorrideva, Marco non faceva trasparire niente

-Ok- acconsentì la prof –Però domani venite giù in aula magna, così facciamo le prove sul palco, abbiamo tre ore, la professoressa di matematica e fisica ci ha gentilmente ceduto le due ore che avevate- ci annunciò, in classe ognuno iniziò a esultare –E ora al posto, voi due, chiamiamo Silvia e Marco Soratte- continuò mentre questi due si dirigevano alla cattedra

-Potevi anche dire subito si- mi fece notare Carlotta

-Forse se ho detto che ci devo pensare è perché ci devo pensare-ribattei io

-Ma cosa devi pensare? Io sarei col Pippo e tu con Marco, meglio di così- mi spiegò, come se non ce l’avessi già chiaro

-E se io con Marco non ci volessi stare?- continuai alzando gli occhi al cielo

-Perché mai? Gli sbavi dietro da un po’ e non dire di no, perché ti conosco- insinuò lei, andai su tutte le furie, era da un po’ che lei sembrava una sconosciuta

-Beh, se mi conosci davvero bene quanto credi, perché non ti sei accorta che c’è qualcosa che non va? Perché non ti sei accorta che oggi a ricreazione non sono arrivata in ritardo perché ero in segreteria- le rinfacciai tutto, da quando eravamo tornati dalla gita e lei si era messa con Filippo vedeva tutto rosa, era convinta che io stessi benissimo e tutto andasse bene, mentre niente andava bene, ma lei era troppo occupata per accorgersene

-E dove cazzo sei stata alla ricreazione? Cosa c’è che non va?- mi chiese esasperata, alzai la mano, la prof mi diede la parola

-Scusi prof, possiamo andare in bagno?- chiesi anche per Carlotta, la prof annuì, mi alzai e seguita dalla mia migliore amica uscii dalla classe, arrivata alla porta del bagno mi fermai –Cosa c’è che non va? C’è che non sono più vergine e la mia migliore amica non lo sa, che oggi Marco mi ha ferita e poi mi ha tentato di riparare, c’è che sono a pezzi e tu non te ne accorgi perché sei troppo impegnata con Filippo per rendertene conto- avevo le lacrime agli occhi, lei era sconvolta

-L’hai fatto?- chiese incredula –Ma con chi?- non risposi, lei capì –Marco- mi si avvicinò, mi scostai –Scusami, io sono solo una cogliona, non me ne sono accorta, credevo che tra te e lui andasse tutto bene, ma mi sbagliavo- continuò, le lacrime cominciarono a scendere silenziose, mi appoggiai al muro –Ma cos’è successo oggi a ricreazione, anche Marco è tornato in classe sconvolto?- mi chiese ancora

-Gli avevo chiesto se potevamo parlare, lui mi aveva dato appuntamento nel cortile a ricreazione, quando sono arrivata loro non mi hanno visto- feci un respiro –Gli stava raccontando di ieri pomeriggio e alla fatidica domanda “Lei ti piace” lui ha risposto no, io sono scappata, lui mi ha visto e mi ha rincorso, mi ha detto che le cose che aveva detto ai suoi amici non erano la verità, che ieri con me c’era lui, che con me è se stesso, io gli ho detto che non riesco più a fidarmi di lui, piangevamo entrambi, io gli sono letteralmente crollata addosso e lui mi ha detto “Credo di essermi innamorato di te” a quel punto, sono scappata via e l’ho lasciato li a piangere- raccontai con la voce rotta dal pianto, lei mi abbracciò

-Scusami, scusami scusami- si scusò -Ora cosa farai?- mi domandò, mi staccai da lei e mi asciugai in fretta le lacrime

-Non so cosa farò, volevo evitare il duetto assieme, ma se a te fa piacere cantare con Pippo ok, faccio il duetto assieme a lui- accettai

-Guarda che se lo fai per me, non lo fare- disse Carlotta

-Non lo faccio per te, lo faccio per tutti, è meglio per tutti- commentai guardando fuori dalla finestra

-Senti, fai quello che ti pare, basta che non ti senti obbligata- concluse lei, l’abbracciai in silenzio.

 

Il giorno successivo, prima delle ore di musica, passai dal bagno assieme a Carlotta

-Allora? Cos’hai deciso di fare?- mi chiese mentre mi lavavo le mani

-Non te lo dico, sennò, che sorpresa è- le dico sorridendo, lei mi abbracciò da dietro –Ehi! Mica ti ho detto che faccio il duetto al posto tuo- la smontai, lei si staccò mogia –Ma non ti ho neanche detto che non lo faccio- lei sorrise

-Allora, ci vogliamo muovere- disse spingendomi fuori dal bagno –Voglio vedere cosa farai- ci dirigemmo in auditorium, stavano provando, I’ve had the time of my life, entrammo dalla platea, Marco era da solo sul palco e stava cantando, la prof non prestava attenzione a lui mentre la base andava, stava scrivendo sul registro, mi sedetti in ultima fila, Carlotta invece andò vicino a Filippo, mi concentrai su Marco, fermo in mezzo al palco con il foglio in mano, impacciato, una mano in tasca, teneva il tempo con il piede, era bellissimo, i capelli leggermente scompigliati, giunse al ritornello, alzò la testa e guardò verso la platea, vagava con gli occhi in cerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno, poi si fermò su di me, io abbassai lo sguardo imbarazzata, feci finta di non essermene accorta, appoggiai le mani sulla poltroncina e sprofondai, fissandomi le punte delle scarpe, rimasi nella stessa posizione fino alla fine della canzone

-Bravo Marco! Per quanto riguarda il tuo duetto ho trovato una soluzione - disse la prof –Farai il duetto con Alice- aggrottai la fronte, ma come? Non dovevo farlo io?

-Scusi prof, ma quindi io devo farlo con Andrea che cantava assieme ad Alice?-domandò Carlotta, spostai lo sguardo sulla prof

-No, tu farai il duetto con Filippo, con Andrea duetterà Emma- Carlotta esultò con un urletto, io mi alzai dalla poltroncina, come?

-Ma scusi, lei non sapeva se io avrei accettato o meno?- m’intromisi io, Marco puntò i suoi occhi addosso a me che percorrevo la navata centrale dell’aula magna fino ad arrivare a dove erano seduti gli altri

-Lo so cara, ma pensandoci, la voce di Alice mi è sembrata più propensa a cantare quella canzone- mi sedetti vicino a Gloria, Marco continuava a guardarmi

-Va bene, per me non c’è nessun problema- acconsentii gesticolando, poi cercai Andrea con lo sguardo, lui mi fece un cenno con la mano, mi alzai e mi sedetti vicino a lui, proprio mentre Alice saliva sul palco per affiancare Marco

-Ciao Andre- lo salutai

-Ehi! Allora ci toccherà cantare insieme- disse lui sorridendo

-Vediamo se ci riusciamo, qua ogni giorno cambio canzone, penso che potrei essere un ottima sostituta per tutti i duetti- commentai ridendo, lui mi seguì, con la coda dell’occhio guardavo Marco che mi fissava stringendo il foglio che aveva in mano

-No dai, spero per te che non cambierai ancora coppia- continuò lui guardandomi –Beh, dobbiamo cantare “Lucky” la conosci?- lo guardai poco convinta, lui scoppiò a ridere –Anche io ho fatto la stessa faccia, ma in realtà è una bella canzone- mi passò il foglio

-Grazie, posso farmi una fotocopia?- gli domandai

-Anche due- mi rispose –Senti, ci possiamo trovare un pomeriggio per provarla, insomma abbiamo due giorni in meno degli altri?- gli chiesi

-Si, va bene domani pomeriggio?- gli domandai

-Si, per me va…- non finì la frase

-No, Andre domani pomeriggio abbiamo gli allenamenti- Marco Ferri era dietro di me, con le mani sui fianchi, che fissava Andrea

-Ma no, domani non ci sono gli allenamenti- lo corresse Andrea, Marco lo fissava insistentemente, io spostavo lo sguardo in continuazione dall’uno all’altro cercando di capire cosa stava succedendo

-Si, domani ci sono gli allenamenti, dovrete fare un'altra volta- continuò Marco, Andrea lo guardava confuso

-Possiamo fare un'altra volta?- mi domandò Andrea, ora avevo capito, Marco non voleva che ci incontrassimo, era geloso di me, o forse no? Forse voleva solo mettermi i bastoni tra le ruote, avrei indagato sicuramente, dovevo capire…




Angolo dell'autrice:
Eccomi di nuovo qua!Con un anno in più, giovedì ho compiuto gli anni. Sono finalmente riuscita ad aggiornare, ma voi, non recensite più come una volta, non vi piace più? Fatemi sapere, anche le critiche, servono a crescere. Tornando al capitolo, devo ringraziere la mia compagna di banco nonchè grande amica Vanessa, alla quale durante l'ora di Storia dell'arte chiedo consigli su come andare avanti con la storia. Vogli dedicare questo capitolo ad Arianna, che mi è stata tanto vicina in questi ultimi tempi, a Virginia, che questa storia non l'ha mai voluta leggere perchè sistufa a leggere le cose lunghe, ma che sa la trama meglio di me e che adesso è lontana e infine a una persona che forse sa a malapena della mia esistenza, ma oggi è il suo compleanno e volevo dedicargli questo capitolo.
Un bacio a tutti
Francesca
  
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