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Autore: PhoenixQuill    01/10/2013    7 recensioni
Lord Voldemort è morto, durante la Seconda Guerra Magica.
Ma, alcuni suoi seguaci minacciano ancora la tranquillità di casa Weasley e dell'intero mondo magico. Una Long incentrata su una Fremione non proprio semplice, con, gravitanti intorno a loro, GeorgexAngelina, PercyxAudrey e un pizzico di HarryxGinny.
Spero vi piaccia!
Dal capitolo 7:
"Hermione, vorresti uscire con me?" Chiese Fred, a pranzo del giorno dopo. George, colto alla sprovvista, ingerì male il boccone di pane che stava mangiando e, così, iniziò a tossire convulsamente, seguito dalle risatine di Angelina e Ginny.
"Uscire con te, Weasley? E perché mai?"
Mantieni un profilo alto. Mantieni un profilo alto.
"Beh, perché sono affascinante, divertente e tante altre cose che non sto qui a dirti. Perderemmo troppo tempo, sai?" Ghignò e, alzandosi da tavola, continuò: "Fatti trovare pronta per le otto."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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                                                                                      6 - Di scommesse e appuntamenti. 


Fred, George, Hermione e Angelina atterrarono in un batter d'occhio alla Tana, Ottery Saint Catchpole. Nella notte cupa, l'unica luce accesa proveniva dalla cucina di casa Weasley. Hermione abbandonò il manico di scopa e corse verso la porta, sbattendo furiosamente la mano una volta giunti lì. 
"Siamo noi! Aprite!" Strepitò, appiattendosi contro il legno freddo. Sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi e gli arti essere preda di spasmi incontrollabili. Ma non poteva caderne vittima. Non adesso. Doveva essere forte. Per Harry, Ginny, Ron. 
Venne ad aprirle un Charlie pallido, sconvolto. "Sono... sono di là." Sussurrò, con la mano ancora stretta al pomello. 
Hermione sorpassò il rosso e lasciò fuori Fred, George e Angelina, che la guardavano sconvolti e sorpresi. La ragazza, spalancata la porta, si ritrovò davanti Harry e Ginny, abbracciati. 
"Ron." Sussurrò Hermione. Si guardò intorno, ma non c'era nessuno oltre loro due nella stanza. Ginny, in lacrime, la osservava impaurita, mentre lui la stringeva tra le braccia. "Dov'è Ron?" Chiese, guardandoli attentamente. 
Lei abbassò lo sguardo, lui tentò di rassicurarla, con una semplice occhiata. Ma non bastò. 
"Dov'è Ron?" Urlò, questa volta. Ora, sulla porta, erano arrivati anche i due gemelli e Angelina, mentre Percy e tutti gli altri, con le mani in tasca, sospiravano. 
"Tranquilla, Hermione." Audrey le si avvicinò, circondandola con un braccio. 
Lei, invece, strinse i pugni e, lacrime giù per le gote, strepitò: "No, che non sto tranquilla! Dov'è Ron? Cosa gli è successo?" 
"Josh se ne sta prendendo cura. Sarà come nuovo, vedrai." 
Audrey la guardò intensamente. Sapeva come rassicurare le persone, dopo la Guerra. Sapeva come farle tranquillizzare, sapeva come la tensione fosse a pochissimi passi dal crollo psicologico. 
"Ron sta bene." La rassicurò. Hermione, allora, proprio come Audrey aveva intuito, crollò, e si lasciò circondare da entrambe le braccia di Audrey. "Sta bene, tranquilla. E' stata solo una brutta disavventura." 
Harry fece per parlare, ma Audrey tese una mano in avanti, come per dirgli di fermarsi. Non era quello il momento opportuno per parlarne. 
"Dov'è?" Le chiese, ansiosa, questa volta. "Dove l'avete portato?" 
"E' nell'altra stanza. E' insieme a Josh." Le sorrise. Anche Angelina si fece in avanti e le porse un fazzoletto, avendo in risposta un "Grazie." biascicato della ragazza.
Hermione tentò di riprendere il suo tono inconfondibilmente razionale e domandò: "Cosa gli è accaduto?" 
Ginny sospirò e ricominciò a singhiozzare silenziosamente tra le braccia del fidanzato. "Ecco... Ron è caduto dalla scopa." 
Hermione impallidì. "Ma non è possibile! Lui... lui è bravissimo a Quidditch e... Non può essere caduto dalla scopa, è impossibile!" Strepitò. 
"E' caduto..." Si fece avanti l'altra. "Per difendere me. Un Mangiamorte mi aveva lanciato contro una Maledizione e, per difendere me, si è... Si è preso uno Schiantesimo in pieno petto." 
Hermione irrigidì. Non poteva, non poteva essere vero. Ancora paura, ancora dolore. Prima i suoi genitori, ora Ron. Stavano tutti scivolando inesorabilmente dalle sue mani. 
"Ma Harry, prontamente, ha bloccato la sua caduta. Ora è solo senza sensi, ma ha qualche costola rotta. Josh sta aspettando il gufo dal Ministero, che gli porterà l'Ossofast. Già tra due giorni, potrà correre veloce come un Ippogrifo." 
La ragazza parve tranquillizzarsi. Anche la famiglia intorno a lei sembrò riprendere colorito, alle parole dell'Auror. "Io aspetto qui." 
Audrey la guardò, come per approvare la sua scelta. 
"I signori Weasley?" Chiese, subito dopo. Lì, c'erano solo i suoi figli, Harry e Angelina. Nessun'altro. 
"Sono con Ron." 
Hermione sorrise, percependo lo stesso movimento come una smorfia ipocrita del volto. 
 
Fred e George, in cucina, pelavano alcune patate, con cui Charlie avrebbe poi preparato uno stufato, in modo da far cenare tutti quanti. 
In Romania, Charlie aveva sviluppato qualcosa che nessuno si sarebbe mai immaginato. La cucina. Dal brodo che bolliva in pentola, sarebbe stato un piatto appetitoso. Uno di quelli saporiti, che avrebbe messo a tacere tutti gli stomaci del gruppo e, al caldo del brodo, ognuno di loro avrebbe trovato un po' di pace. 
Fred, mentre maneggiava un pelapatate, ripensò al Natale di qualche anno prima, quando lui e George avevano insultato Ron di non poter usare la magia per poter sbucciare due stupidi ortaggi. Sorrise, al pensiero. 
"Pss, Fred." George sussurrò il nome del gemello guardandosi le spalle, per capire se Charlie lo avesse potuto sentire. Ma, quello era più interessato ai pomodori e al prezzemolo da tagliuzzare. 
"Cosa c'è?" Chiese, facendo a quadrotti una patata, come da ordine del fratello. 
"Io... Penso che non sia stato un caso, che Hermione e Angelina stessero con noi." 
Fred sollevò un sopracciglio, osservandosi le spalle anche lui e assicurandosi che Charlie non riuscisse a sentire. 
"E quindi?" 
Harry doveva aver capito della storia tra George e Angelina. Magari, gliene aveva accennato Hermione. 
"Vogliono farti mettere con la Johnson, testa." 
Fred represse una risata a fatica. Non era quello il momento adatto per ridere, nemmeno per due come loro. "Ma no. Le avrà messe insieme a noi perché sa che dovrebbe tenerci a bada. Potremmo rompere troppi cuori." 
Anche George rise. "Però, proprio con la tua ex. Ed Hermione, poi. Perché proprio lei? Di solito, è sempre insieme ad Harry e Ron. Non pensi che sia un po' troppo... fortuito?" 
Fred sollevò nuovamente il sopracciglio. "Vorresti dire?" 
"Sì, insomma... Harry e Ginny, Audrey e Percy, tu e Angelina... Forse, pensano di poter mettere me insieme ad Hermione." 
A quelle parole, il coltello con cui Fred stava tagliando le patate diede un colpo netto al tagliere. Il gemello rise smorzatamente.  
"Aspetta qui un attimo." 
Fred si asciugò freneticamente le mani ad un canovaccio e chiamò in disparte Harry in un'altra stanza. 
"Spiegami le squadre." Gli chiese, guardandolo sospettoso. George gli aveva messo una pulce nell'orecchio che non smetteva di tormentarlo. 
Harry, ancora scosso, aggrottò le sopracciglia per capire di cosa Fred stesse parlando. Non era certo quello il momento migliore per cose del genere. 
"Perché io e George siamo capitati proprio con Angelina e Hermione?" Specificò. C'era puzza di bruciato, lì, lo sapeva. 
Il ragazzo parve capire e, da cattivo bugiardo qual era, iniziò a balbettare: "Beh, sai, George e Angelina perché vogliamo farli mettere insieme e... Beh, poi Hermione.. Pensavo fosse, ecco, come dire, una buona carta e-"
Fred lo guardò ancora dubbioso e aprì la bocca per parlare. La domanda che stava per porgli, però, fu interrotta da un: "Harry, Fred! E' pronto lo stufato!" di Ginny. 
"Meglio andare, no?" Rise falsamente Harry. 
Fred lo guardò ancora una volta sospettoso e lo lasciò andare, prima che la loro assenza fosse fraintesa da terzi. 
 
La mattina dopo, i raggi di un sole tiepido entrarono dalla finestra della stanza dove Hermione dormiva. 
Quella brontolò contro la luce che le accecava gli occhi e si scostò dall'altra parte. 
"Sveglia, pelandrona." La chiamò Ginny, dall'altro lato della stanza. "Hai un Weasley da conquistare." Ironizzò. 
Hermione sorrise, ma le braccia di Morfeo erano fin troppo invitanti anche solo per socchiudere gli occhi. 
 
"Fred ha quasi scoperto tutto." Confessò Harry, di fronte a Ginny. 
La ragazza impallidì e aprì leggermente la bocca. "Cosa?!" Sillabò. 
"Sì.. Giuro di non aver detto niente. Ma ora devi aiutarmi. Non posso rimanere solo con Fred un'altra volta. Mi scoprirebbe!" 
Ginny sospirò, guardò il ragazzo e si passò una mano sul volto. "Gli parlerò io. Vedrò di farlo ragionare." 
Harry sorrise, compiaciuto, e scoccò un bacio sulla guancia della ragazza. "Come farei senza di te?" Le disse, abbracciandola stretta. 
"Mmmh... Proprio non saprei." Rispose, passandogli le mani tra i capelli. 
 
Audrey preparava il tè, aiutata amichevolmente da Percy. Non ne aveva mai fatto uno all'inglese. In America, si beveva più caffè o liquore, che tè. 
"Guarda, adesso, devi fare così." Il ragazzo chiuse la teiera e aprì una scatola, da cui estrasse una bustina. La depositò accuratamente nella tazza e, tenendo una mano poggiata sul coperchio, versò il tè fumante, ora anche aromatizzato. 
"Visto? Ti assicuro che non è difficile. Prova tu, ora." 
Audrey prese la teiera e, attenta, versò il tè nella tazza. Doveva essere precisa e accurata, perché il contenitore pesava ed era facile perderne il controllo. 
E, infatti, la teiera le scivolò di mano, facendo versare tutto il tè su per il ripiano della cucina. 
"Oh, Merlino. Perdonami, Percy!" Audrey fece uscire la bacchetta e, con un "Tergeo" sussurrato, pulì il tutto. "Sono una frana." 
Percy, guardandola con gli angoli della bocca arricciati, le disse: "Ci proveremo un altro giorno, va bene?" 
La ragazza annuì, rassegnata, e, insieme a lui, uscì fuori in giardino. 
"Allora..." Esordì lei. "Nessun appuntamento per questa serata?" 
Percy la guardò stranito, poi scoppiò a ridere. Non gli capitava da mesi, ormai. "Oh, no. No, no." 
"Strano." Sospirò Audrey. Ma si accorse fin troppo presto del passo falso che aveva compiuto. 
"Strano?" Le chiese Percy, facendola accomodare sotto un gazebo appena Trasfigurato da un pezzo di legno. "Non è affatto strano. Anzi, è quotidianità, per me." Ridacchiò, amaramente. 
Audrey lo guardò, con un sorriso. "Beh... Potremmo andare a farci una passeggiata." 
Il ragazzo per poco non cadde dalla sedia. Audrey - la sua Audrey - gli stava chiedendo di uscire con lui? 
Tentando di mantenere un atteggiamento razionale, disse: "E... E Josh?" 
Lei alzò un sopracciglio e chiese: "Cosa centra Josh?" 
"Beh, state sempre insieme e... Insomma, pensavo che... Magari, è geloso e..." Balbettò, stringendo i manici della sedia. 
"Cosa?" Questa volta fu Audrey a ridere. "Josh è mio cugino!" 
Percy si sentì ridicolmente in imbarazzo. Si grattò la nuca, mentre Audrey continuava a ridere ai suoi precedenti balbettii. "Allora sia." Disse, tentando di fermarla. "Questa sera, ti porto in un posto per cui impazzirai." 
Audrey gli sorrise e arrossì leggermente. Stava uscendo con quello che con Josh aveva definito "un mini troll". Questa sì che era bella!
 
"Freddie. Come mai qui tutto solo?" Chiese Ginny, osservandolo.
"Mi godo lo spettacolo." Ridacchiò, puntando con un dito dall'altro lato del giardino, ad un gazebo che fino a qualche minuto prima non c'era. 
"Oh, Merlino. E' arrossita." Disse, disgustato. "Le piace Percy." Fred sorseggiò dalla sua tazza di tè,  guardando in direzione dei suoi piccioncini. "Poveretta." 
Ginny sorrise e chiese dove fosse George. "Nella sua stanza, come al solito." 
"E perché non sei con lui?" Chiese, incuriosita. 
"Perché è una cosa che vuole fare da solo. Non posso costringerlo a condividere tutto con me." 
Ginny sorrise e gli si sedette affianco. "Ti ha mandata Harry, vero?" Sorrise. 
"No." Dissimulò lei. "Sono qui perché mamma vuole che pulisca stanza." Fred aggrottò le sopracciglia. Poteva farlo con la magia, no? "Senza bacchetta." Specificò e Fred chiuse gli occhi per farle capire di aver inteso. 
"Brutta nottata, vero?" Le chiese il fratello, distogliendo lo sguardo da Audrey e Percy. 
Ginny gemette, al pensiero. Ron aveva quasi rischiato la vita per lei. "Almeno sappiamo che vogliono chiudere il cerchio. Papà ha segnato Birmingham sulla cartina ed è come diceva Hermione. E' un cerchio." 
"A proposito di Hermione..." Buttò lì Fred. "Sicuri che non stiate tentando di metterci insieme? Voglio dire, George e Angelina era lampante. Solo Georgie non capisce che è pazza di lui. Ma me e Hermione... Pensavo aveste più fantasia."  Ridacchiò. 
"Oh, sì, immagino. E' un' impresa troppo ardua anche per te, vero?"
Fred, sentitosi sfidato, chiese: "Come, scusa?" 
Ginny, sornione, lo osservò: "Voglio dire... Hermione è una difficile. Nemmeno Fred Weasley potrà niente contro il suo cuore." 
Il gemello, orecchie tese, disse: "Io posso conquistare il cuore di mille Hermione Granger." 
"Allora, scommettiamo." Propose Ginny. "Se Hermione si innamorerà di te, ballerò la conga in mezzo alla cucina, quando tutti saranno riuniti lì." 
Fred tese la mano per sancire la scommessa, ma Ginny proseguì: "Ma! Tu non ti dovrai innamorare di lei." 
"Mi credi così debole, sorella? E' la Granger!" 
"Allora, non avrai problemi a stringere la mia mano." Anche lei tese il palmo e scandì ancora: "Se si innamorerà di te, ballerò la conga. Ma se sarai tu ad innamorarti di lei, allora, quello che ballerà la conga davanti a tutti sarai tu." 
Fred, con un sorriso tutto dire, strinse la mano e disse: "Accetto. Inizia ad allenarti, sorella. Avrai uno spettacolino da mandare avanti." 
"Ti insegnerò a ballare la conga con molto, molto piacere." Rispose lei. 

-SPAZIO AUTRICE-
Sono in un ritardo atroce. Ma davvero, davvero atroce. Purtroppo a scuola mi stanno riempiendo di compiti e, ultimo anno che è, non posso intrattenermi molto al computer D:
Per questo, ve l'ho fatto (spero) molto, molto lungo ** 
Ringrazio ovviamente tutte le persone che mi seguono e che commentano, imperterrite, la mia storia :3 
Siete dolcissimi ** 
Un bacione a tutti, perché ve li meritate, se seguite ancora questa fan-fic, 
PhoenixQuill
 
   
 
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