“Allora?” mi chiese lei rigida.
“La “faccenda Ted” si è risolta per il meglio: è stato egregiamente salvato dalle insidie del mondo babbano e si è completamente ripreso. Tutto questo grazie al mio perfetto intervento. Mi sono occupato personalmente di avvertire la famiglia babbana che ha scatenato l’incidente e l’ho convinta. Amy sarà ad Hogwarts a settembre.”
“La signorina Lion, John.” Mi corresse lei.
”Minerva, ma come fate a chiamare in quel modo una bambina di undici anni? È assurdo. Per fortuna non sono un insegnante.”
“È per questo che non hai accettato la cattedra?”
“Tra le altre cose.”
“Saresti stato un buon insegnante John.” mi strinsi nelle spalle. “Avrei riportato in auge la materia più sottovalutata di Hogwhars.”dissi alzando il bicchiere.
”Non scherzo sai?” ”mi disse lei” Saresti stato bravo.”
“Perché volevi vedermi Minerva?” chiesi, riportando la conversazione sul giusto binario.
Sempre la solita Minerva, ogni anno rinvangava questa vecchia storia: aveva perso una scommessa e ancora non le andava giù.
”Volevo parlare della Signorina Lion. È una nata babbana e dati i precedenti vorrei saperne un po’ di più sulla sua famiglia. Tu che ne pensi?”
“Vive in un brutto quartiere dove la gente deve farsi rispettare con la forza. Non è un bel posto per una ragazza.”
“Nonostante questo il padre non voleva che se ne andasse?”
“Credeva fosse un trucco. È un uomo abituato a diffidare un po’ di tutti e ha il suo orgoglio, immagino che sappia difendere adeguatamente la propria figlia dai delinquenti del quartiere e sono sicuro che le ha insegnato a fare altrettanto.”
“Capisco. Quindi dovremmo aspettarci parecchie intemperanze a scuola.”
“Immagino che sarà un po’ fuori le righe in alcune occasioni, ma mi è sembrata una bimba molto tenace e si adatterà in fretta, anche se forse avrà bisogno di rinforzare un po’ le sue basi culturali”
“Per quanto riguarda il rapporto familiare?” mi disse lei con una faccia vagamente preoccupata.
“Nessuna violenza di nessun genere, il padre è un uomo onesto, da quel punto di vista.” Minerva emise un piccolo sospiro di sollievo e io nascosi il mio sorriso dietro al bicchiere.
La conoscevo bene ormai: ogni anno non si accontentava di ricevere il freddo rapporto che descriveva il mio lavoro, ma mi interpellava personalmente per conoscere i dettagli di quelli che lei considerava i casi più a rischio. Aveva un ottimo intuito per questo genere di cose e le stavano molto a cuore: soleva ripetere che Hogwarts era una casa e in quanto tale doveva essere in grado di accogliere ed aiutare ogni studente, anche il più problematico. Da anni ormai con caparbietà e costanza portava avanti la sua guerra personale contro i maltrattamenti minorili di ogni genere e grado: dalla solitudine alle botte.
“Serpeverde o Grifondoro, se ho visto bene.” Dissi per distoglierla dai suoi pensieri.
”Ne sei sicuro?”
“Non mi sono mai sbagliato.”
Un enorme grazie a Dreambook che mi ha aiutato nella pubblicazione di questa storia, grazie a lei ho imparato un sacco di cose.