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Autore: magic mellah    05/10/2013    8 recensioni
{ long-fic | Sana/Akito | Tsuyoshi/Aya | Gomi/Hisae | accenno Fuka/Akito e Sana/Naozumi | dedicata a violaine per il suo compleanno | AU }
uhm, alice mia. ♥ ti ho dedicato uno schifo, scusa :c
comunque, ssssalve gente del fandom di kodocha. uhm, qui Sana è sordo-muta, e la fic è au, ovvero si svolge in un universo parallelo. Sana ha quindici anni, e anche Akito, ma lei non è un attrice, e suona uno strumento... e caiser, non vi dico altro c":
tratto dal secondo atto:: Sana salutò con un cenno della mano i ragazzi, e solo quello occhialuto ricambiò energicamente, mentre il biondo le lanciò uno sguardo eloquente, annoiato.
Sperava solamente che non fosse un uscita a quattro, ma solamente da amici, perché se no avrebbe ammazzato Aya, solamente se avrebbe provato a cercare di farli mettere insieme; quel "siete carini tu e Akito" che le aveva detto prima di andarsene, la aveva fatta arrossire ed infastidire allo stesso tempo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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{ act three. }
 


Nel momento in cui Akito aveva visto Sana venirgli incontro, per un attimo gli aveva sfiorato per la testa il pensiero che lei era carina.
Lo cancellò subito, cercando di non pensarci più, anche se gli era risultato difficile.
Era la classica bellezza naturale, quella che non si metteva chili di trucco in faccia, si faceva vedere mezza nuda per attirare attenzione, o altro.
Aya era un poco come Sana, pensò il biondo, anche se erano differenti.
Erano simili ma differenti.
La prima era melensa, e a differenza delle maggior parte delle ragazze era una tipa timida, che preferiva starsene con le poche amiche che aveva, mentre Sana sentiva che era una tipa in grado di stare al suo passo, nonostante i problemi che avesse.
Lo si notava dal suo sguardo; anche se aveva passato una brutta infanzia, immaginava, non ne era per niente triste, o almeno non lo dava a vedere. Era così spensierata...
E anche lui voleva essere come lei, in quel momento, quando vide che gli occhi di lei luccicarono vedendo qualsiasi cosa, che magari per il gruppetto era insignificante, poiché abituati a vederle tutti i giorni; dolci, peluche, vestiti attiravano Sana come calamite, che ogni volta si girava e rischiava di cadere sopra ad ogni persona che aveva davanti.
E fu proprio Akito a salvarla quando lei si era girata, e stava addirittura andando a sbattere contro un palo, che evitò miracolosamente grazie al ragazzo.
Arrivati a destinazione, la Kurata abbassò leggermente lo sguardo, come intimorita dal posto in cui erano appena arrivati, ovvero un circo.
Ella prese il telefono dalla tasca, e incominciò a digitare qualcosa, che ovviamente non sapeva.
Il telefono di Aya fece un "bip", e lei lo prese, vedendo che le era arrivato.
"mi mette a disagio, il circo. Tutti quei animali sfruttati..." aveva scritto la ragazza dai capelli color rame, visto che non poteva comunicare.
"anche io ho il tuo stesso problema, ma non ti preoccupare, questo è uno di quei circhi dove fanno solo spettacoli le persone, e non usano gli animali."
Fecero la fila dal bigliettaio, e in quel momento Sana e Akito dovettero prendere entrambi il biglietto, che aveva porso la donna. Si sfiorarono la mano, e presero entrambi velocemente il ticket, allontanando il contatto che li aveva quasi uniti per mezzo secondo.
In quel momento Sana voleva mandare al diavolo tutto, andarsene, visto che le gote le andavano a fuoco, e molto probabilmente erano rosse. Non era quella ragazza dura, che giocava e scherzava con i ragazzi. Lei preferiva stare solo con le ragazze, ed evitare i maschietti, che davvero la maggior parte erano insopportabili, e tanto per fare un esempio lo era anche Akito, purtroppo.
In quindici anni di vita, era la prima volta che lei era così rossa per un ragazzo, e poi non aveva mai avuto esperienze. Doveva perfino dare il suo primo bacio, e ci teneva che fosse una cosa speciale, e che se lo faceva era per qualcuno che le piaceva veramente, e sapeva della durata della relazione.

 



La serata nel complesso fu bella; mangia-fuoco, trapezisti, acrobati. Insomma, era stato un modo carino per passare la serata, e Sana non si pentì della scelta.
Appena i quattro furono usciti dal circo, lo stomaco della ragazza dai capelli color rame non era muto, come lei, purtroppo. Difatti brontolò, e lei non se ne accorse, se non per un messaggio di Aya.
"il tuo stomaco ha brontolato. Magari dovremmo andare a mangiare qualcosa che se vuoi." la Kurata invece di rispondere annuì verso la compagna, e gli altri tre si decisero sul da fare.
«Mh, non so dove dovremmo andare.» disse Aya, guardando la rossa.
«Magari ad un fast food.» propose Tsuyoshi.
«... No, Tsu. Io credo sia meglio un posto dove fanno qualcosa come i panini.» e così tutti ascoltarono il biondo, che come sempre proponeva sempre scelte ottime.
Il ragazzo con gli occhiali arrivati lì, pagò alla sua fidanzata il panino, e mentre Akito lo prese, gl sfiorò per la mente il pensiero che forse anche lui avrebbe dovuto magari offrire un panino a Sana.
Scosse la testa, e si disse un sonoro no, facendo girare la gente che lo credeva pazzo, visto che aveva parlato da solo.
La ragazza con i lunghi capelli sicuramente preferiva così, poi, visto che non era il tipo da compassione. Molto probabilmente odiava le persone che le offrivano qualcosa, forse perché lei credeva che lo facessero solamente per il suo problema, e questo la infastidiva.
«Io credo che ci vediamo Lunedì a scuola, domani e dopodomani faccio karate.» disse Akito, prima di andarsene dalla direzione opposta di Aya, Tsuyoshi e Sana.
La terza si sentiva di troppo, e dunque decise di accellerare il passo, per andarsene a casa da sola. Appena arrivata davanti al cancello, i due le sorrisero e fecero cenno di saluto con la mano, e  se ne andarono.
Appena tornata a casa si cambiò, ed andò subito a dormire, troppo stanca per rimanere sveglia.

 



Ed era giunto metà Settembre, e anche se la scuola era iniziata solamente da una settimana, tutti erano esausti. Fottutamente esausti.
Come se non bastasse, Sana era in confusione visto che era sia riempita di compiti, e poi doveva fare sempre le prove di pianoforte.
La settimana seguente avrebbe fatto un concerto, e di certo non voleva sfigurare lei, e doveva anche suonare un nuovo pezzo.
La ragazza con i capelli color rame prese a mordicchiare il cappuccio della penna, annoiata, mentre Tsuyoshi che era davanti a lei stava leggendo, che era molto concentrato, diversamente da lei, che stava ancora pensando al contatto della mano con Akito.
«Signorina Kurata, è il suo turno di venire alla lavagna.» disse la insegnante, che sapeva dei problemi di Sana, ma visto che aveva Aya, lei scriveva tutto e leggeva.
"devi andare alla lavagna." scrisse la fidanzata di Tsuyoshi, e lei fece una leggera smorfia, visto che la materia in questione era matematica, e lei era decisamente una frana. Non è che non voleva capire la materia, ma per i suoi gusti era fin troppo complicata.
Insomma, tutto ciò non serviva nella vita!
Non è che uno quando andava dal fruttivendolo chiedeva: Scusi, vorrei un chilo di mele fratto quattro, alla potenza di due, poi deve trovare la radice, e fare il numero binario di esso.
Insomma, neanche nei film di fantascienza! 
Andò alla lavagna, e la insegnante constatò che lei era davvero pessima, nella sua materia, così disse qualcosa che non riuscì a capire, visto che parlava velocemente, e dalle labbra non si capiva cosa diamine diceva, ma tanto avrebbe chiesto alla sua compagna di banco.
Tornata al banco, scrisse ovviamente alla sua amica Aya, che aveva incominciato a parlare col fidanzato.
"Non capisco cosa abbia detto la prof." aveva scritto Sana.
"Ha detto che devi prendere lezioni per qualche tempo da Akito, visto che lui è il migliore nella sua materia; devi cominciare domani."
Lei sbattè la testa sul banco, decisa a non farsi più viva; sarebbe scappata in un altro paese. Magari la Francia, la Micronesia, in America, o Inghilterra. Qualsiasi paese le sarebbe andato bene, davvero.

 



Sana la sera andò al parco, visto che Tsu e Aya molto probabilmente erano per i fatti loro, a fare un uscita romantica, anche se non era tutto come aveva immaginato, in realtà.
Si sedette su una panchina, e vide Akito che si era fermato vicino ad un Gazebo, e poi ci si era seduto. Si alzò e poi andò verso lui, e si sedette.
Il biondo sgranò gli occhi, visto che era sorpreso nel vedere la ragazza lì; non usciva spesso, se non con loro tre, visto che aveva scritto che la città era fin troppo grande.
Ma visto che lei era ricca, sapeva, secondo lui la casa era un altro poco molto più grande della città. Si scostò un ciuffo dalla fronte, imperlata di sudore a causa di tutto quel correre, e sbuffò, per poi guardare la ragazza.
Insomma, avrebbe voluto dirle un "vattene, ci sono già io", ma non gli sembrò giusto, anche perché spesso lei capiva solo quel che voleva capire dalle labbra di qualcuno. Era leggermente a fatti suoi, la ragazza.
Incominciò a mangiucchiare le patatine che aveva comprato prima, e porse la porzione verso Sana, che ne prese una, mangiandola di buon grado, vedendo il sorriso di lei. Molto probabilmente anche quello era una novità, per lei.
Sembrava quasi fosse nata in un epoca antica, visto che per lei era sempre tutto nuovo.
Sana gli sorrise, e questa volta ad avere le gote leggermente arrossate fu lui, per somma gioia della ragazza.





 
angolo autrice.
ordunque io vi saluto, dolce gentaglia.
questo capitolo oltre che ad essere dedicato alla alice miah, è dedicato alle persone che stanno recensendo/seguendo la storia, e che mi motivano a continuare.
so che il capitolo è brutto, privo di qualsiasi cosa carina e senza azione, ma prometto che il prossimo sarà più movimentato, ragazzi.
uhm, lo so, le cose stanno seguendo il filo del manga/anime, riguardo al gazebo, e anche akito avrà i problemi di famiglia, però dico che sarà diversa leggermente la storia, giuro.
e poi, fatemi pensare, nh, domani è il compleanno di alice, la mia dolce alice, ma posto oggi il capitolo visto che come sono io mi dimentico di postare, con tutti gli impegni che ho. non ti preoccupare amoreh, anche domani ti faccio gli auguri, ahah.
io fuggoh, ragazze c: 

mari.

 
   
 
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