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Autore: Sere_Styles    06/10/2013    37 recensioni
Demi continuò a stringere tra le sue dita i capelli come a volerseli strappare dalla testa; voleva che il dolore che provava dentro si alleviasse con il dolore fisico. Lei era morta dentro e sentiva che ormai, nessuno l'avrebbe più salvata dal suo passato oscuro.
Niall era un ragazzo modello, invidiato da tutti i suoi amici e conoscenti per la sua finezza e tutte le sue belle qualità e capacità intellettuali. Non gli piaceva ammetterlo, ma era ossessionato dalla perfezione e nulla doveva andare storto.
le vite di questi due ragazzi si incontreranno e stravolgeranno. Presto Demi capirà che non può far a meno di Niall perchè lui è la sua luce, la sua ancora di salvezza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Salve ragazze! Mi scuso subito per l’imperdonabile ritardo ma in questi giorni sono successe tantissime cose, e non ho avuto il tempo per aggiornare, scusatemi ancora. Questo è il seguito del passato di Demi e spero tanto che il capitolo sia di vostro gradimento perché ci ho messo molto impegno a scriverlo! A dopo, nello spazio autrice e buona lettura!
                


                    
 
 
 
 
Demi stranamente si trovava stesa sul divano di pelle a guardare tranquillamente la tv che sua madre aveva regalato a suo padre il giorno del loro quindicesimo anniversario, ma cercò di sforzarsi per non pensarci più e continuare a guardare quei stupidi e ridicoli programmi televisivi. Cambiò immediatamente canale e si fermò sul cinque, dove trasmettevano un documentario sulla scuola. LA SCUOLA. Una delle tante cose che le aveva rovinato la vita, l’edificio in cui aveva ricevuto insulti, botte e maltrattamenti, il posto in cui piangeva e soffriva sempre, un luogo orribile.
Pensando a quelle cose, gli riaffiorarono alla memoria tutte le situazioni orribili in  cui si era ritrovata. Presto sulla sua guancia, prese posto una bollente e amara lacrima che scivolò velocemente sulla sua gote sinistra, così da rigarle il suo dolce ma indemoniato volto. Presa dall’ira che ormai si era impossessata del suo corpo, lanciò bruscamente la sedia di legno al suo fianco contro la televisione che cadde rovinosamente a terra  spaccandosi in due. Con una gamba della sedia distrutta, iniziò a dare colpi secchi e decisi alla povera tv ormai persa.

-Hai rovinato la mia vita. Per colpa tua mi trovo nell’inferno!-    Ormai Demi aveva perso il senno della ragione e i suoi tranquilli occhi marroni erano diventati neri come la pece ed inquietanti. Cominciò a rompere e a scappare qualsiasi cosa o oggetto che le capitava sott’occhio. Entrò in cucina spalancando in malo modo la credenza e lanciando per terra tutti i piatti e le tazze di porcellana che avevano comprato i suoi genitori. Demi si accasciò per terra abbandonandosi in una forte e amara risata, una risata mischiata al dolore, alla sofferenza, alle lacrime. Ormai la sua testa era andata e proprio in quel preciso istante, capì che non ce la poteva più fare, doveva soltanto abbandonarsi alla morte; era l’unica via d’uscita che le rimaneva per non soffrire più e provare dolore. Girò di scatto la testa verso uno dei tanti cassetti e ne aprì uno velocemente e in modo frenetico, come se lì dentro ci fosse custodita la cosa più importante della sua vita. Prese un coltello lungo e appuntito  posizionandoselo davanti al petto, vicino al cuore. Urlava come non mai tenendo ferma e salda la sua presa sul pericoloso utensile, preparandosi alla sua fine che non vedeva l’ora avvenisse. Stava per conficcarsi il coltello al cuore quando vide la finestra della cucina rompersi in mille pezzi. Di corsa, una donna le tolse con abilità e astuzia il coltello dalla mano destra, immobilizzandola così da non farla muovere, né fiatare. La furiosa Demi venne assalita dalla rabbia che le oltrepassò tutto il corpo e provò brividi fastidiosi su ogni lembo della sua pelle. Con tutta la forza che le rimaneva, cercò di buttare per terra la donna con uno sgambetto ed una gomitata. La donna capì al volo le intenzioni della ragazza e prontamente le conficcò un ago nel collo , così che Demi non poté più muovere un dito e presto, abbandonò il suo corpo cadendo fra le braccia della donna che Demi non le sarebbe mai stata riconoscente per averle salvato la vita, e quindi impedito di entrare in un mondo inerme e senza vita, chiamato morte.
 
 
 
Demi sentiva la testa andarle in fiamme, aveva delle forti fitte allo stomaco, come se qualcuno le stesse conficcando delle taglienti e potenti lame di spade su tutto l’addome….e questo stranamente le piaceva. Si stropicciò gli occhi per dare fuoco alla vista e si rese subito conto di trovarsi in una piccola stanza non molto buia, con una finestra quadrata e un letto striminzito dove lei era situata. Improvvisamente, la porta si aprì, e sulla soglia apparve una donna sulla quarantina, un po’ bassa ma con bellissimi capelli biondi. La donna gli sorrise e Demi non fece altro che rimanere in silenzio e con sguardo neutro.

-Ciao, io sono Maura e se ti ricordi, ti ho salvato la vita mentre eri intenta a suicidarti-    Decise di cominciare così la conversazione, anche se era stata abbastanza affrettata e diretta, ma Maura sapeva benissimo come gestire certe situazioni, e di sicuro aveva in mente un ottimo piano. Demi chiuse gli occhi e li strinse cercando di fare mente locale, e quando si ricordò della sua casa distrutta, del televisore, di lei che urlava a squarciagola con il coltello al cuore,   scattò in piedi dirigendosi a grandi passi verso la donna e le diede una potente spinta facendola indietreggiare e cadere per terra.

-Tu non mi hai salvato la vita, tu hai salvato l’inferno che vivevo. Che cosa vuoi da me? Cos’è questo posto? Dove mi trovo?-    Di punto in bianco, Demi sentiva tutte le sue energie fare capolino  nel suo corpo. Per essere una malata di mente era davvero forte ed energica.

-Questo è un centro di riabilitazione di Londra e ti ho portata qui perché voglio guarirti. Tranquilla, non ti farò del male.-    La voce di Maura era calma e serena, cercava in tutti i modi di convincerla e rassicurarla, ma aveva intuito che la ragazza non era una tipa facile.

-Vai al diavolo tu e questo posto, voglio ritornare a casa mia!-

-La tua casa è piena di poliziotti che ti riporteranno qui comunque-    Disse Maura mantenendo un tono calmo per non far infuriare ancora di più la ragazza. Demi sentì il fumo uscirle dalle orecchie, non ce la poteva più fare.

-Tu sei un’altra persona che vuole rovinarmi la vita più di quanto già lo sia, ed io non te lo permetterò, non permetterò più a nessuno di mettermi i piedi in testa!-    Demi concentrò tutta la sua forza sul pugno destro tirandolo dritto in faccia a Maura che fortunatamente, riuscì a scansarlo. A quel punto, la povera donna in pericolo fu costretta a chiamare altri assistenti sociali dicendo loro di portarla in un centro molto più pesante, un luogo che si avvicinava al manicomio; anche perché Maura, mentre la ragazza dormiva, aveva mandato dei dottori specialisti a visitarla e avevano detto che era in uno stato molto grave e che doveva essere tenuta sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro, altrimenti sarebbe potuta anche morire. Maura riteneva opportuno rinchiuderla in una stanza buia e senza finestre, controllata da persone qualificate, perché secondo i medici, anche solo la vista del mondo la faceva stare male e le peggiorava la malattia alla testa senza neanche che lei se ne accorgesse.


Demi, in quella stanza si sentiva chiusa in un buco, più vicina alla morte, per questo non si lamentò, né ribellò. Rimase in quel posto per tanti anni senza ricevere alcun miglioramento, così cominciò ad abituarsi al fatto che quella stanzina buia sarebbe stata la sua casa per sempre, almeno  fin quando non sarebbe morta, e Demi sperava tanto che questo sarebbe avvenuto molto presto.
I giorni a venire non furono i migliori, anzi, furono molto peggio. La malattia alla testa di Demi diventava sempre più seria e grave. Maura passava ogni giorno in quel maledetto centro e cercava ogni volta di parlarle o scambiare con lei un paio di parole di conforto…ma niente. Demi rimaneva sempre cocciuta e chiusa in se stessa.
Il cibo che le davano regolarmente mattino e sera era abbastanza buono e saziabile, ma spesso Demi lo rifiutava per paura di ridiventare obesa e con i fianchi larghi quanto un elefante. Era diventata forte e violenta, determinata e indifferente, con un bel caratterino acido, e con delle forti spalle d’acciaio che avevano mantenuto, per molti anni, l’enorme peso di tutte le sue sofferenza e le brutte situazioni che aveva vissuto.

Demi ormai, non conosceva più la luce del sole, il cielo azzurro e sereno, il cinguettare degli uccellini…ma non gli interessava affatto, perché starsene da sola al buio e travolta dal silenzio la faceva sentire bene, lontana da quel mondo pieno di persone crudeli che la giudicavano per la sua storia senza conoscerla. Grattava il muro con le unghie soltanto per uscire il prima possibile da quel posto e uccidersi per dare fine alla sua sofferenza e all’inferno che era costretta a vivere. Sembrava tanto dura, ma dentro non era consapevole del fatto che urlava e supplicava di ritornare ad essere felice, di riavere indietro la sua bella e unita famiglia, i suoi amici, i suoi cari… desiderava la sua vita di prima, ma non voleva accorgersene perché ormai era più che sicura che aveva perso ogni cosa e nessuno purtroppo, gliele avrebbe potuto ridare.
 
 
SPAZIO AUTRICE:
salve pipol!!  Scusate ancora l’immenso ritardo ma sono successe moltissime cose in questo periodo, sia brutte che belle. E’ successa una cosa orribile ad un mio amico che a me piace da molto tempo! Dato che vi voglio tanto bene vi consiglio una cosa: quando amate qualcuno diteglielo subito, non domani, perché potrebbe essere troppo tardi e potrete perderlo…e questo è l’errore che io ho commesso:( Vabbè, non pensiamoci più. Una notizia bella è che ieri mia sorella ha partorito una bambina, la seconda! Sono felicissima:)

Ok, non vi frega minimamente tutte queste cose quindi parliamo del capitolo…come vi è sembrato? Vi è piaciuto? Li preferite più lunghi? Se c’è qualche frase che non fila liscio o errore di battitura non esitate a dirmelo. Sinceramente, questo capitolo mi fa schifo, vorrei buttarlo davvero, non mi convince affatto e sono sicura di aver dimenticato qualche errore!
Inoltre, parlando di quello che è successo, Demi si ritrova in questo centro e tutti i riferimenti e le situazioni vi assicuro che possono accadere anche nella realtà! Mi sono informata bene e ho detto tutto quello che c’era da spiegare, così evitiamo incomprensioni. Spero tanto di ricevere vostri pareri e come sempre, vi ringrazio per tutto il vostro appoggio e la vostra santa pazienza ahaha ciaoooo xx Sere;)

 
P.s.: ultima cosa e poi non vi rompo più. Qualcuna per caso è capace a fare trailer o sa consigliarmi qualcuno che sa farli? Perché la ragazza che me lo doveva fare non mi risponde più, sia qui su efp che su twitter quindi io sono rimasta senza trailerL sapete consigliarmi qualcuno? Grazie in anticipo!<3
 
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