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Autore: LeagueOfLegends    07/10/2013    2 recensioni
[League of Legends]
In un mondo dove le guerre sembrano non aver mai fine una piccola luce comincia ad accendersi. Grandi guerrieri si sfideranno per la vittoria dei loro regni. Tra dolori e sofferenze cercheranno di salvare il loro popolo, anche se questo significa combattere contro i loro stessi amici
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III : L’amico d’infanzia

<<  Così alla fine sei diventato principe.  Adesso sei un vero uomo.  >> Disse Jarvan, dando una pacca sulla spalla dell’amico.   

<<  E tu invece sei diventato un nobile cavaliere.   >> Rispose  Garen, sorridendo.  Conosceva da molti anni Jarvan.

  Era stato suo amico d’infanzia e l’aveva sempre ammirato.  Era una persona molto seria, generosa e teneva molto all’amicizia.  Bastava guardarlo nei suoi occhi, azzurri come il mare, per capire che tipo di persona era.   Adesso era molto diverso da come se lo ricordava.  Il bambino con cui amava giocare era diventato un uomo, molto robusto, che indossava un’enorme armatura con un elmo a forma di corona con lo stemma della sua famiglia.  Era impossibile scambiarlo per un normale cavaliere.

<<  Oh, sono lusingato… >> Esclamò il ragazzo, scoppiando a ridere. 

Per un po’ di tempo i due continuarono a chiacchierare e a ridere insieme, ricordando i vecchi tempi.

<<  Era da tanto tempo che non ridevamo così, insieme.  >>  Disse Garen, felice.  L’amico, sempre con il sorriso sulle labbra, si allontanò da lui e gli fece segno di seguirlo.  <<  Su, andiamo a bere qualcosa.  >>

Così Jarvan e Garen si avviarono verso la bottega dove erano soliti riunirsi tutti i cavalieri.  All’interno era quasi completamente vuota, dato l’orario.  Era un luogo notturno e, per gli altri uomini, era ancora molto presto.  I due entrarono e si sedettero al bancone, ordinando velocemente qualcosa.

<<  Adesso che siamo grandi possiamo allontanarci da casa e bere quello che vogliamo. >> Sussurrò Jarvan, afferrando il bicchiere che gli avevano appena posto davanti.

<< Già,  quand’eravamo piccoli i nostri genitori non facevano altro che controllarci.  >>  Ridacchiò Garen, bevendo anche lui.   << Ma adesso siamo cresciuti e tocca a noi prendere il posto della vecchia generazione. Combatteremo fino alla morte per proteggere il nostro regno.  >> Continuò, fiero di se.

<< Non sei cambiato per niente, sai? >>  Esclamò l’amico, mentre poggiava sul tavolo i soldi delle bevande.

<< Lo so, però adesso sono molto più forte di te. >>

<< Ma dai, lo sappiamo tutti e due che non sei mai stato in grado di battermi! >> 

<< Beh, e allora alleniamoci insieme.  Vediamo chi è diventato più forte dopo tutti questi anni. >> Propose il principe, alzandosi.  Jarvan accettò la sua sfida e i due,  carichi di energia,  decisero di raggiungere la collina dove si allenavano da piccoli.
 
Mentre camminavano verso la collina, Jarvan rimaneva in silenzio, preoccupato.  << Senti Garen…>> Cominciò, stringendo i pugni.  << Devo parlarti di una cosa molto importante. >>

Garen si fermò, cancellando il suo sorriso dalla faccia.  << L’avevo capito che c’era qualcosa che ti turbava.  >>

<< Non credo che tuo padre ti abbia parlato della vera situazione in cui ci troviamo. Io ho lavorato per un periodo di tempo nelle spie, ed abbiamo scoperto che il regno di Noxus ha potenziato il suo esercito.  I nuovi comandanti sono molto più potenti e due di loro sono noti come “I fratelli di sangue. “ >> Disse Jarvan, guardando negli occhi il suo amico.  << Sono assassini di alto rango e uno di loro è il capitano dell’armata più potente di Noxus.  >>

 << Non importa.  Ce la metterò tutta per salvare il nostro regno. >> Rispose Garen, spostando lo sguardo sul terreno.  <<  Siamo arrivati.  Sei pronto per la sfida?  >> Disse poi, cercando di cancellare dalla mente le parole che gli aveva appena detto Jarvan.
 
In battaglia non devo pensare a nulla.  Devo abbandonare le preoccupazioni.

I due si posizionarono nella parte più alta della collina, dove la luce del tramonto rendeva i loro corpi di un colore rosso sangue.  

<< Sto per arrivare.  >> Sussurrò Garen, estraendo la sua spada.   Velocemente corse verso il suo amico d’infanzia, che era rimasto fermo al suo posto e, dopo essere saltato in aria, sferrò un potente colpo con la sua arma. 

Ti ho preso. Pensò, sorridendo.

Improvvisamente Jarvan sparì.

<< Mi annoio se cominci così. >> Disse, apparendo alle spalle del giovane principe.

<< Cosa? Come hai fatto a spostarti così velocemente? >> Gridò Garen, sferrando un altro colpo con la sua spada.  Jarvan schivò anche quello e,  ridacchiando, comparve avanti all’amico, guardandolo negli occhi.

<< Non solo tu sei diventato più forte.  Sono in grado di combinare insieme due abilità, il colpo del drago e lo Stendardo di Demacia. >>  Esclamò, sparendo di nuovo e colpendo poi garen dietro la schiena.

<< Combinare due abilità … non me l’aspettavo da te.  Adesso comincerò a fare sul serio… >>  Disse Garen, lanciandosi di nuovo verso Jarvan.   Quest’ultimo lanciò un pugnale con sopra lo stemma del regno e, contemporaneamente fece allungare la sua spada, che lo trascinò velocemente dietro Garen, nel punto in cui era caduta la lama. << Ho vinto >> Sussurrò,  fiero.

< Questo lo pensi tu. >> Rispose Garen,
Improvvisamente il principe cominciò a girare su se stesso così velocemente  che la spada sembrò sdoppiarsi.  Jarvan cercò di parare l’attacco, ma non ci riuscì.
Era stato sconfitto.

<< Mi hai battuto … per la prima volta. >> Sbuffò Jarvan, steso a terra dolorante.
 
Jarvan e Garen rimasero stesi su quella collina a riposarsi fino alla fine del tramonto.  << è stata una giornata molto impegnativa.  Credo sia ora di andare.  >> Disse Garen, sfinito.
<< Già, soprattutto per te.  Adesso che sei principe spero che un giorno questa guerra possa finire… >> Gli rispose Jarvan, fissando il cielo che stava diventando buio.
  << Il regno di Noxus continua a rifiutare la pace.  Sembra come se dovessimo combattere per l’eternità. Vorrei davvero che cambiasse qualcosa… ma alla fine ci saranno sempre e solo massacri. Garen … promettimi che qualunque cosa succeda non ti farai prendere dalle emozioni. >>
 
Garen si fermò, stringendo i pugni.  << Non puoi chiedermi una cosa del genere.  Io non metterò mai da parte i miei sentimenti. >>

 <<  Sei un folle se la pensi così. Lo sai bene che dovresti mettere sempre i sentimenti da parte ! >> Urlò Jarvan, alzandosi anche lui.

<<  Chiamami folle, allora. Io non lascerò mai un mio amico morire.  Non lascerò che i miei uomini perdano la vita. Io sarò il futuro re di Demacia e non deluderò mai il mio regno, costi quel che costi. >>  Esclamò il ragazzo.

Garen … sarai davvero un grande re.  Sono felice di essere al tuo fianco.  Pensò Jarvan, tranquillizzato.

<< Okey folle, adesso torniamo a casa!  >> Ridacchiò, trascinando l’amico per la maglia. 
 
I due continuarono a chiacchierare finchè non arrivarono davanti al palazzo reale.  << Beh, sei a casa ora. Io devo proseguire.  Sono contento di aver passato questa giornata con te. La prossima volta che combatteremo perderai, mio caro principe. >> Ridacchiò Jarvan, stringendo la mano all’amico.

<< Vedremo. >> Rispose Garen, sorridendo. << Ci vediamo domani, allora! >>
 
Arrivato a palazzo Garen si ritirò nella sua camera, stanchissimo.  Si cambiò velocemente i vestiti e si gettò sul letto, non vedendo l’ora di potersi addormentare.
Che giornata. Sono riuscito davvero a battere Jarvan…  Pensò, lasciandosi trascinare nel mondo dei sogni.
 
La mattina seguente Lux, svegliatasi presto, si precipitò nella camera del fratello, per svegliarlo.

<< Su Svegliati, dormiglione! >> Gridò, scuotendolo.

<< Ti prego … lasciami dormire….>> Rispose Garen, voltandosi.

<< Va bene, allora svolgerò anche le tue missioni e nostro padre sarà fiero di me … >>

<< No!  Eccomi, sono pronto! >>  Urlò il ragazzo, alzandosi di scatto dal letto e cadendo a terra.

Lux scoppiò a ridere e, dopo essersi ripresa, si sedette sul letto del fratello.  << Bene, adesso che sei sveglio possiamo andare?  C’è nostro padre che ci aspetta per darci le nostre prime missioni.  Sei pronto? >> Chiese, allegra.

<< Prontissimo. >> Rispose Garen,  fiero di se.  Era finalmente arrivato il momento per far vedere al regno quanto erano migliorati in quegli anni.
  
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