Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Dicembre    02/04/2008    9 recensioni
Nyven è uno schiavo, nato in catene non ha mai vissuto una vita diversa, per lui un padrone vale l'altro. Quando viene venduto al Crocevia, non può immaginare chi sia il suo nuovo padrone, nè chi viva alla sua corte. Si accorge però subito che il luogo dov'è stato portato è completamente diverso da tutto ciò che ha visto e da tutto ciò che ha vissuto. Irìyas l'ha acquistato per i suoi capelli, cremisi ed indomabili, che hanno una proprietà indispensabile di cui neanche un mago della sua potenza può fare a meno. Specialmente quando il mago si ritrova ad affrontare il Fuoco Eterno, scagliatogli contro da un suo vecchio amico e si ritrova legato ad una promessa fatta ad un drago per cui farebbe di tutto. Nyven è intrappolato in quest'intreccio di tradimento e di fedeltà e ne rimane inevitabilmente affascinato. Ma c’è un fondo cremisi, un’anima dedita al fuoco nel ragazzo, che nessuno sa spiegare , ma che tutti temono. E’ innata, sconosciuta ed indomabile.
Il mago però non può lasciarlo libero, e Nyven non conosce cosa giace nel suo animo. La matassa è stata srotolata troppo tempo prima perché ora si possa tornare indietro. Il Re, il cavaliere e amico del mago, il traditore… Tutti vogliono qualcosa, mentre il Regno rischia di ardere in eterno.
Genere: Romantico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Aggiornamento prima del solito (non me ne vorrete mica XD), il prossimo sarà comunque a breve. Ci terrei che questi capitoli scorressero velocemente, per necessità di trama e per addentrarsi meglio nella vicenda. Avendoli inoltre già scritti (i capitoli), posso permettermelo ^_^v

 

Capitolo Nove

 

Sideas sarebbe arrivato di lì a poco, aveva solo un’altra notte di viaggio.

Irìyas voleva cercare di aver ben più chiara l’identità di Nyven prima che il militare arrivasse.

Si chiese quanto il suo vecchio compagno d’Accademia fosse cambiato in quegli anni, quanto di tutto quello che era successo all’Accademia fosse rimasto nei loro ricordi.

Accantonò il pensiero, infastidito.

Non aveva importanza, in quel momento.

Doveva prima cercare di chiarire alcune cose riguardo al ragazzo, poi si sarebbe occupato di Sideas.

Nyven dormiva, avrebbe dormito sicuramente ancora un giorno, forse qualcosa di più.

Irìyas sorrise. Il ragazzo non poteva certo immaginare quanti pensieri e dubbi generasse in lui, sicuramente non pensava neanche di essere fonte di preoccupazione.

Probabilmente dormiva beato, sognando il sole di Droà.

 

Gli  stivali continuavano a scivolare sul terreno sdruccioloso del promontorio, l’aria intorno si faceva sempre più rarefatta e fredda. Irìyas si fermò un attimo per guardare il lago sotto di lui e la sua casa, ormai molto lontana. Quando aveva scelto dove vivere, non aveva avuto dubbi: quello era stato, da sempre, uno dei luoghi da lui considerati più belli. I giochi di luce del sole di giorno, della luna rubra di notte e di quei flebili raggi cerulei della luna azzurra, creavano un senso di pace da cui Irìyas traeva grande forza.

La sua calma era una calma acquisita: la morte di Alem e, ora, Gyonnareth che sarebbe venuto ad annientarlo… Gli intrecci, le cause e le concause di una mattina passata nel chiostro dell’Accademia, quando si era finalmente venuti a conoscenza di come un abitante dell’Ovest era giunto lì; lo sgomento di apprendere della morte del proprio maestro, e di come questa si era verificata… Hado, Sideas, il loro inevitabile allontanarsi per forza e volontà…

Niente di tutto questo poteva mai trovare quiete per Irìyas.

Tutto era accaduto così in fretta, che in realtà nulla aveva preso un posto preciso nel suo animo, tutto s’era affollato in fondo e lì era rimasto, senza mai dare pace.

 

Il mago appoggiò una mano sulla roccia, sfiorando l’erbetta che cresceva dalle fessure. Un albero, lì affianco, allargò i propri rami, accarezzando con le fronde l’aria. Dove Irìyas aveva la mano comparve una scala in pietra.

L’aria intorno si fece gelida, ma non fastidiosa. La natura intorno non risentì del freddo, né il sole si fece più mite. Il vapore acqueo sembrava cristallizzarsi intorno al mago che cominciò a scendere per le scale comparse nella roccia. Da troppo tempo non andava lì.

Arrivò in un atrio enorme, scavato nella roccia, ricoperto di neve.

“Perché sei qui?” chiese senza neanche voltarsi.

“Qui sto meglio che altrove”

“Ma questo non è il posto per te”

“Certo che sei rimasto arrogante e strafottente, come quando eri giovane”

Irìyas sorrise e si girò verso la vecchia che aveva appena parlato.

“E’ una frase piuttosto irriverente la tua, soprattutto se ti fermi ad osservarci”

La Bianca si strinse nelle spalle: “Non importa se sei così bravo a celare la tua età”

“Non la pensavi così, quando mi hai implorato di ridarti la giovinezza”

La Bianca sospirò: “Gli umani mi temono, così vecchia e grinza. Alcuni hanno paura che muoia davanti ai loro occhi, altri semplicemente, mi reputano brutta…”

“Avresti dovuto fermarti all’Accademia più a lungo”

La Bianca ghignò, mostrando le sue gengive rosee: “ Lasciare l’Accademia non è mai una propria scelta, come non lo è entrarci. Semplicemente, la mia magia era insufficiente”.

Irìyas sorrise. Quella vecchia antipatica e storta, in fondo, gli piaceva.

“Immagino tu non sia venuto a parlare con me”

“Gyofinan come sta?”

“Lei sta benissimo. Vorrebbe uscire di qui, ma sa che per ora è meglio di no”

Il mago annuì.

“Lasciami solo, ora, devo parlare con lei.”

 

 

Ogni volta che la vedeva, Irìyas ne rimaneva incantato.

Lì, nella sua stanza enorme, di giacchio e neve, era accovacciato un drago bianco con scaglie argentate sul collo.

Nonostante fosse piegato sulle zampe e languidamente adagiato a terra, Gyofinan era enorme e maestosa. Mosse il collo con eleganza, quando si accorse che Irìyas era entrato nella grotta e lo fissò, con occhi azzurri, grattandosi con la coda il collo, accarezzando così il pelo vicino alle orecchie.

Irìyas l’aveva vista volare più d’una volta, ali spiegate e zampe protese, era l’essere più bello che avesse mai visto.

“Buongiorno, mio bel mago” aveva una voce suadente e molto profonda, che subito permeò ogni anfratto della grotta. Sembrava provenire dall’interno della gola, una voce molto calda.

“Buongiorno a te” Irìyas sorrise.

“Se guardi me con quegli occhi ammirati, non riuscirai a trattenere lo stupore quando vedrai Nnareth(1).“  Sugli occhi del drago scese un velo di tristezza.

“Ti manca molto”

“Vorrei che non si fosse lasciato catturare come uno sciocco. Mi manca lui, mi mancano le distese su cui potevamo volare…”

“Lo libereremo”

Il drago annuì: “Lo so che lo farai”

“Abbiamo ancora tempo prima del solstizio”

Il drago emise uno sbuffo, dalle narici. Un misto di preoccupazione e ansia.

“Non è da te essere così preoccupata”

“Non lo ucciderai, vero? Promettimelo”

“Sulla mia vita”

Il drago chiuse gli occhi: “Lo so bene, parlo solo come una compagna preoccupata”

Irìyas annuì, in silenzio. I draghi, creature semi-eterne, si accoppiano per la vita. Scelto un compagno, il loro legame non fa altro che rinsaldarsi col tempo che passa.

Gyofinan e Gyonnareth erano compagni sin dall’alba dei tempi, ma erano stati separati.

“E il ragazzo?”

Il mago guardò il drago, cercando le parole.

“L’ho trovato al Crocevia. Esattamente come avevi detto tu, i suoi capelli vincono ogni fiamma”

“Eppure nella tua voce, sento del dubbio”

“Non è un semplice schiavo, non capisco chi o che cosa sia…”

“Spiegati meglio”. Il drago si alzò sulle gambe anteriori e la temperatura scese ancor di più.

“Speravo potessi dirmi qualcosa tu, a dire il vero. E’ affascinato dal fuoco. Non solo non ne subisce l’effetto, ma si avvicina se vede una fiamma. Sempre di più, fino a possederla e non accorgersene…”

“Impossibile”

“Lo pensavo anch’io, eppure è così. Quando è arrivato qui pensavo che quel colore di fondo che lo caratterizza, quel rosso acceso, fosse semplicemente dovuto ai suoi capelli…” Irìyas corrugò la fronte “Invece lo domina”
”Impossibile! I draghi dominano il fuoco” la voce di Gyofinnan si fece ancora più profonda “Avrà imparato a governare le fiamme”

Il mago scosse la testa.

“Io governo le fiamme, Finan, eppure non domino il fuoco. La sua dev’essere una capacità innata. Perché non ne è consapevole, né si accorge di quanto sia affascinato dal fuoco stesso”

“E’ davvero possibile per un umano dominare il fuoco? Se così fosse, se davvero avessi ragione, l’ordine fra gli elementi verrebbe rivoluzionato”

“Sideas sta venendo qui”

Il drago emise un ruggito sommesso e le sue iridi si tinsero di blu notte.

“Il re sa che Nyven è qui?”

Irìyas annuì.

“Il re sa bene che Nyven è qui, ma dubito che sappia altro. Non so se l’intento di Sideas sia quello di avere il ragazzo per proteggere il re, oppure se davvero sa chi è Nyven e cos’è la sua aura cremisi. Che sia per l’uno o per l’altro motivo, non mi porterà via il ragazzo. Da tempo ormai, gli ordini del re non sono più i miei ordini.” Irìyas distolse lo sguardo dal drago. Che fosse davvero per pura politica che Sideas veniva lì? Sicuramente veniva per Nyven, ma l’ipotesi che lui sapesse chi fosse il ragazzo lo irritava. Era insensata e spaventosa. Il mago scosse la testa, per allontanare il pensiero “Nyven è mio”.

Le iridi del drago si schiarirono.

“La mia fiamma è molto fredda, è bianca e gela, ardendo, Irìyas. Non ho risposte quindi per giustificare come possa un ragazzino dominare il fuoco. Scopri se la sua fiamma è calda oppure gelata. Forse potremo capire chi è”

Il mago guardò il drago intensamente, prima di parlare: “Nyven non è un semplice umano, né appartiene a nessuna delle razze che io conosco. Non ha pelo sulla pelle, o scaglie sulla schiena. A  vederlo sembra solo un ragazzino…”

“Dove vuoi arrivare?”

“Se fosse un abitante dell’Est me lo diresti?”

“Che cosa intendi?”

“Se Nyven venisse da Est, se questa mia incomprensione fosse dovuta alla mia ignoranza, me lo diresti?”

“I Draghi volano liberi verso Est e Ovest, non sono legati come voi umani alla terra in cui vivono. Conoscono quello che c’è al di là della linea di confine”

“E’ proprio su questo che si basa il nostro patto. Ciononostante non hai risposto alla mia domanda”

Il drago rimase in silenzio per un po’, lasciando che l’aria uscisse ed entrasse dalle sue narici rumorosamente.

“Mi piaci, Irìyas, mi piaci molto. Non sei timorato, né stupido. Sei aggressivo, ma avveduto. E sei potente, così consapevole della tua forza che mi parli come se ci conoscessimo da sempre. Per questo devi credere a quello che ti dico, non ti mentirei. Nyven non è un abitante dell’Est. Non so cosa sia, non lo capisco, né so il perché lui non sia consapevole della sua natura, probabilmente, proprio perché unico. Forse è solo un figlio proibito di un’Ancella e un Lapillo, forse, solo, non lo sappiamo ancora. Ma non viene da Est. Niente, laggiù, gli somiglia.”

Irìyas si avvicinò al drago e si sedette, appoggiandosi al pelo sulla sua zampa. Lo prese fra le mani e lo lisciò, morbido quasi fosse fatto di piuma.

“Grazie” Non fu necessario dire altro e Irìyas rimase in compagnia di Gyofinnan finché il sole non calò.

Trasudava rosso, che colava languido nel lago.

Irìyas e il drago lo guardarono spegnersi nelle acque.

“Forse è figlio del sole” scherzò il drago che s’era concessa di uscire dalla sua grotta, come sempre più raramente faceva con l’avvicinarsi del solstizio.

Irìyas si ritrovò a pensare che il ragazzo avesse, in effetti, proprio quei colori.

* * *

1. E' una nota che non vorrei mettere, ma pubblicando questo racconto a capitoli, vengono a perdersi alcune cose che, se il racconto fosse letto pagina per pagina, rimarrebbero probabilmente di più. Nnarreth non è altro che Gyonnareth, il drago di cui si parla da vari capitoli. Il prefisso "Gyo" (questo è stato detto qualche capitolo fa) è un prefisso che nella lingua del Regno si usa per tutti i draghi. Non a caso i due nominati qui sono Gyonnareth e Gyofinan. Tuttavia, il prefisso vuol dire, in pratica, drago. Sarebbe stato sciocco fare chiamare (da un drago) un altro drago con il prefisso Gyo. Di questo prefisso, ne accenna Nyven un po' di tempo fa, ma sono quasi certa che, col passare del tempo, essendo un piccolo dettaglio, sia andato dimenticato dai più. Ho pensato, quindi, fosse meglio essere chiari e specificare che Nnareth non è un nuovo personaggio, ma sempre il "famoso" drago. Per chiarezza, insomma ^_^

Ora smetto di cianciare, a presto ^_^/ Un bacio a chi è arrivato sin qui :)

 

* * *

 

kymyit: Un'ideuzza? Sono curiosa *_* Nyven, in effetti, è un personaggio molto complesso (nella sua apparente semplicità). Ti ringrazio tantissimo per i complimenti riguardo la mia scrittura :) Davvero. In effetti leggo moltissimi libri (in generale). Di fantasy ne ho letti molti tempo fa (erano un pane quotidiano), ora ne leggo meno perchè, purtroppo, trovo che siano scritti male e siano piuttosto scontati. Non tutti, ovviamente. Ma essendo da molti (editori stessi, oltre che autori) considerato un genere di serie B, si permettono di pubblicare storie per me davvero brutte. Però spulcio sempre fra quegli scaffali, in libreria e mi lascio ispirare dal momento :) Baci

Francesca Akira89: Mi diverte molto non rivelare niente di Nyven e lasciare che venga fuori piano piano XD  Come scrivevo all'inizio, sto cercando di velocizzare un pochino la "pubblicazione" così il racconto risulta molto più leggibile, secondo me (e spero, di conseguenza, bello '^_^). Sideas... eh eh eh ti posso dire che è un personaggio che io adoro, ma non c'è da aspettare tanto prima che compaia ^_^

Manny_chan: Buoni i biscotti vero? Se ne vuoi ancora, prendi pure. Ne ho anche delle varietà al cioccolato, alla vaniglia o alla crema, a seconda dei gusti. Io adoro la gente che congettura. Innanzitutto perchè vuol dire che la mia storia dà adoto a congetture (e non è davvero poco), dall'altro perchè mi piacciono i lettori partecipi (e buone amiche per il tè). Comunque 'sto ragazzino, davvero, è così bistrattato! (si noti che sono io a bistrattarlo XD), ma se ne farà una ragione, sono certa. Il tema dell'est sarà un tema ricorrente, non temere. Verrà spiegato in lungo e in largo (ecco il perchè, anche, dei biscottini. Aiutano a mantenere l'attenzione ^_^)

Yukochan  Ciao. Contenta di risentirti e che lo shounen ai non sia stato un deterrente '^_^ Questa storia è ambientata in un mondo a cui ho dato (e continuo a dare) tridimensionalità. Siccome a me piacciono molto le dimensioni storiche degli eventi (sia nel reale che nel raccontato), la mia idea di base - sempre - è quella di dare profondità, ambientare una storia (in questo caso Cremisi), in un mondo che ha una vita propria, una propria Storia e altre mille vicende oltre a quella che sto raccontando. Questo secondo me rende molto più realistico l'avvenimento. Quindi non ti preoccupare, si sverrà a sapere un po' di più sull'accademia, le gerarchie  sociali e i contorni della vicenda ^_^

BiGi: Contenta che l'idea del viaggio piaccia. In effetti Irìyas è un animo troppo irrequieto e vivace per accontentarsi di ciò che ha *_*

silencio: Graziegraziegrazie. Continua a ripeterlo, perchè ogni volta mi sorprendo che ciò che scrivo piaccia e sia interessante  Ti voglio bbbbene *_* Irìyas non poteva sempre rimanere nell'ombra e il punto di vista non poteva rimanere troppo quello di Nyven, proprio per come (e si vedrà in seguito) voglio strutturare la storia. Altrimenti sarebbe diventata di una noia mortale. Certo però che non potevo svestire Irìyas del suo fascino, ai miei occhi è tremendamente affascinante XD (sì, mi sento una Nyven-simile in questo senso hahaha)

Aphrodite: Sono furbissima XD Il legame fra Irìyas e Alem è un legame molto intenso. Del resto, Alem era il maestro di Irìyas. Se pensi al carattere di Irìyas, è facile capire che carisma e forza debba aver avuto il vecchio saggio (altrimenti Irìyas l'avrebbe calpestato XD). Di più non posso dire, ovviamente. Ti mando un bacione anch'io (ah, fai benissimo ad andare a sensazioni, è davvero sempre la cosa migliore da fare)

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Dicembre