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Autore: Ibelieve93    07/10/2013    2 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti





Capitolo 6. Faccia da schiaffi






Gabriel
 
 
Appena l’aereo tornò a volare in maniera lineare mi rialzai velocemente .
“State tutti bene?” urlai preoccupato , spostando lo sguardo continuamente da una persona all’altra.  
Alcuni passeggeri annuirono a stento , altri continuavano a guardarsi attorno ancora spaventati e confusi per quanto era accaduto ed i restanti non mi risposero nemmeno.
L’uomo dalla cravatta rossa, che aveva cercato di darmi una mano , si rialzò da terra a fatica aiutato e sorretto da Samantha .
“Qualche livido, ma tutto ok” rispose l’hostess per entrambi
Sospirai di sollievo e mi misi le mani sui fianchi.
Era tutto finito? Eravamo finalmente al sicuro?
Niente pistole, niente assassini, niente di niente?
Ok, pensiamo al positivo. Abbandoniamo il pessimismo, tanto quello non serve mai.  
“ Qualcuno è un medico? Un infermiere?” domandai poi.
Una donna di circa trentacinque anni dai corti capelli biondi legati da un elastico marroncino, si alzò e mi disse : “ Sono una pediatra, ma posso comunque rendermi utile se qualcuno ha bisogno di me”
Una pediatra? Poteva andar bene comunque.
“ Se qualcuno avrà bisogno delle sue conoscenze in campo medico per qualsiasi cosa non esiti ad aiutarlo ”  
Lei annuì decisa ed iniziò a passare tra i passeggeri .  
Io invece mi chinai sull’uomo che aveva tentato di togliermi la vita , e gli misi le manette con rabbia .
Era ancora vivo.
Dovevo essere felice comunque .
Nessuno meritava la morte.
Come nessuno aveva il diritto di toglierla a qualcuno.
Lui si era preso il lusso di farlo, e ben presto se ne sarebbe pentito dietro le sbarre.
Ne ero certo.  
“Dormi , bel grassone!” gli sussurrai ad un orecchio.  
Poi un uomo calvo , mi aiuto a sollevarlo e a gettarlo su un sedile libero .
“Lei è un poliziotto?” mi chiese
Annuii distrattamente , senza neanche guardarlo .
“ Portare un testimone su questo aereo non è stata una buona idea” disse un tantinello infuriato.
“ Lo so, ma era l’unico modo per passare inosservati.” Obiettai prima di lasciarlo solo.
Non avevo nessuna voglia di discutere con i passeggeri in quel momento.
Era vero. Avevano in molti rischiato la pelle per Kevin, ma far giustizia era anche giusto. Tante altre vite sarebbero state risparmiate.  
Vidi altre due persone occuparsi del pilota , che ormai non era più tra noi.
Lo guardai . Era sposato, aveva una fede all’anulare .
Non avrebbe più rivisto sua moglie, e i suoi figli se ne aveva.
Non era giusto.
Ma cosa che succedeva nel mio lavoro era giusta?
Omicidi, rapine…e di mezzo qualche volta ci finivano chi non c’entrava nulla.
Samantha , seppur molto pallida in volto, lo coprì con una coperta che recuperò da un cassetto laterale nascosto in una delle pareti dell’aereo .
“ Qualcuno lo tenga d’occhio” ordinai a tutti i presenti indicando con un dito quel criminale , mentre Kevin arrancava verso di me con una mano sullo stomaco .
“ Ok, Gabriel , dimmi dov’è il bagno perché questa volta devo vomitare sul serio .”
Trassi un profondo respiro e gli mostrai la direzione con un cenno del capo senza dire una parola . 
In seguito , recuperando la mia pistola e quella dell’assassino ,  provai a fare una domanda a Samantha.
“ Da che parte stai?” le chiesi serio , cercando comunque di non essere sgarbato.
Dovevo stare attento.
Chi mi diceva che lei era dalla mia parte ?
Stava facendo il doppio gioco?
Magari aveva anche una pistola.
Non riuscii ad ottenere una risposta.
Kevin era ritornato al mio fianco , gli occhi sgranati : “ Stella non sta bene” mi disse seriamente preoccupato.
Stella? Perché?  
“ Che è successo?” gli domandai afferrandogli le spalle.
Cosa poteva esserle successo ?
“ Non lo so , ma è svenuta! ”
Svenuta?
Scambiai una breve occhiata con Samantha , ed insieme a lei e Kevin decisi di andare a vedere .  
La trovai distesa a terra, una delle sue amiche le teneva la testa tra le mani .
Notai una piccola ferita appena sopra il sopracciglio destro , e mi preoccupai ancor di più .
Non ero riuscito a proteggerla.
“Come sta?” chiesi immediatamente.
La ragazza dagli occhi blu scosse la testa: “ Non lo so . Quando l’aereo ha virato ha perso l’equilibrio e ha sbattuto la testa”
“Spostati” e quasi lo urlai .
Potevo sembrar scortese, maleducato ma non m’interessava.
L’hostess non se lo lasciò ripetere due volte e si allontanò in tutta fretta , pur tuttavia guardandomi infastidita per il  mio modo di fare .
Pazienza baby. Io sono così.  
Ma con tutta la dolcezza che riuscii a racimolare , sollevai Stella da terra.
Era così leggera, così indifesa.
Ma come cavolo aveva fatto a sbattere la testa?  
“Scusami” le sussurrai ad un orecchio  
Mi sentivo tremendamente in colpa, anche se niente di ciò che era appena successo era avvenuto a causa mia .
                                                                              *****
 
Stella
 
 
In tutta la mia vita non mi ero mai sentita così stordita ? Confusa? Traballante?
Non riuscivo a muovermi tanto era forte il dolore che avevo alla testa.
Le palpebre non volevano neanche provare ad alzarsi… non ancora. 
Sentivo un braccio intorno le mie spalle e l’altro sotto le mie ginocchia.
La testa poggiata contro il petto di quel qualcuno che mi aveva presa in braccio e mi stava portando chissà dove.
Potevo ascoltare i battiti forti e regolari del suo cuore.
Provai un certo disagio, ma non mossi un solo muscolo . Quel petto, quelle braccia erano così calde e rassicuranti.  
Sentii una voce familiare , quella di un ragazzo, sussurrarmi ad un orecchio : “ Scusami.”
E di cosa? Non era colpa sua se come una fessa ero andata a sbattere la testa contro cosa ?
Neanche mi ricordavo.  
Provai ad aprir gli occhi , lentamente .
E la prima cosa che vidi furono due meravigliosi smeraldi che mi fissavano con preoccupazione.
Sì, era un ragazzo a tenermi fra le braccia .  
Feci scivolare lo sguardo sul resto del suo volto, e non riuscii a non incantarmi anche alla vista delle sue labbra di un meraviglioso rosa perlato.
Aveva dei ciuffi di capelli dorati e ribelli sulla fronte alta, che quasi gli sfioravano le ciglia…
Quel ragazzo aveva un’aria così familiare ed era così bello da togliere il respiro .
Possibile che conoscevo un ragazzo così ?
Un cavaliere, anzi un principe.
Un principe tutto mio.  
Non mi ero mai innamorata di qualcuno in tutta la mia vita.
Mai baciato, mai abbracciato o soltanto sfiorato un uomo.
Perché?
Perché non avevo mai sentito il bisogno di farlo e di condividere la mia vita con qualcuno.
Eppure negli occhi verdi di quel ragazzo c’era qualcosa…un qualcosa che negli occhi di tanti altri uomini che avevo incontrato in tutti i miei viaggi, non avevo mai visto .
Qualcosa che non riuscivo a definire, ma che aveva la capacità di farmi sentire attratta da lui.  
Il solo fatto che mi teneva in braccio, mi piaceva.
Ma ben presto la mia mente prese a schiarirsi e io ricordai il nome del mio bel “ principe”
Oh no, no ! Il babbeo, no !
Provai a muovermi ma lui me lo proibì stringendomi forte a sé .
Il suo petto era duro come il cemento armato .
Ma cosa si mangiava al posto dei cereali la mattina per essere così duro non solo di carattere ?
“ Ehi , calmati!” mi disse con il suo solito sorrisetto odioso sulle labbra .
Faccia da schiaffi.
Sentii le mie mani formicolare dalla voglia di lasciargli stampate sul suo bel viso tutte e dieci le dita, da una parte e dall’altra .  
“ Mollami” ordinai furiosa riducendo gli occhi a due fessure nonostante il continuo dolore alla testa.
Lui rise: “ Sicura? Ti faresti molto male”
L’aereo disponeva di un piccolo lettino nella parte tra la cabina di pilotaggio e la “zona hostess”.
E proprio su quel lettino , mi ritrovai un minuto dopo quando quell’idiota mi lasciò andare .
Doveva inaugurarlo proprio la sottoscritta Stella?
“ Io…io” provai a dire, ma Gabriel mi sfiorò le labbra con un dito
“ Stai calma , va tutto bene” mi disse ritornando serio
“Stella , tutto ok?” mi domandò Charlot in compagnia di Anne , entrambe erano parecchio sconvolte .
Samantha invece mi strinse forte una mano, nei suoi occhi lessi un profondo dispiacere
“ Non sarebbe dovuto succedere ” disse mordendosi le labbra fino a farle sanguinare
Sbattei le palpebre diverse volte.
Veder tutte quelle persone intorno a me, preoccupate per la mia salute era...era…bello.
Sentii le mie guance tingersi di rosso.  
Kevin mi guardava con occhi dolci mentre era appoggiato alla piccola porta d’ingresso di quel corridoietto.
Stava bene.
Tutte le persone che conoscevano stavano bene, che sollievo!
Quindi non era successo niente di grave. Quell’uomo era sicuramente stato fermato in qualche modo. Ma adesso dov’era? Decisi di non pensarci , in quel momento non era importante per me.
Qualcuno prese a tamponarmi la fronte con qualcosa di ruvido e leggermente bagnato , un asciugamano .
Gabriel.
“ Noi andiamo a vedere come stanno il resto dei passeggeri e ad informarci di cosa hanno bisogno , tu mi raccomando…stai ancora un po’ distesa” mi consigliò Charlot con sorriso incerto stampato sulle labbra .
Anne la seguì senza fiatare .
“ Kevin , ritorna anche tu al tuo posto” ordinò Gabriel al ragazzo , che sbuffando obbedì  .
Cercai lo sguardo del signor poliziotto e sospirai: “ grazie” .
Non avrei mai pensato di dirlo a quell’individuo .  
Lui non mi rispose e io continuai : “ Sono stata in grado di farti ricordare un po’ di gentilezza ?” gli domandai
Lui finalmente si degnò almeno di sorridere , e dovevo ammetterlo…quel sorriso era meraviglioso .
“ Forse” ammise mentre continuava a tamponarmi la fronte.  
Era così delicato, dolce .  
Possibile che era la stessa persona ?
Conoscevo due Gabriel diversi dentro , ma con lo stesso aspetto esteriore?  
Quante cose ancora non sapevo sul suo conto?
Ancora una volta incontrai i suoi occhi.
Erano così…
“Ahi” protestai quando mi toccò la pelle sopra il sopracciglio destro.
“Scusami” disse immediatamente, poi aggiunse: “ Mi spieghi come hai fatto a sbattere la testa? Però devo ammetterlo… hai la testa dura tu , eh? ”
Ed ecco che era ritornato il sorrisetto che tanto odiavo .
Il sorriso di prima? Perché abbandonarlo ?
“ Non lo so” sbottai rivolgendogli un’occhiataccia.
“ Testona , fai piano. Tra i passeggeri c’è una pediatra, fatti dare un’occhiata anche se non hai niente di grave . ” mi disse scherzosamente , quando provai ad alzarmi.
Barcollai e lui fu subito pronto a sostenermi.
Ah-ah-ah non ho bisogno di una pediatra, forse tu! pensai mentre mi ritrovai ancora una volta fra le sue braccia. 
" Io sto benissimo, grazie" risposi comunque . 
Aveva un profumo così buono…
Mi allontanò in fretta appena vide che potevo reggermi in piedi da sola.
Avrei voluto protestare , mi trovavo così bene fra le sue braccia, ma preferii rimanere in silenzio .  
“ Allora, mi dici cosa avevi intenzione di fare?” domandò improvvisamente a Samantha, che era rimasta ancora lì con noi.  
Samantha abbassò lo sguardo : “ Quell’uomo…mi aveva costretta a mettere quella polverina nel bicchiere del ragazzo .”  Disse in tono sommesso “ mi aveva minacciata di morte.”
Gabriel scosse la testa e si passò una mano fra i capelli biondi : “ Ho capito, ma tu stavi per uccidere un ragazzo! Te ne rendi conto?” le chiese serio
La bionda annuì: “ Si, ma cosa potevo fare? ”
Mi avvicinai a lei e la strinsi in un abbraccio per darle un po’ di conforto.
“ Mi dispiace Stella” disse fra i singhiozzi
“ Tesoro, io sto bene ” le risposi regalandole uno dei miei migliori sorrisi.
“ Io vado a parlare con il pilota” decise Gabriel , facendo roteare la sua pistola in una mano per poi infilarsela nella cintura, questa volta senza nasconderla.
Lo guardai attentamente , poi decisi anch’io cosa fare : “ Vengo con te” 





Angolo Autrice 


Ciaoooooo ^^ eccomi qui con un nuovo capitolo :) 
Per via dell'inizio dei corsi in Università scriverò i capitoli un pò più a rallentatore, ma non lascerò incompleta questa storia ;) 
Ringrazio tantissimo MaryGray, Hopedestiny e Novalis per aver recensito e continuare a lasciare le loro recensioni <3
Ringrazio come sempre anche tutti voi che preferite/seguite/ ricordate questa mia storia! Spero continuerà a piacervi ^^ 
Fatemi sapere cosa ne pensate! ^^ 
Un bacione , a presto ;) 

 
   
 
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