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Autore: Ibelieve93    09/10/2013    1 recensioni
Marco e Clarissa .
I due si amano da sempre.
Entrambi non vedono l'ora di laurearsi e di sposarsi per andar a vivere insieme e costruire una famiglia.
Amarsi in tutto e per tutto.
Un giorno, un litigio , la gelosia e un terribile incidente tenteranno di separarli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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NON LASCIARMI , IO SONO QUI ! 



Capitolo 14. Grazie





Clarissa 




Andrea non voleva allontanarsi da me.
Così Marco fu costretto ad afferrargli le spalle e a tirarlo via con la forza . 
Lui si liberò dalla sua stretta con furia e lo spinse contro un muro .
Il sollievo fu sostituito ancora una volta dalla paura.
Potevano farsi male…e tutto a causa mia.  
“ Che sei venuto a fare tu ? ” gli urlò Andrea in faccia
Ma la risposta che ricevette fu una spinta violenta accompagnata da queste parole : “ Ti avevo detto di stare alla larga da lei”
Andrea afferrò Marco per la camicia , e lui rispose alla stessa maniera per difendersi… ma per fortuna ci pensarono Luca e Matteo a separarli.
“Smettetela!” urlò Luca mentre tratteneva Marco, e Matteo faceva altrettanto con Andrea , seppur a fatica .
“Sparisci Andrea! Ora!” ordinò Marco mentre cercava in tutti i modi di liberarsi dalla stretta dell’amico , ma fortunatamente non aveva altra intenzione se non quella di allontanare quell’ubriaco da tutti noi .
“ Marco , calmati! Non sei mai stato così ! Cosa ti è preso? Non ti abbassare al suo livello, non siamo più ragazzini! ”  Luca era letteralmente rimasto sconvolto dall’improvviso cambiamento di Marco , che mai era stato così furioso in vita sua , mai aveva dato anche soltanto una leggera spinta a qualcuno. Marco era sempre stato contro il “ mettere le mani addosso a qualcuno per risolvere le faccende” , ma per me… l'aveva fatto. 
Io non avrei mai dovuto permettere alle circostanze di arrivare fino a quel punto. Io potevo avere il controllo sulla situazione “Andrea” se soltanto avessi avvertito prima Marco .
Invece non avevo fatto altro che tenergli tutto nascosto.
E adesso?
Il ragazzo dagli occhi grigi sputò a terra proprio davanti ai piedi del mio ragazzo, ma non disse una sola parola quando Matteo riuscì a trascinarlo via .
“ Clarissa tutto, ok?” mi chiese Monica inginocchiata al mio fianco, preoccupata all’ennesima potenza .
Annuii lentamente : “ Si, non preoccuparti” dissi seppur a voce bassissima e tremante, poi provai ad alzarmi .
Vidi Luca che cercava di calmare Marco sussurrandogli parole che non riuscii a comprendere. 
E quando i miei occhi incrociarono i suoi occhi azzurri senza volerlo , fui quasi spaventata dalla rabbia che racchiudevano.
“Perché non mi hai detto niente? ” mi domandò mentre cercava di controllare la rabbia 
“ Era lui?” mi chiese indicando la porta con un cenno del capo “ Era lui che ti inviava messaggi? Lui che sentivi continuamente ? ”
“Marco non è il momento, nè il luogo adatto per parlare ” si intromise Luca scuotendo la testa.
“ Monica tu lo sapevi ? E non mi hai detto niente!” urlò comunque Marco contro la rossa che non riuscì a sostenere il suo sguardo.
“ L’unico idiota a non sapere nulla di tutto questo ero proprio io, eh!” aggiunse con un sorriso amaro sulle labbra
“Marco ti prego” lo implorai.
“ Ti prego?” ripeté  “Che cosa? ”
Non si era mai arrabbiato con me in quel modo. Mai.
“ L’ho denunciato! Pensavo che si fosse messo l’anima in pace! ” ed urlai anch’io portandomi entrambi le mani al petto.
Monica mi abbracciò: “ Stai calma, non è successo niente .” mi sussurrò per infondermi forza
Ma Marco continuò : “Mi hai deluso Clarissa. Quando pensavi di dirmelo! Cavolo , ma ti rendi conto? Ci stiamo per sposare ! E tu mi nascondevi questa cosa ! Dovevamo essere una coppia !”
“ Adesso basta Marco!” tuonò Monica mettendosi tra me e lui
“Non metterti in mezzo” fu la risposta , e Luca le passò un braccio intorno le spalle per farla mettere da parte.
“ Tanto che cosa sarebbe cambiato se te ne avessi parlato?”  domandai a Marco e sentii i miei occhi diventare lucidi.
“Non è questo il punto.  Non capisco il perché tu non abbia voluto dirmelo! ”
“Marco non prendertela con lei, dovresti starle vicino in questo momento. ” intervenne Matteo
Lui si voltò verso il cugino che era appena rientrato : “ Tu non fiatare” gli ordinò “ non è una faccenda che ti riguarda”
Matteo scosse la testa , ed ignorando le parole del cugino si avvicinò a me.
Con dolcezza mi prese una mano e mi chiese: “ Hai bisogno di qualcosa?”
Scossi la testa e ritornai a guardare Marco, che continuava a fissarmi pieno di rabbia
“ Mi accompagni a casa?” gli domandai supplicando con lo sguardo. 
Volevo allontanarmi il più presto possibile da quel posto, e volevo farlo con lui al mio fianco. 
“ Se vuoi posso accompagnarti io” si intromise Matteo .
Feci per rispondere ma Marco prese parola:  
“ Vieni” rispose in tono freddo, ma sentii comunque le sue braccia avvolgermi in dolce abbraccio .
                                                                         *****

Marco 



Avevo perso il controllo.
Completamente.
Mai avevo sentito tanta rabbia scuotermi così .
Avevo appena conosciuto un lato di me che non sapevo , e non mi piaceva affatto .
Quella rabbia...la sentivo ancora scorrere nelle mie vene come sangue.
Andrea aveva osato avvicinarsi in quel modo a Clarissa.
Aveva oltrepassato il limite.
E se non fossi arrivato in tempo ?
Non volevo nemmeno pensarci. Gurdai Clarissa stretta fra le mie braccia. La testa premuta contro il mio petto. 
Ma perché? Perché non mi aveva detto niente? Mi aveva nascosto tutto quanto per quale motivo?
Tutti gli altri sapevano... io no.
Una moglie non parla prima con suo marito di certe questioni , prima di comunicarlo ad altri?
Matteo che cosa avrebbe pensato di me?
Magari che non ero neanche capace di prendermi cura di Clarissa.
Che marito potevo essere?
Strinsi più forte a me Clarissa mentre fuori tutti gli ospiti di Ludovico si avvicinavano a noi per capire cosa fosse successo. Erano tutti troppo curiosi.
Ignorai sguardi, domande, continuavo a guardare dritto davanti a me…in quel momento volevo soltanto portarla via da lì, guidandola verso i parcheggi .
Sapevo che quel momento non doveva essere stato facile da affrontare per lei , ed era per questo motivo che avevo acconsentito a riportarla a casa , cercando di allontanare il più possibile la rabbia .
Nonostante tutto sentivo che aveva bisogno di me, di sentirsi al sicuro stretta fra le mie braccia.
E io non potevo abbandonarla.    
“ Grazie” mi sussurrò quando entrai nella mia nuova auto al posto di guida.
Avviai il motore e poi mi voltai verso di lei. Incontrai il suo sguardo…era così spaventato.
“Prego” le risposi soltanto, per poi non aprire bocca per tutto il tragitto fino a casa sua.
Mentre guidavo continuavo a sentire il suo sguardo su di me ma non aggiunse una sola parola a quel “grazie” , ed io feci lo stesso.
Non avevo voglia di parlare.
Non avevo voglia di litigare in quel momento .
Quando fermai l’auto trassi un profondo respiro. 
“ I miei non sanno nulla” esordì tenendo lo sguardo basso , le mani che si torturavano a vicenda
“ Questo dovrebbe consolarmi?” le domandai ticchettando le dita sullo sterzo
Scosse la testa , e nel buio la vidi comunque asciugarsi con le dita alcune lacrime scivolate sulle guance , grazie alle luci dei lampioni schierati lungo il marciapiede.
“ Vuoi venire dentro?” mi chiese speranzosa
“ Vorrei tornare a casa”  ma tirai il freno a mano.
Tanto non sarei riuscito a dirle di no una seconda volta .  
Non sopportavo di vederla in quello stato.
Era così fragile, pallida.   
“ Ti prego, solo per qualche minuto” insistette . E come avevo immaginato annuii sospirando.
In casa sua sembrava regnar il silenzio . Riccardo ed Irene forse stavano già dormendo, ma rimasi molto sorpreso quando invece li trovai seduti sul divano nel salone.
Entrambi sembravano molto preoccupati .
“ Clarissa” la chiamò subito sua madre appena la vide. E tirando un sospiro di sollievo corse ad abbracciarla mentre Riccardo si avvicinò a me per afferrarmi una spalla : “ Sappiamo cosa è successo”
Abbassai lo sguardo. Come avevano fatto a saperlo?
Fu Irene a rispondere alla mia domanda: “ Tuo padre sta interrogando quel ragazzo .”
Guardai Clarissa con la coda dell’occhio e la vidi sgranare gli occhi.
“mamma, papà avrei voluto dirvi tutto ma…io…io” prese a balbettare
Riccardo annuì mettendosi le mani sui fianchi: “Avresti dovuto sul serio Clarissa !”
“Non sapevo niente neanch’io. Clarissa mi ha molto deluso” ammisi
Vidi i suoi genitori guardarla ancora più furiosi: “ Clarissa ma cosa volevi fare da sola?” le domandò il padre
“ Io quel ragazzo l’avevo denunciato! Stefano sapeva tutto. ”
“Piccola una denuncia non basta con ragazzi come quelli! ” rispose sua madre
“Mio padre sapeva tutto?” domandai invece io, scioccato .
Mio padre non mi aveva detto nulla? Anche lui ? Perché?
La mia ragazza annuì lentamente : “ Gli avevo chiesto io di non dirti nulla”  
 






Angolo Autrice



Ciaooooo ^^ come state? perdonate la brevità , ma con i corsi e tutta la roba da studiare ecc. non ho molto tempo per scrivere. 
Ringrazio di cuore tutti coloro che recensiscono, preferiscono/seguono/ricordano questa storia! <3 
Fatemi sapere cosa ne pensate! ^^ 
Al prossimo capitolo ^^ A presto ;) 
   
 
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