Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: Feel Good Inc    04/04/2008    5 recensioni
Mi hai catturato l'anima e l'hai chiusa dentro te / Io non posso più resistere, incontrollabile la voglia di dirti che / Ti vedo ridere, sei così semplice / Indispensabile sapere che per me sei un angelo...
("Forse un angelo", Studio 3)
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FORSE UN ANGELO

Bentornati! Su questo capitolo non vi anticipo nulla, vi dico solo che è davvero decisivo… In che senso? Provate un po’ a immaginarlo…

 

 

FORSE UN ANGELO

 

 

Capitolo 8

- L’alba -

 

 

“Mi hai catturato l’anima e l’hai chiusa dentro te

Io non posso più resistere, incontrollabile la voglia di dirti che

Ti vedo ridere, sei così semplice

Indispensabile sapere che per me sei un angelo…”

 

 

Quando aprii gli occhi, quella domenica, il mio primo pensiero fu che quello era l’ultimo giorno in cui, in teoria, avrei avuto l’occasione di parlare a Sakura dei miei sentimenti. Quella sera stessa saremmo ripartiti.

Mi tirai su a sedere. Mi trovavo in una stanza grande, circolare, con al centro quella che sembrava una lampada spenta. Non indossavo la mia tenuta notturna, ma nientemeno che il mio abito tradizionale. Come diavolo ero finito là? Cosa era successo prima che mi addormentassi?

Poi mi ricordai tutto. Dopo la festa avevo portato Sakura al faro, e lei mi aveva chiesto di restare a dormire lassù. Mi voltai a cercarla con lo sguardo.

Non c’era.

Scattai in piedi, di colpo perfettamente sveglio. La luce del sole, proveniente dalle pareti aperte del faro, mi investì. Era solo l’alba, ma il sole già splendeva in modo innaturale nel cielo a oriente, perdendosi in mille sfaccettature di riflessi sulla superficie del mare, lontano fino all’orizzonte. Mi affacciai a guardare fuori.

Sulla sporgenza della scogliera c’era una sagoma umana in kimono rosa.

Mi voltai. La botola da cui eravamo saliti la notte precedente era aperta. La imboccai e scesi quelle mille scale d’un fiato, senza nemmeno chiedermi perché avessi tanta fretta di andare da lei…

Arrivai fuori, nella luce dell’aurora, e mi fermai accanto al portone del faro, guardando dritto verso il promontorio.

Sakura era là, stagliata nella luce, proprio come mi era apparsa la sera precedente. Una visione. Una brezza leggera le scompigliava i capelli e faceva svolazzare le lunghe e ampie maniche del suo kimono. Era immobile, concentrata sull’orizzonte. Rimasi immobile a guardarla, senza più il coraggio di fare quella dozzina di passi che ci dividevano, quei passi che nascondevano tutti i silenzi e le paure di parlarle.

Poi, come se percepisse una presenza dietro di sé, Sakura si voltò nella mia direzione. Mi vide. E mi sorrise.

Un sorriso d’angelo.

Non c’era più traccia, nel suo viso, della tristezza e della confusione che aveva mostrato la sera prima, al laghetto nella pineta. Era serena, addirittura felice. Felice di vedermi.

«Buongiorno, Li!»

Mi avvicinai lentamente fino a trovarmi a solo tre passi da lei.

In quel momento, vedendola così, capii molte cose.

Non potevo semplicemente sperare di non soffrire tacendole i miei sentimenti. Non potevo ricorrere a stupide scuse, per non ammettere che invece avevo solo paura della sua reazione. Non potevo non dirle che l’amavo, che vivevo di lei, che la sognavo al mio fianco, che ormai la mia anima apparteneva a lei, lei che mi aveva catturato quasi come fossi una Carta di Clow…

«Sakura… Devo parlarti.»

Ecco fatto. Non c’era più modo né tempo per tirarsi indietro. Questa volta no.

«Cosa c’è?», disse lei, in tono vagamente allarmato. «È successo qualcosa?»

«No… No, tutto a posto. Ecco, io…» Feci un passo verso di lei, sentendomi il volto in fiamme, ma non mi curavo più di nasconderlo. «Io… Io voglio dirti che…» Improvvisamente mi ritrovai vicinissimo a lei. Sakura sollevò lo sguardo e mi rivolse un sorriso incoraggiante.

L’abbracciai.

Lei si irrigidì un po’, evidentemente sorpresa e confusa da quel mio gesto così inusuale, perché non ero mai stato tanto diretto nel manifestare le mie emozioni… Io stesso non riuscivo a credere a ciò che stavo facendo, e a ciò che stavo per dirle, ma sapevo che era importante, che era incontrollabile, che non potevo più fingere. Alla fine, Sakura alzò le braccia e ricambiò la mia stretta.

«Li, che cosa c’è?», ripeté pianissimo.

Serrai gli occhi, quasi a volermi nascondere la vista di ciò che sarebbe accaduto dopo. E altrettanto piano le dissi quelle parole che da sempre avevo pronte sulle labbra, ma che mai ero riuscito a tirare fuori…

«Sakura… Io ti amo…»

Fu come se tutto restasse sospeso, come se il corso stesso della vita e del cosmo si fermassero, per un istante lungo come un’eternità.

Gliel’avevo detto davvero… Per l’ennesima volta in quei due giorni insieme a lei, mi stupii profondamente di me stesso.

Sakura lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi, sciogliendo l’abbraccio, e si tirò indietro.

Aprii gli occhi e vidi il suo viso completamente stravolto.

Non mi mossi. Non c’era altro da fare né da dire. Rimasi semplicemente immobile a guardarla, rimpiangendo il momento in cui l’avevo stretta a me e avevo potuto evitare il suo sguardo color giada; ma non distolsi i miei occhi dai suoi, volevo che sapesse che ero sincero, che quelle parole non le avevo dette superficialmente, che ci credevo, e che ci credevo da sempre…

Poi Sakura indietreggiò di un altro passo, quasi rischiando di mettere un piede in fallo e scivolare dalla cima della scogliera…

Mi guardò ancora incredula per un altro interminabile minuto, come se non si rendesse pienamente conto della situazione. Un lieve accenno di rossore le colorò le guance, rendendola ancora più bella, ma quel rossore certo non era nemmeno paragonabile a quello che mi sentivo io sul viso. Alla fine distolse lo sguardo e mormorò poche parole.

«Li… Dobbiamo tornare in albergo.»

Mi passò accanto senza sfiorarmi, e si incamminò lungo la scogliera, verso la spiaggia.

Io rimasi lì per un istante, senza muovermi, senza seguirla con lo sguardo, ma guardando adesso il mare pieno dei riflessi dell’alba. Quando trovai il coraggio di voltarmi di nuovo verso Sakura, la vidi già lontana da me.

Ed era davvero così. Aveva iniziato ad allontanarsi. E non l’avrei riavuta mai più così vicina come prima.

Mi lasciò così, di nuovo assalito dai dubbi, a chiedermi se non avevo fatto male a rinnegare la mia decisione, quella di non parlarle prima di partire per Hong Kong, e a domandarmi se non sarebbe stato meglio lasciarla come un’amica, un’amica che se non altro sarebbe rimasta tale per sempre, invece di rischiare di perdere quell’amicizia di cui avevo tanto bisogno. Mi lasciò con tutti i motivi per cui mi ero detto che non dovevo assolutamente dirle quelle due parole.

Ma se da un lato quei dubbi mi rodevano dentro, dall’altro non rimpiangevo nulla.

Mi incamminai a mia volta lungo la scogliera.

Ora non mi restava che andare avanti.

In attesa di darle un altro colpo.

In attesa di tornare a casa e lasciarla per sempre.

 

 

Finalmente siamo dunque giunti al momento della dichiarazione! Allora, ci tengo subito a dire una cosa: l’elemento del faro lo si potrebbe interpretare come uno spunto tratto dal libro e dal film “Scusa ma ti chiamo amore” (di Federico Moccia). Vorrei precisare che non si tratta affatto di un plagio, anche se il faro in questa storia è importante e lo sarà anche in seguito… Solo che mi sembrava un elemento essenziale per la dichiarazione di Li, perché, come scritto nel capitolo precedente, un faro “è il posto più adatto per sentirsi lontani da tutto ciò che c’è laggiù… per essere se stessi… per sognare”… Perciò vogliate scusarmi se vi è sembrato che io mi sia ispirata troppo a Moccia: figuratevi che non è nemmeno stata una cosa intenzionale…

Comunque, se vorrete vedere come andranno avanti le cose, vi do l’appuntamento al prossimo capitolo… A presto!

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc