Riconosco i
segni dell’antica fiamma
Capitolo 2
Altea Gold non ci aveva messo molto
a venire alla luce e paradossalmente tra i primi a saperlo c’erano stati
proprio loro due: il pirata e la regina.
Forse quel “fammi sapere”, che aveva detto a Charming
più per circostanza che per reale interesse, era stato preso un po’ troppo
seriamente dal principe che non aveva esitato a richiamarla circa un’ora e
mezza dopo per comunicarle la lieta notizia. Hook,
comodamente seduto sul divano del salotto con un bicchiere del prodigioso rum di mele in mano, era rimasto in
silenzio per un po’ e poi lentamente aveva assunto un’espressione divertita
nell’apprendere il nome della nuova nata: il significato di Altea era “colei
che guarisce”, ironico per essere la figlia del signore Oscuro, così ironico
che quando lui le aveva fatto notare l’etimologia, aveva ridacchiato anche lei.
Ed era stato con quella breve risata e con un ultimo brindisi
in onore della piccola Gold, che Regina aveva
lasciato la stanza con il preciso intento di riporre i piatti non utilizzati e
di mettere a lavare i pochi su cui era stata servita l’imprevista cena per due.
Ma proprio mentre stava per far partire la lavastoviglie, un suono assordante
raggiunse le sue orecchie seguito ben presto da un urlo di terrore.
“Hook?” chiese preoccupata
affacciandosi in salotto.
Era bastato collegare la visione dell’espressione di puro
smarrimento sul volto del capitano e quella della televisione accesa a tutto
volume per tramutare tuttavia la preoccupazione in irresistibile divertimento.
“Ti spaventi per un po’ di tecnologia capitano, davvero?” lo
provocò con un sorrisino restando a guardarlo dallo stipite della porta.
“Non startene lì impalata, tesoro!” urlò per sovrastare il
rumore, spostando lo sguardo tra lei e l’oggetto indemoniato posto di fronte al
divano “Che devo fare?” le chiese poi cominciando a premere a caso i tasti del
telecomando.
Differenti canali e funzioni si alternavano sullo schermo ma
il volume sembrava restare costantemente al massimo. Sembrava proprio che Hook non avesse imparato ancora a gestire i mezzi del mondo
di Storybrooke, anzi a giudicare dalla sua agitazione
lo spaventavano potenzialmente più della magia.
“Ecco, questo qui” disse infine la donna, decidendosi ad
intervenire, strappandogli il telecomando dalla mano e mostrandogli il pulsante
corretto.
Mentre i suoni si abbassarono immediatamente di intensità,
l’espressione di Hook si rilassò visibilmente e la
solita aria strafottente tornò a formarsi sul suo volto.
“E’ tutto finito, tranquillo” lo rassicurò in tono
palesemente di scherno in una nuova provocazione.
“Non una parola” la ammonì lui lanciandole un’occhiata
glaciale, per poi riportare lo sguardo alla televisione, rimanendo catturato
stavolta non dal suono ma dalla componente visiva “E’ una nave quella?” chiese
accennando con un cenno del capo allo schermo dove uno spropositato numero di
persone di svariata estrazione sociale erano rappresentati mentre salivano a
bordo di un’enorme e lussuosa imbarcazione.
“Oh no” mormorò Regina riconoscendo immediatamente la scena e
alzando gli occhi al cielo con espressione seccata.
“Cosa?” chiese l’uomo incuriosito da quella reazione
spostando lo sguardo tra la donna in carne ed ossa accanto a lui e un’elegante
rossa momentanea protagonista dell’inquadratura.
“E’ il film Titanic… Parla di una tragica storia d’amore e lo
sfondo è un avvenimento realmente accaduto: l’affondamento di un transatlantico
nel 1912” spiegò lei con un tono annoiato che contraddiceva l’evidente
interesse dimostrato dalla quantità di informazioni di cui era a conoscenza
sull’argomento.
“Non ne ho mai sentito parlare…” rispose Hook
con aria pensierosa “Allora, che dici di dare un’occhiata a questo… film?” chiese poi calcando sulla parola
che suonava alle sue orecchie ancora in parte sconosciuta nonostante i sei mesi
di soggiorno fisso a Storybrooke.
“Te lo scordi, lo avrò visto già come minimo cinque volte”
rifiutò la padrona di casa scuotendo energeticamente la testa.
“Questo prova soltanto che ti è piaciuto, tesoro”
“Sul serio, dura più di tre ore”
“E’ un tempo assai limitato più di tre ore per chi ha vissuto più di tre secoli, non ti pare tesoro?”
Il sorriso convinto e fiducioso con cui il capitano aveva
ribattuto a quel nuovo tentativo che lei aveva fatto per dissuaderlo dal proposito
di vedere Titanic, lasciava solo intendere quanto qualsiasi ulteriore sarebbe
risultato fallimentare.
“D’accordo vediamoci questo film” concordò finalmente la
donna “Ma solo se tu la smetti di chiamarmi tesoro” aggiunse fissandolo con
espressione seria.
Il pirata fece finta di pensarci su e poi annuì lentamente:
“D’accordo… tesoro”
Regina alzò gli occhi al cielo a quella prevedibile risposta,
ma con un sospiro rassegnato prese posto ugualmente accanto a lui sul divano.
“Allora, chi è che muore?” le chiese rompendo il breve
silenzio rotto solamente dalle voci provenienti dalla televisione.
“Scusa?” fece lei voltando la testa verso di lui con
espressione confusa.
“Sì, hai parlato di storia d’amore tragica… Allora chi è che muore: la sexy rossa o l’idiota?” spiegò
lui alludendo con il secondo epiteto ad una giovane versione di Leonardo di
Caprio.
“Se vuoi saperlo dovrai guardarlo…”
Con quella semplice risposta accompagnata da un sorriso dispettoso,
i due, seduti vicini (forse troppo) nel salotto di casa Mills,
tornarono ad immergersi nella tragica
storia di Jack e Rose. Sorrisi, occhiatacce, commenti e domande si alternarono
fino alla scena madre del film dove si apprestava a consumarsi la tragedia. Il
tentativo di fuga dei protagonisti, le vicende degli altri personaggi, la
musica dell’orchestra e la visione della grandiosa fine di una nave così
grandiosa: gli effetti speciali e il pathos che l’intenso episodio riusciva a
creare erano segno di un vero capolavoro di regia, che agli occhi di Hook doveva forse risultare ancora più fantastico. Eppure
fu l’espressione di Regina che nonostante le resistenze iniziali, tradiva
adesso maggiore emozione.
“Sono lacrime quelle che vedo?” le chiese infatti il pirata
all’orecchio notando i suoi occhi lucidi, rifacendosi finalmente della beffa
subita per lo spavento della televisione.
“Sì, di noia” rispose prontamente lei sforzandosi di apparire
indifferente, continuando però a fissare lo schermo.
“Io dico che avrebbe potuto fare un po’ di posto anche
all’idiota però… In due ci si entrava” commentò di nuovo l’ospite, contrariato
dalla morte di Jack e soprattutto dalle circostanze in cui era avvenuta.
“Ha salvato la donna che amava!” esclamò Regina lanciandogli
una rapida occhiata “E facendo così è diventato un eroe” aggiunse mentre la
scena mostrava adesso come Rose con il fischietto tra le labbra cercava di
richiamare l’attenzione delle scialuppe.
“Allora è questo il nostro problema… L’eroismo non va di pari
passo con l’intelligenza…” fece notare ironicamente lui.
“Già, gli idioti sono gli eroi”
“No, io direi piuttosto che gli eroi sono gli idioti”
Regina ridacchiò a quella correzione e si voltò completamente
verso di lui, ma quando si ritrovò il viso di Hook a
poca distanza e i suoi occhi blu fissi nei suoi scuri, sentì il suo sorriso
svanire lentamente. Prima che potesse fare qualcosa o solamente fermasi un
attimo a pensare, il capitano posò le labbra sulle sue con una passione che
lasciò la donna sorpresa, ma non per molto dato che pochi attimi dopo stava già
rispondendo a quel famelico bacio. L’unica mano di lui si insinuò tra i capelli
di lei, attirandola maggiormente a sé mentre, continuando a baciarla, la portò
a stendersi sul divano, finché si ritrovò completamente sopra di lei.
Quando si divisero per mera esigenza di aria, restarono a
fissarsi in silenzio per un po’: si volevano, si desideravano, non c’era
bisogno di dirlo ad alta voce perché erano i loro sguardi a parlare, erano i
loro sguardi che facevano l’amore ogni volta che si guardavano. Avevano giocato
con il fuoco e non se ne erano accorti e adesso stavano per bruciare insieme.
Regina chiuse gli occhi sfuggendo al suo stesso desiderio che vedeva riflesso
negli occhi del capitano e per un momento pensò che forse era il caso di
fermarsi, ma quando tornò ad aprirli quel momento sembrava essere svanito
insieme con quel pensiero e si ritrovò a dire istintivamente proprio l’unica cosa che il buon senso le imponeva di
tacere.
“Resta qui stanotte”
NDA:
Grazie mille per le belle recensioni, ecco a voi il secondo
capitolo, fresco fresco anche per festeggiare i miei
due 9 a biologia e filosofia (evviva! xD)
Colgo l’occasione per esprimere anche il mio parere sulla 3x02 (quindi spoiler per chi non
l’avesse vista ancora): sono totalmente depressa, non so se mi è
dispiaciuta più l’eccessiva (a mio avviso) interazione CaptainSwan
o la completa assenza del mio orsacchiotto alias Neal!! E mi è mancato anche
Robin Hood! L’unica nota positiva sono stati i Rumbelle
*.* Confido molto nella prossima puntata: è incentrata su Regina e poi confesso
di essermi innamorata di Tinkerbell a prima vista,
insomma è meravigliosa quella fatina!! Ho appena visto lo sneak peek e sono
emozionatissima! *.* Sul serio, non vedo l’ora sia lunedì!
Dopo questa parentesi di fan-sclero, che mette seriamente
in discussione la mia sanità mentale, chiudo questa nota sperando che questo
avvicinamento tra Hook e Regina vi sia piaciuto… Nel
prossimo capitolo farà la sua comparsa Emma! :)
A presto!
LadyPalma