Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: magic mellah    12/10/2013    8 recensioni
{ long-fic | Sana/Akito | Tsuyoshi/Aya | Gomi/Hisae | accenno Fuka/Akito e Sana/Naozumi | dedicata a violaine per il suo compleanno | AU }
uhm, alice mia. ♥ ti ho dedicato uno schifo, scusa :c
comunque, ssssalve gente del fandom di kodocha. uhm, qui Sana è sordo-muta, e la fic è au, ovvero si svolge in un universo parallelo. Sana ha quindici anni, e anche Akito, ma lei non è un attrice, e suona uno strumento... e caiser, non vi dico altro c":
tratto dal secondo atto:: Sana salutò con un cenno della mano i ragazzi, e solo quello occhialuto ricambiò energicamente, mentre il biondo le lanciò uno sguardo eloquente, annoiato.
Sperava solamente che non fosse un uscita a quattro, ma solamente da amici, perché se no avrebbe ammazzato Aya, solamente se avrebbe provato a cercare di farli mettere insieme; quel "siete carini tu e Akito" che le aveva detto prima di andarsene, la aveva fatta arrossire ed infastidire allo stesso tempo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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{ act four. }
 
 

Sana dovette ammettere che quella per essere la stanza di un ragazzo, era abbastanza curata. Si riferiva ovviamente alla camera di Akito Hayama.
A causa della sua insegnante di matematica, ora si trovava a casa di lui, a prendere lezioni di matematica, chiaramente, e invece di posare gli occhi sul libro, guardava sempre cosa la circondava.
Il letto aveva delle coperte color crema, ed era ben fatto. Sicuramente non era stato Akito a farlo, immaginava la madre, visto che neanche lei sapeva fare un letto così. Affianco vi era una mensola con sopra un pupazzo a forma di dinosauro, color verde, e sorrise. Allora non gli piacevano solo cose brutte e forti... ma anche pupazzi.
Akito intanto aveva guardato la ragazza, e cercò di capire come mai sorrideva, quando vide che osservava il suo pupazzo, e così si alzò a prenderlo, per poi buttarlo in armadio. Vide Sana che gli sorrideva ancora, e a quel punto arrossì leggermente, visto che non lo faceva tanto spesso.
Lui le indicò il libro, facendole capire che doveva studiare, invece di guardarsi intorno, ma lei non lo ascoltò.  E guardò ancora la camera. Era quasi spoglia; insomma, vi era solamente il giusto necessario. Un letto, un armadio, una scrivania, una televisione, una sofà, ed il tavolino su cui stavano studiando.
E insomma, la camera era enorme comunque.
La porta si aprì, e Sana e Akito si trovarono davanti una ragazza sulla ventina.
«Idiota, vai via!» urlò, ma si fermò quando vide la ragazza dai capelli color rame.
Ella la guardava interrogativa, chiedendosi chi fosse la ragazzina col fratello, e poi sbottò qualcosa che Sana riuscì  a capire leggermente dalle labbra della ragazza.
«Ti conviene lasciare quel ragazzo, ti farà solo soffrire come ha fatto con tutte!» disse, per poi andarsene.
La ragazza scrisse ad Akito chi era la castana che prima era entrata.
"mia sorella Natsumi... perdonala, è un poco... isterica." scrisse il biondo, e la rossa non potè fare a meno di notare che il ragazzo avesse una calligrafia bellissima.
Fermò i suoi pensieri.
Non capiva cosa diavolo aveva pensato. Una calligrafia bellissima. Ok, era fusa e diceva cose senza senso.
"capisco." alla fine Sana scrisse questo di rimando, e pensò che la sua scrittura era orrendamente orrenda in confronto al ragazzo dagli occhi color cenere.
Il telefono della Kurata che era in tasca vibrò, e lei lo prese, notando che era Misako. Era il 25 Settembre, e due giorni dopo avrebbe avuto un altro concerto, che non aveva voglia di fare. 
Le aveva scritto "fra un ora devi esercitarti, ricordalo."
Se anche lei poteva sbuffare, lo avrebbe fatto, visto che era tremendamente annoiata solamente al pensare che un ora dopo sarebbe dovuta stare incollata ad un pianoforte per tanto tempo, e non le piaceva questa prospettiva di sgobbare fino a tardi.
Akito la guardò interrogativa, e lei gli mostrò il messaggio. Il ragazzo dai capelli biondo cenere quando la conosceva non sapeva che lei fosse così famosa, e suonasse il pianoforte, ma poi Aya lo aveva rivelato al gruppetto, e così tutti lo sapevano.
La fidanzata di Tsuyoshi aveva anche insistito ad andare al concerto che Sana avrebbe tenuto, e così la ragazza aveva regalato a tutti e tre i biglietti.
Finirono di studiare, e poi Sana se ne andò a piedi da sola, visto che aveva imparato un poco di strada da casa di Akito allo studio dove suonava. Attraversò e poi il buio.

 
 
 

pic. pic. pic.
Sana si risvegliò, e si guardò intorno. Non sapeva dove si trovava.
pic. pic. pic.
Guardò fuori dalla finestra che era accanto al letto; tante goccioline si infrangevano sul vetro.
pic. pic. pic.
«Finalmente ti sei svegliata...»  disse qualcuno, ma Sana ovviamente non lo sentì.
Davanti a lei comparve un ragazzo con capelli grigi e occhi azzurri, e lei si ritrasse, spaventata. Voleva sapere chi diavolo era quel ragazzo!
Lui prese un block-notes e una matita, ed incominciò a scriverci qualcosa sopra, per poi porgerglielo.
"sono Naozumi Kamura, stavo nel tuo stesso orfanotrofio. Spero ti ricordi." La ragazza con i capelli color rame fissò di nuovo il ragazzo che aveva davanti, e assottigliò gli occhi, cercando di ricordarsi di lui, quando le passò alla mente un bambino che stava sempre isolato, con i capelli grigi, e lei lo aveva abbracciato, così arrossì leggermente, e annuì vigorosamente.
"si, mi ricordo, eri il bambino che stava sempre in disparte..." scrisse, e lui fece un risolino.
"immagino che ti chiedi cosa ci fai qui. Io ora faccio dei corsi di recitazione, e faccio teatro, ma il mio manager si era messo a correre per la fretta e ti ha quasi investito. Inutile dire che ho deciso di licenziarlo." Lei capì che diceva il vero.
"dunque questa è casa tua..."
"eh già. Io me ne sono andato qualche mese dopo di te, e ho incominciato a fare recitazione. Il mio tutore è un uomo importante che gestisce appunto dei teatri, ma non vivo con lui, sono solo." Il ragazzo sospirò, e Sana si intristì.
Era sensibile a quelle cose, lei. 


Quella sera Sana dovette anche suonare il pianoforte, ed oltre ad invitare Aya, Akito e Tsuyoshi, chiese - chiaramente per messaggio - a Kamura se voleva anche lui sentirla suonare.
Il ragazzo dai capelli color grigi accettò di buon grado.



 
Sana non sapeva però che la presenza del suo nuovo amico avrebbe infastidito qualcuno. E parecchio.



angolo autrice.
ragazzi, finalmente aggiorno. il capitolo lo avevo da una settimana sul computer, ma sinceramente se scrivo sempre poi finisco le idee ahah. cuc/  scusate, avevo promesso più azione in questo capitolo, ed invece fa schifo. è noioso. nh.
mi sto incominciando ad annoiare anche io a causa di tutta sta monotonia.
ringrazio comunque chi legge e commenta sempre. grazie per il sostegno, belli. 

mari.



 
   
 
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