Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: crazy640    07/04/2008    26 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
s valentino

 

14 Febbraio 2007

45 Birchwood Road

Ancor prima di aprire gli occhi,Ron seppe che quello era un giorno diverso dagli altri.

Si mosse nel letto e allungando una mano dall'altro lato del letto incontrò soltanto le coperte e le lenzuola fredde,ma non il corpo morbido e caldo di sua moglie.

Aprì gli occhi lentamente,staccandosi di malavoglia dal mondo dei sogni e si ritrovò a fissare il cassettone di legno,nella parete di fronte al letto dalla parte di Hermione.

Sua moglie doveva essersi alzata da molto,visto il gelo che sembrava aver avvolto la sua porzione di coperte;Ron si distese a pancia in su sul letto e guardò il soffitto tendendo le orecchie per sentire i rumori che provenivano dalla cucina:rumore di pentole e gli sembrava di sentire anche il fischio del bollitore.

Gli stava preparando la colazione...

Scostò le coperte e mise un piede a terra,poi si rizzò a sedere e sorrise mentre nella sua mente scorrevano già le immagini di cosa sarebbe successo di lì a poco.

Infilò le pantofole e si diresse in bagno,dove si lavò il viso con acqua gelata,l'unico modo per farlo svegliare completamente la mattina e,dopo una fugace occhiata allo specchio del comò in camera,si avviò verso la cucina.

Hermione aveva la radio accesa e non si accorse dei suoi passi strascicati sul parquet:gli dava le spalle attenta a seguire la cottura di qualcosa che frigolava sopra i fornelli:frittelle.

Quello si che era un modo perfetto per cominciare la giornata!

Sul tavolo di legno era già pronto il bricco con il tè e il pane tostato e,con suo sommo piacere,il bricco con lo sciroppo d'acero.

Sorrise e si avvicinò alla donna,ancora di spalle,che canticchiava insieme alla radio.

"If you stay with me girl we can rule the world..."

-Buongiorno amore-le disse Ron subito prima di posarle un bacio sulla spalla destra.

Hermione voltò appena la testa verso di lui e gli rivolse un sorriso radioso.

-Buongiorno a te,amore-gli disse.

Ron si sporse oltre la sua spalla e le posò un bacio sulle labbra.

-Speravo di finire tutto prima che tu ti alzassi...-gli disse lei,tornando a portare la sua attenzione sulla padella.

-E perdermi tutti questi profumi?-fece Ron andandosi a sedere a tavola.

La sentì ridere e,come sempre,non potè evitare di sorridere a sua volta.

-Hai dormito bene?-gli domandò lei.

-Come un bambino,finalmente di nuovo nel nostro letto...Questi giorni mi è mancato da morire!-le disse provocando le risate della donna.

-Cosa?Lo sai che non riesco a dormire in un letto diverso!-si difese lui con il sorriso sulle labbra.

Hermione rise ancora e spense il fornello sotto la padella,per poi mettere le frittelle in un enorme piatto.

-E poi dopo tutto quello che è successo in questi due giorni,quando ieri sera siamo tornati mi è sembrato di chiudere la porta su un'universo parallelo-le disse.

Ron la osservò avvicinarsi al tavolo con il piatto e si leccò le labbra alla vista delle frittelle.

-Addirittura?-gli domandò lei mentre posava il piatto al centro del tavolo per poi andare a sedersi al suo fianco.

Ron annuì servendosi un'abbondante porzione di frittelle.

-Non mi ricordavo che un matrimonio potesse essere così snervante...E' stato come fare una scalata sulla montagna piu' alta d'Inghilterra e poi una volta arrivato in cima non vedere altro che palazzi...mi capisci?-le domandò.

Hermione lo guardò,poi annuì ingoiando il boccone che stava masticando.

-Ti stai ancora chiedendo se ne sia valsa la pensa,vero?-gli domandò.

-Un pò...Il nostro matrimonio non è stato così faticoso-le disse poi.

-Sì che lo è stato!Almeno per me:gli invitati,le prove del vestito,i voti nuziali che non mi venivano...Ero nel pallone-gli confidò lei bevendo un sorso di caffè.

Ron sorrise,sorpreso da quella confessione.

Aveva ragione lei:il loro matrimonio era stato snervante...Ma per cause che non li riguardavano,ma che li aveva colpiti in pieno.

-Se può consolarti anche io ho avuto dei problemi con i voti nuziali...-le disse guardandola.

-Amore mio,non è un gran segreto che tu non riesca a dare un senso compiuto ai tuoi pensieri...Anche se poi,quello che hai detto al matrimonio mi ha commosso-gli disse.

Le orecchie di Ron si imporporarono leggermente per quell'ammissione e Hermione sorrise vedendolo reagire così anche dopo quattro anni di matrimonio.

Si sporse sul tavolo e gli posò un bacio dolce sulle labbra,che inevitabilmente sapevano di sciroppo d'acero.

-Dovremmo andare via piu' spesso...-disse Ron,quando lei fu di nuovo appoggiata allo schienale della sedia.

Hermione lo guardò senza capire e Ron non rispose subito,impegnato com'era a masticare un'enorme boccone di frittelle.

-Che vuoi dire?-domandò alla fine la donna.

Ron posò il bricco dello sciroppo d'acero con cui aveva di nuovo bagnato le sue frittelle e la guardò.

-Non è per questo che hai preparato la colazione?Il fatto che siamo stati fuori casa e che siamo tornati...Una sorta di colazione di bentornato?-domandò infilzando con la punta della forchetta la colazione.

Capiva subito quando sua moglie cominciava ad arrabbiarsi,dopo anni riconosceva al primo accenno i sintomi,ed ora erano tutti ben visibili sul suo bel volto.

-Oh...beh veramente no.Tu...Tu lo sai che giorno è oggi?-gli domandò Hermione,portando la tazza piena di caffè alle labbra.

Ron la guardò,ingoiando il grosso boccone di frittelle prima di parlare.

-E' mercoledì.Perchè?-le domandò lui.

-Soltanto?-gli chiese lei,sempre piu' contrariata,anche se cercava ancora di non darlo a vedere.

-Il nostro anniversario è a novembre,il tuo compleanno è fra qualche mese...Quindi sono certo di non aver dimenticato nulla-disse prima di portarsi alle labbra un'altro boccone di frittelle.

Hermione restò qualche istante a guardarlo sorpresa,poi annuì e sospirò rumorosamente senza lasciarlo un'attimo con lo sguardo.

Ron sapeva perfettamente cosa stava passando per la mente della moglie:perchè mi stupisco?

-Cielo non mi ero accorta che fosse così tardi!Rischio di far tardi al lavoro...-disse poi alzandosi in piedi.

-Ma non hai finito la tua colazione-disse Ron con la bocca ancora mezza piena.

-Mi è passata la fame!-disse lei avviandosi verso la camera da letto.

Come aveva previsto,la porta si chiuse con violenza,facendogli rientrare il collo nelle spalle neanche fosse una tartaruga spaventata.

Guardò per un'istante la porta chiusa dietro la quale,quasi certamente,sua moglie gli stava lanciando le peggiori maledizioni e stava prendendo a calci i suoi vestiti,come faceva sempre quando era arrabbiata.

Ron portò alle labbra la tazza piena di caffè fumante e sorrise...

Era un vero genio del male.

 

76 Oakley Street

Le goccie d'acqua calda accarezzavano la sua pelle candida.

Il vapore avvolgeva la doccia e aveva appannato i vetri della doccia rendendo tutto ancora piu' intimo e privato.

Luna si voltò e lasciò che anche la schiena venisse colpita dal getto caldo, sciogliendole la tensione accumulata durante la notte parzialmente insonne passata con Fred.

Adorava suo figlio,ma avrebbe preferito che,come tutto il resto del genere umano,dormisse di notte e restasse sveglio di giorno...

Ma Fred dimostrava fin d'ora la sua predilizione per la notte,che le avrebbe creato non pochi problemi durante l'infanzia,e che sarebbe stata certamente causa di guai durante l'adolescenza...

Le scappò un sorriso:con un padre come George Weasley i guai erano in regalo con il DNA, insieme a quei fantastici capelli rossi e alle lentiggini.

Un'improvviso alito freddo le colpì la schiena facendola voltare verso la porta della doccia e facendola sorridere.

-Vuoi che ti insaponi la schiena?-le domandò George,un braccio posato sul vetro della cabina ed un sorriso inequivocabile sul volto.

Luna lo guardò qualche istante e poi sorrise:come si può rifiutare un'invito del genere da quel fantastico uomo nudo?

-E' proprio quello che mi ci vorrebbe...-gli disse.

George sorrise e entrò nella cabina doccia,richiudendosi la porta alle spalle.

Le prime gocce calde caddero sulle spalle e sulla schiena di George,anche loro attratte dalla perfezione di quel corpo maschile.

Luna,sorridendo, indietreggiò fino a raggiungere con la schiena le fredde piastrelle di ceramica che ricoprivano la doccia,il corpo di George poco distante dal suo.

-Quando mi sono svegliato questa mattina non c'eri...-le disse poggiando una mano contro la parete e avvicinandosi con il volto e il torace al suo corpo.

-Fred si è addormentato neanche mezz'ora fa e ho pensato di fare una doccia...-gli spiegò,gli occhi in quelli dell'uomo.

-Lo sai che mi piace averti vicina quando mi sveglio-le disse ancora George,gli occhi sempre nei suoi.

-Mh,allora vorrà dire che saprò farmi perdonare-fece Luna,con un leggero sorriso.

George la guardò,in silenzio,facendo saettare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra:poco distante dal labbro inferiore si era posata una goccia,pensando che quello fosse il posto migliore per morire.

Ottima scelta,pensò George,gli occhi fissi su quella goccia.

Alzò per un'istante lo sguardo sugli occhi argentei di Luna e poi,senza dire una parola,abbassò la testa,fino a posare le labbra su quella piccola goccia solitaria.

La bevve con un bacio e poi iniziò la risalita verso le labbra della donna,arpionandole poi in un bacio per niente casto.

Lasciò che la lingua s'insinuasse nella bocca di Luna sfiorandole il labbro superiore e il palato e iniziando una lenta lotta con quella di lei.

Sentì le braccia della donna stringersi intorno al suo collo e stringerlo piu' vicino,portando tutto il suo corpo a contatto con quello di Luna.

George si staccò dalle labbra della donna e la guardò,incontrando di nuovo il suo sorriso.

-Non sapevo fossi così cattivo anche di prima mattina...-gli disse in un sussurro,quasi avesse paura di farsi sentire da qualcuno.

George rise leggermente e le posò una mano sul fianco nudo e bagnato,spingendola ancora di piu' contro il suo corpo.

-Posso fare anche di peggio...-le disse portando la bocca vicino al suo orecchio.

Vide il lampo di malizia che attraversò gli occhi di Luna e bastò quello per accenderlo.

Tornò a posare le sue labbra su quelle di lei,con passione e desiderio,esplorando la sua bocca con impazienza.

Sentì le dita di Luna scendere dalle spalle lungo la schiena,accarezzandolo in quel modo che lo faceva rabbrividire e gli faceva mozzare il fiato,e le sentì terminare la loro corsa fermandosi sui suoi fianchi,spingendolo verso di lei.

Ma le mani di Luna continuarono la loro discesa fino a raggiungere il piccolo ciuffo di peli rossicci che copriva il suo pene,giocare qualche istante con i riccioli e poi continuare la discesa finchè non arrivò a destinazione.

Non appena le sue dita si furono chiuse intorno al membro eretto di George,lei sentì chiaramente il gemito pieno che uscì dalla gola e dalle labbra dell'uomo.

Continuò a tenere impegnata la sua bocca,stuzzicandolo con la lingua e i denti,mentre le sue dita accarezzavano l'intera durezza,e sfiorando la pelle delicata e liscia della punta con l'unghia del pollice,provocando dei gemiti sempre piu' forti da parte dell'uomo.

Una mano di George si impossessò di un seno,inziando subito a stuzzicare il capezzolo e a pizzicare la carne tenera del seno.

Luna si staccò dalle labbra di George e poggiò la testa contro la sua spalla,quasi nascondendosi ai suoi occhi,cercando di riprendere fiato:quell'uomo conosceva tutti i suoi punti deboli,tutti i suoi desideri e riusciva sempre a fare la cosa giusta un'istante prima che lei glielo chiedesse.

Le spalle dell'uomo si muovevano velocemente sotto lo sforzo del suo respiro affannato e lei non riuscì a trattenere un sorriso pensando che era stata lei ridurlo così.

George sorrise e tornò a spingerla contro la parete di mattonelle,sciogliendosi per qualche istante dal suo abbraccio e allontanando la mano della donna dalla sua ruggente erezione.

Luna lo guardò sorpresa quando lo vide posare una mano sulla sua natica destra,accarezzarla languidamente,per scendere sulla gamba fino a fargliela piegare,la pelle contro quella del fianco di George.

-Che vuoi fare?-gli domandò lei incuriosita.

George la guardò con un sorriso malizioso e le diede un veloce bacio sulle labbra rosse.

Pochi istanti dopo,non ci fu bisogno di alcuna risposta.

La mano libera di George,si era avvicinata al suo centro e aveva iniziato a sfiorarlo con la punta delle dita,lasciandola senza fiato.

Luna,la schiena ancora contro il muro della doccia,spalancò la bocca al primo contatto delle dita dell'uomo con la sua intimità e gemette compiaciuta,abbandonando la testa all'indietro,quel poco che le consentiva la scomoda posizione.

George sorrise osservando la reazione della donna e continuò ad accarezzarla,con delicatezza.

Luna chiuse gli occhi e si rilassò totalmente fra le sue braccia:era in suo potere.

Aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio:se non fosse stato per il calore umido e per il rumore dell'acqua corrente,non avrebbe saputo dire dove si trovava.

-Vuoi che smetta?-le domandò lui,provocatorio,sicuro della risposta che avrebbe ricevuto.

-Non ti azzardare!-sentì dire dalla donna.

George sorrise e tornò ad impossessarsi delle labbra tumide della donna,incontrando subito la risposta entusiasta di Luna,mentre i suoi polpastrelli sfioravano piu' volte il clitoride di Luna, beandosi dei respiri sempre piu' affannosi e dei gemiti che gli riempivano le orecchie.

Strinse in maniera piu' salda la presa attorno alla gamba di Luna per evitare che lei perdesse l'equilibrio e pochi istanti dopo,fu lui a restare senza fiato e a staccarsi dalle labbra della donna.

La mano di lei era tornata a stringersi intorno alla sua erezione,ricominciando a muovere la mano dapprima lentamente,poi sempre piu' velocemente,adattandosi in qualche modo alla velocità delle dita di George contro la sua entrata.

-Luna...-inziò senza sapere piu' andar avanti.

-Continua...Non ti fermare-gli disse lei,alzando la testa dalla sua spalla e guardandolo negli occhi.

Ancora una volta,quegli occhi ebbero la capacità di eccitarlo come nient'altro prima d'ora.

La vide poggiare la testa contro la parete di mattonelle ormai divenuta bollente e chiudere gli occhi,respirando sempre piu' brevemente man mano che le dita di George aumentavano la velocità.

George si ritrovò improvvisamente senz'aria e poggiò la testa contro il petto di Luna,poco sotto la sua gola,la bocca aperta in cerca d'aria,ma tutto quello che ottenne fu un'ondata di vapore umido che gli investì la faccia.

Rialzò la testa e posò lo sguardo sul volto di Luna;era completamente tesa a raggiungere il piacere:la sentiva spingersi contro le sue dita assecondando le sue mosse,gli occhi chiusi e i denti che torturavano il labbro inferiore.

Calò di nuovo sulle quelle labbra,come se da esse dipendesse la sua sopravvivenza e esplorò la sua bocca,spinto dal puro piacere.

-Luna guardami...-gli disse poi con voce strozzata.

Ormai erano entrambi al limite.

Lei aprì gli occhi e li affondò in quelle pozze di cielo che tanto amava e,nel giro di pochi istanti,le sembrò che le porte del Paradiso si spalancassero per farla entrare.

Ogni piu' piccola parte del suo corpo fu attraversata da quel piacere caldo e intenso che si diffondeva dal suo ventre e che la portò a gridare.

George mosse ancora una volta le dita dentro di lei sempre piu' velocemente,affinchè quel momento durasse il piu' a lungo e subito dopo raggiunse a sua volta il piacere lasciandosi andare in un piccolo grido soddisfatto,che lo portò a piegare le ginocchia e lo fece quasi cadere a terra.

Fortunatamente Luna lo strinse alla vita con un braccio,legandolo a sè ed evitando a entrambi di finire distesi sul pavimento della doccia.

La schiena ancora appoggiata contro la parete,Luna si lasciò andare fra le braccia dell'uomo, in preda a una languidezza post-orgasmica.

George posò la testa sulla spalla della donna e la strinse a sè,gli occhi chiusi e il cuore che ancora correva all'impazzata nel suo petto.

Soltanto lei gli faceva quell'effetto:soltanto Luna era capace di portarlo a fare cose impensabili e anche avventate;solo lei riusciva a dargli tanto piacere...

Era capace di desiderarla ancora anche dopo il sesso:gli bastava un suo sguardo ed era pronto a ricominciare tutto daccapo.

Quando fu sicuro di poterla guardare senza correre quel rischio,alzò la testa dalla sua spalla e incontrò i suoi occhi:sembravano due pozze di argento liquido.

Lei gli rivolse un sorriso stanco e soddisfatto,che lo fece ridere.

-Adesso si che abbiamo bisogno tutti e due di una doccia...-disse lei.

George rise ancora piu' forte e posò un bacio sulla spalla della donna.

-Credi che sia prudente farla insieme visto quello che è appena successo?-le domandò.

Lei alzò le spalle e si sciolse dall'abbraccio.

-Non credo sia una buona idea restare qui dentro tutto il giorno...Potremmo morire affogati!Quindi tieni lontano da me le tue manacce e passami lo shampoo-gli disse mettendosi di nuovo sotto il getto d'acqua calda.

George rise e la guardò chiudere gli occhi mentre offriva il viso all'acqua.

Si mise a sua volta sotto l'acqua e le versò lo shampoo fra i capelli,prima di fare la stessa cosa con sè stesso.

-Luna...-la chiamò poi.

-Cosa?-gli domandò lei,voltando la testa verso di lui.

-Buon San Valentino-le disse sorridendole.

Lei arrossì leggermente e sorrise.

-Buon San Valentino anche a te,amore-gli disse.

 

 

Ministero della Magia

Ron era alle prese con una partita di bambole incantate:erano bambole con un disco nella memoria in modo da far dire loro delle frasi.

Solo che qualche burlone si era divertito ad incantarle in modo tale che queste una volta tolte dalla scatola iniziassero a parlare e a rispondere male alle povere bambine che le avevano acquistate.

Fortunatamente avevano ricevuto subito la segnalazione e le avevano tolte da tutti i negozi:ora dovevano soltanto disincantarle.

Guardò una delle ultime che aveva disincantato e dopo averle fatto un sorriso in risposta a quello che la bambola aveva dipinto sul volto,la buttò nello scatolone insieme alle altre.

Aveva bisogno di un caffè.

Si voltò e si avvicinò al bricco di caffè sotto la finestra,e se ne versò una tazza.

Proprio in quel momento bussarono alla porta.

-Avanti-disse senza voltarsi.

Buttò due zollette nella tazza e quandò sentì la porta aprirsi,con la tazza poco distante dalle labbra,si girò per vedere chi fosse.

Sua sorella era appena entrata nell'ufficio,e stava muovendo lo sguardo nella stanza alla sua ricerca.

-Ginny!-la chiamò.

Ginny,al suono della sua voce,si voltò verso di lui e gli sorrise.

-Ciao Ron,ti disturbo?-gli domandò.

-Assolutamente!Chiudi la porta e togliti le scarpe-le disse.

Ginny sorrise ed entrò nell'ufficio chiudendo la porta e andando a salutare il fratello.

-Come stai?-le domandò lui dandole un bacio su ogni guancia.

-Eccitata e stanca...E' da questa mattina che corro-gli disse lei.

Ron sorrise e fece per sedersi,poi gli tornò alla mente un pensiero.

-Vuoi un caffè anche tu?-le domandò.

Ginny aggrottò le sopracciglia.

-Lo sai che non posso bere caffè-gli ricordò.

Ron la guardò qualche istante,senza capire bene a cosa si riferisse,poi si ricordò quello che gli aveva confessato pochi giorni prima alla festa prematrimoniale di Neville.

-Hai ragione,scusami...Comunque vuoi bere qualcosa?Hai fame?-le domandò premuroso.

-Vuoi metterti seduto?Mi stai mettendo l'ansia!-gli disse sorridendo.

Ron sorrise di rimando e si sedette alla sua sedia girevole dietro la scrivania.

Gli faceva strano vederla seduta tranquillamente nel suo ufficio come se in quei mesi non fosse mai successo nulla.

Da quando quella sera avevano rifatto pace era come se un vento benigno avesse cancellato tutte le incomprensioni fra di loro e li avesse fatti tornare quelli che erano un tempo.

Ron non era stupido:si era accorto che sua sorella era piu' felice di quanto l'avesse vista in anni e se per stare accanto a lei,doveva sistemare le cose con Harry,allora lo avrebbe fatto.

Ma magari non subito...

Specialmente adesso,dopo quello che Ginny gli aveva confidato in anteprima esclusiva la sera della festa.

Non si sentiva infantile o privato della sua virilità quando ammetteva che si era commosso:gli erano venute le lacrime agli occhi quando aveva stretto Ginny fra le braccia.

Fra tutte le persone a cui poteva confidarlo,compreso Harry,che aveva tutti i diritti di essere la prima persona a saperlo,lei aveva scelto di confidarsi con lui.

-Perchè lo dici proprio a me?-le aveva chiesto,ancora con le lacrime agli occhi.

-Perchè senza di te non sarebbe mai successo...-gli aveva detto.

Lui l'aveva guardata con le sopracciglia aggrottate e Ginny aveva riso.

-Se tu non avessi incontrato Harry quel giorno,io non lo avrei mai conosciuto e tutto questo non sarebbe mai successo...E' solo te che devo ringraziare-gli aveva spiegato lei seria.

E ovviamente quelle parole avevano aggiunto nuove lacrime,che aveva cercato di nascondere alla vista della sorella,anche se sapeva per certo che lei le aveva viste.

-Allora come è andata?-gli domandò la voce di Ginny riportandolo alla realtà.

-Tutto secondo i miei piani:avresti dovuto vederla,era verde di rabbia.

Se avessi continuato,credo mi avrebbe schiantato senza neanche pensarci su due volte-le disse con un sorriso divertito sulle labbra.

-Quanto sei crudele!Pensa a quella poveretta di tua moglie:penserà davvero che tu te sia dimenticato-disse lei,prendendo le parti di Hermione.

-Si,ok forse non dovrei congratularmi tanto con me stesso...Ma se le avessi fatto gli auguri questa mattina che sorpresa sarebbe stata?Sarebbe stata una cosa normale,quasi banale-le disse.

Ginny fu costretta a dargli ragione e ad annuire.

-Invece,adesso Herm è veramente arrabbiata con me e non si aspetta quello che ho in serbo per lei...Così sarà felicissima quando lo vedrà-disse Ron sicuro.

Ginny annuì ancora una volta.

-Hai sistemato tutto?-domandò l'uomo alla sorella.

-Ho parlato con i migliori e arriveranno a casa tua per le cinque,mi raccomando fatti trovare a casa!-gli disse lei.

-Tranquilla,ci sarò...E tu sei pronta?-le domandò guardandola serio per un'attimo.

Ginny incrociò il suo sguardo e per un'istante restò in silenzio.

-Ho accompagnato Teddy alla Tana,e poi ho passato tutta la mattina a lasciare biglietti e indizi in giro per Londra-gli disse guardandolo.

-Come ti senti?-le domandò ancora.

Ginny sospirò e alzò le spalle.

-Un pò di paura ce l'ho ancora...Lo so che è stupido,però è piu' forte di me...

Quando questa sera parlerò con Harry tutto diventerà reale,non sarà solo un'ipotesi o una possibilità...

Avremo un bambino,Ron-cercò di spiegargli lei muovendo nervosamente le mani.

-Non è quello che hai sempre sognato da quando avevi undici anni?-le domandò Ron,serio calato perfettamente nel suo ruolo di fratello maggiore.

Ginny sorrise e annuì.

-Si...Però hai presente quella paura che non ti fa pensare in maniera razionale?E se lui non volesse?

So che non è così,però c'è anche questa possibilità...-

Ron si alzò e si avvicinò alla sorella,mettendosi in ginocchio di fianco a lei e coprendole una mano con la sua.

-Gin calmati andrà tutto bene!Benissimo...Tu farai il tuo grande annuncio e lui,se è ancora lo stesso che conoscevo un tempo,inizierà ad urlare e a fare i salti di gioia.

Non c'è proprio niente di cui tu debba preoccuparti...Anche perchè se solo si azzarda a lasciarti un'altra volta,lo vado a cercare anche in capo alla luna e lo riduco in cenere-le disse sempre con il sorriso sulle labbra.

Ginny rise e abbracciò il fratello.

Ron posò una mano sulla schiena della donna e l'accarezzò dolcemente,infondendole quel coraggio che sembrava averla abbandonata improvvisamente.

-Tutto bene?-le domandò quando i loro occhi tornarono ad incontrarsi.

Gin annuì.

-Hai fatto quello che ti avevo chiesto?-gli domandò lei,con voce piu' sicura di poco prima.

Ron annuì e si alzò tornando dietro alla scrivania.

-Ho mandato un paio di Auror,che erano già a conoscenza dell'esistenza di Grimmuald Place, a togliere tutti i restanti incantesimi di Protezione,che nessuno aveva piu' tolto fin dalla Battaglia.

Ci crederesti?-le domandò.

-Anche io quando sono andata lì tre anni fa è stato un miracolo che non sia finita in uno di quelle trappole...-convenne lei.

-Comunque ora la casa è libera-le disse.

Poi la guardò qualche istante,prima di farle quella domanda.

-Ma è una buona idea riportarlo lì?-le chiese.

Gin lo guardò poi annuì.

-Harry ha solo dei brutti ricordi che lo legano a quella casa,per questo se ne tiene il piu' lontano possibile.

Per questo voglio dargli qualcosa da ricordare che sia piu' forte di tutti i cattivi pensieri che gli vengono ogni volta che sente il nome Grimmuald Place-gli spiegò.

Ron la ascoltò in silenzio e quando lei finì di parlare,alzò le spalle.

-Ok ti credo...Queste sono le chiavi-le disse porgendole due chiavi dorate.

Ginny si sporse sulla sedia e le afferrò.

-Ah e mi hanno detto di dirti che ci sarà bisogno di una ripulita lì dentro-le disse,ricordandosi all'improvviso.

Lei sorrise e si alzò dalla sedia.

-Beh,allora sarà meglio che vada a dare un'occhiata-disse mettendo le chiavi nella borsa.

-Vuoi che mandi qualcuno ad aiutarti?-le chiese lui premuroso.

-Ce li vedi degli Auror a fare le pulizie di Pasqua?-gli domandò lei sorridendo.

-Magari degli Auror no,però degli elfi domestici?-propose lui mettendole una mano dietro la schiena.

Ginny rise e scosse la testa.

-Non farti sentire da tua moglie...Sta tranquillo,conosco abbastanza magie per non dover alzare un dito-lo rassicurò sporgendosi per dargli un bacio sulla guancia.

Ron ricambiò il bacio e annuì,anche se ancora riluttante.

L'accompagnò alla porta e mise la mano sul pomello della porta.

-Ok,va bene...ma se dovessi aver bisogno di un'aiuto basta che mi chiami e ti mando subito qualcuno-le disse.

Lei annuì e Ron aprì la porta dell'ufficio.

Ginny uscì in corridoio e fece alcuni passi prima di voltarsi a salutarlo un'ultima volta con la mano.

-Ricordati:alle cinque!-gli gridò nel corridoio facendo voltare alcuni uomini che passavano accanto a lei.

Ron sorrise:era proprio una Weasley!

 

"Now and Forever"

 

Un'ora dopo essere uscito dalla radio di Harry,George era davanti al negozio di Luna.

Quella visita lo aveva colpito:non aveva mai pensato,visti i racconti che Ron gli aveva fatto sul passato di Harry,che quest'ultimo potesse adattarsi così bene ad una vita da babbano.

Ed esserne felice.

Sembrava che non gli mancasse la vita nel mondo magico;vederlo al lavoro gli aveva mostrato con chiarezza che lì,Harry era nel suo ambiente.

C'erano molte persone che contavano su di lui e che si affidavano a lui,ma non c'era tutta la pressione che invece doveva subire quando era a contatto con altri maghi.

In fondo i babbani non sapevano nulla del suo passato,o della sua grandezza:per loro era solo Harry.

Niente domande curiose sul suo passato,niente morbose attenzioni,niente amicizie opportuniste e di comodo...

Forse era per questo che lui di trovava così bene fra di loro.

Immerso in quei pensieri,entrò nel negozio accolto come al solito dal rumore del piccolo campanello posto sopra la porta.

Lei apparve dal retro e vedendolo gli rivolse un sorriso luminoso.

-Ciao!-disse uscendo nel negozio e venendogli incontro.

Possibile che gli facesse ancora lo stesso effetto?Dopo tanti anni riusciva ancora a mozzargli il fiato ogni volta che sorrideva o lo guardava con quegli occhi argenti da cerbiatta...

Possibile che la desiderasse ancora dopo quello che era successo solo poche ore prima nella doccia?

Al solo ricordo,sentì un brivido scendergli lungo la schiena e s'impose di allontanare quel pensiero dalla mente...

Era andato lì per qualcosa di davvero importante!

Luna arrivò a pochi metri di distanza da lui,e a George bastò allungare le braccia per stringerla a sè;lei sorrise e si lasciò baciare allacciando le braccia attorno al suo collo.

-Credevo fossi in negozio...-gli disse staccandosi dalle sue labbra,ma non dal suo abbraccio.

-L'ho lasciato per qualche ora in consegna a Joe...Avevo un paio di giri da fare-le disse.

Dal retro arrivò un suono conosciuto alle sue orecchie e l'uomo sorrise:oggi era la sua giornata fortunata.

Si staccò da Luna e si avviò verso la stanza.

-Se lo svegli,ti giuro che ti affatturo!Si è addormentato adesso-gli disse lei in un sussurro.

George scostò la tenda che separava il negozio dal retro e vide la piccola culla,dove beato e senza la minima ombra di un pensiero,dormiva suo figlio.

Ogni volta che lo guardava sentiva il suo cuore mancare un battito:si era sempre chiesto se era possibile amare qualcuno piu' di sè stessi e prima con Luna,poi con Fred Jr.aveva avuto la sua risposta.

Nel giro di due anni erano diventati la sua vita.

Suo figlio dormiva sulla schiena,il viso voltato di lato,i piccoli pugni ai lati della testa e il piccolo torace che si alzava ed abbassava seguendo il suo respiro.

Avrebbe potuto guardarlo per ore...

Gli accarezzò con dolcezza la testa,per poi uscire e chiudere la tenda alle sue spalle.

-Che ne dici di un pò di musica?-le domandò avviandosi verso l'impianto stereo che era dietro il bancone.

-Sei sicuro che non devi tornare in negozio?-gli domandò lei.

-Cos'è vuoi cacciarmi via?-le domandò lui sorridendo.

-No...E' solo che ogni volta che vieni qui,mi distraggo dal mio lavoro e questo non fa bene ai nostri affari-gli disse sorridendo Luna.

George rise:sapeva benissimo a cosa si stava riferendo.

-Mi dispiace per te,ma posso trattenermi ancora un pò-le disse.

Accese la radio e la sintonizzò sul programma di Harry:se l'amico avesse mantenuto la promessa,di lì a poco avrebbe sentito le sue canzoni.

Abbassò un pò il volume per paura di svegliare il piccolo e poi con un colpo di bacchetta fece comparire un cartello "Torno Subito" sulla vetrata della porta.

-Che intenzione hai?-gli domandò Luna,a cui non era sfuggita la sua mossa.

Fortunatamente lo salvò la radio:Harry aveva messo una delle loro canzoni.

-Amore ti va di ballare?E' una delle nostre canzoni...-le disse andandole vicino.

Luna lo guardò qualche secondo,leggermente sospettosa,poi si lasciò andare ad un sorriso.

-Tu sei tutto matto-gli disse mettendogli le braccia attorno al collo.

George sorrise e allacciò le braccia attorno alla vita di Luna,stringendosela contro.

-E' una vita che me lo dicono tutti...-le disse sorridendo malandrino.

La fece volteggiare fra le sue braccia,il viso poco lontano fra i suoi capelli respirandone il profumo,sentendo il dolce peso della testa di lei posata contro il suo petto.

"For once in my life I got someone who needs me,

someone I needed so long"

-Io avrò sempre bisogno di te...-le disse lui in un sussurro.

Luna sorrise,gli occhi chiusi,lasciandosi cullare dalle note di quella canzone.

-Anche io...-sussurrò di rimando.

George abbassò leggermente la testa,avvicinandola al suo collo candido,chiudendo gli occhi a sua volta.

"For once I can touch what my heart used to dream of

long before I knew,someone one like you

that make my dreams come true"

George la strinse ancora di piu' a sè,come faceva sempre durante quella strofa,lasciandosi poi trasportare dal suono dell'orchestra che annunciavano la chiusura del brano.

"At least,for once I could say this is mine you can't take it

as long as I know I got love,I can make it

For once in my life I got someone,for one in my life I found someone

For one in my life I got someone who needs me"

George rialzò la testa dalla spalla di Luna e incontrò il suo sguardo,e ancora una volta tutti i suoi piani andarono all'aria.

-Sposami-le disse facendolo uscire dalla bocca tutto d'un fiato.

Lei lo guardò come se avesse detto qualcosa in una lingua sconosciuta e si sciolse dal suo abbraccio.

-Cosa?-gli domandò guardandolo negli occhi.

George si passò una mano fra i capelli,pentendosi per il terribile tempismo dimostrato in quella situazione così importante e,infilò una mano nella tasca della giacca di pelle:ormai era inutile tornare indietro.

Luna aveva gli occhi fissi sull'uomo e seguiva tutti i suoi movimenti,ma rimase ugualmente a bocca aperta quando lo vide tirare fuori una scatolina nera di velluto dalla tasca.

Aveva controllato lei stessa quella giacca come faceva tutte le mattine,per essere sicura che non dimenticasse nulla,ed era certa di non averla vista.

-Oh Merlino!-esclamò.

George sorrise imbarazzato e fece un passo verso di lei.

Nel frattempo,forse per venirgli in aiuto,Harry aveva messo la seconda canzone che gli aveva chiesto.

-Avrei dovuto chiedertelo alla fine di questa canzone...ma come non ho resistito...-le disse.

Luna riconobbe la canzone fin dai primi accordi e sorrise.

Prendendolo come un segno benaugurante,George annullò la distanza fra di loro e le si mise di fronte,con la piccola scatola sempre in una mano.

-George...-disse lei,spostandosi i capelli dal viso con una mano.

-No,aspetta...-la interruppè lui,serio.

Poi incontrò di nuovo gli occhi della donna,e in loro trovò la forza per fare quel discorso che adesso gli sembrava tanto difficile da fare.

-Ti amo...L'ho capito tardi e sono stato tanto stupido da rischiare di perderti,ma non voglio piu' correre questo rischio.

Se non fosse stato per te,io non so dove sarei a quest'ora...probabilmente sarei morto-disse riuscendo anche a sorridere a quelle parole.

-Non dirlo nemmeno per scherzo!-obbiettò lei.

-E' vero:ero in un buco nero quando mi hai incontrato e sembravo ben contento di restarci,se non fosse stato per te...La nostra canzone dice "Se hai bisogno chiama,non importa quanto sono lontano,io verrò da te"...

Ed è quello che ho fatto:è bastato che tu mi chiedessi aiuto perchè corressi da te,anche solo per ripararti un tubo-le disse sorridendo.

Luna sorrise a quel ricordo tenero di come tutto era cominciato.

-Se esiste un noi,lo devo solo a te:io al posto tu mi sarei arreso alla prima difficoltà...Tu però non l'hai fatto,anzi sei rimasta accanto a me nonostante te ne dicessi di tutti i colori e ti scacciassi:non mi ero mai accorto finora di questo tuo lato masochista-continuò.

Luna rise alle sue parole,mentre un braccio di George,si allungava attorno alla sua vita.

-Quando mi hai raccontato quello che è successo alla festa di Neville,mi sono accorto di quanto sono stato vicino a perderti...E non voglio che succeda piu':voglio che tutti sappiano quanto sei importante per me e che sei mia.

La mia donna,mia moglie e la mia confidente...-disse George,gli occhi ancora in quelli di lei.

Alzò il braccio che teneva la scatolina e l'aprì,mostrandole un'anello con diamante a forma di goccia.

Luna sentì gli occhi riempirlesi di lacrime a quella vista e,quando tornò a guardare George la sua vita era offuscata.

-Per questi e tanti altri motivi...Luna Lovegood vuoi sposarmi?-le disse George con voce seria e tesa.

Luna lo guardò qualche istante,poi guardò un'ultima volta l'anello e aprì la bocca per rispondere.

-No-disse con voce tranquilla.

Una martellata in testa gli avrebbe fatto meno male:aveva appena risposto di no alla sua proposta di matrimonio?

George la guardò,smarrito e cercando di non farsi vincere dalla rabbia che cominciava a smuoversi nel suo stomaco.

Luna gli prese la mano libera dalla scatolina e gli sorrise dolcemente.

-Adesso,prima che tu faccia esplodere la tua rabbia,ti spiego perchè-gli disse.

Come poteva avere quella voce così tranquilla:AVEVA APPENA RIFIUTATO LA SUA PROPOSTA DI MATRIMONIO ACCIDENTI!!!

Lo prese per mano e lo condusse verso due sgabelli poco distanti dal bancone.

-Sono confuso...-le confessò.

-Innanzitutto sappi che non c'è niente al mondo che io ami piu' di te e di Fred.Siete la mia vita-inziò lei.

-E allora perchè...-la interruppè lui.

-Perchè non voglio sposarti?Perchè non ho bisogno del matrimonio per rendere tutto perfetto.Ho già la perfezione-gli spiegò.

George la guardò in silenzio.

-Pensa quello che è successo questa mattina...Sarebbe stato piu' bello o piu' intenso se fossimo stati sposati?-gli domandò lei.

George la guardò e fu costretto ad ammettere che lei aveva ragione.

-Non credo fosse possibile...-le disse con un leggero sorriso,a cui si unì anche Luna.

-Quando Fred la notte si sveglia perchè ha fame e tu sei lì che ci guardi come se fossimo lo spettacolo piu' bello che avessi visto in vita tua...sarebbe diverso se fossimo sposati?-gli domandò ancora.

Ancora una volta era d'accordo con lei.

-Lo siete...-disse semplicemente.

-Oppure quelle volte che hai bisogno di cure dopo un'esperimento malriuscito o una partita a Quiddicht con Ron?Quello sarebbe diverso da sposati?-gli domandò ancora.

-Almeno saprei che saresti obbligata per legge...-le disse buttandola sullo scherzo.

Improvvisamente si accorse che la rabbia e il risentimento che aveva provato al rifiuto della donna erano svaniti.

-Lo farei comunque,stupido-gli disse lei prendendogli una mano.

George sorrise e si arrese al fatto che quello non sarebbe stato un giorno da festeggiare.

-Quindi sei proprio decisa a non sposarmi?-le domandò.

-Per il momento sì...Perchè sfidare il destino?L'unica cosa che ci renderebbe piu' felici sarebbe solo un'altro figlio-gli disse lei.

George la guardò,fulminato dalle parole della donna.

-E' un'idea stupenda!Facciamo un'altro figlio-le disse felice.

-Adesso?Tu sei pazzo:Fred ha soltanto due mesi!-ribattè lei sorridendo.

-Sì,ma ci vogliono nove mesi per far nascere un bambino...E poi io non dico di fare le cose di fretta,ma di prendere in considerazione l'idea-le disse.

Luna lo guardò e capì subito cosa aveva in mente:non le avrebbe dato pace finchè non fosse stata incinta di nuovo.

E lei era piu' che felice di accontentarlo...

-Ti avverto Weasley:non ho intenzione di trovarmi la casa piena di bambini con i capelli rossi!-gli disse agitandogli davanti al viso un dito minaccioso provocando le risate di George.

 

 

45 Birchwood Road

 

COME AVEVA OSATO DIMENTICARSI SAN VALENTINO?

Ma con chi era sposata?Tutto il mondo sapeva che quello era il giorno dell'amore e degli innamorati: possibile che solo suo marito fosse un'eremita dentro una caverna?

Tutti gli anni sempre la stessa storia:si dimenticava le piu' importanti ricorrenze,oppure fingeva per poi presentarsi la sera con un mazzo di fiori che lei volentieri gli avrebbe messo per cappello.

Lei si era alzata presto quella mattina proprio per fargli la sua colazione preferita:tutte quelle frittelle che le avevano riempito la cucina con la puzza di fritto,e non era servito a niente.

POVERA SCEMA!

Ancora adesso a distanza di ore le bruciava ancora l'orgoglio.

Aveva quasi avuto la tentazione di uscire con qualche collega dell'ufficio pur di non tornare a casa,ma alla fine aveva dovuto arrendersi al dio alato con le frecce e l'arco e tornare verso casa.

Infilò la chiave nella toppa e pregò che Ron fosse ancora al Ministero:non era certa di poter resistere alla voglia di schiantarlo se quel piccolo cervellino non si era ancora accorto dell'importanza di quel giorno.

Aprì la porta di casa e si accorse subito di essere sola in casa:tutto era avvolto dal buio.

Posò la giacca e la borsa piena di documenti all'ingresso e si tolse le scarpe,lasciandole sotto l'attaccapanni,poi si diresse verso il salotto:aveva proprio voglia di spalmarsi sul divano davanti a MagicSky.

Con la luce ancora spenta si diresse verso la stanza e improvvisamente i suoi piedi toccarono qualcosa di diverso dal legno duro del parquet.

Arrivò vicino all'interruttore e accese la luce:quello che vide,le fece scappare un piccolo grido per la sorpresa.

Tutto il pavimento del soggiorno era pieno di asfodeli gialli,i suoi fiori preferiti,che riempivano la stanza con il loro profumo,e nel mezzo della stanza lui,Ronald.

Un paio di jeans,una camicia rossa in tono con i capelli e una rosa rossa in mano,che la guardava con un sorriso compiaciuto in volto.

-Buon San Valentino Hermione-le disse.

Un'altro gridolino uscì dalla gola della donna,poi Hermione corse fra le braccia di Ron,buttandogli le braccia al collo.

-Te ne sei ricordato!!!-disse accompagnando ogni parola con un bacio.

Ron rise e ricambiò i suoi baci,tenendola fra le braccia.

-Come sei riuscito a fare tutto questo?-gli domandò lei guardando i fiori che coprivano il pavimento.

-Un buon mago non rivela mai i suoi trucchi-le disse lui misterioso.

Lei lo guardò poi lo vide porgerle la rosa che aveva fra le mani.

-Anche questa è per te-le disse.

Solo in quel momento Hermione si rese conto che la rosa e gli asfodeli le ricordavano...

-Anche il tuo bouquet era così,vero?-le disse Ron,quasi le avesse letto nel pensiero.

Lei lo guardò,e con gli occhi che luccicavano,annuì.

-C'è anche un'altra cosa...-le disse.

Si staccò da lei ed Hermione lo vide mettere una mano nella tasca dei jeans e tirare fuori una scatolina da gioielliere.

-RON!-esclamò lei sorpresa.

-Per te-le disse lui,improvvisamente timido.

La donna prese la scatola fra le mani e la aprì con delicatezza:quando il coperchio fu sollevato fece il suo capolino un'anello,con tre diamanti uuno accanto all'altro.

Con le lacrime che premevano per uscire per la sconvolgente sorpresa,Hermione guardò suo marito e lo vide fissarla titubante.

-Ti piace?-le domandò.

-E me lo chiedi?E' troppo...-gli disse.

Ron sorrise,prendendo la scatola dalle mani di Hermione e togliendo l'anello dalla confezione.

-Niente è troppo per te,amore...

Ci sono tre diamanti:uno rappresenta il passato,quando eravamo soltanto amici e non avevamo altro da fare che stuzzicarci e litigare-le disse sorridendole e carezzandole una guancia.

Hermione sorrise a quelle parole,sapendo quanta verità racchiudevano in esse.

-Un diamante è il presente...Adesso,ora,io e te...Non cambierei niente di questo momento-le disse serio.

Una lacrima bagnò la guancia destra di Hermione.

-E infine l'ultimo diamante è il futuro...Tanti piccoli Weasley con i miei capelli e la tua intelligenza e il tuo carattere...Che altro potrei chiedere dalla vita?-le domandò sorridendole.

Hermione gli buttò le braccia al collo,coprendo le labbra del marito con le sue,per un bacio dolce e passionale allo stesso tempo.

Ancora una volta era riuscito a sorprenderla,a farle saltare tutti i suoi schemi e a farla ricredere...

Come aveva potuto anche per un solo attimo dubitare di lui?

 

Salve a tutti!!!!

Chiedo scusa se questo capitolo è risultato + lungo del solito,ma mentre lo scrivevo nn me ne sono resa conto.

Volevo anche annunciarvi,come avevo fatto nel chap scorso,che ho messo in rete la ff su George e Luna,per tutti coloro che amano questa coppia.

Chiedo scusa anche ai fan di Dean e Seamus se nn viene mostrato il loro S.Valentino,ma loro torneranno a breve e verrà raccontato anche cosa è successo loro durante qst festa.

Le canzoni usate in questo capitolo sono:"For once in my life" di Micheal Bublè,e "Ain't no mountain high enough",usata da George.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e come al solito,SORRY,per eventuali errori di battitura e di ortografia.

Complimenti a tutti coloro che hanno partecipato alla caccia al tesoro e hanno tentato insieme al ns Harry di risolvere gli indizi di Ginny.

E ora i ringraziamente:Sarina87(L'infarto in corso?Penso che con una notizia del genere sia il minimo...L'aspettava da tanto!),Potterfanlalla(Sono contenta di essere riuscita a suscitare tt quelle sensazioni!),Bulmettina(Grazie!Spero nn fosse tr dolce),Lyoko(Ti 6 ripresa?Il primo Potter non poteva mancare...No ti prego all'espressione di Bambi nn resisto!!),Little Giuly(Anke io sn d'accordo cn te:la Row è stata 1 pò cattiva cn Luna:poteva farla sposare con Neville!Anke se dopo aver scritto la storia fra George e Luna ora nn riesco a immaginarla cn nessun'altro),Mika16(Sì,è James...Gin è semplicemente fantastica!le canzoni le trovi scritte qui sopra),Alemalfoy(Assolutamente no!Sì è vero sn un pò sballata cn i calcoli,ma l'alternativa era aspettare altri anni prima di far nascere il bambino,ne valeva la pena?),Yuyutiamo(Tranquilla,scrivi qnd puoi.Sn contenta che i capitoli ti siano piaciuti e ke la storia fra Draco e Luna nn ti abbia scioccato tr), ValeLovegood(DOH!S'è rovinato l'effetto sorpresa!),WingsHP(Anche se è stato distratto credo ke qllo ke ha fatto Harry lo farebbero pochi altri uomini...Sarà un fontana,credo...),Lallina88(No,nn piangere...Avevi indovinato:era proprio il pallone da calcio!Anke la tua seconda domanda ha trovato risposta:avrebbe potuto avere una squadra di Auror e elfi domestici al uso servizio se sl avesse voluto...),JC(AHIA!Mi dispiace!Nn importa qnd recensisci purchè lo fai,mi fa sempre piacere...Si è vero:Luna è stata cn Draco,ma lei al momento era single,era lui ke era sposato...DOH),Jellicalcat(Grazie,tr buona!Sarah tornerà nel prox chap),Valentina(A quanto ho capito,l'ultimo è stato qllo + indovinato...Grazie tantissimo x i complimenti!),Xellor(Veramente?Ok ammetto che il primo era un pò difficile cm indizio...A questo punto devi cominciarmi a dare anke tu dei titoli di canzoni ke t piacciono),Tappetta(Grazie,gia credo anche io ke nn sia facile da dimenticare...specialmente per la faticaccia fatta!),and last but not least Potterina88(Come al solito 6 tr buona Pamy!Arriverà anke il matrimonio tranquilla,ma io li vedevo + genitori ke marito e moglie).

Chiedo UMILMENTE SCUSA a tutti coloro che ho dimenticato di ringraziare,SORRY SORRY!!

Bene,per il momento vi saluto e vi dò appuntamento al prox capitolo...

"I miei alibi e le tue ragioni"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

   
 
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: crazy640